L'ultimo spettacolo di
Werner Finck
diretto da Bianca Mastromonaco ed Emilia Agnesa interpretato
da Simone Corbisiero
Di XhulianoDule
Con la partecipazione di
Simone Corbisiero.
Ispirato da una storia vera. Siamo in Germania nel 1936 e il
comico WernerFinck riceve una chiamata da parte di un funzionario tedesco che
gli ordina di fare uno spettacolo al cospetto di Hitler in persona. Le sue
battute non fanno di certo piacere al regime: in svariate occasioni ha
paragonato il “Fuhrer” ad un porco, ma la sua fama nel mondo sotterraneo del
Kabaret berlinese lo ha protetto, almeno fino a quel momento. L’invito questa
volta ha il suono di un ordine e Werner non può che accettare. Finck allora
decide di mettere in scena il suo spettacolo più rivoluzionario e irriverente
“La genesi di un baffo particolare” cioè una travagliata parodia della gioventù
di Adolf Hitler, partendo da un goffo barbiere morto di infarto, passando per
un cocchiere esoso e una tremendissima commissione di esame all’Accademia
d’Arte di Monaco, da cui il giovane Adolf sarà rifiutato, per terminare con un
losco figuro seduto nelle tenebrose e fatiscenti birrerie di Berlino circondato
da bellissimi ragazzi biondi. Finck di fronte al potere decide di essere
irriverente e canzonatorio, con lo scopo di sfidarlo e rivendicare la libertà
dell’arte. Il suo spettacolo, o come lo chiama lui, il suo processo, confermerà
le perplessità dei gerarchi nazisti e gli permetterà di vincere un soggiorno di
qualche mese nel campo di concentramento di Dachau, ma, in compenso, lo
libererà anche dalla paura, perché, come disse lui stesso: “dopo essere stato
arrestato, avevo decisamente molta meno paura di essere arrestato”. Uno
spettacolo che cerca di rispondere alla domanda: ma esattamente di che cosa
ride un nazista?
L'ultimo spettacolo di
Werner Finck
diretto da Bianca Mastromonaco ed Emilia Agnesa interpretato
da Simone Corbisiero
Di XhulianoDule
Con la partecipazione di
Simone Corbisiero.
Ispirato da una storia vera. Siamo in Germania nel 1936 e il
comico WernerFinck riceve una chiamata da parte di un funzionario tedesco che
gli ordina di fare uno spettacolo al cospetto di Hitler in persona. Le sue
battute non fanno di certo piacere al regime: in svariate occasioni ha
paragonato il “Fuhrer” ad un porco, ma la sua fama nel mondo sotterraneo del
Kabaret berlinese lo ha protetto, almeno fino a quel momento. L’invito questa
volta ha il suono di un ordine e Werner non può che accettare. Finck allora
decide di mettere in scena il suo spettacolo più rivoluzionario e irriverente
“La genesi di un baffo particolare” cioè una travagliata parodia della gioventù
di Adolf Hitler, partendo da un goffo barbiere morto di infarto, passando per
un cocchiere esoso e una tremendissima commissione di esame all’Accademia
d’Arte di Monaco, da cui il giovane Adolf sarà rifiutato, per terminare con un
losco figuro seduto nelle tenebrose e fatiscenti birrerie di Berlino circondato
da bellissimi ragazzi biondi. Finck di fronte al potere decide di essere
irriverente e canzonatorio, con lo scopo di sfidarlo e rivendicare la libertà
dell’arte. Il suo spettacolo, o come lo chiama lui, il suo processo, confermerà
le perplessità dei gerarchi nazisti e gli permetterà di vincere un soggiorno di
qualche mese nel campo di concentramento di Dachau, ma, in compenso, lo
libererà anche dalla paura, perché, come disse lui stesso: “dopo essere stato
arrestato, avevo decisamente molta meno paura di essere arrestato”. Uno
spettacolo che cerca di rispondere alla domanda: ma esattamente di che cosa
ride un nazista?
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