TEATRO TORDINONA 24 Settembre 2019
CONTROCANTO VOCE
testo e regia di Rossella Or
con Rossella Or, Paola Sebastiani, Fabio Collepiccolo, Roberto Zorzut
Un dramma in 9 quadri.
I protagonisti emergono sullo sfondo di una scena all'aperto come fantasmi di una fine del secolo, archetipi, fantasmi familiari si sospendono nel vuoto di un'enciclopedia della vita al suo tramonto, si rincorrono, riecheggiano per poi disperdersi di nuovo nella grandiosità del paesaggio. Marie, il Lettore, Georges, Sabine, gli interpreti di una famiglia riunita intorno la scomparsa di uno di loro. Il silenzio della stessa natura, che li circonda, la sua eco fa risuonare nel vuoto le domande, fino al momento in cui la storia rende possibile l'ascolto delle risposte. Le risposte, cioè la necessità dei loro legami. I protagonisti superstiti alla fine di una guerra, in un appeal lirico, che in se si dipana fino a determinare un recinto all'interno del quale, la morte come verità, si sospende al di là di una vera e propria minaccia, si sospende al suo confine. E in questo, con la pretesa ancora di un'ultima parola, oppure la speranza di una parola ancora da pronunciare.
TEATRO TORDINONA 24 Settembre 2019
CONTROCANTO VOCE
testo e regia di Rossella Or
con Rossella Or, Paola Sebastiani, Fabio Collepiccolo, Roberto Zorzut
Un dramma in 9 quadri.
I protagonisti emergono sullo sfondo di una scena all'aperto come fantasmi di una fine del secolo, archetipi, fantasmi familiari si sospendono nel vuoto di un'enciclopedia della vita al suo tramonto, si rincorrono, riecheggiano per poi disperdersi di nuovo nella grandiosità del paesaggio. Marie, il Lettore, Georges, Sabine, gli interpreti di una famiglia riunita intorno la scomparsa di uno di loro. Il silenzio della stessa natura, che li circonda, la sua eco fa risuonare nel vuoto le domande, fino al momento in cui la storia rende possibile l'ascolto delle risposte. Le risposte, cioè la necessità dei loro legami. I protagonisti superstiti alla fine di una guerra, in un appeal lirico, che in se si dipana fino a determinare un recinto all'interno del quale, la morte come verità, si sospende al di là di una vera e propria minaccia, si sospende al suo confine. E in questo, con la pretesa ancora di un'ultima parola, oppure la speranza di una parola ancora da pronunciare.
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