IN EXITU - (15/05/22)


CANALE:
Teatro Vascello 4 Maggio 2022

IN EXITU

dall’omonimo romanzo di Giovanni Testori nell’adattamento, interpretazione e regia di Roberto Latini musiche e suono Gianluca Misiti luci e direzione tecnica Max Mugnai collaborazione tecnica Riccardo Gargiulo, Marco Mencacci, Gianluca Tomasella produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi con la collaborazione di Armunia Festival Costa degli Etruschi Associazione Giovanni Testori, Napoli Teatro Festival Italia con il contributo di Regione Toscana e MiBAC

Roberto Latini dà vita alle parole dell’omonimo romanzo di Giovanni Testori (1988). Il testo racconta l’uscita di scena di una vita consumata in evasione, in eversione. La vita di Gino Riboldi, un giovane tossico ridotto alla prostituzione, in una Milano intrisa di dolore e solitudine. La narrazione cede il passo alla forma e si sostanzia su un piano raffinatamente linguistico.

Il corpo-testo testoriano pulsa parole che sono sangue. La lingua è ferita dalla sintassi, diventa linguaggio. Il corpo-testo è le sue articolazioni, un movimento incessante, irrefrenabile, inesorabile. Lo si potrebbe percepire come indipendente. Non posso contrastarlo, organizzarlo, prevederlo. Devo permettere la sua intrattenibilità, lasciarlo andare via dal suo stesso corpo. Constatare lo strappo metrico delle sillabe, di ogni frase, del pensiero. Le parole abbandonano il testo, continuamente. Non attraverso di me, ma attraversandomi. Ho bisogno di non difendermi. E non potrei, non posso. Respiro. E non è l’attore ad agire la scena. Respira. L’attore in scena reagisce alla scena. Non posso recitare la provvisorietà di ogni passo, il disequilibrio. Non posso impararlo. Devo permettere il fluire. La sconfitta. Cadere. E non disturbare.

Teatro Vascello 4 Maggio 2022

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dall’omonimo romanzo di Giovanni Testori nell’adattamento, interpretazione e regia di Roberto Latini musiche e suono Gianluca Misiti luci e direzione tecnica Max Mugnai collaborazione tecnica Riccardo Gargiulo, Marco Mencacci, Gianluca Tomasella produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi con la collaborazione di Armunia Festival Costa degli Etruschi Associazione Giovanni Testori, Napoli Teatro Festival Italia con il contributo di Regione Toscana e MiBAC

Roberto Latini dà vita alle parole dell’omonimo romanzo di Giovanni Testori (1988). Il testo racconta l’uscita di scena di una vita consumata in evasione, in eversione. La vita di Gino Riboldi, un giovane tossico ridotto alla prostituzione, in una Milano intrisa di dolore e solitudine. La narrazione cede il passo alla forma e si sostanzia su un piano raffinatamente linguistico.

Il corpo-testo testoriano pulsa parole che sono sangue. La lingua è ferita dalla sintassi, diventa linguaggio. Il corpo-testo è le sue articolazioni, un movimento incessante, irrefrenabile, inesorabile. Lo si potrebbe percepire come indipendente. Non posso contrastarlo, organizzarlo, prevederlo. Devo permettere la sua intrattenibilità, lasciarlo andare via dal suo stesso corpo. Constatare lo strappo metrico delle sillabe, di ogni frase, del pensiero. Le parole abbandonano il testo, continuamente. Non attraverso di me, ma attraversandomi. Ho bisogno di non difendermi. E non potrei, non posso. Respiro. E non è l’attore ad agire la scena. Respira. L’attore in scena reagisce alla scena. Non posso recitare la provvisorietà di ogni passo, il disequilibrio. Non posso impararlo. Devo permettere il fluire. La sconfitta. Cadere. E non disturbare.

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