Teatro India (Roma) 21 giugno 2016
"Impressions d'Afrique", performance di danza contemporanea a cura di MK. La coreografia è diretta da Michele Di Stefano. Lo spettacolo rientra nella cornice della rassegna "Il teatro che danza"; si tratta di una finestra che il Teatro di Roma dedica alla coreografia contemporanea, accogliendo giovani autori e nomi d'eccellenza.
MK presenta
IMPRESSIONS D’AFRIQUE
performance di danza contemporanea con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Laura Scarpini & guests
coreografia Michele Di Stefano
management Anna Damiani con Valeria Daniele
promozione PAV/Diagonale artistica
produzione mk 2013, Regione Lazio Assessorato alla Cultura Arte e Sport
in collaborazione con Routes Agency e Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” Roma
con il contributo MiBAC
"Impressions d’Afrique" si iscrive alla perfezione nel repertorio coreografico più recente del gruppo mk. La performance infatti conferma alcune ispirazioni già presenti in Il giro del mondo in 80 giorni e Quattro danze coloniali, in particolar modo l'oscillazione tra paesaggi astratti, puri e intangibili ed esotismo presentato come luogo del tormento. Il lavoro parte dal romanzo omonimo di Raymond Roussel (1910), in cui l'Africa appare come un mondo irreale, e fa da sfondo a una serie di suggestioni apparentemente sconnesse, basate sulla combinazione e sull'accostamento di realtà molto distanti e differenti tra loro.
I personaggi presentati nella performance sono eroi dal profilo poco marcato, ambientati in un luogo indefinito. L'oggetto della ricerca è la modalità in cui il loro comportamento si riflette nella postura del corpo. In che modo l'abnegazione condiziona il corpo della donna destinata al sacrificio? Quali sono le partiture fisiche seguite dai marines in avanscoperta? Come si muovono i guerrieri nella pratica dell'ipnosi?
La coreografia di "Impressions d’Afrique" è ideata da Michele Di Stefano, che ha fondato il gruppo mk insieme a Biagio Caravano nel 1999 a Roma, dopo un progetto autodidatta di ricerca corporea. Nel 2014 il coreografo, che si occupa soprattutto di performance, coreografia e ricerca sonora, riceve il Leone d’Argento per la danza, per la sua attività autoriale all'interno di una delle realtà di punta nel panorama della danza contemporanea e del teatro danza in Italia.
Con un'ironia pungente, "Impressions d’Afrique" sembra prendersi gioco dei suoi stessi danzatori, talvolta della danza stessa. Con stile canzonatorio, si passa da danze pseudo-tribali a uno stile quasi afro-americano. Viene così a crearsi una nuova identità, ibrida, ma pur sempre basata su una prospettiva occidentale: “L’ambiguità culturale delle danze non presenta la catalogazione di memorie etnografiche ma inventa un repertorio di contaminazione estetica, proiettato verso il meticciato e l’invenzione di nuove identità, proprio a partire dalla tensione classificatoria occidentale”, spiega Michele Di Stefano.
Teatro India (Roma) 21 giugno 2016"Impressions d'Afrique", performance di danza contemporanea a cura di MK. La coreografia è diretta da Michele Di Stefano. Lo spettacolo rientra nella cornice della rassegna "Il teatro che danza"; si tratta di una finestra che il Teatro di Roma dedica alla coreografia contemporanea, accogliendo giovani autori e nomi d'eccellenza.
MK presenta
IMPRESSIONS D’AFRIQUE
performance di danza contemporanea con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Laura Scarpini & guests
coreografia Michele Di Stefano
management Anna Damiani con Valeria Daniele
promozione PAV/Diagonale artistica
produzione mk 2013, Regione Lazio Assessorato alla Cultura Arte e Sport
in collaborazione con Routes Agency e Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” Roma
con il contributo MiBAC
"Impressions d’Afrique" si iscrive alla perfezione nel repertorio coreografico più recente del gruppo mk. La performance infatti conferma alcune ispirazioni già presenti in Il giro del mondo in 80 giorni e Quattro danze coloniali, in particolar modo l'oscillazione tra paesaggi astratti, puri e intangibili ed esotismo presentato come luogo del tormento. Il lavoro parte dal romanzo omonimo di Raymond Roussel (1910), in cui l'Africa appare come un mondo irreale, e fa da sfondo a una serie di suggestioni apparentemente sconnesse, basate sulla combinazione e sull'accostamento di realtà molto distanti e differenti tra loro.
