Fuckin idiot - (05/07/16)


CANALE:
Teatro Argot Studio 2 Giugno 2016
FUCKIN' IDIOT
di Esercitazioni Invisibili / Dominio Pubblico _ La Città Agli Under25
Fuckin’ Idiot vuole essere un’indagine sulle dinamiche con cui il potere esercita la sua forza. Le dinamiche per cui di volta in volta, partendo dal paragone giocoso del tifoso di calcio, il Potere distingue a suo piacimento buoni e cattivi, giusti e scorretti. Il Potere che argina le rivoluzioni, che tempra le manifestazioni, che sceglie quando, come e con chi discutere. In scena c'è un solo attore, un ragazzo. L'intenzione di chi scrive è quella di creare un contatto umano, all'interno della performance artistica, tra lo spettatore e il ragazzo sullo scena. Quella di farlo apparire, nonostante i "travestimenti" scenici da tifoso, da rivoltoso, semplicemente e genuinamente ciò che è, un ragazzo. Avvicinare lo spettatore a una figura-limite della società all'interno della quale vive; presentarlo all'interno della scatola teatrale piuttosto che in quella televisiva, telegiornalistica. Questo spettacolo vuole proporre un cambio di prospettiva, vuole allargare l’inquadratura, dall’estintore di Carlo Giuliani all’imperialismo del G8. L’intento non è quello di giustificare comportamenti o di proporre generalizzazioni faziose, ma piuttosto quello di analizzare i processi politici, sociali e culturali che producono quei comportamenti, evidenziando come la violenza che si scaglia contro il Potere è dal Potere stesso generata e alimentata; quella stessa violenza che è incanalata in una battaglia che il Potere non può perdere per natura, in quanto arbitro e contendente
Teatro Argot Studio 2 Giugno 2016
FUCKIN' IDIOT
di Esercitazioni Invisibili / Dominio Pubblico _ La Città Agli Under25
Fuckin’ Idiot vuole essere un’indagine sulle dinamiche con cui il potere esercita la sua forza. Le dinamiche per cui di volta in volta, partendo dal paragone giocoso del tifoso di calcio, il Potere distingue a suo piacimento buoni e cattivi, giusti e scorretti. Il Potere che argina le rivoluzioni, che tempra le manifestazioni, che sceglie quando, come e con chi discutere. In scena c'è un solo attore, un ragazzo. L'intenzione di chi scrive è quella di creare un contatto umano, all'interno della performance artistica, tra lo spettatore e il ragazzo sullo scena. Quella di farlo apparire, nonostante i "travestimenti" scenici da tifoso, da rivoltoso, semplicemente e genuinamente ciò che è, un ragazzo. Avvicinare lo spettatore a una figura-limite della società all'interno della quale vive; presentarlo all'interno della scatola teatrale piuttosto che in quella televisiva, telegiornalistica. Questo spettacolo vuole proporre un cambio di prospettiva, vuole allargare l’inquadratura, dall’estintore di Carlo Giuliani all’imperialismo del G8. L’intento non è quello di giustificare comportamenti o di proporre generalizzazioni faziose, ma piuttosto quello di analizzare i processi politici, sociali e culturali che producono quei comportamenti, evidenziando come la violenza che si scaglia contro il Potere è dal Potere stesso generata e alimentata; quella stessa violenza che è incanalata in una battaglia che il Potere non può perdere per natura, in quanto arbitro e contendente
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