Dalle ceneri - (08/10/16)


CANALE:
Teatro Vascello 1 ottobre 2016 - Le Vie dei Festival
DALLE CENERI 
di Tahar Ben Jelloun
elaborazione drammaturgica, regia e scena Massimo Luconi
con Ibrahima Diouf, Mamadou Seye, Ndiawr Diagne
Marie Madeleine Mendy, Jean Guillaume Tekagne
costumi Aurora Damanti, musiche Mirio Cosottini, Salif Keità
un progetto di Massimo Luconi
con la collaborazione di
Centro Culturale francese di St. Louis (Senegal)
Comunità senegalese di Prato, Associazione APPI
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
prodotto da Terzopiano Teatro
spettacolo in francese, wolof e italiano
con sovratitoli in italiano
durata 70’
“… Una volta che si è stesa una coperta di sabbia e di cenere su migliaia di corpi anonimi, si coltiva l’oblio. E’ allora che la poesia si solleva. Per necessità. Diventa parola urgente nel disordine in cui la dignità dell’essere viene calpestata.”
Tahar Ben Jelloun affronta tramite la scrittura un nodo dolorosissimo, un atto d’accusa contro l’ottusa stupidità della guerra (di ogni guerra) dove la poesia e estremo baluardo, ultima speranza per il genere umano. La guerra non lascia solo rovine, ma anche migliaia di corpi insepolti che errano senza dimora, e Ben Jelloun decide di dare parola a quei fantasmi, ai tanti dispersi sepolti dalla sabbia o dalla neve o sommersi dall’acqua, che vagano fra cielo e terra e che attraverso la poesia possono diventare la voce di tutti i morti e di tutti i dispersi di tutte le guerre, vicine a noi, lontane ed esotiche, arcaiche o ipertecnologiche, ma non certo diverse fra loro nella loro scia di morte e distruzione. Autore marcatamente simbolico e allo stesso tempo realista, in questo poemetto poetico scritto dopo la guerra del golfo del 1990, Ben Jelloun riesce a fondere questi due diversi aspetti con una perfetta armonia, in cui il ritmo narrativo dal piano reale slitta in una dimensione onirica e poetica.
La scelta di lavorare con un gruppo di attori senegalesi è il proseguo di un percorso di ricerca, realizzato nel corso di tre anni in Senegal sul mito di Antigone che ha portato alla realizzazione di Antigone una storia africana andato in scena in Senegal e poi in tournée in Italia nel 2014 e 2015.
La sensibilità e la forte spiritualità dei senegalesi, il loro naturale misticismo e la capacità di essere direttamente in contatto con i rituali della tradizione, sono elementi che permettono una comunicazione poetica e onirica, delicata e forte, e possono dare corpo alle voci di tanti uomini che in nome del progresso e delle guerre giuste, sono ancor sospesi nel limbo fra cielo e terra e che, hanno almeno diritto alla poesia. Massimo Luconi
Teatro Vascello 1 ottobre 2016 - Le Vie dei Festival
DALLE CENERI 
di Tahar Ben Jelloun
elaborazione drammaturgica, regia e scena Massimo Luconi
con Ibrahima Diouf, Mamadou Seye, Ndiawr Diagne
Marie Madeleine Mendy, Jean Guillaume Tekagne
costumi Aurora Damanti, musiche Mirio Cosottini, Salif Keità
un progetto di Massimo Luconi
con la collaborazione di
Centro Culturale francese di St. Louis (Senegal)
Comunità senegalese di Prato, Associazione APPI
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
prodotto da Terzopiano Teatro
spettacolo in francese, wolof e italiano
con sovratitoli in italiano
durata 70’
“… Una volta che si è stesa una coperta di sabbia e di cenere su migliaia di corpi anonimi, si coltiva l’oblio. E’ allora che la poesia si solleva. Per necessità. Diventa parola urgente nel disordine in cui la dignità dell’essere viene calpestata.”
Tahar Ben Jelloun affronta tramite la scrittura un nodo dolorosissimo, un atto d’accusa contro l’ottusa stupidità della guerra (di ogni guerra) dove la poesia e estremo baluardo, ultima speranza per il genere umano. La guerra non lascia solo rovine, ma anche migliaia di corpi insepolti che errano senza dimora, e Ben Jelloun decide di dare parola a quei fantasmi, ai tanti dispersi sepolti dalla sabbia o dalla neve o sommersi dall’acqua, che vagano fra cielo e terra e che attraverso la poesia possono diventare la voce di tutti i morti e di tutti i dispersi di tutte le guerre, vicine a noi, lontane ed esotiche, arcaiche o ipertecnologiche, ma non certo diverse fra loro nella loro scia di morte e distruzione. Autore marcatamente simbolico e allo stesso tempo realista, in questo poemetto poetico scritto dopo la guerra del golfo del 1990, Ben Jelloun riesce a fondere questi due diversi aspetti con una perfetta armonia, in cui il ritmo narrativo dal piano reale slitta in una dimensione onirica e poetica.
La scelta di lavorare con un gruppo di attori senegalesi è il proseguo di un percorso di ricerca, realizzato nel corso di tre anni in Senegal sul mito di Antigone che ha portato alla realizzazione di Antigone una storia africana andato in scena in Senegal e poi in tournée in Italia nel 2014 e 2015.
La sensibilità e la forte spiritualità dei senegalesi, il loro naturale misticismo e la capacità di essere direttamente in contatto con i rituali della tradizione, sono elementi che permettono una comunicazione poetica e onirica, delicata e forte, e possono dare corpo alle voci di tanti uomini che in nome del progresso e delle guerre giuste, sono ancor sospesi nel limbo fra cielo e terra e che, hanno almeno diritto alla poesia. Massimo Luconi
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