Teatro Basilica 20 febbraio 2020
Francesca Benedetti in
BACK TO BECKETT
(Molloy - Malone muore - L'innominabile)
lettura-spettacolo
traduzione Aldo Tagliaferri
drammaturgia Francesco Tozzi
regia Marco Carniti
e con Dario Guidi
Progetto scenico di Marco Carniti
Musiche di David Barittoni
Aiuto regia Francesco Lonano
Samuel Beckett è noto in tutto il mondo per i suoi testi teatrali, ma pochi conoscono la sua carriera di romanziere. Tra il 1951 e il 1953 l'autore dette vita a tre romanzi, che vengono definiti (contro la volontà dello scrittore) una trilogia: Molloy, Malone muore e L'innominabile. Dai tre romanzi ho tratto un copione monologante, dove l'essere che parla, porta in scene le mille sfaccettature che si dipanano lungo la narrazione; un essere che a tratti è solo, a tratti è accompagnato da un'altra presenza, enigmatica, indefinibile, a fuoco nella propria indeterminatezza. La mia drammaturgia affida a un'unica voce la narrazione dei tre mondi creati dall'autore irlandese: chiuso in un mondo chiuso, un essere umano attende, parla, ricorda, si interroga. Un Autore degno di questo nome, del resto, non è altro che un uomo. E un uomo non è altro che un essere che cerca per tutta la vita la stessa cosa. Un omaggio non soltanto a un'opera ma allo spirito di Beckett, al suo lavoro e al suo mondo, un viaggio alla scoperta delle sue pagine meno note ma non per questo meno efficaci e meravigliose. Francesco Tozzi
Beckett è Storia. Beckett è rivoluzione. Beckett é pensiero sintetico, scrittura asciutta, riflessiva e disegna ancora oggi, profondi solchi nella sabbia del nostro 'capire', ridefinendo la posizione dell'uomo in rapporto allo spazio e al tempo. Sposta l'obbiettivo all'interno di noi. Nessuno escluso. Grazie all' incontro con il drammaturgo Francesco Tozzi abbiamo potuto creare un percorso che attraversa i tre ROMANZI (Malone Muore, Molloy, Innominabile) alternato a frammenti dal TEATRO. Un monologo che fa protagonista la voce stessa dell'autore nel suo percorso di scrittura. Uno studio che dimostra come la parola in Beckett romanziere mantiene sempre una forza e una vitalità teatrale.
L'incontro Beckett/Benedetti é un corto circuito, un binomio potente come Beckett esige. Come una Winnie dei 'GIORNI FELICI' fatta uomo, imprigionato nel suo destino, ripercorre con ironica allucinazione la linea poetica ed esistenziale della scrittura beckettiana. Un Beckett disperato e divertente che con un turbine di parole ci travolge per poi lanciarci nello spazio oltre il tempo dove tutto é possibile. Impone l 'azione contro l'inerzia dell'uomo che di fronte al destino, perduto, non coglie gli stimoli che la vita offre. Un testo spirituale e poetico che un'incandescente Beckett/Benedetti evoca come un urlo di urgenza alla vita. Una sfida per l'uomo di esistere ad ogni costo. Il supporto di Dario Guidi e delle atmosfere sonore di David Barittoni rinchiudono l'attore in un labirinto spaziale e sonoro da rituale dantesco. Marco Carniti
Teatro Basilica 20 febbraio 2020
Francesca Benedetti in
BACK TO BECKETT
(Molloy - Malone muore - L'innominabile)
lettura-spettacolo
traduzione Aldo Tagliaferri
drammaturgia Francesco Tozzi
regia Marco Carniti
e con Dario Guidi
Progetto scenico di Marco Carniti
Musiche di David Barittoni
Aiuto regia Francesco Lonano
Samuel Beckett è noto in tutto il mondo per i suoi testi teatrali, ma pochi conoscono la sua carriera di romanziere. Tra il 1951 e il 1953 l'autore dette vita a tre romanzi, che vengono definiti (contro la volontà dello scrittore) una trilogia: Molloy, Malone muore e L'innominabile. Dai tre romanzi ho tratto un copione monologante, dove l'essere che parla, porta in scene le mille sfaccettature che si dipanano lungo la narrazione; un essere che a tratti è solo, a tratti è accompagnato da un'altra presenza, enigmatica, indefinibile, a fuoco nella propria indeterminatezza. La mia drammaturgia affida a un'unica voce la narrazione dei tre mondi creati dall'autore irlandese: chiuso in un mondo chiuso, un essere umano attende, parla, ricorda, si interroga. Un Autore degno di questo nome, del resto, non è altro che un uomo. E un uomo non è altro che un essere che cerca per tutta la vita la stessa cosa. Un omaggio non soltanto a un'opera ma allo spirito di Beckett, al suo lavoro e al suo mondo, un viaggio alla scoperta delle sue pagine meno note ma non per questo meno efficaci e meravigliose. Francesco Tozzi
Beckett è Storia. Beckett è rivoluzione. Beckett é pensiero sintetico, scrittura asciutta, riflessiva e disegna ancora oggi, profondi solchi nella sabbia del nostro 'capire', ridefinendo la posizione dell'uomo in rapporto allo spazio e al tempo. Sposta l'obbiettivo all'interno di noi. Nessuno escluso. Grazie all' incontro con il drammaturgo Francesco Tozzi abbiamo potuto creare un percorso che attraversa i tre ROMANZI (Malone Muore, Molloy, Innominabile) alternato a frammenti dal TEATRO. Un monologo che fa protagonista la voce stessa dell'autore nel suo percorso di scrittura. Uno studio che dimostra come la parola in Beckett romanziere mantiene sempre una forza e una vitalità teatrale.
L'incontro Beckett/Benedetti é un corto circuito, un binomio potente come Beckett esige. Come una Winnie dei 'GIORNI FELICI' fatta uomo, imprigionato nel suo destino, ripercorre con ironica allucinazione la linea poetica ed esistenziale della scrittura beckettiana. Un Beckett disperato e divertente che con un turbine di parole ci travolge per poi lanciarci nello spazio oltre il tempo dove tutto é possibile. Impone l 'azione contro l'inerzia dell'uomo che di fronte al destino, perduto, non coglie gli stimoli che la vita offre. Un testo spirituale e poetico che un'incandescente Beckett/Benedetti evoca come un urlo di urgenza alla vita. Una sfida per l'uomo di esistere ad ogni costo. Il supporto di Dario Guidi e delle atmosfere sonore di David Barittoni rinchiudono l'attore in un labirinto spaziale e sonoro da rituale dantesco. Marco Carniti
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