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MANIACO FOLLIE


Teatro Tordinona 27 Ottobre 2019
MANIACO FOLLIE
Regia di Ester Annetta
con Ester Annetta Fernanda Candrilli Claudio Cartoni Paolo Di Francesco Tommaso Fefè Raffaella Ficara Marina Malsano
Sei bizzarri personaggi si trovano riuniti nella sala d'aspetto di uno psichiatra. Il dottore è in ritardo, e l'attesa finisce, perciò, per essere un momento e un "luogo" in cui si incontrano anche le loro personalità ed i loro drammi individuali: ciascuno è affetto da un disturbo ossessivo-compulsivo che ne ha fortemente condizionato l'esistenza e lo stile di vita.
29.10.19
 

La scomparsa delle lucciole


Teatro Palladium 17 Ottobre 2019
La scomparsa delle lucciole
Regia e testo Gianfranco Pedullà
Testi televisivi Manuela Critelli
Con Marco Natalucci, Rosanna Gentili, Gianfranco Quero, Roberto Caccavo, Gaia Nanni, Matteo Zoppi, Fausto Berti, Eleonora Venturi, Isabella Giustina, Francesco Giorgi e Vincenzo Infantino
Scene Claudio Pini; musiche Francesco Giorgi; movimenti di scena Paolo Mereu; costumi Rosanna Gentili; luci Gianni Pollini e Marco Falai; maschere Margherita Citran; aiuto regia Gabriele Bonafoni; foto di scena Alessandro Botticelli
Produzione Teatro Popolare d’Arte In coproduzione con Compagnia Simona Bucci con il sostegno di MIBAC, Regione Toscana
Sotto osservazione quel tempo di passaggio dalla deriva violenta della contestazione all’individualismo edonista dei consumi e dei media trash. Scritto da Gianfranco Pedullà con Manuela Critelli, portato in scena da un fitto cast d’attori, è la terza tappa della trilogia teatrale “Dopo Salò”, pensata dalla Compagnia del Teatro Popolare d’Arte come il tracciato biografico dell’Italia dalla caduta del fascismo alla fine del Novecento. Il titolo prende spunto dal famoso intervento di Pasolini su “La scomparsa delle lucciole”, nel quale il grande poeta segnala la fine di un mondo, quel cambiamento epocale avvenuto dopo il boom economico e con la successiva affermazione di una cultura consumistica. I momenti salienti dei due decenni attraversano il palco in due atti, diversi tra loro come il periodo storico che rappresentano: il primo – con un andamento epico e lirico - è dedicato agli anni Settanta; il secondo agli anni Ottanta fino all’inizio degli anni Novanta.
Immagini, memorie e canzoni caratterizzano il primo atto, centrato sulla figura di Pier Paolo Pasolini. Un intellettuale che ha avuto il coraggio di denunciare le anomalie dell’Italia di quegli anni (stragi, corruzioni, tentativi fascisti di colpi di Stato) e che ha pagato con la vita la sua libertà di pensiero. I pensieri, le analisi, le profezie di Pasolini si intrecciano con alcuni episodi degli anni di piombo, nei quali si richiamano alla memoria vicende come la morte di Walter Alasia, la violenta esperienza di Valerio Fioravanti, il difficile tentativo di dialogo fra i terroristi pentiti e i parenti delle vittime. Dopo la sbornia ideologica degli anni Settanta, il secondo atto apre una pagina nuova nell’Italia dopo gli anni di piombo: si impone l’ottica individuale, si parla di un secondo boom economico, il consumismo entra nella vita quotidiana. Domina un sapore inevitabilmente grottesco e l’ambiente è una scalcinata televisione di provincia, pare ispiratrice dei futuri investimenti di Berlusconi nel campo delle televisioni private.Davanti alle telecamere arriva l’Italiano medio, che si mette a nudo senza alcun pudore. La cultura del consumo e l’individualismo sfrenato, di cui il Cavaliere è stato un tragicomico interprete, sono i protagonisti di questa nuova era, preconizzata da Pasolini.
24.10.19
 

