Nuovo Cinema Palazzo7 maggio 2016
Tra le orecchie e lo stupore
Di e con Ivan Talarico, ad accompagnarlo, incursioni di Davide Grillo, Arianna Dell’Arti e Carlo De Ruggieri. Accompagnato dalla sua orchestra di 35 elementi immaginati, Ivan Talarico suona le canzoni che non lo hanno reso famoso. Sono canzoni leggere, come nuvole in un cielo di pioggia. Tra una canzone e l’altra poesie e brevi pensieri raccontano di mondi talmente strampalati che potrebbero essere il nostro. Si parla d’amore, come se non si potesse parlare d’altro.
“Vorrei tu fossi una pianta per poterti piantare,
vorrei fossi un’ascia per poterti lasciare,
vorrei fossi una molla per poterti mollare
ed infine una corda per poterti scordare.”
Nuovo Cinema Palazzo7 maggio 2016Tra le orecchie e lo stupore
Di e con Ivan Talarico, ad accompagnarlo, incursioni di Davide Grillo, Arianna Dell’Arti e Carlo De Ruggieri. Accompagnato dalla sua orchestra di 35 elementi immaginati, Ivan Talarico suona le canzoni che non lo hanno reso famoso. Sono canzoni leggere, come nuvole in un cielo di pioggia. Tra una canzone e l’altra poesie e brevi pensieri raccontano di mondi talmente strampalati che potrebbero essere il nostro. Si parla d’amore, come se non si potesse parlare d’altro.
“Vorrei tu fossi una pianta per poterti piantare,
vorrei fossi un’ascia per poterti lasciare,
vorrei fossi una molla per poterti mollare
ed infine una corda per poterti scordare.”
Tra le orecchie e lo stupore
Di e con Ivan Talarico, ad accompagnarlo, incursioni di Davide Grillo, Arianna Dell’Arti e Carlo De Ruggieri. Accompagnato dalla sua orchestra di 35 elementi immaginati, Ivan Talarico suona le canzoni che non lo hanno reso famoso. Sono canzoni leggere, come nuvole in un cielo di pioggia. Tra una canzone e l’altra poesie e brevi pensieri raccontano di mondi talmente strampalati che potrebbero essere il nostro. Si parla d’amore, come se non si potesse parlare d’altro.
“Vorrei tu fossi una pianta per poterti piantare,
vorrei fossi un’ascia per poterti lasciare,
vorrei fossi una molla per poterti mollare
ed infine una corda per poterti scordare.”
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