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Due ore di sole

Teatro Tordinona 21 Dicembre 2018
DUE ORE DI SOLE
Regia Maurizio Lops
Scritto e interpretato da
Lucia D’Ambra, Francesca Elicio, Ilaria Falconi, Francesca La Spina, Alessandra Lucidi, Valentina Maduli, Linda Celeste Montemiglio, Simona Sighinolfi

31.12.18
 

Oasi comizio sui valori

Teatro India 15 Dicembre 2018
OASI COMIZIO SUI VALORI
Oscillazioni
Di e Con Enea Tomei
Spettacolo sui valori e sulla loro trasmissione
Quali sono i valori che oggi vengono trasmessi da un essere umano all’altro? A cosa servono? Chi li decide?
Il lavoro d’inchiesta condivide le domande con La buona educazione di Piccola Compagnia Dammacco.
Il lavoro ha a che fare con il rischio.
Perché rispondere spaventa socialmente e esistenzialmente: perché si ha paura di perdere il proprio posto nella società e perché non ci si vuole impegnare a interrogarsi. Bisogna dunque parlare a lungo degli argomenti per arrivare a quel che si vuol trovare…sprecare tempo per conoscere le persone.
Il tema posto alla comunità degli ostiensi racconta le risposte a lungo cercate e trovate tra denunce e omissioni, serenità, complicità, passione, amarcord, serietà e un pizzico di follia. Molti sono i supporti e i materiali che ha utilizzato nella sua costruzione (questionari, interviste audio concesse e rubate, registrazioni sul campo, scatti fotografici leciti e illeciti, di modo che l’indagine possa essere restituita attraverso un mash up tra la parola, l’ascolto e la visione e provocare, tra rimandi di senso, allitterazioni, contrasti, assonanze e dissonanze, una psichedelia emotiva e intellettuale della percezione.
In tal modo O A S Iè descrivibile come:
un’operazione concettualmente popolare
un’indagine culturale e sociologica
una restituzione artistica tra teatro, fotografia e poesia
L’osservazione e l’ascolto sono i criteri che hanno caratterizzato la prima parte del lavoro: abitare e immergersi nell’atmosfera dei luoghi attraversandoli. Il lavoro sul campo è stata la seconda fase del progetto: sperimentare la fiducia o il contrasto con le persone a cui si rivolgono le domande e registrare voci e suoni ambientali e fotografare la realtà che circonda persone e luoghi oggetto dell’indagine. Il lavoro finale è stato dedicato alla costruzione della struttura: la traduzione in parole, panorami audio-visivi e voci per la restituzione performativa dell’indagine.
Oasi fa parte di H o M e Giro d’Italia per immagini e versi
Home è la casa.
Ho me è la consapevolezza che ho del mio essere e, dunque, la capacità di abitarmi, di essere casa per la mia persona. Per i tanti me che mi abitano e che, spesso, neanche conosco. La sollecitazione è quella di riappropriarsi della propria esistenza, a partire dal modo di vivere l’ambiente di residenza.
Attraverso l’indagine per interviste che riguardano l’individuo, cerco di comprendere gli interrogativi che ci legano ai luoghi che abitiamo, alle dimore fisiche e metafisiche in cui viviamo.

29.12.18
 

Cineforuom

Teatro Tordinona 19 Dicembre 2018
CINEFORUM
Con: Silvia Alibrandi, Pietro Lasciato, Daniele Blando, Flavia Prugnola, Laura Canale, Salvo Puglisi, Sara Canonico, Martina Raspa, Licia Cristiano, Daniela Scattolin, Rozalina Culli, Eva Sgalia, Antonella De Cesare, Federica Vari, Rose Marie Gatta, Patrizia Zalocco. Regia di Antonio Gargiulo

29.12.18
 

Con molta cura

Teatro di Villa Torlonia 17 Dicembre 2018
CON MOLTA CURA
evento teatrale tratto dall’omonimo libro di SEVERINO CESARI
drammaturgia e regia di Valeria Patera
e interpretato da Lorenzo Gioielli
voice off di Galatea Ranzi
disegno del suono di Dario Arcidiacono
video grafica di Valeria Spera
Produzione TIMOS Teatro Eventi
Ingresso libero sino ad esaurimento posti disponibili
SEVERINO CESARI è considerato uno dei più grandi editor italiani e la sua attività editoriale con Einaudi Stile Libero ha fatto emergere alcuni tra i migliori nuovi talenti letterari e l ausa firma è stata a lungo una presenza sul Manifesto.
Uomo gentile e dotato di particolare capacità d'ascolto ha saputo attraversare una serie di disagi fisici e malattie con spirito esemplare e luminosa forza di trasformazione del dolore che lo attraversava. Nel corso dell'ultimo tratto della sua vita, nonostante la sofferenza, ha scelto di aprirsi attraverso Facebook e condividere il suo percorso con una comunità che si è via via infittita e che dopo la sua scomparsa è diventata la comunità dei lettori del libro che ha editato con Rizzoli dal titolo CON MOLTA CURA.
La ricorrenza della sua scomparsa è il 25 ottobre ma il giorno 17 dicembre alle h 19.30 il Teatro di Roma ospita nello spazio del bellissimo Teatro Torlonia uno spettacolo ideato da Valeria Patera e organizzato con TIMOS Teatro-Eventi per ricordarlo in modo vivo attraverso la voce di chi gli è stato vicino per tanti anni e per sentire poi le sue parole attraverso la voce dell'attore. Alle h 19.30 Paolo Repetti, Rosella Postorino, Raffaella Pajalich e Luca Briasco introdurranno la serata condividendo ricordi e impressioni sull'uomo che è stato Severino Cesari.
A seguire sarà replicato lo spettacolo, che ha debuttato il 6 ottobre a Umbria Libri e che è tratto dal libro di cui infatti porta lo stesso titolo.

29.12.18
 

Cose Così


Teatro Eliseo Off 28 Novembre 2018
COSE COSÌ

di Paola Ponti, testo liberamente ispirato ad alcuni racconti di Raymond Carver, regia Danilo Nigrelli, Personaggi e interpreti:
Nan Arianna Cremona
Mike Mario Russo
Lloyd Stefano Quatrosi
Inez/Madre Di Stuart Carmen Giardina
Stuart Amandio Pinheiro
Claire Elodie Treccani
Robert Danilo Nigrelli
Produzione Teatro Eliseo.

Prendi qualcosa dalla vita di tutti i giorni, senza trama e senza finale, così Anton Cechov definiva l’arte del racconto. Raymond Carver prese alla lettera questo insegnamento e diventò uno dei più grandi esponenti di narrativa breve. SPIEGA L’AUTRICE PAOLA PONTI
In “Cose così” ho chiesto in prestito alcune storie, ma soprattutto suggestioni del grandissimo interprete dell’animo umano che è Raymond Carver e ho scritto una giornata di tre coppie.
Sono personaggi di ‘tutti i giorni’ appunto, che insieme rappresentano nella loro unicità, i dolori, le speranze e le delusioni in una condensazione di eventi che portano queste 24 ore a diventare in qualche modo l’arco di una vita. STORIE DI UOMINI E DONNE COMUNI, VIOLENZA, DISPERAZIONE
“Cose così” rappresenta le storie di uomini e donne comuni, di vite dolorosamente normali, storie senza suspence e senza colpi di scena, ma perennemente vibranti di tensione e commozione.
La violenza, la disperazione, l’incomunicabilità, ma anche la tenerezza, la condivisione e la pietà, vengono disegnate coi colori neutri e i tratti nitidi dei gesti apparentemente più banali, che sono però alla fine i più profondi e sinceri.

29.12.18
 

Fiato d'artista


Teatro Vascello 5 Dicembre 2018
La Fabbrica dell'Attore- teatro Vascello e Ass. Inforse
FIATO D'ARTISTA

1958-1968: DIECI ANNI A PIAZZA DEL POPOLO
uno spettacolo teatrale di Evita Ciri e Nicola Campiotti
liberamente tratto dal libro omonimo di Paola Pitagora edito da Sellerio
con Paola Pitagora, Francesco Villano e Giulia Vecchio
video di Paride Donatelli
costumi Annapaola Brancia d'Apicena
regia Evita Ciri

La scrittura si lascia guidare dal romanzo della Pitagora, permeato dalla vitalità di tutta quella generazione, che raccoglie la testimonianza di una straordinaria storia d’amore vissuta. Da questa base di partenza è partita una ricerca sulle vite, gli scritti e le abitudini di questi artisti: “E ci siamo lasciati sedurre – racconta sempre Evita Ciri – dal linguaggio cristallino di Renato Mambor, da quello emotivo e smisurato di Pino Pascali, dalle evocazioni di Jannis Kounellis, dall’esuberanza di Mario Schifano, dalla malinconica lucidità di Cesare Tacchi, dalla precisione matematica di Sergio Lombardo e dall’ironia di Tano Festa. Ci siamo divertiti a vedere come le idee e le emozioni scorrevano dall’uno all’altro come scariche elettriche, che ciascuno elaborava in maniera diversa e smisurata. E abbiamo deciso di evocarli in scena ed evocare la loro energia. Quell’energia che finisce nel segno e attraverso il segno rilascia un’emozione che investe lo spettatore. E alla fine abbiamo scoperto quanto quella differenza di strumento iniziale, fosse solo una barriera mentale: il segno sulla tela equivale al gesto sul palco; entrambi ingaggiano una battaglia mortale alla ricerca di senso. Dal segno, al sogno di questo spettacolo”.
Fiato d’artista, proprio per ridare fiato a un’epoca di enorme cambiamento e riportarla all’attenzione del pubblico contemporaneo, in tutta la sua completezza e le sue contraddizioni, per stimolare il recupero di forze e correnti creative e vitali. Il decennio del boom economico, della crescita della televisione, s’intrecciava al fermento artistico di una Roma viva e internazionale come mai prima. E Piazza del Popolo era l’epicentro di questo fermento.

