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MOTUS | Über Raffiche (nude expanded version)

La Pelanda 13 Settembre 2017 - Short Theatre
MOTUS | Über Raffiche (nude expanded version)
motusonline.com
dedicato a Splendid’s di Jean Genet
regia | Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con | Silvia Calderoni (Jean), Ilenia Caleo (Rafale), Sylvia De Fanti (Bravo), Federica Fracassi (il Poliziotto), Ondina Quadri (Pierrot), Alexia Sarantopoulou (Riton), Emanuela Villagrossi (Scott), I-Chen Zuffellato (Bob)
la voce della radio | Luca Scarlini e Daniela Nicolò
testi | Magdalena Barile e Luca Scarlini
fonica | Paolo Panella
progettazione scenica | Andrea Nicolini
scenotecnica | Damiano Bagli
produzione | Motus con Santarcangelo Festival
con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna
grazie a Ert, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Biennale Teatro 2016, L’arboreto – Teatro Dimora Mondaino, Teatro Petrella Longiano, Comune di Bologna
Foto ©DIANE_ilariascarpa_lucatelleschi
Nel 2016 Motus torna sulle tracce di Splendid’s di Jean Genet per riallestirlo con un cast interamente femminile, intenzione negata dalle regole stesse del copyright: da questa impossibilità nasce Raffiche, una riscrittura originale di Magdalena Barile e Luca Scarlini, con una volontà ancor più decisa di lavorare sui temi dell’identità e della rivolta. Una gang di attiviste, una “banda” di attrici che percorre generazioni della scena italiana, e non, è assediata in un albergo; donne dai nomi maschili, refrattarie a ogni tentativo di definizione, in resistenza armata contro la lobby farmaceutica. Motus presenta ora Über Raffiche, una “nude (expanded version)” della performance, non più in un sontuoso hotel ma in spazi nudi, in un formato a loop in cui il pubblico è libero di andare e venire. Un estenuato ripetersi di raffiche di parole (e ironiche micro-danze) per non arrendersi, proprio come Rafale che, anziché tentare il suicidio e rinunciare alla lotta – così avviene nel testo di Genet – nella versione dei Motus non getta le armi e…“continua a sparare. A sparare ancora (…) perché le raffiche in arte non hanno niente a che spartire col terrorismo e col terrore del mondo. Semmai sono un modo per attaccarlo, per farlo smottare, per smascherarne il fondo grottesco e vigliacco, per liberarci dalla paura” (da “Motus, Per Farla Finita Con La Dittatura Del Genere, Alfabeta2, 28 ottobre 2016, di Annalisa Sacchi).
27.9.17
 

Erodiàs

La Pelanda 14 Settembre 2017 - Short Theatre
Erodiàs
testo | Giovanni Testori
con | Federica Fracassi
regia | Renzo Martinelli
dramaturg | Francesca Garolla
assistente alla regia | Irene Petra Zani
suono | Fabio Cinicola
luci | Mattia De Pace
consulenza artistica | Sandro Lombardi
creazione costume d’epoca | Cesare Moriggi
consulenza e reallizzazione oggetti di scena | Laura Claus
produzione | Teatro i – con il contributo di Regione Lombardia / NEXT
teatroi.org
“Jokanaan!”
Erodiàs, il più violento dei Tre Lai, inizia così, con un urlo reiterato che si fa gioco di parole, musica che parte dal nome ebraico del Battista e che giunge a poco a poco a conficcarsi nella carne lombarda dilaniata. Giovanni Testori ha dedicato a Erodiade più di un testo.
Renzo Martinelli e Federica Fracassi scelgono Erodiàs, l’Erodiade spodestata, posseduta, ossessiva, che balbetta. Erodiàs incarna un tempo in cui la ragione non è ancora arrivata: una zona d’ombra non illuminata dalla luce dello spirito, un eterno purgatorio in cui la conoscenza/coscienza non trova spazio. Un personaggio “sottovuoto”, una figura bidimensionale che vive dietro un vetro. Sulla scena un quadro che prende vita e, al contempo, un negozio o uno schermo: l’unica dimensione in cui Eròdias può ancora sopravvivere, seppur confusa da quel conzerto e conzertino di dubbi e domande che il profeta ha in lei provocato. Non è abbastanza averlo messo a tacere con un atto cruento e blasfemo: la testa di Giovanni, separata da corpo, continua a parlarle, la provoca, le impone interrogativi a cui non trova risposta. Erodiàs non è più l’Erodiàs che era, ormai è il Battista stesso. Di lui prende le fattezze, una maschera nella maschera, da lui prende parole che non conosce, che non stanno ancora nella sua bocca, di lui cerca segni in ogni dove. Da lui, dall’amore per lui, nasce il suo tormento: che fare? Come andare avanti? Questa domanda risuona anche oggi. Che fare di un Dio che è diventato uomo e che, come ogni uomo, può anche sbagliare? Che fare di un amore che si sapeva di carne eppure ha l’odore dell’anima? Lo spettatore assiste. Guarda e aspetta, non può fare altro. Attende. Come se non ci fosse altra possibilità che questa. Ma è così? Oggi, è davvero così? 
27.9.17
 

ALMA SÖDERBERG | Cosas

La Pelanda 13 Settembre 2017 - Short Theatre
ALMA SÖDERBERG | Cosas
prima nazionale
coreografia e performance | Alma Söderberg
consulenza | Igor Dorbricic, Rodrigo Sobrazo
light design | Ellen Knops
grazie a Jeanine Durning and Hendrik Willekens.
La scena e una performer da sola, un collage di suoni, movimenti, gesti, parole che scorrono sfumando l’uno nell’altro, disegnando nuovi scenari. In Cosas Alma Söderberg canta mentre parla, parla mentre danza e danza mentre canta. Un’unica azione continuata concatena tra loro elementi espressivi diversi in un gioco inesauribile tra la performer in scena e il pubblico che la osserva. Alma Söderberg fa appello all’immaginario degli spettatori, richiamando situazioni, cliché, immagini, oggetti, versi di animali, suoni del paesaggio. Porzioni di linguaggio e di realtà costruiscono un discorso che va al di là delle parole, facendo intuire derive da percorrere, trasformando ogni cosa nella seguente. Cosas esamina gli aspetti fisici del linguaggio, e lo fa liberando le parole dal loro significato. In un flusso continuo di canzoni, parole, piedi che battono sul pavimento, e gesti verbalmente segnati, il suono e il movimento diventano così un’unica cosa. Alma Söderberg allude alla ricerca culturale ma poi se ne allontana, immergendosi e immergendoci in uno stato di trance in cui la sensibilità si acuisce e la confusione si fa codice linguistico. Cosas è una performance che fa dell’immediatezza lo strumento per condurci oltre l’immediato. 
27.9.17
 
 
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