I personaggi presentati nella performance sono eroi dal profilo poco marcato, ambientati in un luogo indefinito. L'oggetto della ricerca è la modalità in cui il loro comportamento si riflette nella postura del corpo. In che modo l'abnegazione condiziona il corpo della donna destinata al sacrificio? Quali sono le partiture fisiche seguite dai marines in avanscoperta? Come si muovono i guerrieri nella pratica dell'ipnosi?
La coreografia di "Impressions d’Afrique" è ideata da Michele Di Stefano, che ha fondato il gruppo mk insieme a Biagio Caravano nel 1999 a Roma, dopo un progetto autodidatta di ricerca corporea. Nel 2014 il coreografo, che si occupa soprattutto di performance, coreografia e ricerca sonora, riceve il Leone d’Argento per la danza, per la sua attività autoriale all'interno di una delle realtà di punta nel panorama della danza contemporanea e del teatro danza in Italia.
Con un'ironia pungente, "Impressions d’Afrique" sembra prendersi gioco dei suoi stessi danzatori, talvolta della danza stessa. Con stile canzonatorio, si passa da danze pseudo-tribali a uno stile quasi afro-americano. Viene così a crearsi una nuova identità, ibrida, ma pur sempre basata su una prospettiva occidentale: “L’ambiguità culturale delle danze non presenta la catalogazione di memorie etnografiche ma inventa un repertorio di contaminazione estetica, proiettato verso il meticciato e l’invenzione di nuove identità, proprio a partire dalla tensione classificatoria occidentale”, spiega Michele Di Stefano.
"Impressions d'Afrique", performance di danza contemporanea a cura di MK. La coreografia è diretta da Michele Di Stefano. Lo spettacolo rientra nella cornice della rassegna "Il teatro che danza"; si tratta di una finestra che il Teatro di Roma dedica alla coreografia contemporanea, accogliendo giovani autori e nomi d'eccellenza.
MK presenta
IMPRESSIONS D’AFRIQUE
performance di danza contemporanea con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Laura Scarpini & guests
coreografia Michele Di Stefano
management Anna Damiani con Valeria Daniele
promozione PAV/Diagonale artistica
produzione mk 2013, Regione Lazio Assessorato alla Cultura Arte e Sport
in collaborazione con Routes Agency e Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” Roma
con il contributo MiBAC
"Impressions d’Afrique" si iscrive alla perfezione nel repertorio coreografico più recente del gruppo mk. La performance infatti conferma alcune ispirazioni già presenti in Il giro del mondo in 80 giorni e Quattro danze coloniali, in particolar modo l'oscillazione tra paesaggi astratti, puri e intangibili ed esotismo presentato come luogo del tormento. Il lavoro parte dal romanzo omonimo di Raymond Roussel (1910), in cui l'Africa appare come un mondo irreale, e fa da sfondo a una serie di suggestioni apparentemente sconnesse, basate sulla combinazione e sull'accostamento di realtà molto distanti e differenti tra loro.
I personaggi presentati nella performance sono eroi dal profilo poco marcato, ambientati in un luogo indefinito. L'oggetto della ricerca è la modalità in cui il loro comportamento si riflette nella postura del corpo. In che modo l'abnegazione condiziona il corpo della donna destinata al sacrificio? Quali sono le partiture fisiche seguite dai marines in avanscoperta? Come si muovono i guerrieri nella pratica dell'ipnosi?
La coreografia di "Impressions d’Afrique" è ideata da Michele Di Stefano, che ha fondato il gruppo mk insieme a Biagio Caravano nel 1999 a Roma, dopo un progetto autodidatta di ricerca corporea. Nel 2014 il coreografo, che si occupa soprattutto di performance, coreografia e ricerca sonora, riceve il Leone d’Argento per la danza, per la sua attività autoriale all'interno di una delle realtà di punta nel panorama della danza contemporanea e del teatro danza in Italia.
Con un'ironia pungente, "Impressions d’Afrique" sembra prendersi gioco dei suoi stessi danzatori, talvolta della danza stessa. Con stile canzonatorio, si passa da danze pseudo-tribali a uno stile quasi afro-americano. Viene così a crearsi una nuova identità, ibrida, ma pur sempre basata su una prospettiva occidentale: “L’ambiguità culturale delle danze non presenta la catalogazione di memorie etnografiche ma inventa un repertorio di contaminazione estetica, proiettato verso il meticciato e l’invenzione di nuove identità, proprio a partire dalla tensione classificatoria occidentale”, spiega Michele Di Stefano.
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