29.12.18
 

I libri di OZ


Teatro India 13 Dicembre 2018
I LIBRI DI OZ
Oscillazioni

di e con Chiara Lagani
testi di Frank Baum tradotti da Chiara Lagani per I Millenni di Einaudi
illustrazioni Mara Cerri
paesaggio sonoro Mirto Baliani
animazioni video e regia Luigi De Angelis
cura del suono Vincenzo Scorza
produzione Elastica, E/Fanny & Alexander

Dopo Il meraviglioso mago di Oz, Baum scrisse altri tredici romanzi ambientati nello stesso mondo, con la piccola Dorothy e i suoi vecchi amici, ai quali se ne aggiungono via via di nuovi non meno bizzarri e simpatici, come Testadizucca, lo Scarasaggio Sommamente Eccessivo, la gallina Billina, la Tigre Famelica, l’automa Tic-Toc che pensa e parla solo se caricato a molla, e tanti altri. I romanzi successivi, sebbene poco o nulla conosciuti in Italia, non sono affatto inferiori al capostipite. Chiara Lagani, fondatrice della compagnia teatrale Fanny & Alexander, negli anni scorsi ha messo in scena un ciclo di spettacoli tratti dai libri di Oz: ora, per i Millenni di Einaudi, ha tradotto e antologizzato i quattordici romanzi, ha scritto i collegamenti tra un episodio e l’altro per dare le informazioni necessarie sulle parti tagliate, ha corredato il volume di brevi note che mettono in luce ulteriori riferimenti tra i vari racconti. In collaborazione con lei, Mara Cerri ha realizzato una serie di disegni a colori e in bianco e nero che accompagnano le storie di Dorothy e dei suoi soci.
Il recital porta lo spettatore a percorrere idealmente, attraverso la voce di Chiara Lagani e in circa un’ora di spettacolo, lo spirito del ciclo dei libri di Oz, passando da un romanzo all’altro come se fossero i capitoli di un’unica grande storia che è stata oggetto delle più svariate interpretazioni, da quelle politiche a quelle religiose, gnostiche, psicanalitiche…
Ad ogni appuntamento è previsto un ospite sollecitatore di questioni sempre diverse: i libri di Oz sono una piccola enciclopedia di temi celebri. Si potrà di volta in volta parlare di mito, di storia, di sistemi politici e costituzioni fantastiche, di giochi di parola, dei cervelli e dei cuori celebri della storia, di utopie, della fascinazione per la tecnologia e la scienza, di femminismo…
L’assoluto valore di questi romanzi sta infatti proprio nel non farsi costringere in nessuno schema interpretativo; la libertà narrativa di Baum, la sua continua invenzione fantastica, gli esilaranti giochi linguistici, l’ambivalenza emotiva, fra comicità, paura e malinconia, attivano da sempre una misteriosa complicità con i lettori di ogni età che appartiene ai piaceri dell’intelligenza e alla sostanza della vera letteratura.
29.12.18
 

Piccoli crimini coniugali

Teatro Tordinona 9 Dicembre 2018
PICCOLI CRIMINI CONIUGALI
Liberamente tratto da E.E. Schmitt
Con Maria Paola Risa e Giovanni Di Guido
Regia Cristina Aubry
Fino da quando lessi “Piccoli crimini coniugali” rimasi colpita da un andamento brillante da ‘pura commedia’ pervasa però da una nota continua d’inquietudine da thriller.
Dialoghi acuti, raffinatissimi che sotto le intelligenze dei protagonisti nascondono bugie, passioni furibonde e trame da assassini. Schmitt ha il coraggio di mettere a nudo l’animo femminile e quello maschile: Lisa e Gilles, una coppia che si ama eppure diventa crogiolo di violenza e sofferenza profonde. Forse perché uomo e donna potranno amarsi ma mai capirsi fino in fondo. Ripetuti colpi di scena ci portano a raccontare la loro intimità solo a patto che siano entrambi disposti a svelarsi, a mostrare il proprio dolore e la propria autenticità, pena il potersi perdere per sempre o forse, in una possibilità salvifica, a potersi ritrovare su un diverso piano dell’esistenza.
Cristina Aubry
10.12.18
 

Pulcinella e la notte stellata

Teatro Tordinona 12 ottobre 2018
PULCINELLA E LA NOTTE STELLATA
di Renato Giordano
Con Renato Giordano e Maria Elena Pepi (contralto)
Il Brano musicale Serenata a Pulcinella è di Vito Ranucci e Renato Giordano.
°°°
Fabulazione, comicità, scrittura sono gli elementi che costituisconoe la breve messinscena (atto unico) di Pulcinella e la notte stellata, in cui Renato Giordano, autore, regista e interprete nel ruolo di un Pulcinella malinconico e diabetico, esibisce una passione verso Colombina, interpretata da Maria Elena Pepi (contralto), la quale col suo canto ampio ed esteso, crea un’alchimia musicale di canto come elemento portatore di coscienza e forza terapeutica.
Il testo racconta il “canto finale”, l’ultima notte stellata vissuta dall’estroso Pulcinella, che dopo una serata passata a bere e a mangiare maccheroni in osteria, preso da miraggi post prandiali e strambe idee, si reca impudente sotto il balcone di Colombina per infiorettarle etiliche avances.
“Versatilità” è la parola chiave che permette di comprendere – in maniera il più possibile esaustiva – le modalità di scrittura teatrale di Renato Giordano, dove l’accostamento di aspetti spesso incompatibili tra di loro sembrano essere una delle caratteristiche peculiari.
In quest’ottica “Pulcinella e la notte Stellata” non può che essere, nell’esaustivo lavoro di Giordano, l’espressione di un continuo percorso di teatro all’italiana trasmissibile in “terapia-clinica” grazie alle metodiche del suo Theatrical based Medicine: progetto attuato per esorcizzare l’esteriorizzazione curativa della malattia attraverso una scienza capace di interpretare la realtà sintomalogica e i segni che la esprimono. Metodo centrato, nella sua sostanza, in uno scambio costante tra parole e cose e, soprattutto, in una interscambiabilità di terapia e cura- fra “medico, paziente e malattia” simili ad agenti personificanti che interloquiscono vicendevolmente.
Nel recente allestimento del Tordinona scopriamo quindi l’esistenza (difficile) di un “Pulcinella diabetico” ed una Colombina che, con il suo canto lirico-poetico, illumina il ricordo di una notte trapunta di stelle, come intramontabile chiave di lettura da ricercarsi nella mutevolezza di linguaggio e brani musicali.
Il risultato è un riedificato pastello scenico in cui Giordano/Pulcinella, tormentato da vaghi desideri, entra in una dimensione irreale e ci conduce nel libero dominio della fantasia, dove la fabulazione e la comicità rivelano una scrittura intrisa di passioni, concentrata sullo sdoppiamento fra ‘dentro e fuori’ (la patologia), tra apparenza e realtà, dato che l’assunto di partenza – il tema del doppio parodico, l’ambivalenza tra la maschera e il volto – non è che un assunto paradossale. La struttura dialogica tra i due interpreti, costituita dalla passione comica, si estrinseca tra recitazione, mimica e canto. Giordano con la casacca e calzoni bianchi indossa la tradizionale maschera di ‘pazzia amorosa’ sovrapposta alla ‘naturale’ somatica del volto. Questa sua esteriorità (comica) ingloba un mero simulacro di maschera il cui linguaggio dialettale mima un continuo gioco di lazzi stravaganti, suadenti bramosie e smodatezze.
Ciò dà vantaggio all’espressività dell’ilaro-commedia, alla recitazione e metafore messe in gioco da voce e controcanto. Il volto di Giordano, inizialmente è un volto di maschera, per il semplice motivo che lo spettacolo ingloba la ‘totalità’ della presenza fisica del Pulcinella diabetico.
Ma Giordano (che medico lo è di suo, sin da giovane), tolta la maschera si “smaschera” dalle passioni nella loro forma simulata; lo fa attraverso una scienza di semantica scenica capace di interpretare e controllare la metafora principale di questo suo far teatro e di tutto il ritualismo che ci sta dietro: onde esprimere qualcos’altro, non tanto per far ridere, – anche se porge sorrisi aerei e gioiosi – quanto per ‘istruire’ chi non vive (per ora) l’esperienza del ‘paziente’ conclamato…di qualsivoglia patologia.
“Terapeuta e teatrante”, l’autore elabora un triplo salto della pantomima pulcinellesca, per tornare a mimare una sintomalogia essenziale, dinamica e curativa, tenendo presente – come gioco scenico – le “pluriteorie” delle passioni umane. Di ogni ordine e grado.
10.12.18
 

Il terremoto di Mario

Teatro Tordinona 29 Novembre 2018
IL TERREMOTO DI MARIO<br/> Di e con Francesco Eleuteri
Con la partecipazione di Mario Alessandri e Gianni Falduto

L’attore e autore Francesco Eleuteri porta in scena l’esperienza del sisma 2016 vissuta in prima persona a Montegallo in provincia di Ascoli Piceno, un piccolo paese nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini in cui l’artista romano vive dal 2010. Per farlo sceglie di raccontare una storia vera, “…una storia vera che accade insieme a migliaia di altre storie vere…”, “Il Terremoto di Mario”.
E’ la storia di due musicisti e cantanti, Mario e Antonella, che Eleuteri incontra a Montegallo nel Marzo del 2016 dopo che entrambi, similarmente a quanto fatto dallo stesso attore sei anni prima, decidono di trasferirsi da Roma al piccolo centro montano.
Eleuteri racconta gli avvenimenti di quei terribili giorni, divenuti mesi, nella piccola comunità di Montegallo che vede stravolgere, per colpa del terremoto, i tranquilli ritmi della vita quotidiana ai piedi del monte Vettore. Una comunità che spesso trova i suoi protagonisti incrociarsi proprio nel bar della piazza del paese, bar che Mario e Antonella rilevano per consolidare la nuova scelta di vita. Una testimonianza asciutta e sincera di una vicenda particolare che si incastra nell’ambito generale degli avvenimenti drammatici ancora ben presenti nella memoria e nella quotidianità degli abitanti del centro Italia.
Una narrazione che si completa con la presenza in scena di Mario, il Mario del racconto. Mario Alessandri, accompagnato dalla chitarra di Gianni Falduto sottolinea alcuni passaggi del testo scritto e interpretato da Eleuteri con la sua voce e con le sue canzoni.
Mario Alessandri è un artista che annovera nel suo curriculum professionale collaborazioni di grande prestigio; da Renzo Arbore a Vittorio Gassman, Paolo Villaggio, Gigi Proietti, Franco Califano. Esperienze in televisione, teatro e concerti in tutta Italia si stratificano in anni di carriera fino a quando non decide, nel Marzo del 2016, di lasciare Roma e di andare a vivere in montagna. Stessa scelta operata da Francesco Eleuteri 6 anni prima; l’attore e autore romano, guidato dal desiderio di dedicarsi esclusivamente alla scrittura, sceglie Montegallo paese di origine dei suoi genitori.
6.12.18
 

LA LOCANDIERA o l'Arte per Vincere


Teatro Vascello 23 Dicembre 2017
LA LOCANDIERA o l'Arte per Vincere
una produzione LOTO Libero Opificio Teatrale Occidentale di TEATRIMOLISANI soc.coop.
distribuita da BAGS ENTERTAINMENT
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Stefano Sabelli
con
Silvia Gallerano Mirandolina
Claudio Botosso Cavaliere di Riparata
e
Giorgio Careccia Conte di Albafiorita
Gianantonio Martinoni Marchese di Forlipopoli
Chiara Cavalieri Ortensia
Eva Sabelli Dejanira
Diego Florio Fabrizio
Giulio Maroncelli il Servitore
Angelo Miele il Fisarmonicista muto
scene Lara Carissimi Michelangelo Tomaro costumi Martina Eschini disegno luci Daniele Passeri aiuto regia Giulio Maroncelli Eva Sabelli direttore di scena Fabrizio Russo fonico e elettricista Gianmaria Spina foto di scena Paolo Cardone disegni di locandina Ruggio

