Teatro Tordinona 13 Ottobre 2018
MANGIA!
di e con Anna Piscopo
Vincitore del Premio Nazionale di Letteratura e Teatro Italiano “Nicola Martucci”, del primo premio come Miglior Spettacolo per “Corti in Pietralata” e del premio per la “Miglior Attrice del Teatro Lo Spazio”. Ventisei anni, barese trapiantata a Roma (dove ha studiato alla Silvio D’Amico e al Duse International) Anna Piscopo, autrice e unica interprete della pièce, costruisce intorno al detto della sua città “Mang’ ca da jess mangiat!” (Mangia se non vuoi essere mangiato!) una performance di parole che si rincorrono nella foga di vomitare fuori tutta la rabbia di una società feroce che, dalla famiglia alla strada, è regolata dalla legge del più forte, di chi sfrutta per non essere sfruttato.
“MANGIA!” è un flusso di coscienza in cui più personaggi s’intrecciano nel corpo e nella voce di una sola performer per raccontare la storia di una giovane donna che vorrebbe sbarazzarsi del ruolo da emarginata che vive nel mondo provinciale, gretto e bigotto in cui è nata. Partita per Roma alla ricerca confusa di un lavoro o di un uomo che possa sistemarla, e disposta a concedere il proprio corpo a uomini che considera superiori pur di raggiungere l'agognata promozione sociale, è travolta da un nuovo mondo feroce che finisce per divorarla. Trovandosi costretta a tornare nel suo paesino, tra le grinfie di una madre che la obbliga di continuo a mangiare. Senza nulla in tasca. I condizionamenti famigliari, quelli culturali e l’esperienza diretta della crisi economica del suo paese, la gonfiano di rabbia, aspettative disattese e ansie, tanto da non riuscire mai veramente a respirare, a vivere la sua vita da protagonista. Per liberarsi dalle voci che la infestano, dalla solitudine e dall’emarginazione, dovrà letteralmente divorare la sua famiglia - pietanza indigesta - ingurgitata nella furia della bulimia e del bisogno incontrollato di affetti, figure di riferimento e approvazione. “MANGIA!” usa il cibo come metafora di violenza e sfruttamento nella famiglia e nella società, e lo fa con ironia, mantenendo sempre un registro brillante.
Teatro Tordinona 13 Ottobre 2018MANGIA!
di e con Anna Piscopo
Vincitore del Premio Nazionale di Letteratura e Teatro Italiano “Nicola Martucci”, del primo premio come Miglior Spettacolo per “Corti in Pietralata” e del premio per la “Miglior Attrice del Teatro Lo Spazio”. Ventisei anni, barese trapiantata a Roma (dove ha studiato alla Silvio D’Amico e al Duse International) Anna Piscopo, autrice e unica interprete della pièce, costruisce intorno al detto della sua città “Mang’ ca da jess mangiat!” (Mangia se non vuoi essere mangiato!) una performance di parole che si rincorrono nella foga di vomitare fuori tutta la rabbia di una società feroce che, dalla famiglia alla strada, è regolata dalla legge del più forte, di chi sfrutta per non essere sfruttato.
“MANGIA!” è un flusso di coscienza in cui più personaggi s’intrecciano nel corpo e nella voce di una sola performer per raccontare la storia di una giovane donna che vorrebbe sbarazzarsi del ruolo da emarginata che vive nel mondo provinciale, gretto e bigotto in cui è nata. Partita per Roma alla ricerca confusa di un lavoro o di un uomo che possa sistemarla, e disposta a concedere il proprio corpo a uomini che considera superiori pur di raggiungere l'agognata promozione sociale, è travolta da un nuovo mondo feroce che finisce per divorarla. Trovandosi costretta a tornare nel suo paesino, tra le grinfie di una madre che la obbliga di continuo a mangiare. Senza nulla in tasca. I condizionamenti famigliari, quelli culturali e l’esperienza diretta della crisi economica del suo paese, la gonfiano di rabbia, aspettative disattese e ansie, tanto da non riuscire mai veramente a respirare, a vivere la sua vita da protagonista. Per liberarsi dalle voci che la infestano, dalla solitudine e dall’emarginazione, dovrà letteralmente divorare la sua famiglia - pietanza indigesta - ingurgitata nella furia della bulimia e del bisogno incontrollato di affetti, figure di riferimento e approvazione. “MANGIA!” usa il cibo come metafora di violenza e sfruttamento nella famiglia e nella società, e lo fa con ironia, mantenendo sempre un registro brillante.
MANGIA!
di e con Anna Piscopo
Vincitore del Premio Nazionale di Letteratura e Teatro Italiano “Nicola Martucci”, del primo premio come Miglior Spettacolo per “Corti in Pietralata” e del premio per la “Miglior Attrice del Teatro Lo Spazio”. Ventisei anni, barese trapiantata a Roma (dove ha studiato alla Silvio D’Amico e al Duse International) Anna Piscopo, autrice e unica interprete della pièce, costruisce intorno al detto della sua città “Mang’ ca da jess mangiat!” (Mangia se non vuoi essere mangiato!) una performance di parole che si rincorrono nella foga di vomitare fuori tutta la rabbia di una società feroce che, dalla famiglia alla strada, è regolata dalla legge del più forte, di chi sfrutta per non essere sfruttato.
“MANGIA!” è un flusso di coscienza in cui più personaggi s’intrecciano nel corpo e nella voce di una sola performer per raccontare la storia di una giovane donna che vorrebbe sbarazzarsi del ruolo da emarginata che vive nel mondo provinciale, gretto e bigotto in cui è nata. Partita per Roma alla ricerca confusa di un lavoro o di un uomo che possa sistemarla, e disposta a concedere il proprio corpo a uomini che considera superiori pur di raggiungere l'agognata promozione sociale, è travolta da un nuovo mondo feroce che finisce per divorarla. Trovandosi costretta a tornare nel suo paesino, tra le grinfie di una madre che la obbliga di continuo a mangiare. Senza nulla in tasca. I condizionamenti famigliari, quelli culturali e l’esperienza diretta della crisi economica del suo paese, la gonfiano di rabbia, aspettative disattese e ansie, tanto da non riuscire mai veramente a respirare, a vivere la sua vita da protagonista. Per liberarsi dalle voci che la infestano, dalla solitudine e dall’emarginazione, dovrà letteralmente divorare la sua famiglia - pietanza indigesta - ingurgitata nella furia della bulimia e del bisogno incontrollato di affetti, figure di riferimento e approvazione. “MANGIA!” usa il cibo come metafora di violenza e sfruttamento nella famiglia e nella società, e lo fa con ironia, mantenendo sempre un registro brillante.
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