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Motus


Teatro La pelanda 12 Settembre 2019 – Short Theatre 2019
Motus
Chroma Keys
di Enrico Casagrande, Daniela Nicolò e Silvia Calderoni
con Silvia Calderoni
video design Paride Donatelli e Simona Gallo
direzione tecnica Simona Gallo
produzione Elisa Bartolucci logistica Shaila Chenet comunicazione Marta Lovato e Mariagloria Posani progetto grafico e ufficio stampa comunicattive.it distribuzione internazionale Lisa Gilardino una produzione Motus con Santarcangelo Festival residenza creativa L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino si ringrazia Matteo Marelli per la collaborazione con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna

Chroma Keys è una incursione dentro al cinema, nella meraviglia della finzione e dei suoi vecchi “trucchi” stereoscopici. Già da tempo la compagnia si è interessata alla possibilità della comparsa e sparizione repentina di un corpo “alieno” nella scena di un film – alla base degli artifici di tanto cinema delle origini – ma con Chroma Keys si arriva a un sabotaggio sfrontato del frame. In Chroma viene utilizzato il Green Screen, il semplice fondale fotografico verde/infinito, per accelerare il potere liberatorio e visionario che questa antica tecnica cinematografica presuppone, svelando il meccanismo in maniera performantica e ironica. Silvia Calderoni precipita in un viaggio-trip allucinato dal clima apocalittico, immerso in quella luce da disastro imminente che tanto ricorre nella filmografia di Bela Tarr… Un movimento/immobile che potrebbe continuare all’infinito, attraversando “citazioni” di film che in qualche modo rimandano/trattano/riflettono la sparizione, il senso dell’andare o dell’andarsene, dell’abbandono, ma anche della scoperta. L’atmosfera futuristica e distopica resta ambigua e sospesa: si presuppone un “mondo a venire” o piuttosto, “un mondo a venire senza mondo”, con il profilarsi di un evento che “la fa finita con tutti gli eventi” come in Melancholia di Lars Von Trier? Sta al pubblico completare la sceneggiatura. La compagnia Motus, fondata nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò esplode negli anni 90 con spettacoli di grande impatto emotivo e fisico, riuscendo a prevedere e raccontare alcune tra le più aspre contraddizioni del presente. Dalla sua fondazione, affianca la creazione artistica – spettacoli teatrali, performance e installazioni – con un’intensa attività culturale, conducendo seminari, incontri, dibattiti e partecipando a festival interdisciplinari nazionali e internazionali. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi UBU e prestigiosi premi speciali per il suo lavoro. Nel 2020 i registi della compagnia saranno direttori artistici della cinquantesima edizione del Santarcangelo Festival.
www.motusonline.com
18.9.19
 

Lancelot Hamelin


Teatro La pelanda 12 Settembre 2019 – Short Theatre 2019
Lancelot Hamelin / The Light House Project
Italian Dreams - People of Tor Sapienza
prima nazionale

ideazione, regia, scrittura Lancelot Hamelin foto Cynthia Charpentreau ricerca e traduzione Carlo Gori, Carmine Fabbricatore, Ariana Ninchi, Martin Selze attrici Maria Vittoria Argenti, Consuelo Bartolucci collaborazione artistica Martin Selze Italian dreams è presentato nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe, in collaborazione con la Francia in Scena, stagione artistica dell’Institut français Italia / Ambasciata di Francia in Italia e con il sostegno di i-Portunus