Silvia Gallerano, negli ultimi anni, l'attrice italiana più premiata e seguita a livello internazionale, è protagonista di questo allestimento del capolavoro di Goldoni che ha debuttato nel 2016 ad Asti Teatro 38, col sottotitolo L'Arte per Vincere. La regia di Stefano Sabelli traghetta l'azione dalla Firenze del '700 al Delta del Po, negli anni '50, in un'atmosfera acquitrinosa ispirata a capolavori del Cinema neorealista come Riso Amaro di De Sanctis e Ossessione di Visconti, come pure a commedie come Ieri Oggi e Domani di De Sica. Una terra umida ed esotica dove vizi e giochi dei protagonisti sembrano stagnare in attesa che un'improvvisa corrente smuova acque e anime melmose. Immersa tra giunchiglie e arboree di fiume, la Locanda "Vecchio Po" è una palafitta girevole che assume le sembianze ora di una nave corsara, che aspetta stancamente il vento in poppa, ora di una casa di frontiera sospesa sull'acqua, con forse, dietro, il precipizio. Il clima da bassa Padania, esotico e fluviale traina una fantasia visionaria, dove la notte scura è illuminata da lucciole e lanterne che scompongono, sul manto del fiume, un continuo e forsennato caleidoscopio di luci, speranze e sospiri. Silvia Gallerano è Mirandolina una Locandiera combattuta fra tradizione e femminilità emancipata, moderna e sensuale, abile ma priva delle leziosità connaturate in genere al ruolo. Intorno a lei, mentre la radio trasmette mambo d'epoca e standard di Gleen Miller, un'umanità border-line, composta da incalliti giocatori d'azzardo, debosciati melomani, balordi dandy e subrettine da ultimo spettacolo che intonano arie operistiche o evergreen del Trio Lescano e Rabbagliati. Millantando e spacciando il poco che hanno come il tesoro segreto e ritrovato nello scrigno riesumato di un pirata dei Balcani, guappi, prostitute e zanzare danzano sul pontile in cerca di clienti da ultima frontiera. Un clima di varietà e avanspettacolo invade l'atmosfera umida e languida della Locanda, che, come un carillon spinto da sospiri e passioni, prende a girare a ritmo di swing o con il languore di un liscio, intonato senza tempo e ritmo dal fisarmonicista che, muto e saggio, osserva ridente e silente lo scorrere del fiume e di quel che porta e trascina via.
29.11.18
 

I Feel 2


Teatro India, 8 novembre 2018
iFeel2
direzione artistica e ideazione Marco Berrettini interpreti Marco Berrettini, Caroline Breton, Samuel Pajand musica Summer Music set design e luci Victor Roy Marco Berrettini /* MELK PROD distribuzione Tutu Production produzione *MELK PROD. co-produzione adc Genève residenze produttive adc Genève, Mottatom col sostegno di Ville de Genève, Pro Helvetia Fondation Suisse pour la Culture Loterie romande, DRAC Île-de-France, Ernst Göhner Stiftung
iFeel2, performance del coreografo Marco Berrettini, è una sorta di warm-up esistenziale. O piuttosto una disputa fIlosofica in forma di battaglia danzata, infinita e priva di alcun drammatico finale. Marie-Caroline Hominal è Raymonda*, Marco Berrettini è Taylor**. Una danza incomincia... I due si muovono in un pas de deux molto speciale, un sonnambulismo interiore. Fronteggiandosi, si esauriscono e si rianimano reciprocamente. C'è un tocco di antropologia critica nei loro ritornelli. Dopo iFeel (2009) dove regnava la collera della società moderna, e Sì,Viaggiare (2010) dove era tentata una comunione tra agli esseri, iFeel2 mostra le mutazioni, le evoluzioni e le metamorfosi dell'individuo nella società. Influenzato dalle tesi del filosofo Peter Sloterdijk, questa volta Berrettini è partito dal suo testo Devi cambiare la tua vita. Marco Berrettini, in scena con Marie-Caroline Hominal, mostra una virtuosità danzereccia quasi acrobatica, dalla quale emergono pensieri spirituali che flirtano con la psicanalisi, le religioni, la ricerca interiore, l'ombra jungiana. Spettacolo multitraccia, iFeel2 è una coreografia che parte dalla musica poppish composta dallo stesso Berrettini assieme a Samuel Pajand. (*Raymonda è la protagonista di un balletto in 3 atti, 4 scene con apoteosi, creato nel 1898 da Marius Petipa per i Teatri Imperiali di San Pietroburgo. **Paul Taylor, pioniere della danza moderna americana, si è occupato di guerra, pietà, spiritualità, sessualità, moralità e mortalità. Ha creato danze con famiglie disfunzionali, idealisti delusi, imperfetti leader religiosi, angeli e insetti).
21.11.18
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Un mondo perfetto

Teatro Argot 29 Ottobre 2018

ARGOT PRODUZIONI
UN MONDO PERFETTO

di Sergio Pierattini
con Manuela Mandracchia, Paolo Giovannucci e Sergio Pierattini
regia Sergio Pierattini
musiche Gwyneth Schaefer
scenografia e costumi Tommaso Bordone
assistente regia Eugenia Pulci

Testo vincitore nel 2008 del Premio Riccione con la seguente motivazione:

"Fedele alle sue indagini di piccole vite di famiglia, Sergio Pierattini affronta, con crudele eleganza, i problemi di una coppia che aspetta la felicità coniugale dall’adozione di un bambino straniero, battendosi con le imposizioni burocratiche ma ne idealizza la riuscita legandola alla perfezione del trenino elettrico con la stazione che hanno elaborato per lui, accolto come un giocattolo e destinato a una fuga verso l’ignoto che resterà senza uno sbocco, gonfia dell’angoscia delle storie vere”.
F. Quadri

Una coppia, non più giovanissima, sogna di adottare un figlio. Quando scopriamo in scena i due protagonisti il loro calvario di attese e delusioni sembra essere definitivamente concluso. L’arrivo del figlio è in realtà l’inizio di un percorso di difficoltà devastanti che fin dall’inizio del secondo quadro si rivelano insuperabili. I due protagonisti scoprono in rapida successione quanto sia “impossibile” amare l’oggetto dei loro sogni. Le difficoltà non stanno nella personalità pur complessa del ragazzo, ma nella stessa natura dei due protagonisti. Nell’essenza di quell’universo a due, grigio, ma anche autosufficiente e appagante, che contraddistingue la loro unione.
11.11.18
 

Carmen che vede l'ora

Teatro Biblioteca Quarticciolo 4 ottobre 2018

Bartolini/Baronio | 369gradi | Sycamore T Company
co-produzione-residenza Carrozzerie_n.o.t e Ass. Cantalavita

CARMEN CHE NON VEDE L'ORA

di e con, regia Tamara Bartolini / Michele Baronio
drammaturgia Tamara Bartolini
musiche originali, canzoni, sonorizzazioni Michele Baronio
canzoni originali Lucilla Galeazzi
disegno luci Davood Kheradmand e Diego Pirillo
suono Michele Boreggi (Mic Shleeper)

È la fine della seconda guerra mondiale e da Klenovica (ex Jugoslavia) si va in Africa ad Asmara per prendere la nave della croce rossa che porta in Italia. Una volta sbarcati il viaggio prosegue verso Napoli e magicamente gli anni ’40 diventano i favolosi anni ’60, e si viene trasportati dentro antiche leggi e tabù del profondo sud, in un piccolo paesino sperduto della Basilicata. Da qui si scappa per raggiungere la Roma degli anni ’70 infuocata dalle contestazioni, tra nonni slavi e ladri, mariti violenti, amanti, riunioni politiche, rivolte, la nascita inattesa di un figlio, e il sogno di un lavoro da maestra dentro quella scuola pubblica pensata come luogo deputato alla crescita e alla trasformazione della società. E infine, arrivati ai nostri giorni, si sbarca in un piccolo paesino della provincia di Roma, davanti al mare.
2.11.18
 

Gorga - Il collezionista

Teatro Tordinona 31 Ottobre 2018

GORGA-IL COLLEZIONISTA-DALLA BOHEME A PALAZZO ALTEMPS

un atto unico di Maria Letizia Compatangelo, con Gino Auriuso, scene e costumi di Alessandro Gilleri, luci di Marco Macrini, sartoria Slow Costume Roma, assistente scena e costumi Eleonora Scarponi.
Lo spettacolo gode del finanziamento del Mibact ed è stato inserito tra le manifestazioni dell’anno europeo della Cultura 2018 con riconoscimento del Mibact.
GORGA IL COLLEZIONISTA vuole dare nuova luce alla storia di Evan Gorga, all’anagrafe Gennaro Evangelista Gorga (Brocco, 6 febbraio 1865 – Roma, 5 dicembre 1957), tenore lirico italiano dimenticato. Conosciuto per la celebre prima rappresentazione assoluta (al Teatro Regio di Torino, 1º febbraio 1896) de La Bohème di Giacomo Puccini, in cui vestì i panni di Rodolfo. Ma Gorga fu anche un infaticabile collezionista, sia di strumenti musicali che di reperti archeologici. Nel corso della sua vita raccolse una miriade di oggetti moderni e antichi che avrebbero dovuto formare, secondo le sue intenzioni, “il museo di tutti i tempi”, o come scrisse ancora lui stesso: “il Museo Enciclopedico, che comprende tutto lo scibile, dall’Arcaico ai giorni nostri”. Alla ricerca di documenti originali si è affiancata l’investigazione della singolare figura di Gorga – attivo nel mercato antiquario romano tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento – testimoniando così un tipo di collezionismo molto diverso da quello delle grandi famiglie rinascimentali del Cinque-Seicento, raccontato dalle prestigiose collezioni di Palazzo Altemps. Il Museo gli ha dedicato recentemente una Mostra e poi vi è rimasta una sezione permanente. La mostra presentava una selezione di circa 1800 oggetti, solo una minima parte tra le centinaia di migliaia di pezzi conservati, ed è allestita nei due grandi saloni della nuova ala. Il nuovo studio scientifico sulla collezione Gorga, che ha richiesto due anni di ricerche, è compendiato nel volume edito da Electa “Museo Nazionale Romano. Evan Gorga la collezione di archeologia”.
Il gusto borghese dei primi del novecento per le raccolte di oggetti rari e spesso stravaganti, intatti o ridotti in frammenti, costituisce l’articolata ed eclettica raccolta di archeologia del tenore Gennaro Evangelista Gorga (1865-1957). Acquisita dallo Stato nel 1950, e da allora conservata presso il Museo Nazionale Romano, la collezione comprende una miriade di oggetti con ampio excursus cronologico, dalle antichità romane, alle magnogreche, alle etrusche, alle egizie, dai materiali più nobili fino all’umile terracotta. La selezione non disdegna oggetti minuti e frammentari, esemplari ripetitivi; concentrata più sulla quantità che sulla qualità la raccolta è alimentata da un’inesaudibile esigenza enciclopedica, quasi maniacale, che anima l’utopico progetto di realizzazione del “museo di tutti i tempi”, o come scrisse Gorga stesso: “il Museo Enciclopedico, che comprende tutto lo scibile, dall’Arcaico ai giorni nostri”.

2.11.18
 

Mangia

Teatro Tordinona 13 Ottobre 2018
MANGIA!
di e con Anna Piscopo

Vincitore del Premio Nazionale di Letteratura e Teatro Italiano “Nicola Martucci”, del primo premio come Miglior Spettacolo per “Corti in Pietralata” e del premio per la “Miglior Attrice del Teatro Lo Spazio”. Ventisei anni, barese trapiantata a Roma (dove ha studiato alla Silvio D’Amico e al Duse International) Anna Piscopo, autrice e unica interprete della pièce, costruisce intorno al detto della sua città “Mang’ ca da jess mangiat!” (Mangia se non vuoi essere mangiato!) una performance di parole che si rincorrono nella foga di vomitare fuori tutta la rabbia di una società feroce che, dalla famiglia alla strada, è regolata dalla legge del più forte, di chi sfrutta per non essere sfruttato.

