Teatro Tordinona 18 Dicembre 2016
Io. Cassandra
Spettacolo di di Francesca Romana Di Santo e Andrea Chianelli
con Francesca Romana Di Santo
regia Andrea Chianelli
Lo spettacolo nasce dall'esigenza di restituire a Cassandra un volto e un corpo più umano che mitologico, di raccontare come sono andati i fatti. Francesca Romana Di Santo, autrice ed interprete, parte dai suoi fantasmi, dal suo senso di prigionia che la costringe in una bottiglia "dalla quale si fa fatica addirittura a respirare" e dentro la quale vive circondata di libri e storie. Spiata dai suoi stessi fantasmi. In questa metaforica prigione incontra Christa Wolf, che le presenta Cassandra, chiusa in una cella dove aspetta la sua ultima ora, e prega e sogna di poter raccontare la sua vera storia. Così, attraverso il corpo e la voce dell'unica attrice in scena, lentamente riprendono vita i momenti più significativi della sua esistenza: la fine di Troia, l'amore per Enea, il tradimento dei greci e dei suoi troiani.
Ritrovarsi dolorosamente avviluppata da una figura così maestosa. Sentirsi così vicine da non capire di chi sia il dolore che stai provando. Lasciarsi deridere da un pubblico stolto, per il solo fatto di conoscere la verità. "Cassandra è un fantasma che impone di essere narrato".
Cassandra, come femmina come fuoco sacro che rinnega gli eroi e si china alla vita.
Cassandra non può sapere né vedere nulla in più degli altri, ma può vagare nella verità sperando di trovare qualcuno altrettanto coraggioso da guardarla con lei. Cassandra come maledizione per chi le vuole sedere troppo vicino, per chi vorrebbe scoprire cosa nasconde.
Cassandra può solo entrare e non lasciarti più.
Teatro Tordinona 18 Dicembre 2016Io. Cassandra
Spettacolo di di Francesca Romana Di Santo e Andrea Chianelli
con Francesca Romana Di Santo
regia Andrea Chianelli
Lo spettacolo nasce dall'esigenza di restituire a Cassandra un volto e un corpo più umano che mitologico, di raccontare come sono andati i fatti. Francesca Romana Di Santo, autrice ed interprete, parte dai suoi fantasmi, dal suo senso di prigionia che la costringe in una bottiglia "dalla quale si fa fatica addirittura a respirare" e dentro la quale vive circondata di libri e storie. Spiata dai suoi stessi fantasmi. In questa metaforica prigione incontra Christa Wolf, che le presenta Cassandra, chiusa in una cella dove aspetta la sua ultima ora, e prega e sogna di poter raccontare la sua vera storia. Così, attraverso il corpo e la voce dell'unica attrice in scena, lentamente riprendono vita i momenti più significativi della sua esistenza: la fine di Troia, l'amore per Enea, il tradimento dei greci e dei suoi troiani.
Ritrovarsi dolorosamente avviluppata da una figura così maestosa. Sentirsi così vicine da non capire di chi sia il dolore che stai provando. Lasciarsi deridere da un pubblico stolto, per il solo fatto di conoscere la verità. "Cassandra è un fantasma che impone di essere narrato".
Cassandra, come femmina come fuoco sacro che rinnega gli eroi e si china alla vita.
Cassandra non può sapere né vedere nulla in più degli altri, ma può vagare nella verità sperando di trovare qualcuno altrettanto coraggioso da guardarla con lei. Cassandra come maledizione per chi le vuole sedere troppo vicino, per chi vorrebbe scoprire cosa nasconde.
Cassandra può solo entrare e non lasciarti più.
Io. Cassandra
Spettacolo di di Francesca Romana Di Santo e Andrea Chianelli
con Francesca Romana Di Santo
regia Andrea Chianelli
Lo spettacolo nasce dall'esigenza di restituire a Cassandra un volto e un corpo più umano che mitologico, di raccontare come sono andati i fatti. Francesca Romana Di Santo, autrice ed interprete, parte dai suoi fantasmi, dal suo senso di prigionia che la costringe in una bottiglia "dalla quale si fa fatica addirittura a respirare" e dentro la quale vive circondata di libri e storie. Spiata dai suoi stessi fantasmi. In questa metaforica prigione incontra Christa Wolf, che le presenta Cassandra, chiusa in una cella dove aspetta la sua ultima ora, e prega e sogna di poter raccontare la sua vera storia. Così, attraverso il corpo e la voce dell'unica attrice in scena, lentamente riprendono vita i momenti più significativi della sua esistenza: la fine di Troia, l'amore per Enea, il tradimento dei greci e dei suoi troiani.
Ritrovarsi dolorosamente avviluppata da una figura così maestosa. Sentirsi così vicine da non capire di chi sia il dolore che stai provando. Lasciarsi deridere da un pubblico stolto, per il solo fatto di conoscere la verità. "Cassandra è un fantasma che impone di essere narrato".
Cassandra, come femmina come fuoco sacro che rinnega gli eroi e si china alla vita.
Cassandra non può sapere né vedere nulla in più degli altri, ma può vagare nella verità sperando di trovare qualcuno altrettanto coraggioso da guardarla con lei. Cassandra come maledizione per chi le vuole sedere troppo vicino, per chi vorrebbe scoprire cosa nasconde.
Cassandra può solo entrare e non lasciarti più.
Posta un commento