Teatro Lo Spazio 22 MARZO 2019
MESSICO E NUVOLE
Con Caterina Casini
Musiche a cura di Sonia Maurer
Questo è il racconto di un Messico passionale, generoso, sensuale e drammatico, surreale e inquieto, narrato dopo aver conosciuto i suoi artisti, pittrici e pittori, poeti, fotografe e cineasti, seguendo il filo costruito dai meravigliosi scatti fotografici realizzati negli anni ‘30 e ‘60 da Henri Cartier Bresson.
Diceva Cartier Bresson: “Non è la mera fotografia che mi interessa. Quel che voglio è catturare quel minuto, parte della realtà”. Seguendo questa metodologia , e attraversando gli autori messicani, il realismo magico sudamericano ma anche la crudezza de “Las Muertas”, racconto di Jorge Ibargüengoitia, da cui nasce la parte più dura dello spettacolo (il personaggio di una prostituta che vive tra Messico e Texas) si costruisce questo pazzle, che è immagine d’insieme e nel contempo attimo per attimo, particolare storia, particolare emozione, per dare al pubblico una sensazione profonda di una terra altra e così immaginifica.
La forza che il Messico esprime, la libertà dei suoi personaggi, e in primo piano delle donne tra cui Frida Khalo e Tina Modotti, di vivere in pieno la propria umanità nell’ironia nello splendore e nel dolore, la creatività che sa innalzarsi a grandissima arte senza perdere la sua radice fantastica e popolare, sono i segni fondamentali del dipinto che Caterina Casini realizza evocando per il pubblico memorie e fantasie.
Narrazione nata per la mostra su Cartier Bresson “Mexican notebooks” a Sansepolcro nel 2008, presso Palazzo Pichi Sforza, poi presentato per il ciclo “Letteratura del delirio” al Teatro Alla Misericordia di Sansepolcro (2014-2016), al Teatro Cometa Off di Roma, al Fringe Festival di Roma. A marzo 2019 a Teatri d’Imbarco di Firenze, e dal 20 al 23 marzo a Teatro Lo Spazio di Roma.
3.4.19
Teatro
MESSICO E NUVOLE
Con Caterina Casini
Musiche a cura di Sonia Maurer
Questo è il racconto di un Messico passionale, generoso, sensuale e drammatico, surreale e inquieto, narrato dopo aver conosciuto i suoi artisti, pittrici e pittori, poeti, fotografe e cineasti, seguendo il filo costruito dai meravigliosi scatti fotografici realizzati negli anni ‘30 e ‘60 da Henri Cartier Bresson.
Diceva Cartier Bresson: “Non è la mera fotografia che mi interessa. Quel che voglio è catturare quel minuto, parte della realtà”. Seguendo questa metodologia , e attraversando gli autori messicani, il realismo magico sudamericano ma anche la crudezza de “Las Muertas”, racconto di Jorge Ibargüengoitia, da cui nasce la parte più dura dello spettacolo (il personaggio di una prostituta che vive tra Messico e Texas) si costruisce questo pazzle, che è immagine d’insieme e nel contempo attimo per attimo, particolare storia, particolare emozione, per dare al pubblico una sensazione profonda di una terra altra e così immaginifica.
La forza che il Messico esprime, la libertà dei suoi personaggi, e in primo piano delle donne tra cui Frida Khalo e Tina Modotti, di vivere in pieno la propria umanità nell’ironia nello splendore e nel dolore, la creatività che sa innalzarsi a grandissima arte senza perdere la sua radice fantastica e popolare, sono i segni fondamentali del dipinto che Caterina Casini realizza evocando per il pubblico memorie e fantasie.
Narrazione nata per la mostra su Cartier Bresson “Mexican notebooks” a Sansepolcro nel 2008, presso Palazzo Pichi Sforza, poi presentato per il ciclo “Letteratura del delirio” al Teatro Alla Misericordia di Sansepolcro (2014-2016), al Teatro Cometa Off di Roma, al Fringe Festival di Roma. A marzo 2019 a Teatri d’Imbarco di Firenze, e dal 20 al 23 marzo a Teatro Lo Spazio di Roma.