"Autori nel cassetto, attori sul comò" 2017
VIETATO OLTREPASSARE LA LINEA GIALLA
di e con Debora Mattiello
co-produzione IF Prana
“Cosa fai stamani?”
“Ho deciso. Parto.”
“Anch'io”
“Eppure ci dimenticheranno...”
“Hai con te i documenti?”
“Sì, dovessi perdermi...”
Note di Debora Mattiello
I personaggi, come apparizioni, si presentano, arrivano per partire, eppure vogliono disegnare una loro biografia, lasciare un segno, dire di sé, prima che sia troppo tardi, prima che la vita scoppi, prima che un luogo di partenze diventi un buco, una voragine, dove fermarsi per sempre. Una serie di personaggi, assurdi, grotteschi e malinconici, buffi figli di una quotidianità distratta, crudele e cinica, disegnano un affresco popolare, ironico e drammatico.
Siamo all'interno di una sala d'aspetto di una grande stazione, in un giorno d'estate… forse. Capita di sentirci piccoli, minuscoli, ma padroni. Padroni della parte millesimale delle scale del condominio, della macchina pagata a rate, padroni della rata stessa, del mutuo conquistato a suon di ipoteche, della libreria montata a suon di bestemmie e dei libri, che non abbiamo mai aperto, ma che sono nostri(ci sta pure la dedica!), padroni dei souvenirs (la gondola, il centrino, la Torre di Pisa, la Tour Eiffel e, se ci fosse, avremmo pure il plastico di una villetta… per sentirci parte di qualche salotto della TV, quella pubblica, quella della quale dovremmo essere padroni); padroni della propria inettitudine.
Guardiamo la nostra vita dall’oblò dell’ombelico, ci sembra pure di scegliere e di decidere quando e come e se… eppure… Eppure poi, improvvisamente, arriva lo smacco. Non siamo i padroni di niente e perdipiù non siamo soli, su questa terra. La nostra piccola storiella quotidiana perde i confini, si sfuma, si confonde con quella grande dell’umanità e, se ci guardiamo intorno, fuori dal nostro territorio, le nostre paure sono anche quelle degli altri, di chi abita in un’altra scala o in un altro paese.
Peccato che spesso questo avvenga solo quando qualcosa di terribile ci mette tutti sullo stesso piano e ci rende vittime. Così la Grande Storia ci ricorda che siamo parte di una umanità.
"Autori nel cassetto, attori sul comò" 2017VIETATO OLTREPASSARE LA LINEA GIALLA
di e con Debora Mattiello
co-produzione IF Prana
“Cosa fai stamani?”
“Ho deciso. Parto.”
“Anch'io”
“Eppure ci dimenticheranno...”
“Hai con te i documenti?”
“Sì, dovessi perdermi...”
Note di Debora Mattiello
I personaggi, come apparizioni, si presentano, arrivano per partire, eppure vogliono disegnare una loro biografia, lasciare un segno, dire di sé, prima che sia troppo tardi, prima che la vita scoppi, prima che un luogo di partenze diventi un buco, una voragine, dove fermarsi per sempre. Una serie di personaggi, assurdi, grotteschi e malinconici, buffi figli di una quotidianità distratta, crudele e cinica, disegnano un affresco popolare, ironico e drammatico.
Siamo all'interno di una sala d'aspetto di una grande stazione, in un giorno d'estate… forse. Capita di sentirci piccoli, minuscoli, ma padroni. Padroni della parte millesimale delle scale del condominio, della macchina pagata a rate, padroni della rata stessa, del mutuo conquistato a suon di ipoteche, della libreria montata a suon di bestemmie e dei libri, che non abbiamo mai aperto, ma che sono nostri(ci sta pure la dedica!), padroni dei souvenirs (la gondola, il centrino, la Torre di Pisa, la Tour Eiffel e, se ci fosse, avremmo pure il plastico di una villetta… per sentirci parte di qualche salotto della TV, quella pubblica, quella della quale dovremmo essere padroni); padroni della propria inettitudine.
Guardiamo la nostra vita dall’oblò dell’ombelico, ci sembra pure di scegliere e di decidere quando e come e se… eppure… Eppure poi, improvvisamente, arriva lo smacco. Non siamo i padroni di niente e perdipiù non siamo soli, su questa terra. La nostra piccola storiella quotidiana perde i confini, si sfuma, si confonde con quella grande dell’umanità e, se ci guardiamo intorno, fuori dal nostro territorio, le nostre paure sono anche quelle degli altri, di chi abita in un’altra scala o in un altro paese.
Peccato che spesso questo avvenga solo quando qualcosa di terribile ci mette tutti sullo stesso piano e ci rende vittime. Così la Grande Storia ci ricorda che siamo parte di una umanità.
VIETATO OLTREPASSARE LA LINEA GIALLA
di e con Debora Mattiello
co-produzione IF Prana
“Cosa fai stamani?”
“Ho deciso. Parto.”
“Anch'io”
“Eppure ci dimenticheranno...”
“Hai con te i documenti?”
“Sì, dovessi perdermi...”
Note di Debora Mattiello
I personaggi, come apparizioni, si presentano, arrivano per partire, eppure vogliono disegnare una loro biografia, lasciare un segno, dire di sé, prima che sia troppo tardi, prima che la vita scoppi, prima che un luogo di partenze diventi un buco, una voragine, dove fermarsi per sempre. Una serie di personaggi, assurdi, grotteschi e malinconici, buffi figli di una quotidianità distratta, crudele e cinica, disegnano un affresco popolare, ironico e drammatico.
Siamo all'interno di una sala d'aspetto di una grande stazione, in un giorno d'estate… forse. Capita di sentirci piccoli, minuscoli, ma padroni. Padroni della parte millesimale delle scale del condominio, della macchina pagata a rate, padroni della rata stessa, del mutuo conquistato a suon di ipoteche, della libreria montata a suon di bestemmie e dei libri, che non abbiamo mai aperto, ma che sono nostri(ci sta pure la dedica!), padroni dei souvenirs (la gondola, il centrino, la Torre di Pisa, la Tour Eiffel e, se ci fosse, avremmo pure il plastico di una villetta… per sentirci parte di qualche salotto della TV, quella pubblica, quella della quale dovremmo essere padroni); padroni della propria inettitudine.
Guardiamo la nostra vita dall’oblò dell’ombelico, ci sembra pure di scegliere e di decidere quando e come e se… eppure… Eppure poi, improvvisamente, arriva lo smacco. Non siamo i padroni di niente e perdipiù non siamo soli, su questa terra. La nostra piccola storiella quotidiana perde i confini, si sfuma, si confonde con quella grande dell’umanità e, se ci guardiamo intorno, fuori dal nostro territorio, le nostre paure sono anche quelle degli altri, di chi abita in un’altra scala o in un altro paese.
Peccato che spesso questo avvenga solo quando qualcosa di terribile ci mette tutti sullo stesso piano e ci rende vittime. Così la Grande Storia ci ricorda che siamo parte di una umanità.
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