IN EXITU
dall’omonimo romanzo di Giovanni Testori nell’adattamento,
interpretazione e regia di Roberto Latini musiche e suono Gianluca Misiti luci
e direzione tecnica Max Mugnai collaborazione tecnica Riccardo Gargiulo, Marco
Mencacci, Gianluca Tomasella produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi con la
collaborazione di Armunia Festival Costa degli Etruschi Associazione Giovanni
Testori, Napoli Teatro Festival Italia con il contributo di Regione Toscana e
MiBAC
Roberto Latini dà vita alle
parole dell’omonimo romanzo di Giovanni Testori (1988). Il testo racconta
l’uscita di scena di una vita consumata in evasione, in eversione. La vita di
Gino Riboldi, un giovane tossico ridotto alla prostituzione, in una Milano intrisa
di dolore e solitudine. La narrazione cede il passo alla forma e si sostanzia
su un piano raffinatamente linguistico.
Il corpo-testo testoriano pulsa parole che sono sangue. La
lingua è ferita dalla sintassi, diventa linguaggio. Il corpo-testo è le sue
articolazioni, un movimento incessante, irrefrenabile, inesorabile. Lo si
potrebbe percepire come indipendente. Non posso contrastarlo, organizzarlo,
prevederlo. Devo permettere la sua intrattenibilità, lasciarlo andare via dal
suo stesso corpo. Constatare lo strappo metrico delle sillabe, di ogni frase,
del pensiero. Le parole abbandonano il testo, continuamente. Non attraverso di
me, ma attraversandomi. Ho bisogno di non difendermi. E non potrei, non posso.
Respiro. E non è l’attore ad agire la scena. Respira. L’attore in scena
reagisce alla scena. Non posso recitare la provvisorietà di ogni passo, il
disequilibrio. Non posso impararlo. Devo permettere il fluire. La sconfitta.
Cadere. E non disturbare.