BLUSH
regia, disegno luci e colonna sonora Marcello Cotugno
drammaturgia di Charlie Josephine
traduzione Marta Finocchiaro
con Arianna Cremona, Claudio Righini
scene Luigi Ferrigno
produzione Teatro La Contrada
musiche Rival Consoles, Frank Zappa, CHVRCHES, Graham Lambkin, The Books,
Crass, Thomas Ross Fitzsimons, Scala & Kolacny Brothers
BLUSH mette in mostra le leggi non scritte riguardo la
responsabilità di genere e come la vergogna che proviamo quando non ci sentiamo
all’altezza possa diventare violenza. Cinque storie sul revenge porn,
l’abuso attraverso immagini sessuali postate sul web senza il consenso di chi
vi è ritratto con l’intento di procurare disagio, di fare del male. Tre donne e
due uomini divorati dalla vergogna. Ciascuno di loro vuole vendetta.
L’opera è stata un successo al Fringe Festival di
Edimburgo e ha poi replicato al Soho Theatre a Londra. Il
regista Marcello Cotugno prende in mano il testo per la rassegna
romana di drammaturgia straniera “Trend” a cura di Rodolfo di Giammarco,
riscoprendo un attore stupefacente. Il drammaturgo Charlie Josephine (non
binario, a cui riferirsi con lui/loro) racconta così l’ispirazione che l’ha
condotto a scrivere il testo: “Ho iniziato a scrivere Blush per
rabbia. Una rabbia profonda. Rabbia verso gli uomini che agiscono il revenge
porn. Ma anche rabbia per il termine “revenge porn”, che di per sé è
estremamente inappropriato. Suggerisce che la vittima abbia fatto qualcosa che
merita vendetta. Rabbia verso un sistema legale che è tremendamente lento nel
modificare leggi che dovrebbero proteggere le donne. Rabbia per la totale mancanza
di educazione sessuale a scuola mentre la pornografia e l’idea dello stupro
diventano virali sui telefoni dei nostri figli. Rabbia per l’imbarazzo che
provo nell’essere una donna arrabbiata. La rabbia è davvero utile quando è
focalizzata nel modo giusto e ho imparato molte cose. Ho imparato che la
vergogna cresce nella segretezza e nel silenzio, e il miglior antidoto alla
vergogna è l’empatia.”
In uno spazio occupato solo da un elegante divano, che
ricorda gli arredamenti dei salotti ottocenteschi, i cinque personaggi – due
uomini e tre donne, interpretati da un attore e un’attrice – daranno vita a un
testo che, partendo da una specie di literary drama, evolve in un
sabba infernale dove nessuno si salva e dove il ritmo delle battute e dei
personaggi si confonde come in un sogno acido. Un bad trip senza ritorno
inclusivo, in cui l’autore ha voluto raccontare il revenge da
tutti i punti di vista, in contrasto con una narrazione semplicistica,
inserendo anche aguzzine donne, uomini non-alfa per raccontare una
violenza totale, senza confini e definizioni di genere.
Una cornice sospesa, all’interno della quale si alternano
dipinti del romanticismo che rimandano al divano. I dipinti sono Fête galante
di Jean-Antoine Watteau, I fortunati casi dell’altalena di Jean- Honoré
Fragonard, Paolo e Francesca di Frank Dicksee, Pigmalione e Galatea di
Jean-Léon Gérome, An amourous couple picking cherries di Émile Pierre
Metzmacher e Il tramonto di Caspar David Friedrich.
Cotugno realizza l’allestimento pensando alle nuove
generazioni, mettendo la sua esperienza al servizio di un cast giovanissimo per
anagrafica e sensibilità, cercando di riprodurre la catarsi esperita dalla
visione del celeberrimo quanto discusso Dionysus in 69, alla luce
dei problemi che affliggono le nuove generazioni. Un rito della violenza
al servizio delle coscienze di oggi.
Believe it!
ALESSANDRO SALVATORI –
VERONICA MILANESCHI
FRANCESCO STELLA – PIETRO BECATTINI – GABRIEL DURASTANTI – FRANCESCA
BRUNI
e con la partecipazione di LORENZA GUERRIERI
di Roberta Skerl
regia Vanessa Gasbarri
Roberta Skerl con
questa splendida commedia ci racconta una periferia romana qualsiasi dove una
famiglia qualunque cerca di sopravvivere alle mille difficoltà di una vita
ordinaria. Una figlia adolescente che resta tutto il giorno incollata di fronte
ad un reality medico, un figlio dall’inequivocabile talento nel mettere
continuamente alla prova il sistema nervoso di un padre malato ed una madre che
tenta in tutti i modi di arrivare al prossimo mese, un amico deluso dalla vita
ed una nonna ormai soggiogata dai consigli culinari di Samir, il fruttivendolo
indiano. Una commedia sui sogni, quelli infranti e quelli improvvisamente
realizzati, sulla vita, quella vissuta o immaginata attraverso uno schermo, sui
miracoli quelli nei quali non possiamo far altro che credere, Believe it!