“MANGIA!” è un flusso di coscienza in cui più personaggi s’intrecciano nel corpo e nella voce di una sola performer per raccontare la storia di una giovane donna che vorrebbe sbarazzarsi del ruolo da emarginata che vive nel mondo provinciale, gretto e bigotto in cui è nata. Partita per Roma alla ricerca confusa di un lavoro o di un uomo che possa sistemarla, e disposta a concedere il proprio corpo a uomini che considera superiori pur di raggiungere l'agognata promozione sociale, è travolta da un nuovo mondo feroce che finisce per divorarla. Trovandosi costretta a tornare nel suo paesino, tra le grinfie di una madre che la obbliga di continuo a mangiare. Senza nulla in tasca. I condizionamenti famigliari, quelli culturali e l’esperienza diretta della crisi economica del suo paese, la gonfiano di rabbia, aspettative disattese e ansie, tanto da non riuscire mai veramente a respirare, a vivere la sua vita da protagonista.
 Per liberarsi dalle voci che la infestano, dalla solitudine e dall’emarginazione, dovrà letteralmente divorare la sua famiglia - pietanza indigesta - ingurgitata nella furia della bulimia e del bisogno incontrollato di affetti, figure di riferimento e approvazione. “MANGIA!” usa il cibo come metafora di violenza e sfruttamento nella famiglia e nella società, e lo fa con ironia, mantenendo sempre un registro brillante.
2.11.18
 

La nave delle spose

Teatro Lo Spazio 11 OTTOBRE 2018
LA NAVE DELLE SPOSE
di e con Lucia Sardo
Scrittura scenica Lucia Sardo e Elvira Fusto
regia e curaspazio scenico Lucia Sardo
con
Lucia Sardo
Gioacchino Cappelli
Sibilla Zuccarello

Lo spettacolo racconta i matrimoni per procura degli anni20’.
Racconta il rito, la partenza, il viaggio e l'arrivo in queste terre lontane delle spose per procura, donne giovanissime che, negli anni lasciavano la loro terra e andavano in America per vivere con l'uomo che avevano sposato sulla carta.
Dopo trenta giorni di viaggio lungo l'Oceano, sbarcavano, come milioni d'emigranti a Ellis Island, e molte di loro, appena mettevano piede sulla banchina, capivano veramente il destino cui erano state consegnate: vedevano con i loro occhi una sorte poco divina e fin troppo umana…
Lo spettacolo vuole anche svelare la vita delle"altre siciliane", donne tormentate dalla fame e dalla guerra, che sono state assegnate -­‐ sposate con la frode -­‐ e obbligate a legarsi per sempre a uomini che avevano visto solo in una fotografia che raramente corrispondeva alla realtà.
18.10.18
 

Gesù, Confucio e John Lennon

Teatro Tordinona 14 Settembre 2018 - Roma Comic Off

GESÙ, CONFUCIO E JOHN LENNON
di Sha Yexin, riduzione e regia di Silvana Mariniello,
con Patrizia Murgia, Marianna Miranda, Ester Carbone, Lara Panizzi, Francesca Gambini, Paula Miglietta, Giovanna Li Santi, Zeyu Cao, Gonzalo Otero, Liliana Gramillano, Sara Cacciapuoti

Gesù, Confucio e John Lennon vanno sulla Terra per volere di Dio. Il loro viaggio gli serve a capire se può fare una revisione alla struttura del Regno Dei Cieli per accontentare le anime che dal Purgatorio hanno diritto a trasferirsi in paradiso sin da tempo. Durante la peregrinazione terrestre i nostri protagonisti si imbattono in paesi governati dal dio denaro, dal potere assoluto, e sono sottoposti a situazioni difficili ed a pericolose prove, fino a che, invocando il potere di Dio, riescono a tornare su in cielo.
È una commedia divertente che racconta la Cina degli anni ’80.
In quel periodo la Cina è in cerca di modernità, ma il pensiero confuciano base di questa civiltà orientale, rimane saldo ed incuriosisce, interessa e influenza anche il mondo occidentale.
Il confronto tra i tre protagonisti della storia, motivo ricorrente nel plot, è la rappresentazione dell’incontro della cultura orientale con quella occidentale.
16.10.18
 

Improvvisa... mente

Teatro Tordinona 23 Settembre 2018
Improvvisa... mente
scritto e diretto da Roberto Lopez, con Gabriele Marconi, Simona Mancini, Armando Puccio, Ilaria Sequino
Dario e Gianni sono due amici che condividono lo stesso appartamento. Gianni, pure avanti con l’età, conduce una vita da ventenne, facendo tardi la sera e intrecciando numerosi flirt con donne più giovani di lui. Dario è separato e con un figlio con cui non ha più rapporti da tempo. Vive in casa di Gianni da più di due anni ed è un social dipendente. Un giorno Gianni chiede a Dario di aiutarlo a fare colpo su una donna e la invita a cena a casa loro. La serata trascorre tra equivoci e gag. Fino a qui potrebbe sembrare una commedia come tante. Ma improvvisamente farà il suo ingresso in scena un personaggio inaspettato che metterà i protagonisti di fronte a loro stessi, mentre le lancette di un grande orologio segnano inesorabilmente il trascorrere del tempo.
16.10.18
 

Cominciamo a risplenne

Teatro Tordinona 25 Settembre 2018
Cominciamo a risplenne
Di Clizia Aloisi

Presentazione del libro di poesie romanesche: "Cominciamo a risplenne" di Clizia Aloisi
Nelle sue poesie scritte nel dialetto romanesco, l'autrice fa riferimento alla natura, alla fauna, agli oggetti di tutti i giorni, alla libertà, all'umanità e all'amore. In un modo incantevole l'animale parla con l'albero, l'uomo con la statua, filosofeggiano gli orologi sul loro essere e anche l'amore è considerato in molti modi.
16.10.18
 

La moglie fantasma

Teatro Tordinona 16 Settembre 2018 - Roma Comic Off

LA MOGLIE FANTASMA
di David Tristram, regia di Marco Dané, con Giovanni Petrotta, Roberto Cottone, Daniela Lopis, Graziella Gaspari, Antonella Vassallo, Marco Palazzi

Edward è un commediografo affetto dal blocco dello scrittore, da quando (un anno prima) sua moglie Ruby è morta per un sospettato suicidio. Edward sta per mettere fine alla sua triste vita, è già con la pistola carica in bocca... quando Alex, il suo migliore amico, irrompe nella stanza, salvandogli la vita inconsapevolmente. Alex decide di risollevare il morale a Edward, combinandogli un appuntamento con una bella e giovane attrice, Glenda.
È proprio quella notte che Edward riceve la visita del fantasma di Ruby, che gli confida di non essersi suicidata, ma di essere stata assassinata da un membro della loro compagnia teatrale.
Così Edward convoca tutti i sospettati, fingendo di avere pronto per loro un nuovo copione, dal titolo "La Moglie Fantasma". Arrivano quindi Frances, attrice diva e dipendente della chirurgia plastica, e Hedley, pomposo protagonista che parla citando Shakespeare. Si aggiungono alla lettura Alex e Glenda, che interpreta il ruolo di moglie assassinata.
La presenza del fantasma di Ruby nella casa, però, getta la compagnia nello scompiglio, creando malintesi e situazioni comiche che fanno di questo testo ben più di un semplice
giallo.
Una commedia che vi tormenterà come il migliore racconto degli orrori!
14.10.18
 

Just before the forest

La Pelanda 8 settembre 2018 Short Theatre Studio 1
Emanuela Serra
Just before the forest
Danza, Performance 45′

ideazione Emanuela Serra, Alessandro Pallecchi
in scena Emanuela Serra, Alessandro Pallecchi +cast in definizione
disegno sonoro Alessandro Pallecchi
installazione scenica Alessandro Pallecchi
realizzato grazie a residenza produttiva Carrozzerie n.o.t, Balletto Civile, FuoriLuogo/ Fisiko, Associazione Mondo Nuovo Caritas “Progetto SPRAR”

Nel 2017 Emanuela Serra e Alessandro Pallecchi collaborano nel realizzare Just before the forest, coinvolgendo i centri SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
L’ispirazione estetica è ai fumetti di GIPI, quella drammaturgica al testo di Bernard-Marie Koltès La notte poco prima della foresta (Just before the forest), un lavoro sulla solitudine, sul tentativo di orientarsi e di essere trovati. Un monologo fisico per rialzarsi dal fango e andare a cercare qualcuno a cui dire chi sei.
La musica, creata dal vivo da Alessandro Pallecchi, è un tappeto sonoro che racconta, è parte attiva, accompagna il testo e a volte lo soffoca, lo copre, come una sirena o un abbaiare di cani troppo forte. Emanuela Serra, e i ragazzi coinvolti nel progetto sono i personaggi di questa storia che inizia dopo una rissa in una città sconosciuta. Uno di loro ha il ruolo del cantastorie, canta in inglese e parla nel suo dialetto. I testi sono suoi, nati dalle riflessioni fatte insieme su come ci si sente a non appartenere più a un luogo. Sono stranieri che si sfiorano per tutto lo spettacolo. Il lavoro sul corpo è dettato dall’urgenza di ritrovarsi, come in Koltès i personaggi si vedono sotto una pioggia battente e iniziano ad inseguire l’altro perché lo riconoscono, lo sentono loro simile e hanno bisogno di toccarlo, afferrarlo. Il testo è una slam poetry in un misto di italiano e inglese, in uno slang comprensibile e ritmato.
Alla fine accade l’incontro.
Emanuela Serra nasce a Torino nel 1980. Da sempre interessata al teatro oltre che alla danza, la sua formazione si è consolidata in una ricerca nell’ambito del teatro fisico. È uno dei fondatori della compagnia Balletto Civile e dal 2003 cura sia la parte artistica che di formazione. Nel 2010 Balletto Civile cura il progetto triennale di alta formazione presso il Teatro Due di Parma, di cui è docente stabile. Da questi tre anni di formazione nascono tre produzioni importanti di cui è sia coreografa e regista che interprete: Il Sacro della Primavera, che nel 2011 è secondo al Premio Roma Danza alla coreografia, Woyzeck / ricavato dal vuoto, Paradise/Liberamente tratto da Le Troiane di Euripide
Attraverso gli anni di formazione ha sviluppato un particolare interesse nella ricerca di organicità nel movimento dei corpi, a prescindere dalla preparazione tecnica, e nella possibilità di contatto tra la danza contemporanea e le diverse altre discipline. Nel 2017 vince il bando Odio L’Estate presso Carrozzerie n.o.t. con il Progetto/Spettacolo Just before the forest.
Alessandro Pallecchi nasce a Milano nel 1989. Dal 2013 fa parte della compagnia di teatro fisico Balletto Civile diretta da Michela Lucenti, sua coreografa e insegnante di metodo.
Dopo questa esperienza si rinnova la necessità di cercare momenti in cui poter indagare una ricerca nell’ambito di un teatro “totale” che, a partire dal lavoro sulla relazione tra i corpi, non tralasci mai l’espressione vocale, il ritmo, la drammaturgia sonora della pièce.
Nel 2018 inizia una ricerca artistica con Chiara Taviani, Simone Previdi ed Emanuela Serra intorno al progetto Vitalithium, che indaga la creazione di drammaturgia sonore eseguite dal vivo e il lavoro attorale e coreografico.
4.10.18
 

