Henry e Anais - (16/05/18)


CANALE:
Teatro Tordinona 8 Maggio 2018
HENRY E ANAIS Collage concerto
Regia di Mauro Barabani
Rebecca Lou Guerra pianoforte solo
interpreti Mauro Barabani e Antonella Carignaniscenografia del maestro Claudio Capotondi
L’idea della rappresentazione è nata dalla lettura di “Collages” di Anais Nin.
“Li misi tutti assieme e così formai un collage di sognatori che mai si sarebbero parlati l’un l’altro poiché ognuno perseguiva la propria fantasia.”, scrive Anais Nin.
Esiste una ricca documentazione di lettere che Miller e la Nin si sono scritti nei decenni, ma non è questa la fonte a cui mi sono rivolto, bensì alla loro opera letteraria.
Ho incollato assieme ritagli della loro opera fino a formare un quadro, una composizione, una partitura, un collage, appunto. Apparentemente non vi è un ordine, ma un disordine organizzato attraverso libere associazioni, flussi di coscienza, sogni, confessioni, poesia. Un flusso di coscienza dove l’autore trascrive immediatamente il pensiero e le emozioni nel loro fluire e nel loro apparire, senza una rielaborazione razionale.
D’altra parte, Miller si considerava un surrealista ancor prima di conoscere i surrealisti, e poi si riteneva debitore verso J. Joyce; lo stesso dicasi per Anais Nin, con in più l’interesse per la psicoanalisi, entrambi amavano A. Rimbaud. Inoltre, vi è una intera pagina in “Tropico del Capricorno” dedicata al filosofo Bergson, uno dei primi a scrivere del “flusso di coscienza.”
Le immagini, le parole della vita e del sogno si perdono e s'intrecciano le une nelle altre. Una sirena incanta Ulisse e Ulisse incanta una sirena.
Henry e Anais si autoritraggono, incollando pezze colorate al loro variopinto costume d’Arlecchino e Colombina. E’ un gioco a nascondersi più che ad apparire, per liberarsi dalla stretta soffocante del realismo e della trama.
Una vera sfida per due attori, una funambolica sfida senza la rete di protezione del personaggio e della trama. Già, perchè alla fine, Henry e Anais, a loro volta, non sono che un pretesto, non sono che partitura musicale. “ Non c’è nessuna Anais Nin riflessa nello specchio.” Dice Anais. “Questo è un autoritratto che contiene solo le parti mancanti.”, ripete Henry.
Cosa resta allora? La musica, il sogno, l’immaginazione, il teatro. Mi sembra che basti."
Mauro Barabani
Teatro Tordinona 8 Maggio 2018
HENRY E ANAIS Collage concerto
Regia di Mauro Barabani
Rebecca Lou Guerra pianoforte solo
interpreti Mauro Barabani e Antonella Carignaniscenografia del maestro Claudio Capotondi
L’idea della rappresentazione è nata dalla lettura di “Collages” di Anais Nin.
“Li misi tutti assieme e così formai un collage di sognatori che mai si sarebbero parlati l’un l’altro poiché ognuno perseguiva la propria fantasia.”, scrive Anais Nin.
Esiste una ricca documentazione di lettere che Miller e la Nin si sono scritti nei decenni, ma non è questa la fonte a cui mi sono rivolto, bensì alla loro opera letteraria.
Ho incollato assieme ritagli della loro opera fino a formare un quadro, una composizione, una partitura, un collage, appunto. Apparentemente non vi è un ordine, ma un disordine organizzato attraverso libere associazioni, flussi di coscienza, sogni, confessioni, poesia. Un flusso di coscienza dove l’autore trascrive immediatamente il pensiero e le emozioni nel loro fluire e nel loro apparire, senza una rielaborazione razionale.
D’altra parte, Miller si considerava un surrealista ancor prima di conoscere i surrealisti, e poi si riteneva debitore verso J. Joyce; lo stesso dicasi per Anais Nin, con in più l’interesse per la psicoanalisi, entrambi amavano A. Rimbaud. Inoltre, vi è una intera pagina in “Tropico del Capricorno” dedicata al filosofo Bergson, uno dei primi a scrivere del “flusso di coscienza.”
Le immagini, le parole della vita e del sogno si perdono e s'intrecciano le une nelle altre. Una sirena incanta Ulisse e Ulisse incanta una sirena.
Henry e Anais si autoritraggono, incollando pezze colorate al loro variopinto costume d’Arlecchino e Colombina. E’ un gioco a nascondersi più che ad apparire, per liberarsi dalla stretta soffocante del realismo e della trama.
Una vera sfida per due attori, una funambolica sfida senza la rete di protezione del personaggio e della trama. Già, perchè alla fine, Henry e Anais, a loro volta, non sono che un pretesto, non sono che partitura musicale. “ Non c’è nessuna Anais Nin riflessa nello specchio.” Dice Anais. “Questo è un autoritratto che contiene solo le parti mancanti.”, ripete Henry.
Cosa resta allora? La musica, il sogno, l’immaginazione, il teatro. Mi sembra che basti."
Mauro Barabani
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