LA DOLCE GUERRA


Teatro Biblioteca Quarticciolo 12 ottobre 2019
LA DOLCE GUERRA
di e con Elena Ferrari e Mariano Arenella
disegno luci Davide Rigodanza
costumi Norma Uglietti
musiche Giulia Barba
foto di scena Paolo Migliavacca
video Simone Felici
management e distribuzione Theatron 2.0
Olmo è un pioniere del cinema, Ada è una maestra elementare. Vivono in una brillante Torino, in piena Belle Epoque. Ogni giorno lui si affanna per girare una scena del proprio film, usando lei come attrice improvvisata. Ada, seguendo alla lettera le direttive ministeriali, insegna ai bambini le parole di D’Annunzio mentre sullo sfondo avanzano le prime lotte per l’emancipazione femminile. Il periodo storico in cui vivono è carico di entusiasmo, la fiducia nel futuro è alta, e la possibilità di realizzare i propri sogni pure. Fino a quando non sono costretti entrambi a partire per le zone di guerra e lì si accorgono che il loro entusiasmo è stato l’inizio della loro fine.
I tempi che stiamo vivendo assomigliano incredibilmente a quelli che hanno condotto l’Europa nel baratro della Prima Guerra Mondiale. L’entusiasmo per i social network assomiglia a quello scatenato per il cinema di allora e la possibilità di arrivare a tutti rende questi strumenti tanto potenti quanto pericolosi. Il “popolo” affollava le sale e si emozionava, rideva, piangeva, lottava e vinceva contro gli austriaci dipinti come pericolosi invasori come oggi il “popolo” affolla i social network e si emoziona, ride, piange, lotta e vince contro coloro che vengono definiti gli invasori di adesso. Colpisce anche un’altra analogia: l’estrema facilità con cui si potevano creare i contenuti dei film di allora corrisponde all’ estrema facilità con cui si può fare un post oggi perfettamente credibile. Per questo abbiamo deciso di girare anche noi un film, durante lo spettacolo, per scardinare da dentro la macchina mitopoietica del film e mostrare la facilità con cui si può confondere la realtà con la narrazione della stessa. Ma se è così facile, perché non siamo in grado di creare contronarrazioni che limitino “le belve” della comunicazione? Perché il male attrae, e non tutti riescono a salvarsi, e questa attrazione sarà fatale anche per uno dei due protagonisti della nostra storia.
23.10.19
 

CAFFÈ UTOPIA


TEATRO TORDINONA 13 OTTOBRE 2019
CAFFÈ UTOPIA
Con Emma Accardi, Lorenzo Colarusso, Annalisa Consolo, Maria Consolo, Gabriele Custo, Luna Deferrari, Nicola Di Foggia, Fiorenza Panke, Laura Pinzani, Giulia Rossini, Paolo Tommasi. Con la speciale partecipazione di Matilde Accardi
Regia Paolo Tommasi
Un uomo solitario, taciturno, è seduto al Caffè Utopia.
Una cameriera procace e stuzzicante gli serve un bicchiere di thè freddo.
Alcune anime inquiete iniziano a popolare i tavolini del bar: cosa si nasconde dietro alle loro storie?
Che cosa vogliono da quell’uomo dall’apparenza così mite?
E lui cosa vuole da loro?
Una discesa verso la parte più intima e misteriosa di noi stessi, una giostra di esistenze che si intersecano l’una con l’altra, senza mai toccarsi veramente.
15.10.19
 

IN OCCASIONE...


Teatro Spin OFF 28 settembre 2019
IN OCCASIONE...
di Pierre Byland, Mareike Schnitker con Andrea Borgogno, Alessio Negro
Produzione Teatro del Fiasco
Sabato sera due agenti si sono aggirati per il palazzo di SPIN TIME LABS. Grazie a Teatro del Fiasco per l'incredibile spettacolo!
6.10.19
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CONFUSION


Teatro Spin OFF 27 settembre 2019
CONFUSION
regia di Jacques Lecoq e Pierre Byland con Pierre Byland e Mareike Schnitker
Spin OFF w/ Teatro del Fiasco
“Un giorno chiesi agli allievi di mettersi in circolo - ricordo della pista del circo - e di farci ridere. Uno dopo l’altro si impegnarono in pagliacciate, in capriole, in giochi di parole uno più fantasioso dell’altro, ma invano. Il risultato fu catastrofico. Avevamo in nodo in gola, una sensazione di angoscia. Quando loro si resero conto del fallimento, interruppero l’improvvisazione e andarono a sedersi indispettiti, confusi, imbarazzati. Allora, vedendoli in questo stato di abbattimento, si misero tutti a ridere. Non del personaggio che pretendevano di presentarci, ma dell’attore stesso, messo a nudo. Avevamo la risposta. Il clown non esiste al di fuori dell’attore che lo recita: siamo tutti dei clown, crediamo tutti di essere belli, intelligenti e forti, mentre ognuno di noi ha le sue debolezze, i lati ridicoli che, rivelandosi, provocano il riso”. Il corpo poetico - Jacques Lecoq
4.10.19
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