Porno e Socialismo reale

Cappella Orsini di Roma 26 settembre 2018
PORNO E SOCIALISMO REALE
Di e con Rosanna D’Andrea
Disegni di Ukkigodel

uno scrigno visionario spalancato sul meraviglioso mondo del sesso, con dibattito finale aperto a tutti.
Al centro della scena un’elegante giovane signora con tanto di occhiali, bacchetta e impeccabile carré biondo platino. Accanto, la lavagna su cui scorrono i disegni firmati da Ukkigodel, misterioso alias di un noto disegnatore che collabora da anni con alcune delle maggiori riviste underground italiane. E lo spettacolo entra subito nel vivo.
La signora ci avverte fin dall’inizio: a lei i film porno non piacciono, perché sono fatti male. “Bisognerebbe fare porno più belli, e soprattutto affettuosi!” spiega ispirata “Così ne ho scritto uno io. Tutti lo lodano ma nessuno lo vuole produrre. Per questo ho deciso di raccontarvelo”. Ed ecco, un magico scrigno si spalanca sul meraviglioso mondo del sesso immaginato dall’autrice. Naturalmente declinato in tutte le sue pratiche perché, come dice il Reverendo Cooper, l’unica vera perversione è usare sempre la stessa posizione per tutta la vita.
Lo story-board del film inattuato scorre sulla lavagna, mentre la protagonista ci racconta le gioie di un sesso democratico, pensato per tutte le età e per ogni gusto. Nella storia infatti lo fanno proprio tutti: giovani e vecchi, belli e brutti, etero e gay, in uno, in due o in tanti. C’è perfino un alieno.
Grazie a un divertito gioco tra sogno e realtà che alterna momenti casalinghi a sfrenate fantasie lisergiche, nella singolare cornice della Jugoslavia di Tito si consumano intrecci narrativi sorprendenti. Il risultato, visionario come in un film del primo Almodovar, è un porno edificante formato famiglia. Con happy end garantito: alla fine tutti sono soddisfatti e felici, perché “fare l’amore è meglio di non farlo”.
Rosanna D’Andrea viene da Novara ma poi ha girato molto. Nasce artisticamente nei primi anni ’80, quando è ancora adolescente. Ha tanto tempo e perciò non si fa mancare un diploma alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova. Si introduce così nel circuito ufficiale dello spettacolo (Teatro della Tosse, cinema d’autore, un po’ di tv). Nei primi anni ’90 arrivano il RAP e la computer grafica: firma insieme al maestro fumettaro Ugo Delucchi, 2 diari scolastici voluti dalla Pigna e distribuiti dalla Upim, vale pena di ricordare almeno ‘ Il Diarino di Moskino ‘. Con lui e altri fonda la Posse MDB MadreDiddioBossa e per un po’ di anni gira nei Centri Sociali. Dopo la crisi del ’92 diventa stilista di strada e apre il suo banchetto di artigianato vario, pur continuando a fare l’attrice; condensa l’esperienza nel primo libro che le viene pubblicato, nel 2004 Manuale X Bankettari (come vendere le mutande x fare il Cinema). Si trasferisce poi a Bologna, dove fonda con altri colleghi l’associazione culturale Il Volo delle Fenici che organizza eventi a sostegno dell’artigianato artistico. Si sposta infine a ROMA dove contribuisce a fondare l’associazione culturale CineAirone. Collabora a lungo con le storiche riviste Il Male e Frigidaire usando lo pseudonimo Rozanita Mc Andrew.
4.10.18
 

SEI. E DUNQUE, PERCHÉ SI FA MERAVIGLIA DI NOI?

La Pelanda 11 settembre 2018 Short Theatre – Teatro 2
Fortebraccio Teatro
SEI. E DUNQUE, PERCHÉ SI FA MERAVIGLIA DI NOI?


Teatro 1h10′
drammaturgia e regia Roberto Latini
musica e suono Gianluca Misiti
luci e direzione tecnica Max Mugnai
assistente alla regia Alessandro Porcu
consulenza tecnica Luca Baldini
collaborazione tecnica Daria Grispino
con PierGiuseppe Di Tanno
produzione Fortebraccio Teatro
con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi
con il contributo di MiBACT, Regione Emilia-Romagna

L’ultima produzione di Fortebraccio Teatro indaga la metateatralità dei Sei personaggi in cerca d’autoredi Pirandello e la sollecita fino a farne una performance drammaturgica che si conclama nei becchini dell’Amleto di Shakespeare. Un solo attore in scena, PierGiuseppe di Tanno, come fosse il settimo dei Sei personaggi in cerca d’autore, è confinato nelle parole tutte e a queste abbandonato. La reclamanza, l’urgenza, insieme alla resistenza al palcoscenico, sono la condizione intorno alla quale e dalla quale Fortebraccio Teatro vuole muovere. Quanto tenterà di fissare, trattenere, si sa già essere nella delicatezza del poco e del niente.
Questo è davvero ciò che interessa.
Fortebraccio è una compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo dal 1999. Volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale, vive della collaborazione artistica di Roberto Latini, Gianluca Misti e Max Mugnai. Roberto Latini è attore, autore e regista. Si è formato a Roma presso il Mulino di Fiora, Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretta da Perla Peragallo, dove si è diplomato nel 1992. Direttore del Teatro San Martino di Bologna dal 2007 è il fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro. Ha ricevuto il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore per lo spettacolo Cantico dei Cantici.
Gianluca Misti è musicista e compositore; lavora per il cinema e per il teatro. Ha ricevuto nel 2015 il premio speciale Telesio D’Argento al Festival “La primavera del Cinema Italiano” per la colonna sonora del film di E. Leo, Noi e la Giulia. Ha ricevuto il premio Ubu 2017 nella categoria Miglior progetto sonoro o musiche originali per lo spettacolo Cantico dei Canticii.
Max Mugnai inizia a lavorare nell’ambito teatrale nel 1991. Ha collaborato con diverse compagnie di teatro e danza del panorama italiano, tra cui Le Belle Bandiere, Sistemi Dinamici Altamente Instabili, Diablogues, Farneto Teatro. Ha firmato le luci de L’onorevole (2015) e di Assassina (2017) per la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi.

www.fortebraccioteatro.com
4.10.18
 

Combattimento

La Pelanda 14 settembre 2018 Short Theatre Studio 1
Muta Imago
Combattimento

Performance 45′
prima assoluta
regia Claudia Sorace
con Annamaria Ajmone, Sara Leghissa
drammaturgia e suono Riccardo Fazi
direzione tecnica Maria Elena Fusacchia
costumi Fiamma Benvignati
organizzazione Martina Merico
produzione Muta Imago
con il sostegno di Angelo Mai
Compagnia finanziata dal Mibact

Combattimento indaga il concetto di amore come guerra, della seduzione come conquista, del desiderio come abbandono di uno stato di tranquillità per entrare in una dimensione di mistero e perdita di sé. Tutto ruota intorno ai corpi delle due performer in scena e alla relazione che queste instaurano nel tempo della performance: l’obiettivo è quello di condividere con il pubblico l’esperienza di due persone che cercano di uscire da loro stesse, di trasformarsi per arrivare a incontrare l’altra, attraverso il gesto della danza. Combattimento è una performance che ha la forma di un contest selvaggio e animale, che parte dallo studio del concetto di “mating” (l’insieme dei movimenti rituali che gli uccelli eseguono per attivare il desiderio e convincere il partner della propria forza e sensualità), attraversa l’ Après-midi d’un faune di Nijinski e arriva fino a Sergio Leone. Un movimento circolare e ipnotico che cerca di investigare l’amore come spinta del desiderio, il desiderio come esibizione di sé, e l’amplesso come scambio e annullamento di identità.
Muta Imago è una compagnia teatrale e un progetto di ricerca artistica nato a Roma nel 2006. Vive tra Roma e Bruxelles. È guidata da Claudia Sorace, regista, e Riccardo Fazi, drammaturgo e sound designer. È composta da tutte le persone che sono state, sono e saranno coinvolte nella realizzazione dei lavori. È alla continua ricerca di forme e storie che mettano in relazione la sfera dell’immaginazione con quella della realtà presente, umana, politica e sociale. Per questo realizza spettacoli, performance, installazioni, dove lo spazio è quello del rapporto e del conflitto tra l’essere umano e il suo tempo.

www.mutaimago.com
4.10.18
 

LEAVE THE KIDS ALONE


La Pelanda 14 settembre 2018 Short Theatre Atelier

VicoQuartoMazzini
LEAVE THE KIDS ALONE

Installazione sonora
prima assoluta
ideazione, progettazione e realizzazione VicoQuartoMazzini
testo in audio tratto da Aeroplani di Carta di Elise Wilk; traduzione Roberto Merlo
voci recitanti Michele Altamura, Simonetta Damato, Gabriele Paolocà
suono Alessandro De Rocco
foto Valerio Polici
registrato al REH studio – MAT Terlizzi(Ba)

nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe
Viviamo in un mondo violento e lo impariamo sin da piccoli. Crescere, entrare nel mondo dei grandi, vuol dire scendere a patti con quella violenza e poi scegliere da che parte stare.
LEAVE THE KIDS ALONE è un’esperienza immersiva, un’installazione dove convivono elementi visivi e sonori che appartengono all’universo infantile e adolescenziale. Una stanza dei giochi, richiamo dei luoghi dell’infanzia, dove s’insinua l’elemento sonoro, una registrazione dove viene raccontata la storia di Miki, un adolescente bullizzato da alcuni coetanei che, per uscire da quella situazione, deciderà di compiere un gesto estremo.
Lo spettatore si ritroverà ad ascoltare il dramma come se fosse una favola raccontata a dei bambini ancora alle prese con il mondo dei giochi, come una premonizione che si staglia su di loro, come una cassa di risonanza volta a smuovere le radici profonde del suo primo incontro con la violenza.
La storia narrata è tratta da Aeroplani di carta dell’autrice rumena Elise Wilk, uno dei testi scelti da Fabulamundi Playwriting Europe per il sostegno e la promozione della drammaturgia contemporanea in Europa.
LEAVE THE KIDS ALONE è uno dei progetti vincitori del bando di produzione promosso da PAV, Short Theatre e Teatro i nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe.
Raccontare mondi al contrario per riuscire a comprendere il nostro, stimolare il surreale per non giustificare il presente. E’ questa la sfida di VicoQuartoMazzini, progetto nato nel 2010 che attinge alla forma spettacolare nei modi più disparati. In primis il teatro, ma anche radio, video e installazione, in un continuo movimento di ricerca volto a scoprire nuove prospettive del reale. VQM è guidata da Michele Altamura e Gabriele Paolocà, che sono attori, registi, autori, a volte scenografi, a volte light designer, ma negli anni ha coinvolto numerosi artisti che l’hanno accompagnata nel suo percorso d’indagine artistica.

