Parole Opre ed omissioni di Giulia Ranzanici
Testi originali di Mariaelena Masetti Zannini e Giulia Ranzanici
Arte rituale e performance a cura di Niko Marinelli
Performer tableaux Foxy Rose
Regia video di Enrico Ranzanici
Opere d’arte e abiti scultura di ReginaQueen
scenografia Tonycreations
Aiuto regia Anthony Rosa
Disegno Luci e tecnica Stefano Germani
Immagini di locandina di Caravaggio Luca
Lo spettacolo si compie nel dualismo arte e vita di una
delle artiste più visionarie del panorama italiano, ReginaQueen, paladina del
womenpower con all’attivo oltre sedicimila ritratti di donne dall’impronta
fortemente pop, ispirate dall’arte prepotente vissuta in famiglia sin
dall’infanzia e contaminate da esperienze pregnanti nell’ambito creativo come
le collaborazioni con Elio Fiorucci.
Opere le sue però, che dietro l’apparente sfera di caleidoscopici giochi di
colori sgargianti e muse psichedeliche maschera il dramma da lei vissuto in
tutti questi anni e che l’hanno costretta a vivere una condizione di profonda
invalidità.
Reginaqueen/artista decide così di mostrare la parte di lei più segreta e
soprattutto più fraintesa del suo essere mostrandosi per la prima volta sul
palcoscenico con la sua verità nelle vesti di Giulia Ranzanici/donna, per
raccontare il suo calvario attraverso un autoritratto, il primo in assoluto mai
realizzato e specchio di quelle migliaia di guerriere che lei tanto sente di
rappresentare.
Giulia decide così, pur non essendo un’attrice, di “metterci la faccia”
raccontando la sua storia personale di dolore e fraintendimenti , conseguenze
scomode di una malattia che genera spesso incomprensioni per tutti coloro che
non accettano la diversità’, soprattutto se nascosta dietro ad un estetica
sofisticata e un’ ingannevole aurea di ironica spensieratezza che l’artista
preserva come uno scudo.
La rappresentazione vibra nella galleria delle immagini e d’abiti scultura da
lei creati e come un pianto libero che danza sul soffitto si fa viva
installazione dentro al cimitero dei sentimenti.
Nel diretto contatto con il pubblico la mise en scene diviene anche confronto
con ospiti a sorpresa e non come Vania Mento, fondatrice e presidente
dell’associazione “lavocediunaelavocedituttedv”.
Il lavoro è affiancato dal significativo contributo di Niko Marinelli , maestro
rituale dell’arte erotica sul corpo, unico performer italiano selezionato per
il grande palco del Torture Garden di Londra, figura di risonanza della scena
underground sperimentale contemporanea e dall’eclettismo visionario di Anthony
Rosa, che interpreterà con la sua arte le figure più allucinogene della mente
dell’artista.
Produzione Spectre/ Marco Montalti
Con il patrocinio morale di “Lavocediunalavoceditutte” e la partecipazione
speciale di Vania Mento