SCUSA
regia di Sergio Brenna, con Jacopo Dragonetti e Maria Giulia Toscano.
SCUSA è la restituzione di un momento che può segnare contemporaneamente un
inizio e una fine.
Due ragazzi (Sergio e Emma) sono incapaci di voler superare le difficoltà
insieme ma uniti dal desiderio di voler essere a tutti i costi la persona
giusta per l’altra.
Sergio e Emma fanno l’amore: giocano, si nascondono, si inseguono, si trovano e
non hanno più voglia di chiedersi SCUSA.
Il lavoro parte dalla consapevolezza di essere la fotografia di un momento,
l’istantanea di uno stato emotivo che non per forza si trova al centro di un
percorso, ma che inevitabilmente ne condiziona i contorni.
Puntiamo a una messa in scena che non si poggia solo sulla quotidianità del
gesto e della parola, ma su una dinamica di movimento che porta a costruire
delle immagini che, nel loro intento, vanno oltre la cornice che il testo
suggerisce.
Per fare questo è indispensabile lavorare su un’adesione emotiva che spinge
tutti, attori e regista, ad affidarsi al proprio istinto e a rivelare con
maggiore autenticità il mondo dei personaggi.
SCUSA
regia di Sergio Brenna, con Jacopo Dragonetti e Maria Giulia Toscano.
SCUSA è la restituzione di un momento che può segnare contemporaneamente un
inizio e una fine.
Due ragazzi (Sergio e Emma) sono incapaci di voler superare le difficoltà
insieme ma uniti dal desiderio di voler essere a tutti i costi la persona
giusta per l’altra.
Sergio e Emma fanno l’amore: giocano, si nascondono, si inseguono, si trovano e
non hanno più voglia di chiedersi SCUSA.
Il lavoro parte dalla consapevolezza di essere la fotografia di un momento,
l’istantanea di uno stato emotivo che non per forza si trova al centro di un
percorso, ma che inevitabilmente ne condiziona i contorni.
Puntiamo a una messa in scena che non si poggia solo sulla quotidianità del
gesto e della parola, ma su una dinamica di movimento che porta a costruire
delle immagini che, nel loro intento, vanno oltre la cornice che il testo
suggerisce.
Per fare questo è indispensabile lavorare su un’adesione emotiva che spinge
tutti, attori e regista, ad affidarsi al proprio istinto e a rivelare con
maggiore autenticità il mondo dei personaggi.
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