www.vqmteatro.com
4.10.18
 

IF, IF, IF, THEN


La Pelanda 6 Settembre 2018 Short Theatre Studio 1

Jacopo Jenna
IF, IF, IF, THEN

Danza 40’
concept, regia e coreografia Jacopo Jenna
musica Caterina Barbieri
danza e collaborazione Nawel Nabù Bounar, Sly, AndreaDionisi
direzione tecnica e disegno luci Giulia Broggi
organizzazione Luisa Zuffo
print designer Alessandra Tempesti
costumi Eva Di Franco
produzione KLM – Kinkaleri, Le Supplici, Mk
co-produzione Centrale Fies, Danae Festival nell’ambito di Next 2018 / Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo / Edizione 2018/19
con il supporto di Bolzano Danza

IF, IF, IF, THEN è una serie probabilistica, un algoritmo sull’evoluzione. Uno dei principi del Darwinismo universale è che ogni informazione che subisca variazioni e sia selezionata produrrà progetto. La coreografia tende a ricollocare culturalmente grammatiche diverse di movimento, definendo una forma astratta di costruzione ed osservazione della danza. Una stratigrafia profonda, di immagini su immagini; una sotto l’altra, una dopo l’altra, costituendo un infinito palinsesto di dati visivi, situati nei giacimenti iconografici dei nostri repertori, dei nostri archivi e, soprattutto, della nostra influenza memetica. Il corpo vuole essere presentato come la realizzazione di un potenziale virtuale di innumerevoli stati materiali, che solo in parte si concretizzano nel tempo attraverso un processo continuamente ridefinibile. I danzatori sono contenitori postmoderni, un insieme articolato di riferimenti ibridi legati alle varie forme di street dance e alle pratiche della danza contemporanea, con le quali possono spostarsi in un secondo da questo a quel codice, senza tuttavia mai trovare un terreno stabile su cui sostare.
Jacopo Jenna è un coreografo, performer e filmaker. La sua ricerca indaga la percezione della danza e la coreografia come una pratica estesa, generando vari contesti performativi in cui ricollocare il corpo in relazione al movimento. Laureato in Sociologia si forma nello studio della danza presso Codarts (Rotterdam Dance Academy). Ha collaborato in Europa con compagnie stabili, progetti di ricerca coreografica, artisti visivi e musicisti.
Caterina Barbieri è una compositrice bolognese attualmente residente a Berlino. Il focus minimalista della sua musica sorge da una meditazione sulle forme d’onda semplici e l’esplorazione del potenziale polifonico e poliritmico dei sequencers. La sintesi e la permutazione estatica di pattern sono i mezzi principali tramite cui stilizzare i suoni in severe geometrie di tempo e spazio, nel confine tra minimalismo, drone e techno.

www.jacopoj.it
4.10.18
 

Juan Dominguez


La Pelanda 6 settembre 2018 Short Theatre Studio 2
Juan Dominguez
Between what is no longer and what is not yet

Performance 1h30′
prima nazionale
in inglese con sovratitoli in italiano
di e con Juan Domínguez
prodotto da Juan Dominguez
con il supporto di Tanznacht Berlin e Tanzfabrik Berlin/ apap-advancing performing arts project – Performing Europe 2020 / EU – Creative
Europe Programme
produzione esecutiva di Manyone

Juan Dominguez è clown concettuale, cowboy magico, poeta-modello e curatore del piacere. I suoi lavori propongono la dissoluzione del limite tra realtà e finzione, utilizzando la prima per determinare la seconda e viceversa. Il titolo Between what is no longer and what is not yet, che significa letteralmente “Tra ciò che non esiste più e ciò che non esiste ancora”, rivela fin dall’inizio il desiderio che l’artista desidera intraprendere in questa performance. Juan si appropria di una rottura tra il passato e il futuro per tradurre, attraverso il linguaggio, i pensieri e le visioni che fluttuano fuori dall’esperienza vissuta. In questo tempo sospeso, aneddoti personali della vita di Juan vengono raccontati senza seguire una linea temporale, e si mescolano ad altri racconti, tra verità e fabulazione. Juan Dominguez introduce progressivamente l’idea di un andamento temporale nel quale tutto può trasformarsi nel proprio contrario, una cesura che lascia spazio all’inatteso.
Juan Dominguez terrà anche un workshop aperto al pubblico il 5 settembre. Qui tutte le info per prenotarsi. Juan Dominguez è clown concettuale, cowboy magico, poeta-modello e curatore del piacere. Attivo come creatore e curatore nel campo della coreografia e delle arti performative, il suo lavoro esplora il rapporto tra codici duversi e sostiene la dissoluzione completa tra finzione e realtà, usando il primo per produrre l’ultimo e viceversa.
Alcuni dei suoi lavori sono: The taste is mine (1999) All good spies are my age (2002), The Application (2005), Shichimi Togarashi in collaborazione con Amalia Fernandez (2006), All good artists my age are dead (2007), Don’t even think about it! (2008), blue (2009), Clean Room Pilot (2010), A room without view (2011), Characters Arriving in collaborazione con Los Torreznos (2011), Clean Room Season 1 (2012), Clean Room Season 2(2014), El Triunfo de la Libertad in collaborazione con La Ribot and Juan Loriente (2014), Clean Room Season 3(2016), Between what is no longer and what is not yet (2016), Festival Avant-Garten (2017), My Only Memory(2018). Nei ultimi 14 anni ha curato diversi festival e programmazioni artistiche. È stato il direttore artistico del Festival In-Presentable/La Casa Encendida (2003-12), co-designer of Living Room Festival (2010-13), co-curatore di Picnic Sessions al C2M-Madrid (2013-15), co-designer al Festival Avant-Garten e al Interntional Sommer Festival Kampnagel-Hamburg (2017) tra gli altri.

www.juandominguezrojo.com/
4.10.18
 

Hope Hunt and The Ascension into Lazarus


La Pelanda 8 settembre 2018 Short Theatre Teatro 1
Oona Doherty
Hope Hunt and The Ascension into Lazarus

di e con Oona Doherty
autista e dj Luca Truffarelli
direzione tecnica Sarah Gordon
produzione Gabrielle Veyssiere
Danza 30′

Un’auto nera con i fari accesi attende. Della musica martellante proviene dall’interno della sua gabbia metallica. Un uomo, che è molti uomini, irrompe dal ritmo incalzante: la sua storia è quella di una caccia alla speranza.
L’uomo si trasforma in diverse individualità, muta da un personaggio all’altro. Attraverso parole, movimenti e suoni egli trasporta e scaglia il pubblico contro le stereotipiche idee di mascolinità, moralità e nostalgia. Denuncia come le maschere degli uomini non siano altro che una forma di difesa personale contro se stessi e il mondo in cui vivono.
Non importa da dove si viene, a quale classe sociale si viene assegnati. Esistono dei bisogni d’amore imprescindibili che sono radicati in tutti noi: rimuovendo le maschere dell’ego e le imposizioni culturali, la speranza è di trovare un terreno comune fatto di verità e fiducia. Hope Hunting confonde i limiti del teatro fisico, della proclamazione sociale e della danza. È un tentativo di decostruire lo stereotipo dell’uomo svantaggiato con l’intenzione di trasformare i reietti negli uccelli del Paradiso.
Oona Doherty è una danzatrice e coreografa proveniente dall’Irlanda del Nord.
Ha studiato presso la London School of Contemporary Dance, University of Ulster e LABAN London. Ha iniziato nel 2010 ad esibirsi a livello internazionale tramite la collaborazione con compagnie del calibro di TRASH (NL), Abbattoir Ferme (BE), Veronika Riz (IT), Emma Martin/United Fall (IE).
Più recentemente, Oona si è esibita in Arlington, spettacolo acclamato dalla critica di Enda Walsh, presso il Festival di Arti Internazionali di Galway, Abbey Theatre (Dublino) e St. Anne’s Warehouse (New York).
Il pezzo su cui Oona ha lavorato di recente è intitolato Hard to be Soft –A Belfast Player, la cui premiere si è svolta durante il Festival di Arti Internazionali di Belfast nel 2017. Lo spettacolo è stato presentato presso l’Abbey Theatre di Dublino come parte del Dublin Dance Festival durante Maggio 2018, cui seguiranno performance a Parigi nel 2018 presso Rencontres Choréographiques e a Lione presso Maison De La Danse come parte della Benniale che si svolgerà a Settembre 2018.

www.oonadohertyweb.com/
4.10.18
 

RIARSE DI SETE C’è un posto in cui la terra danza

Giardini della Filarmonica 21 Agosto 2018
RIARSE DI SETE C’è un posto in cui la terra danza
Di Igor Geat Con le Voci InPopolari
Liberamente tratto dalle Baccanti di Euripide
Interpreti: Marianna Cifarelli, Andrea Colangelo, Andrea Graziosi, Andrea Marchesino, Aurora Pica, Marta Pytel, Walter Silvestrelli.
E’ il senso panico a scorrere nelle vene profonde della civiltà di ogni tempo e la civiltà, organizzata nelle fredde mani della politica, non riesce ad arginare il pulsante sangue che sgorga, in sembiante vino, dalle ricche botti di Dioniso al ritmo di un irresistibile suono.
Le Baccanti, l’opera di Euripide in cui la Natura corrompe la Politica
Queste sono le motivazioni estetiche che hanno portato gli artisti delle Voci In Popolari a presentare il nuovo lavoro dal titolo “Riarse di Sete” scritto e diretto da Igor Geat, esperto nel cucire spettacoli site specific e interpretato da Andrea Colangelo con il suo gruppo di musicisti e danzatrici Voci Inpopolari.
L’opera “Riarse di Sete” è un’opera di teatro–danza con musiche dal vivo, liberamente ispirata alle Baccanti di Euripide, testo immenso dal quale ancora oggi è possibile trarre preziosi interrogativi per indagare il rapporto tra uomo e natura.
Lo spettacolo si presta ad essere messo in scena nei siti di interesse storico, archeologico e paesaggistico, in linea con gli obiettivi del Progetto “Un Mare di Cultura”. Una produzione GDO in collaborazione con Teatro 91
6.9.18
 

Speaking dance


17.7.18

Both sitting duet

17.7.18

La storia dello zoo

Teatro Tordinona 7 Luglio 2018
"LA STORIA DELLO ZOO"
di Edward Albee
prodotto da Leonardo Poggiali, regia di Davide Solinas interpretato da Carlotta Maria Rondana e Viviana Colais. "Una signora borghese trascorre tutte le Domeniche pomeriggio seduta su una panchina, a Central Park, in compagnia di un romanzo. Una di queste Domeniche le si avvicina una donna, all'apparenza eccentrica, che inizia una conversazione con lei. Ma è davvero solo una conversazione?
O è qualcos'altro?"
13.7.18
 

La Fata Matematica

Teatro Vittoria

La fata matematica

scritto e diretto da Valeria Patera
con Galatea Ranzi e Gianluigi Fogacci
musica originale di Francesco Rampichini
produzione TIMOS Teatro Eventi in collaborazione con Compagnia Orsini

