AGAISH - performance
teatrale di Women Crossing
Il ricavato sosterrà le missioni di soccorso in mare e le missioni di terra di
Mediterranea Saving Humans.
Regia di Alessandra Cutolo
Con Farana Akter, Roseline Edo, Steve Emeruju, Beatrice Fedolino, Livia
Lupatelli, Deborah Offeh, Comfort Samuel, Linda Sessa
“Agaish vuol dire ospite. Nella nostra cultura l’ospitalità è sacra, è radicata
dentro di noi, come ci hanno insegnato i nostri genitori, e sarebbe
inconcepibile non offrirla.”
Questa è la prima dichiarazione di uno dei quattro eritrei, poi assolto dalla
Cassazione italiana, a maggio 2022, dopo 18 mesi di custodia cautelare, per
aver offerto cibo e ospitalità a due giovani connazionali.
L’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina formulata dal
Pubblico Ministero, che in primo grado aveva richiesto quindici anni di
carcere, è un reato contestato sempre più frequentemente.
Ricostruire questa vicenda, grazie alla Legal Clinic di Roma Tre, basata in
gran parte su intercettazioni telefoniche e rappresentarla con una compagnia
teatrale formata in maggioranza da africani – che hanno vissuti migratori
simili a quelli rappresentati – offre la possibilità di ripensare il teatro
come luogo in cui riflettere collettivamente sul senso della legge, della
giustizia, della morale, attraversando i confini, le linee del genere e del
colore.
La compagnia WOMEN CROSSING, formata inizialmente da attrici della diaspora
nigeriana (Storie di sabbia e di mare, Sand and sea, Kassandra, Ambasciata
americana), e poi dalla comunità sudanese (LA STAGIONE DELLA MIGRAZIONE A NORD)
e infine da un ensamble transnazionale con cui ha realizzato vari spettacoli
per ragazzi. Ha messo in scena a Khartoum nel 2019, LIFE AT THE CURVE OF THE
NILE, un laboratorio teatrale con gli attori del National Theatre, gli studenti
del College of Art and Drama e una compagnia di giovani attori disabili,
organizzato da PAV con AICS Sudan, e il MIBACT. Col CESPI ha realizzato WOMEN
IN TRANSITION, sei brevi cortometraggi sul ruolo delle donne nelle ultime
primavere arabe. Nel 2020 ha vinto il premio GLI ASINI.