The Light House Project è stato sviluppato da Lancelot Hamelin negli ultimi anni, in cui ha collezionato i sogni e gli incubi di diverse comunità e di città internazionali come il Cairo, Parigi, New York, Nanterre, New Orleans, i quartieri popolari della Francia e di Roma, per documentare una versione contemporanea della condizione psicologica collettiva. Questa proposta offre una prospettiva su diverse società, ognuna delle quali possiede uno specifico punto di vista politico, tanto quanto i rispettivi membri un loro proprio modo di guarirsi reciprocamente. Il progetto è stato sviluppato in residenze artistiche nella regione di Île-de-France, il Teatro Nanterre-Amandiers, l’Accademia di Francia a Roma.
SOGNI ITALIANI – People of Tor Sapienza, è una performance composta di sogni e incubi che sono stati assemblati a Roma durante la residenza di Lancelot Hamelin a Villa Medici nel biennio 2016-2017. Le interviste che raccolgono i sogni sono state fatte agli abitanti di diversi quartieri, in particolare nell’area periferica e popolare di Tor Sapienza e anche ad alcuni migranti di Galiano, un villaggio in Puglia durante il festival di Capo d’Arte. Nel luglio del 2019 attraverso un workshop sono state trascritte le registrazioni fatte nel 2017, per comporne una versione scritta. Uno slideshow dell’artista visuale Cynthia Charpentreau verrà usato come scenario e sfondo. Le fotografie mostreranno le location relative ai sogni e al romanzo del primo rinascimento, Hypnerotomachia Poliphili: e cioé il giardino di Villa Medici, i Musei Capitolini e il Maam (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz). Lancelot Hamelin è uno scrittore. Già autore di romanzi e opere teatrali, ha recentemente cominciato un percorso giornalistico e saggistico. I suoi romanzi sono stati pubblicati da L’Arpenteur-Gallimard e le sue opere teatrali dal Théâtre Ouvert, Quartett and Espace 34. Ha lavorato in collaborazione con numerosi registi: Duncan Evennou, Mathieu Bauer, Éric Massé and Christophe Perton ed è stato invitato al “Director’s Lab” presso il Lincoln Center in New York. Dal maggio del 2014 al giugno del 2019 ha raccolto sogni, tra Nanterre, New York, Roma, il Cairo e in altre città. Lancelot Hamelin è stato invitato a sviluppare un altro progetto riguardante i sogni e i sognatori, all’Accademia di Francia di Roma presso Villa Medici in cui è stato residente per un anno nel 2016.
www.fabulamundi/lancelot-hamelin
18.9.19
 

Sirna/Pol


Teatro La pelanda 10 Settembre 2019 – Short Theatre 2019
Sirna/Pol
I Giardini di Kensington. Il litigio | il rifugio | il trasloco
uno spettacolo di e con Elisa Pol e Valerio Sirna
disegno luci Mattia Bagnoli
elaborazione del suono Flavio Innocenti e Valerio Sirna
scultura di Mattia Cleri Polidori e Giulia Costanza Lanza
collaborazione tecnica Nikki Rodgerson / Mutoids
con il sostegno di Armunia Residenze Artistiche Castiglioncello, Nerval Teatro, Santarcangelo Festival, Atto Due – Laboratorio Nove, Spazio ZUT! Progetto Cura, Florian Espace Progetto OIKOS
un ringraziamento a Barbara Bessi
progetto finalista premio Scenario 2017

Un soggiorno. Pochi elementi delineano un interno. Un oggetto non identificato aleggia sulla stanza. Due figure gettate nello spazio, con le loro presenze annoiate, sottili, tese, eleganti, dolci e litigiose, vicine e distanti, nell’intimità di non aver nulla da dirsi, fanno i conti con le consuetudini dello starsi accanto. Lo scorrere di un tempo imprecisato – un giorno, un anno, una vita – apre delle smagliature nella quotidianità; le pose più ovvie del vivere domestico si caricano di elementi inspiegabili e inaspettati. La stanza si trasforma allora in un insieme di angoli, di miniature intime e riparate; talvolta in una distesa desertica, in cui svaniscono misure e coordinate. La percezione di uno spazio alterato consente l’emergere di un altrove, mentre il modello sociale – binario e normativo – a cui si pensava di aderire traballa ed esplode silenziosamente. Elisa Pol e Valerio Sirna sono due artist_ indipendenti attiv_ nel campo delle arti performative. Entrambi affiancano al lavoro da interpreti un percorso autoriale all’interno delle rispettive compagnie, Nerval e DOM-. Il loro incontro è avvenuto nel 2011 durante il biennio di studi Scritture per la danza contemporanea diretto da Raffaella Giordano. La loro collaborazione è proseguita attraverso la costituzione, insieme ad altri artisti ed artiste, del collettivo Agostino Bontà, la cui attività è stata incentrata nella creazione di installazioni performative all’interno di case private e ambienti domestici. La loro prima creazione è stata Hiroshima mon amour. Si sono costituiti come coppia artistica nel 2017 per il progetto I giardini di kensington, con il desiderio di approfondire il rapporto tra scrittura scenica e gesto coreografico, indagando le dinamiche di coabitazione e di prossimità all’interno di uno spazio domestico.
18.9.19
 

Alex Cecchetti


Teatro La pelanda 7 Settembre 2019 – Short Theatre 2019
Alex Cecchetti
Love Bar
di e con Alex Cecchetti e con Claudia Gambino e Valentina Montuori
grazie a Xilef Welner per la raccolta delle piante e erbe
in collaborazione con la Francia in Scena, stagione artistica dell’Institut français Italia / Ambasciata di Francia in Italia, è realizzata su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, con il sostegno dell’Institut français e della Fondazione Nuovi Mecenati