15 e 16 maggio 2018

rammaturgia contemporanea, tematica universale che narra una storia che sta dietro alla tastiera del computer che usiamo tutti i giorni, la storia di un sogno che ha cambiato il mondo e l'avventura esistenziale di una donna che, per amore della conoscenza e passione del vivere, ha superato i limiti imposti al suo sesso. Una regia che intreccia con finezza parole, musica, poesia, pensiero, storia e magia di immagini. Lo spettacolo è ispirato alla storia di Augusta Ada Byron Lovelace, figlia del noto poeta Lord Byron, che è considerata la prima programmatrice della storia poiché nel corso della prima metà dell’Ottocento intuì profeticamente l’avvento dell’informatica e della cultura digitale. Donna ribelle che anelava alla libertà e alla conoscenza ebbe una vita avventurosa e drammatica e morì a trentasei anni. Nel 2015 in occasione del bicentenario della sua nascita celebrato nelle principali città di tutto il mondo, lo spettacolo è stato rappresentato in diverse città e trasmesso in diretta da Radio 3. Il testo è pubblicato da La Sapienza e nel 2018 Patera firmerà una biografia.
La rappresentazione teatrale si dà in un notturno articolato in tre quadri che si scandiscono dentro una incisiva struttura musicale che, nella parte centrale, si armonizza con una sequenza video. Ada si trasfigura e in un flash-back che si apre con una sequenza di immagini, avvampa l’energia radiosa della perduta giovinezza, lo slancio vitale di quel momento straordinario durante il quale lavorava con il famoso Charles Babbage al progetto della macchina che, azionata dal vapore, facesse calcoli matematici e un’ampia serie di altre operazioni programmabili con le schede perforate. Pensava ad una macchina multifunzione a cui trasferire parti della nostra conoscenza per poterne fruire in modo più ampio e rapido: era il sogno del computer e dell’èra digitale. Qui si gioca la parte profetica di Ada consegnata alla storia dell’informatica, lo splendore della mente di “quella maga che ha sparso la sua formula magica intorno alle massime astrazioni della Scienza e ha saputo penetrarle con una forza che pochi intelletti mascolini hanno avuto modo di mettere alla prova”, come disse di lei Babbage che appunto la soprannominò “the mathemathical fairy”, “la fata matematica”.
27.6.18
 

Comunione

Angelo Mai 7 Giugno 2018
Rassegna Tropici / Gli spazi sconfinati della danza contemporanea

COMUNIONE

Di e con Cesare Pietroiusti

COMUNIONE è un sobrio rito celebrato da un officiante e sei co-autori, sul tema della banconota. Al centro della celebrazione, una banconota da 500 euro viene sottoposta ad un momento di ostensione e di spiegazione delle sue caratteristiche. In seguito, essa viene fatta in pezzi che vengono consegnati dall'officiante ai co-autori che li mangiano, essendosi impegnati, da contratto, a recuperarli nelle proprie feci nei giorni successivi. Dopo i ritrovamenti si potrà ricostituire l'unità del corpo frammentato e trasformato, e la nascita di un'opera collettiva.
26.6.18
 

Lunatico

Angelo Mai 7 Giugno 2018
Rassegna Tropici / Gli spazi sconfinati della danza contemporanea

LUNATICO

Massimiliano Balduzzi

LUNATICO investiga i modi in cui un testo in lingua inventata può trasformarsi e consumarsi in scena attraverso un’emissione vocale costante, che si intensifica attraverso la ricerca delle numerose voci che vivono inascoltate nel nostro corpo. Un testo in lingua inventata che investiga il ritmo, l’impulso, la resistenza del suono, la differenza tra parlato e cantato, l’articolazione, l’agilità vocale e l’origine del suono, senza la costrizione data da un significato comprensibile delle parole.
26.6.18
 

Merende ai Tropici 9 giugno

Angelo Mai 9 Giugno 2018
Rassegna Tropici / Gli spazi sconfinati della danza contemporanea

MERENDE ai TROPICI

Di ritorno da Berlino, è ora il momento di partire per i Tropici.

In occasione di Tropici / Gli spazi sconfinati della danza contemporanea, Palomatooth & Bunny Dakota aka Industria Indipendente vogliono offrirvi una merenda che apra un varco spazio temporale e ci porti lontano da qui; vogliono farvi attraversare uno spazio comodo, togliervi le scarpe e accompagnavi in un luogo fresco e soleggiato.

Durante la nostra residenza presso l'ITZ Interkulturelle Theaterzentrum Berlin abbiamo sperimentato un processo di lavoro basato sull'esplorazione del territorio urbano e sulla sua trasfigurazione attraverso una pratica di "drammaturgia urbana", in cui il punto di partenza e di arrivo sono state le identità lì presenti e la nostra relazione con queste. A partire dal vissuto delle persone abbiamo riscritto lo spazio, per poi donare loro una "merenda", un'oasi nell'oasi, uno spazio in cui mangiare, rinfrescarsi, ballare, leggere, tatuarsi, travestirsi.

Se il triangolo di Rixdorf, Neukölln, era l'ecosistema di cui proteggere la biodiversità, ora lo spazio di cui prendersi cura è l'Angelo Mai.

Il giardino dell’ANGELO MAI è una riserva naturale che mantiene le biodiversità, dove ci si può rifugiare dopo un lungo cammino e incontrare di-verse specie animali e vegetali. In questa oasi naturale sarà possibile sdraiarsi, prendere il sole, muovere i fianchi e perdere tempo, avvistare puma e iguane, essere punti da una vespula germanica e dover correre al riparo dalla prossima onda anomala.
Durante i tre giorni delle merende sarà possibile per gli ospiti ricevere massaggi, passeggiare accompagnati fuori dalla riserva, ballare marimbo fino a perdere il fiato, leggere indisturbati, conoscere e interagire con nuove specie, spogliarsi, essere liberi.

PERSONAE

PALOMA TOOTH
È bionda e millanta un’origine africana. Il suo corpo è formato da tracce disegnate, dipinte, scolpite. Ha fretta, si comporta in maniera spesso confondente, ambigua, scomposta. Vuole tutto e sempre. Vuole sbocciare.
Alle merende nella riserva naturale dell’Angelo Mai offre: TATUAGGI

TUNA ROARRR
Ha gli occhi grandi che somigliano alle profondità dell’Oceano. Solca il campo di gioco scartando gli avversari. È pieno di ossigeno nei polmoni, per questo non sa prendere fiato. Segno particolare: sul fianco destro porta una piccola palma tatutagli da Paloma Thooth. Alle merende nella riserva naturale dell’Angelo Mai offre: CONSULENZE PER REDIGERE PENSIERI ( PROGETTI/MAIL/WHATS APP/ SMS)

MAGNETIC WITCH
Ha avuto 15 vite da cui è rinata 14 volte. Ora sta vivendo la 15esima. La sua sapienza mescola alchimia, sciamanesimo, scienze anatomico-osteopatiche e una spiccata capacità di intravedere la seconda pelle degli altri.
Alle merende nella riserva naturale dell’Angelo Mai offre: CONSULTI E TRATTAMENTI PER MENTE, CORPO E SPIRITO

TUNDRA JOLAõ
Ha visto l’indicibile e conosciuto gli abissi da cui è impossibile tornare. Lui è tornato. Spesso tace guardandoti dritto negli occhi. La sua voce riscalda i venti del nord.
Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offre: SILENZIO E CANTO

TEKNO FLAMINGO
La sua weltanschauung ha creato un linguaggio funzionale fatto di gong, makumbe e beffe utilizzato da buona parte della comunità. Nata da un quadro fiammingo del XV secolo, è Reina dei bpm ad alte frequenze in cui si muove tremando. Corre/nuota/respira/suona/riposa. Non si ferma.
Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offre: PEPPINI (PASSEGGIATE NELLA RISERVA) E SELEZIONI MUSICALI (EXOTICA)

VELVET ORAYO
È nata atopica ed è condannata per natura a non scegliere mai davvero. Per sopravvivere ha escogitato la tecnica della dissoluzione degli interstizi grazie alla quale ha assunto una consistenza vellutata, da accarezzare.
Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offre: ACCOGLIENZA, CHIACCHIERE, MAGIC POISONS

NINO AXOLOTL
Chi ha la fortuna di imbattersi in lui non può smettere di ascoltarlo e stargli accanto. Il suo giovane sguardo allegro e malinconico allo stesso tempo somiglia a quello dei più grandi filosofi. Quando si tira indietro i capelli si capovolgono i poli. Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offre: NON SOLO GIOCHI DI PRESTIGIO

MYMER THE SIREN/ BLACK MARLEIA
La delicatezza di Mymer The Siren è direttamente proporzionale al suo esplodere. Mette tutto a soqquadro per poi ricostruire fondamenta spesse e invalicabili. Ricorda e dimentica. Dalle profondità marine le piace osservare gli stormi scomparire.
Quando Black Marleia ha un’ossessione la sua voce non smette di gridare e i suoi passi non possono placarsi. Quando Black Marleia si perde negli occhi di qualcun altro è pronta al contrasto e non crede al potere della consolazioni.
Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offrono: MORE THAN NAILS (MANICURE)

BUNNY DAKOTA
Sacerdotessa delle lingue sacre e sconosciute. Il suo sexy aspetto è lo specchietto per le allodole con cui mette alla prova lo spirito degli avventurieri. Il suo alfabeto flexa su ogni tipo di argomento, dalle pieghe del collo di dinosauri estinti alle torsioni muscolari.
Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offre: SELEZIONI MUSICALI (TURKISH DELIGHT/VODOO BEATS)

POISON D. + PAMPA PRINCE
Gustavo Roll è il mentore di Poison D. e ne ripete spesso le aberrazioni. Le sue piccole mani trasfigurano immagini in cui non ti vorresti mai augurare di esistere. Pampa Prince è qui da milioni di anni. Mangia fiori di shigrapishcu per guarire dalla forza gravitazionale. Ha un profumo che ti percuote lo stomaco.
Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offrono: IMMAGINI DI POISON D. SU CUCITO DI PAMPA PRINCE

PROGRAMMA
Resident: Bunny Dakota, Paloma Tooth, Velvet Orayo, Magnetic Witch, Poison d+Pampa Prince
// 7 GIUGNO // resident + guests: Axolotl Nino, Tekno Flamingo+Tundra Jolaõ, Tuna Roarrr
// 8 GIUGNO // resident + guest: Jennifer Beals presenta: Melting Pot con Marco Torrice
// 9 GIUGNO // Roma Pride itinerario:
h 15 partenza Piazza della Repubblica con QueerPride di Roma 2018 con deviazione alla riserva dell’Angelo mai (h 18 e 30) per l’ultima merenda ai Tropici + guest_ Mymer The Siren

BIO
Erika Z.Galli e Martina Ruggeri si incontrano artisticamente nel 2005 dando vita al progetto Industria Indipendente, collettivo di ricerca dedito alle arti performative e visive. Alcuni dei loro testi sono stati pubblicati a Settembre dalla casa editrice Cue Press e tradotti in francese. Hanno partecipato a numerosi festival tra cui: Short Theatre, Inequilibrio, Tramedautore e Romaeuropa Festival.
Fanno parte del progetto Fabulamundi-Playwriting Europe.
26.6.18
 

Legítimo/Rezo’

Angelo Mai 9 Giugno 2018
Rassegna Tropici / Gli spazi sconfinati della danza contemporanea

Legítimo/Rezo’

Concept: Jone San Martin, Josh Johnson, William Forsythe.
Interpretation: Jone San Martín

