MUSICARELLO SHOCK
di Matilde D’accardi
con Valentina De Giovanni
“Farai come ti pare quando ti sposerai!”. Italia 1960. In
una piccola cittadina di provincia, una ragazza prigioniera delle rigide regole
paterne sogna di essere salvata dall’amore, quello meraviglioso e senza fine di
cui parlano le canzoni. Ma solo una volta sposata scoprirà chi è e cosa vuole
davvero, e imparerà a lottare per la sua realizzazione. Liberamente ispirato
alla vera storia della prima divorziata d’Italia e di molte altre delle nostre
madri, questo monologo musicale racconta le vicende, i pensieri e le emozioni
di molte ragazze del Boom, che suonano ancora tremendamente attuali. Attraverso
brani che hanno reso immortale la musica leggera italiana negli anni ‘50, ‘60 e
dei primi ‘70, Musicarello shock ricostruirà con ironia e nostalgia
la battaglia per la legalizzazione del divorzio nel Bel Paese – che nel 2020 ha
compiuto il suo settantesimo anniversario – e la trasformazione di mentalità
che ha aperto la strada all’emancipazione delle italiane e al riconoscimento
dei loro diritti.
Note sullo spettacolo
Musicarello shock racconta di una voce di donna che si
libera. All’inizio è interiore, casalinga, inconsapevole, ma poi si
esteriorizza, diventa pubblica, politica. La vicenda di Nora, restituita da
Valentina De Giovanni, ripercorre indirettamente gli eventi sociali, culturali
e istituzionali che hanno caratterizzato la storia della modernizzazione
italiana e che, secondo quanto scrive Fiamma Lussana nel saggio L’Italia
del divorzio, hanno portato l’opinione pubblica ad abbandonare formalmente il
principio di indissolubilità del matrimonio. Oltre a ciò, lo spettacolo prova a
fare luce su uno scarto di pensiero fondamentale per l’emancipazione femminile,
ossia la messa in dubbio del mito dell’amore monogamico romantico come unico
destino degno nella vita di una donna: un mito che in quegli anni veniva
rinnovato, modellato e immortalato proprio dalla musica leggera nostrana.
Infatti, in Musicarello shock le canzoni pop, proprio come nel genere
cinematografico cui fa riferimento il titolo, costituiscono il vero fulcro
drammaturgico e spettacolare. Non fanno solo da contraltare agli eventi della
trama ma aprono, conducono e portano a compimento la narrazione, inscenando una
storia parallela e facendo suonare i sentimenti della collettività. Cantando,
De Giovanni ci invita a ricordare le parole d’amore con cui sono cresciute le
nostre madri e a riflettere su questa eredità, oltre che a divertirci ed
emozionarci di nuovo insieme, nella vicinanza fisica. Perché, e questo è un
messaggio fondamentale dello spettacolo, la musica è un mezzo espressivo e
comunicativo straordinario, che anche nei momenti di più grande repressione e
sofferenza può aiutarci a veicolare all’esterno le nostre emozioni e a sentirci
gli uni con gli altri.