Teatro Tordinona 10 Febbraio 2018
C.T. Genesi Poetiche
presenta:
ANTICOTESTAMENTO
Ideazione, Testi, Drammaturgia e Regia: Gianluca Paolisso
Con: Daria Contento, Elèna Elizabeth Scaccia, Chiara Della Rossa, Ivano Conte
Tecnico Audio/Luci: Ettore Bianco
www.genesipoetiche.com
C.T. Genesi Poetiche
presenta:
ANTICOTESTAMENTO
Ideazione, Testi, Drammaturgia e Regia: Gianluca Paolisso
Con: Daria Contento, Elèna Elizabeth Scaccia, Chiara Della Rossa, Ivano Conte
Tecnico Audio/Luci: Ettore Bianco
www.genesipoetiche.com
Anticotestamento è un progetto che nasce da una forte necessità: raccontare la guerra in atto, le sue conseguenze, ma soprattutto rendere carne viva la bellezza che risiede nelle pagine della Bibbia.
Anticotestamento è un tentativo di riscoperta delle nostre radici, ben consapevoli che solo queste potranno condurci ad un senso più profondo dell'umano.
Anticotestamento è uno spettacolo diviso in tre Capitoli, ispirati rispettivamente al Libro di Giuditta, al Cantico dei Cantici e ad alcuni Libri Profetici (Naum, Abacuc, Osea, Zaccaria).
Uniti in un contesto armonico vanno a raccontare un mondo che, conflitto dopo conflitto, si avvia sempre più verso l'anno zero, verso un punto di rottura certamente non indolore ma foriero di una possibile rinascita.
Capitolo Uno
GIUDITTA, ovvero le quattro stazioni di una guerra
Nabucodonosor, Re degli Assiri, domina il mondo e distrugge chiunque si ribelli al suo volere. Resiste solo la gente d'Israele.
Così il tiranno invia il Primo Generale Oloferne a deviare il corso delle sorgenti, certo che l'ultimo avamposto nemico crollerà.
Giuditta, nobildonna d'Israele, si impone sull'autorità dei Grandi Sacerdoti e giunta nell'accampamento assiro seduce e decapita Oloferne.
Nabucodonosor, privato del suo Generale, perde la guerra e Giuditta viene acclamata al pari di un'eroina dal suo popolo.
Guerre di conquista, uomini assetati di potere, gesti di sangue e il nome della divinità a fior di labbra.
Il tempo di Giuditta è così lontano dal nostro?
Capitolo Due
A-MORS, ovvero l'ultimo ballo
Può l'amore conoscere confini, vincere l'orrore del mondo e combattere la morte?
Queste le domande di una donna come tante, imprigionata perché ritenuta folle dalla sua gente: lei aspetta l'amato del suo cuore, anche se oramai la guerra lo ha portato via con sé.
Eppure la donna non si arrende, sfida le leggi del "già accaduto" e in una straziante dichiarazione d'amore corre verso il monte degli aromi, sotto l'albero di melograno, foriero di promesse mai mantenute, dove finalmente ballerà con lui e per lui, trasformando per un'ultima volta il suo corpo in dedica.
Nel Cantico dei Cantici si legge:
"Le grandi acque non possono spegnere l'amore,
né i fiumi travolgerlo".
Capitolo Tre
PROFETI, ovvero il canto dell'Apocalisse
Il tempo scorre inesorabile. Le lancette muovono rapide verso la fine del mondo. I ticchettii dell'orologio divengono ossessione nei timpani.
E' tempo che l'umanità ascolti per l'ultima volta i propri misfatti tra le macerie. E' tempo dell'ultimo grado di giudizio.
Dalla Prima alla Terza Guerra Mondiale si leva il canto, l'accusa, il rimpianto.
Eppure, a pochi passi dal baratro, la voce dei Profeti si leva potente, densa di illusioni e speranze: "Ascolta, umanità: chi sei? Qual è la tua Apocalisse?".