Palazzo delle Esposizioni spazio Buffalo 1 giugno 2019
MUSICA PER UN GIORNO (DURATA 24 ORE)
performer Roberta Mosca, Canedicoda
Musica per un giorno è un appuntamento performativo della durata continuativa di 24 ore. Si svolge una sola volta l’anno e avrà un ciclo complessivo di 24 anni. Il progetto, al suo quarto appuntamento, ha origine da un lavoro audio di Canedicoda disponibile online: ottaven.bandcamp.com/album. Con la fusione tra Musica per un giorno registrata in un mese e l’operato performativo di Roberta Mosca si vuole offrire la possibilità di abitare fisicamente e mentalmente un arco di tempo di 24 ore come uno spazio unico. Né un concerto né una performance di danza: piuttosto un’occasione esplorativa e profondamente immersiva, alla ricerca di stati, condizioni, limiti ed opportunità percettive, con la volontà di creare uno spazio-tempo nuovo, scomodo o spiazzante e contemporaneamente riconoscibile, confortevole o familiare. La fruizione dell’azione diventa molto distesa, i tempi sono dilatati. La parola in qualche modo vietata cede il posto alla nostra voce interiore, all’osservazione, al respiro, all’attenzione per il sé.
Palazzo delle Esposizioni spazio Buffalo 1 giugno 2019
MUSICA PER UN GIORNO (DURATA 24 ORE)
performer Roberta Mosca, Canedicoda
Musica per un giorno è un appuntamento performativo della durata continuativa di 24 ore. Si svolge una sola volta l’anno e avrà un ciclo complessivo di 24 anni. Il progetto, al suo quarto appuntamento, ha origine da un lavoro audio di Canedicoda disponibile online: ottaven.bandcamp.com/album. Con la fusione tra Musica per un giorno registrata in un mese e l’operato performativo di Roberta Mosca si vuole offrire la possibilità di abitare fisicamente e mentalmente un arco di tempo di 24 ore come uno spazio unico. Né un concerto né una performance di danza: piuttosto un’occasione esplorativa e profondamente immersiva, alla ricerca di stati, condizioni, limiti ed opportunità percettive, con la volontà di creare uno spazio-tempo nuovo, scomodo o spiazzante e contemporaneamente riconoscibile, confortevole o familiare. La fruizione dell’azione diventa molto distesa, i tempi sono dilatati. La parola in qualche modo vietata cede il posto alla nostra voce interiore, all’osservazione, al respiro, all’attenzione per il sé.
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