Ultimi Video

L'Imbroglietto-Variazioni sul tema

Teatro San Genesio 11 Ottobre 2017
"Compagnia Habitas" ne:
L'Imbroglietto-Variazioni sul tema.
Testo e Regia: Niccolò Matcovich
Con Livia Antonelli e Valerio Puppo.

“Ispirati dal genio di Karl Valentin e Liesl Karlstadt, Karl e Stadt prendono vita come due “buffi” con sembianze di clown. Il loro obiettivo? Entrare a Teatro, chi per vedere uno spettacolo, chi per mangiarsi una poltrona. Ma per farlo bisogna superare un grande ostacolo: la bigliettaia sotto mentite spoglie di un MacBook.

L’imbroglietto è un divertissement che strizza l’occhio al Kabarett del primo ‘900 e guarda oltre: reinventa una lingua, crea una precisa partitura di movimenti e azioni, parte da uno sketch iniziale per dar vita al fantasmagorico turbinio di variazioni. Viaggerete dunque all’indietro, poi a velocità supersonica; ascolterete canzoni tedesche del secondo dopoguerra per poi catapultarvi in un giappone rivisitato che strizza l’occhio al Teatro Kabuki; da qui, una capriola nei secoli passati, al Medioevo monicelliano dell’armata Brancaleone per poi, con un triplo salto mortale, volare nell’iperspazio di Star wars a suon di duelli con le spade laser. Alla fine di tutto, traccerete una linea del tempo, che dalle amebe del protozoico vi porterà fino all’ultimo tassello dell’evoluzione: il clown. Passando prima per i dinosauri, le scimmie e l’homo sapiens.
Riuscirete a chiudere il cerchio consigliando alla malefica bigliettaia sotto mentite spoglie di un MacBook altre variazioni possibili? Noi siamo pronti a leggerle e lavorarle per le repliche future!”
28.10.17
 

Terra Matta - 2°parte

TEATRO TORDINONA 21 Ottobre 2017
TERRA MATTA
SECONDA PARTE
di Vincenzo Rabito
- un reading di: Rosario Lisma
- alla chitarra: Gipo Gurrado
una produzione Jacovacci e Busacca in collaborazione con Le vie dei Festival

“Terra Matta” è una straordinaria autobiografia. Vincenzo Rabito, un ragazzo del’99, l’ha scritta in sette anni, tra il 1968 e il 1975 su una vecchia Olivetti. Si tratta di un’opera monumentale, forse la più straordinaria tra le scritture popolari mai apparse in Italia: 1027 pagine a interlinea zero, senza un centimetro di margine superiore, né inferiore, nè laterale. Un’opera che si caratterizza per una lingua orale, dura, grezza, infarcita di “sicilianismi”, con il punto e virgola a dividere ogni parola dalla successiva.
“Terra Matta”, affascina chiunque abbia la pazienza di resistere allo shock del lessico e della grammatica strana, all’inizio quasi incomprensibile; coinvolge come un diario personale e al contempo come un grande documentario, restituendo la sensazione di vivere il “dietro le quinte“ di avvenimenti che segnano con la loro importanza la nostra storia. Vincenzo non solo ti cattura con la bellezza della sua storia, ma arriva a sfidarti con le sue parole e la sua “presenza”, con una lingua a volte, almeno per un lombardo-veneto come me, che diventa gramelot, e con racconti straordinariamente avvincenti in cui si ride e ci si commuove; Vincenzo ti regala immagini vive e già teatrali sulla carta e ti mostra, con franca saggezza popolare, l’essenza dell’italiano, il suo rapporto con lo Stato e con il bene comune, quel misto di eroismo e menefreghismo che ci contraddistingue spesso ancora come popolo.
Narrare in prima persona la vita di Vincenzo e le sue avventure (un personaggio a metà tra un Don Chisciotte e uno Zanni) mi sembra interessante, oltre che come approfondimento didattico (lo spettacolo è pensato per un pubblico anche scolastico) e come occasione per celebrare la ricorrenza dello scoppio del primo conflitto mondiale, anche perché i primi anni della vita di Vincenzo sono quelli più freschi, più esuberanti e perché dipingono una realtà che per certi versi non è lontana dalla nostra di oggi: penso alla silenziosa incombenza di un conflitto bellico internazionale, alla crisi, alla necessità sempre più impellente di trovare nuovi mezzi di sostentamento. Inoltre, quando propongo questo lavoro nelle scuole, mi piace l’idea che sia un ragazzo del ’99 a raccontare la sua vita e la Storia ad un altro ragazzo del’99 (o quasi), facendo con le parole, le Sue parole, un balzo lungo un secolo.
28.10.17
 