Il Love Bar esiste dal 2012 come collezione di “storie che possono essere bevute”. Si presenta come un’apparizione, un miraggio selvaggio di metamorfosi erotiche tra piante e esseri umani. Lo scambio di storie e drink (a base di erbe e piante locali raccolte dall’artista) avvengono al bancone del bar, una sorta di palco proto-teatrale sul quale il ruolo dello spettatore si confonde con quello del performer. Tra dimensione agreste e allure rinascimentale, Cecchetti prepara un luogo in cui il bere e il parlare avvengono in bocca nello stesso momento. Per ogni storia d’amore o emozione raccontata, si riceve in cambio un cocktail, un elisir, una pozione, o un’altra storia d’amore. Achillea Millefoglie, Edera terrestre, Artemisia, Ruta selvatica, Stellaria, tante le erbe e le piante di questi cocktail, ognuna con le sue qualità di cui Cecchetti e i suoi assistenti conoscono i segreti e le narrazioni che ci legano a loro come radici sotterranee. Si dice che ogni pozione sia allo stesso tempo una storia, un rimedio o una domanda, allora bevete Amore o Giustizia? Alex Cecchetti è un artista, poeta, pittore e performer italiano con sede a Parigi. Le sue performance e mostre sono state presentate nei musei di tutta Europa, tra cui il Centre Pompidou, il Jeu de Paume e il Palais de Tokyo a Parigi, le Serpentine Galleries di Londra, il MAXXI di Roma e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino. Nel 2017 due mostre personali al CCA Ujazdowski di Varsavia e alla Ferme du Buisson in Francia hanno presentato il suo ultimo lavoro “post mortem” Tamam Shud, che è diventato un romanzo omonimo. Nel 2018, Spike Island a Bristol (UK) e Void a Derry (IR) hanno ospitato mostre incentrate sulla sua ricerca sulle sculture musicali, At the gate of the music palace. Le Serpentine Galleries di Londra e la Triennale Teatro Milano presenteranno quest’anno Walking Backwards, un incantesimo di metamorfosi in un giardino.
www.alexcecchetti.com
18.9.19
 

Nyamnyam


Teatro La pelanda 7 Settembre 2019 – Short Theatre 2019
Nyamnyam
8000 anni dopo
prima nazionale
in italiano, spagnolo e inglese
un progetto di Nyamnyam (Iñaki Alvarez e Ariadna Rodriguez)
versione site-specific per Short Theatre in collaborazione con Tania Garribba con Iñaki Alvarez, Ariadna Rodriguez e Tania Garribba ricerca luci in collaborazione con Ana Rovira ricerca suono in collaborazione con Nilo Gallego con il supporto di Lugar a Dudas, Cali, Colombia; Casa Aymat, Sant Cugat, Spain grazie a Aparamillon (Athens, Greece) Con il sostegno dell’Istituto Cervantes di Roma e di Institut Ramon Lull

8000 anni dopo è un’installazione performativa che nasce dall’interesse nell’indagare le origini dell’agricoltura in quanto punto di svolta che ha indirizzato, definendolo, il corso dell’umanità, costruendo una narrativa scientifica della preistoria, speculando e interrogando alcune ricostruzioni lineari e semplicistiche di ciò che è accaduto 8000 anni fa. Un titolo che definisce una cornice temporale precisa portandoci indietro nel passato ma senza specificare a quale “presente” ci si riferisce; una proiezione nel passato per speculare sul futuro. Si tratta di una pièce site-specific in grado di attivare la memoria del contesto attraverso diverse strategie, adattandosi a ciascun luogo e a coloro con cui collabora. Per fare questo la pièce segue tre linee discorsive parallele e formali: una installazione costruita durante la performance, una proiezione riguardante l’archeologia del luogo, e le storie intrecciate che vengono raccontate da un performer del luogo. Nyamnyam è un collettivo fondato nel 2012 dagli artisti Iñaki Alvarez and Ariadna Rodríguez. Unendo le loro formazioni e deformazioni in varie discipline, il loro lavoro intende promuovere la creazione, la diffrazione e lo scambio di conoscenze attraverso la condivisione delle strategie in ogni contesto glocal in cui lavorano. In questo incrocio di live art, pensiero critico, pedagogia e interazione sociale, creano interventi per attivare il tessuto di ciascun contesto in una prospettiva olistica, incorporando organismi, sistemi, ambienti, relazioni… Il biglietto di ingresso a WeGil è unico e giornaliero fino ad esaurimento posti delle sale
www.nyamnyam.net
18.9.19
 
 
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