Jone San Martin, che ha lavorato con William Forsythe a partire dal 1992, ci immerge nel processo creativo dietro la coreografia di Forsythe. In questo travolgente solo, creato appositamente per lei da Forsythe, il corpo di Jone San Martín diventa il tramite tra scrittura coreografica e interpretazione esecutiva, tra linee guida e libera improvvisazione. Ne nasce così una riflessione sui meccanismi della percezione e della decodificazione, sulla distanza tra il messaggio e la sua comprensione, e su come uno stesso stimolo o una stessa figura possano venire interpretati in modi spesso molto diversi.
26.6.18
 

Orphans

Teatro Tordinona - Sala Pirandello
ORPHANS
ispirato all’opera di Lyle Kessler
regia di Danny Lemmo
con
Vincent Papa - Edoardo Trentini - Mattia Fiorentini
Dal 14 al 19 Giugno ore 21
Due fratelli orfani cresciuti a Roma vivono nel quartiere Ostiense. Filippo è sensibile, solitario, e non si avventura mai fuori casa, mentre Felice, un violento ladro borseggiatore, rapisce un misterioso uomo di mezza età di nome Aldo.
Presto l'inatteso cambia le carte in tavola, mutando per sempre il delicato equilibrio di potere della loro relazione.
Orphans è una storia sull'amore universale di un padre verso il figlio, sul bisogno di quest'ultimo di vivere la propria vita e sulla paura dell'abbandono.
25.6.18
 

Attribuzione di idee assurde a estranei

Angelo Mai 9 Giugno 2018
Rassegna Tropici / Gli spazi sconfinati della danza contemporanea

ATTRIBUZIONE DI IDEE ASSURDE A ESTRANEI
Cesare Pietroiusti

Abbozzi di progetti, note surreali sui massimi sistemi, monogrammi pseudo-filosofici che incrociano la forma e il significato delle parole, elucubrazioni sui fonemi e sui loro significati reconditi, vengono, uno dopo l'altro, raccontati e, per quanto possibile, spiegati dal loro autore. Lo scopo dell'autore è in realtà quello di spossessarsi di queste "idee", nella speranza che qualcuna/o, nel pubblico, ne desideri, da quel momento in poi, l'attribuzione di paternità. Con la consapevolezza che, diventando titolare dell'idea, ad ogni successivo suo uso, ella/egli sarà citata/o.
25.6.18
 

ILINX

Angelo Mai 8 Giugno 2018
Rassegna Tropici / Gli spazi sconfinati della danza contemporanea

ILINX
Simona Bertozzi
25.6.18
 

Chi ti manca?

Angelo Mai 8 Giugno 2018
Rassegna Tropici / Gli spazi sconfinati della danza contemporanea
Chi ti manca?
Filippo Riniolo, La forma del pathos
20.6.18
 

Back to the yellow

Angelo Mai 8 Giugno 2018
Rassegna Tropici / Gli spazi sconfinati della danza contemporanea
Back to the Yellow
Marina Giovannini
20.6.18
 

PA.KO DOBLE – TROPICANA RESORT

Angelo Mai 8 Giugno 2018
Rassegna Tropici / Gli spazi sconfinati della danza contemporanea

PA.KO DOBLE – TROPICANA RESORT
Paola Stella Minni & Kostantinos Rizo

"PA.KO doble è un gioco di parole e un sorriso autoironico: un passo a due creato a partire da un archivio di gesti, intuizioni, dialoghi, ossessioni. Quello che la nostra relazione artistica al momento può rigurgitare, nonostante noi, è un universo ambiguo di figure, trasformazioni e durate che lascia trasparire un'interrogazione esistenziale sul senso dell'esserci e del tempo. PA.KO doble incontra Tropici al Tropicana Resort."
20.6.18
 

Merende ai tropici 7 giugno

Angelo Mai 7 Giugno 2018
Rassegna Tropici / Gli spazi sconfinati della danza contemporanea

MERENDE ai TROPICI

Di ritorno da Berlino, è ora il momento di partire per i Tropici.

In occasione di Tropici / Gli spazi sconfinati della danza contemporanea, Palomatooth & Bunny Dakota aka Industria Indipendente vogliono offrirvi una merenda che apra un varco spazio temporale e ci porti lontano da qui; vogliono farvi attraversare uno spazio comodo, togliervi le scarpe e accompagnavi in un luogo fresco e soleggiato.

Durante la nostra residenza presso l'ITZ Interkulturelle Theaterzentrum Berlin abbiamo sperimentato un processo di lavoro basato sull'esplorazione del territorio urbano e sulla sua trasfigurazione attraverso una pratica di "drammaturgia urbana", in cui il punto di partenza e di arrivo sono state le identità lì presenti e la nostra relazione con queste. A partire dal vissuto delle persone abbiamo riscritto lo spazio, per poi donare loro una "merenda", un'oasi nell'oasi, uno spazio in cui mangiare, rinfrescarsi, ballare, leggere, tatuarsi, travestirsi.

Se il triangolo di Rixdorf, Neukölln, era l'ecosistema di cui proteggere la biodiversità, ora lo spazio di cui prendersi cura è l'Angelo Mai.

Il giardino dell’ANGELO MAI è una riserva naturale che mantiene le biodiversità, dove ci si può rifugiare dopo un lungo cammino e incontrare di-verse specie animali e vegetali. In questa oasi naturale sarà possibile sdraiarsi, prendere il sole, muovere i fianchi e perdere tempo, avvistare puma e iguane, essere punti da una vespula germanica e dover correre al riparo dalla prossima onda anomala.
Durante i tre giorni delle merende sarà possibile per gli ospiti ricevere massaggi, passeggiare accompagnati fuori dalla riserva, ballare marimbo fino a perdere il fiato, leggere indisturbati, conoscere e interagire con nuove specie, spogliarsi, essere liberi.

PERSONAE

PALOMA TOOTH
È bionda e millanta un’origine africana. Il suo corpo è formato da tracce disegnate, dipinte, scolpite. Ha fretta, si comporta in maniera spesso confondente, ambigua, scomposta. Vuole tutto e sempre. Vuole sbocciare.
Alle merende nella riserva naturale dell’Angelo Mai offre: TATUAGGI

TUNA ROARRR
Ha gli occhi grandi che somigliano alle profondità dell’Oceano. Solca il campo di gioco scartando gli avversari. È pieno di ossigeno nei polmoni, per questo non sa prendere fiato. Segno particolare: sul fianco destro porta una piccola palma tatutagli da Paloma Thooth. Alle merende nella riserva naturale dell’Angelo Mai offre: CONSULENZE PER REDIGERE PENSIERI ( PROGETTI/MAIL/WHATS APP/ SMS)

MAGNETIC WITCH
Ha avuto 15 vite da cui è rinata 14 volte. Ora sta vivendo la 15esima. La sua sapienza mescola alchimia, sciamanesimo, scienze anatomico-osteopatiche e una spiccata capacità di intravedere la seconda pelle degli altri.
Alle merende nella riserva naturale dell’Angelo Mai offre: CONSULTI E TRATTAMENTI PER MENTE, CORPO E SPIRITO

TUNDRA JOLAõ
Ha visto l’indicibile e conosciuto gli abissi da cui è impossibile tornare. Lui è tornato. Spesso tace guardandoti dritto negli occhi. La sua voce riscalda i venti del nord.
Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offre: SILENZIO E CANTO

TEKNO FLAMINGO
La sua weltanschauung ha creato un linguaggio funzionale fatto di gong, makumbe e beffe utilizzato da buona parte della comunità. Nata da un quadro fiammingo del XV secolo, è Reina dei bpm ad alte frequenze in cui si muove tremando. Corre/nuota/respira/suona/riposa. Non si ferma.
Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offre: PEPPINI (PASSEGGIATE NELLA RISERVA) E SELEZIONI MUSICALI (EXOTICA)

VELVET ORAYO
È nata atopica ed è condannata per natura a non scegliere mai davvero. Per sopravvivere ha escogitato la tecnica della dissoluzione degli interstizi grazie alla quale ha assunto una consistenza vellutata, da accarezzare.
Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offre: ACCOGLIENZA, CHIACCHIERE, MAGIC POISONS

NINO AXOLOTL
Chi ha la fortuna di imbattersi in lui non può smettere di ascoltarlo e stargli accanto. Il suo giovane sguardo allegro e malinconico allo stesso tempo somiglia a quello dei più grandi filosofi. Quando si tira indietro i capelli si capovolgono i poli. Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offre: NON SOLO GIOCHI DI PRESTIGIO

MYMER THE SIREN/ BLACK MARLEIA
La delicatezza di Mymer The Siren è direttamente proporzionale al suo esplodere. Mette tutto a soqquadro per poi ricostruire fondamenta spesse e invalicabili. Ricorda e dimentica. Dalle profondità marine le piace osservare gli stormi scomparire.
Quando Black Marleia ha un’ossessione la sua voce non smette di gridare e i suoi passi non possono placarsi. Quando Black Marleia si perde negli occhi di qualcun altro è pronta al contrasto e non crede al potere della consolazioni.
Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offrono: MORE THAN NAILS (MANICURE)

BUNNY DAKOTA
Sacerdotessa delle lingue sacre e sconosciute. Il suo sexy aspetto è lo specchietto per le allodole con cui mette alla prova lo spirito degli avventurieri. Il suo alfabeto flexa su ogni tipo di argomento, dalle pieghe del collo di dinosauri estinti alle torsioni muscolari.
Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offre: SELEZIONI MUSICALI (TURKISH DELIGHT/VODOO BEATS)

POISON D. + PAMPA PRINCE
Gustavo Roll è il mentore di Poison D. e ne ripete spesso le aberrazioni. Le sue piccole mani trasfigurano immagini in cui non ti vorresti mai augurare di esistere. Pampa Prince è qui da milioni di anni. Mangia fiori di shigrapishcu per guarire dalla forza gravitazionale. Ha un profumo che ti percuote lo stomaco.
Alle merende nella riserva dell’Angelo Mai offrono: IMMAGINI DI POISON D. SU CUCITO DI PAMPA PRINCE

PROGRAMMA
Resident: Bunny Dakota, Paloma Tooth, Velvet Orayo, Magnetic Witch, Poison d+Pampa Prince
// 7 GIUGNO // resident + guests: Axolotl Nino, Tekno Flamingo+Tundra Jolaõ, Tuna Roarrr
// 8 GIUGNO // resident + guest: Jennifer Beals presenta: Melting Pot con Marco Torrice
// 9 GIUGNO // Roma Pride itinerario:
h 15 partenza Piazza della Repubblica con QueerPride di Roma 2018 con deviazione alla riserva dell’Angelo mai (h 18 e 30) per l’ultima merenda ai Tropici + guest_ Mymer The Siren

BIO
Erika Z.Galli e Martina Ruggeri si incontrano artisticamente nel 2005 dando vita al progetto Industria Indipendente, collettivo di ricerca dedito alle arti performative e visive. Alcuni dei loro testi sono stati pubblicati a Settembre dalla casa editrice Cue Press e tradotti in francese. Hanno partecipato a numerosi festival tra cui: Short Theatre, Inequilibrio, Tramedautore e Romaeuropa Festival.
Fanno parte del progetto Fabulamundi-Playwriting Europe.
20.6.18
 
 
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