Play Duett

Teatro Tordinona 7 Ottobre 2017 - Le vie dei Festival

PLAY DUETT da Basile a Moscato, da Viviani a Iacobelli

con Tonino Taiuti e Lino Musella
accompagnati dalla musica dal vivo eseguita da Marco Vidino

Play duett, è un gioco per due tra i migliori interpreti del teatro napoletano, vincitori del Premio Le Maschere 2014, un gioco divertente e godibile ma anche interessante e istruttivo. Lo spettacolo ha come suo elemento dominante, secondo una consolidata tradizione teatrale partenopea, l’improvvisazione, una costruzione giocosa, che si arricchisce però di sfaccettature e sfumature molteplici. Vi trovano spazio tutti gli elementi fondamentali del teatro e della messa in scena: la recitazione e il reading, la musica e il canto, la regia, il travestimento, il gioco di luci, la meta teatralità, il rapporto con lo spazio e con il pubblico, l’alternanza di tempi e luoghi, l’antropologia e soprattutto i testi, teatrali e poetici.
Due attori, due volti, due voci, due figure diversamente coetanee si cercano tra le macerie dove si mescolano vecchio e nuovo. Si parlano attraverso un concerto improvvisato non di note ma di lingue, dove i frammenti di classici del teatro napoletano dialogano con i contemporanei. Si apre con una fiaba tratta da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile che si intreccia con Trianon di Enzo Moscato, passando per il Don Fausto di Petito e i versi di Viviani fino ad arrivare ai Sonetti di Shakespeare tradotti in napoletano da Dario Iacobelli, cari a Musella, che a questo autore ancora poco conosciuto ha dedicato un suo formidabile spettacolo.
Tonino Taiuti ha ricevuto quest’anno il premio Le Maschere del Teatro Italiano di Migliore attore non protagonista per lo spettacolo American Buffalo con la regia di Marco D’Amore
10.10.17
 

La famiglia campione

Teatro Tordinona 8 Ottobre 2017 - Le vie dei Festival
LA FAMIGLIA CAMPIONE
di e con Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Luca Zacchini e Giulia Zacchini
produzione Gli Omini residenza artistica Associazione Teatrale Pistoiese con il sostegno Regione Toscana
Questa è l’ora di una famiglia come tante. Lo sguardo su un corridoio come tanti, che dà su una porta chiusa. I nonni aspettano di morire, i genitori sono troppi, i figli continuano a girare a vuoto. Ma uno di loro domani parte, abbandona il posto di combattimento. Un altro invece ha scelto un viaggio diverso, si è chiuso nel bagno, dietro quella porta. E’ da una settimana che non esce, e non parla. Ma mangia, state tranquilli che mangia. Dieci sono i personaggi. Tre le generazioni a confronto. Tre gli attori visibili in tutto. Così che il gioco si sveli pian piano e che ognuno sia nonno, padre e figlio di se’ stesso. Così che il ritratto dell’oggi, delle piccole province, della gente di valle, della famiglia campione, si astragga dalla realtà, rimanendo sospesa nel tempo. La famiglia Campione ha alle spalle un percorso fatto di indagini e laboratori, un progetto che ha coinvolto cinque comuni della provincia fiorentina e più di ottanta giovani. Così i personaggi sono dieci, ma assumono i modi, le parole, le storie di centinaia di persone conosciute per strada. BABBO- Inizio a preoccuparmi. FIGLIO- E’ un po’ tardi per iniziare.
10.10.17
 

La locandiera

Teatro Tordinona 24 settembre 2017
LA LOCANDIERA
Di Carlo Goldoni
Regia Nella Russo
Con: Alice Bertini, Federico Gatti, Chiara Lorusso, Francesco Massaro, Emanuele Di Genova, Alessandro Seccia.
9.10.17
 
 
Support : MarXoB
Copyright © 2011. e-performance.tv - All Rights Reserved
Template Created by MarXoB | Published by e-performance.tv
powered by Blogger