Teatro India 14 giugno 2017
Qualcosa a cui pensare
distorsione di un frammento amoroso
di Emanuele Aldrovandi
regia Vittorio Borsari
con Roberta Lidia De Stefano, Tomas Leardini
con la collaborazione di Manuel Renga
scene Tommaso Osnaghi
video editing Francesco Lampieri
disegno luci Mirco Segatto
produzione CHRONOS 3
spettacolo vincitore del bando Giovani Direzioni 2015 / Centro Teatrale Mamimò / fUnder 35
si ringrazia Festival IT e Artecomustibile per il sostegno al progetto
Malgrado le difficoltà della mia vicenda, malgrado i disagi, i dubbi, le
angosce, malgrado il desiderio di uscirne fuori, dentro di me non smetto di
affermare l’amore come un valore.
Frammenti di un discorso amoroso, Roland Barthes
23.6.17
Teatro
Qualcosa a cui pensare
distorsione di un frammento amoroso
di Emanuele Aldrovandi
regia Vittorio Borsari
con Roberta Lidia De Stefano, Tomas Leardini
con la collaborazione di Manuel Renga
scene Tommaso Osnaghi
video editing Francesco Lampieri
disegno luci Mirco Segatto
produzione CHRONOS 3
spettacolo vincitore del bando Giovani Direzioni 2015 / Centro Teatrale Mamimò / fUnder 35
si ringrazia Festival IT e Artecomustibile per il sostegno al progetto
Malgrado le difficoltà della mia vicenda, malgrado i disagi, i dubbi, le
angosce, malgrado il desiderio di uscirne fuori, dentro di me non smetto di
affermare l’amore come un valore.
Frammenti di un discorso amoroso, Roland Barthes
Commedia romantica che vede sulla scena Jeer e Plinn (Giacomo e Paola) coinquilini quasi trentenni, specchio di una generazione spudorata, illusa e ironicamente incosciente, costretti a confrontarsi con le gioie e le difficoltà che questo momento cruciale della loro vita comporta oggi in Italia. Qualcosa a cui pensare è però anche un gioco raffinato di seduzione che inserisce i due giovani all’interno delle più tradizionali dinamiche di coppia e che produce immediata empatia tra i personaggi e il pubblico. Un’opera ironica e appassionata, più simile ad un ricordo o ad un sogno: il piccolo ritratto di una generazione che vuole cambiare pelle e trovare una propria identità da proiettare nel futuro.
Qualcosa a cui pensare è un appuntamento con se stessi, con la generazione degli anni Novanta cresciuta a pane e Super Mario Bros, con la necessità di cambiare, consapevoli che non si può rimanere uguali e indifferenti dinanzi ai disastri, ai mutamenti del mondo e alla propria età che cambia, senza riuscire a capire, però, cosa essere, cosa diventare.