AAA ASPIRANTE
CAVALIERE ERRANTE
Di e con Francesco
Eleuteri
Un soliloquio di Francesco Eleuteri che affronta attraverso
i ricordi di un bambino l’epica dei cavalieri medievali e il senso attuale dell’etica
che li caratterizzava. L’attore procede in questo strano viaggio utilizzando
opere letterarie come “L’Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto e “La Gerusalemme
liberata” di Torquato Tasso ma soprattutto, nello specifico, un’opera minore
come “Il Guerrin Meschino” di Andrea da Barberino ambientata in parte tra i
Monti Sibillini tra Umbria e Marche. “Ma che senso ha oggi parlare di
Cavalieri? Non esistono più i cavalieri…” afferma il protagonista all’inizio
del monologo. Ciò viene espresso attraverso una serie di riflessioni tra il
passato e il presente e con una galleria di personaggi deformati dalla lente
della satira e dell’ironia. “Ma forse i cavalieri non sono mai esistiti… o
soltanto nelle fantasie di un bambino”.
AAA ASPIRANTE
CAVALIERE ERRANTE
Di e con Francesco
Eleuteri
Un soliloquio di Francesco Eleuteri che affronta attraverso
i ricordi di un bambino l’epica dei cavalieri medievali e il senso attuale dell’etica
che li caratterizzava. L’attore procede in questo strano viaggio utilizzando
opere letterarie come “L’Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto e “La Gerusalemme
liberata” di Torquato Tasso ma soprattutto, nello specifico, un’opera minore
come “Il Guerrin Meschino” di Andrea da Barberino ambientata in parte tra i
Monti Sibillini tra Umbria e Marche. “Ma che senso ha oggi parlare di
Cavalieri? Non esistono più i cavalieri…” afferma il protagonista all’inizio
del monologo. Ciò viene espresso attraverso una serie di riflessioni tra il
passato e il presente e con una galleria di personaggi deformati dalla lente
della satira e dell’ironia. “Ma forse i cavalieri non sono mai esistiti… o
soltanto nelle fantasie di un bambino”.
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