TANIT srl
Presenta
SHIT - Il virus della verità
di Claudio Forti
con: Leonardo Sbragia, Gaia Benassi, Pierre Bresolin, Carlotta Tommasi
Scene Francesco Fassone, costumi Claudia Leonardi
Regia Marco Mattolini
Regista assistente Gloria Pomardi
Organizzazione generale Federico Alessi
La voce del regista è di Alberto Di Stasio
Chi ha detto che la leggerezza è l’opposto della profondità?
La lettura di questo testo mi ha convinto proprio perché ha il dono di parlare
di cose molto serie e gravi (come la verità, la salute mentale, la
comunicazione, le paure che incombono in particolare sui giovani e ne
condizionano la vita) con tono divertente ed accessibile a tutti. Non è un caso
che il testo, scritto nella sua prima versione tredici anni fa, riscuota
oggi un lusinghiero, quanto imprevisto, successo fra i giovani anche nella
sua versione stampata (Casa editrice Caissa Italia di Bologna).
In sintonia con Claudio Forti che ne è autore, abbiamo
formato una compagnia di giovani attori che debutterà proprio con la nuova
versione del lavoro ambientata, per la prima volta, in una radio che racconta
la diffusione globale di questo destabilizzante virus della verità che colpisce
curiosamente solo i più abbienti.
Abbiamo deciso di sottolineare come la storia sia
ambientata negli Stati Uniti, espediente che ci consente di rendere il
paradosso del testo ancora maggiore a confronto col gigantismo che caratterizza
quella società, a partire dalle diseguaglianze sociali (che certo non mancano
anche nel nostro Paese), dalla prevaricante influenza dei media,
dall’esasperazione di certi atteggiamenti narcisistici delle persone più in
vista, dalla concezione del denaro come valore predominante della vita di
ciascuno (la famosa contrapposizione fra vincenti e perdenti, esportata in
diversa misura in tutto il mondo).
Adam e Eve, i due conduttori di questa emittente si collegano
con corrispondenti ed esperti da tutto il mondo raccontando la storia di questa
pandemia dal suo inizio, documentandone gli aspetti più eclatanti e annunciando
alla fine che è stato trovato il vaccino in grado di debellare il virus,
permettendo che ciascuno degli infetti torni alla sua abituale ipocrisia.
Sono stato colpito anche dal confronto tra la prima
versione, ambientata in uno studio televisivo che si giovava di proiezioni per
far vivere i collegamenti e questa che si svolge in una radio. Questa nuova
versione aggiunge alla comicità del testo anche il divertimento che viene dal
fatto che la radio non si vede, si sente. Siamo solo noi i privilegiati che
avranno la possibilità di vedere lo studio da cui si trasmette e le location
dei vari collegamenti dal vivo o “registrati”.
Scene e costumi dai colori vivaci, fino all’esagerazione,
soluzioni tecniche semplici come i vecchi trucchi teatrali, recitazione sopra
le righe che mano a mano cresce con musiche, la maggior parte delle volte,
semplici stacchetti o jingle del trash pop contemporaneo; funambolica
abilità degli attori che interpretano una quindicina di ruoli diversi di
trasformarsi in pochi secondi, e rendersi riconoscibili oltre che con i costumi
anche con la semplice postura del corpo. Marco Mattolini