Teatro dell’Orologio 18 Maggio 2016
Testacciolab di Roma
M:DEA
di Matilde D'Accardi e Vittoria Faro
diretto e interpretato da Vittoria Faro
sound design Vittoria Faro
visual/light design e scenografia Antonia Pizzola
costumi Nuccia Quintini
E’ necessario che muoiano e se così deve essere io li ucciderò, io che li ho messi al mondo Medea non è la figura mostruosa di madre vendicativa e assassina alla quale la letteratura l’ha condannata, ma la vittima di un destino avverso che la costringe a uccidere i figli per sottrarli al suo persecutore e renderli immortali.
Come una madre profuga che abbandonasse i figli al mare per dare loro, pur nel rischio di perderli, la speranza di un destino diverso.
Medea è la sacerdotessa contemporanea di un rituale senza tempo, una sorta di Via Dolorosa a cui è condannata per l’eternità: rivivere ogni tragico passaggio del sacrificio in un loop ciclico fino al sacrificio estremo, necessario, nella catarsi della poesis, per il suo stesso superamento.
Nel costante dialogo fra la protagonista che alterna recitazione live, mimica e danza performativa e la Voice Off che ne rappresenta la più intima conflittualità, si racconta una Medea affranta, pietosa e dilaniata dal conflitto interiore ma anche ribelle, austera e determinata contro i suoi persecutori. In cinque diversi quadri scenici Medea ripercorre la sua vicenda tragica per flashback slegati dalla consequenzialità temporale degli eventi, come riemergono dalla memoria di una donna disperata e, nel contempo, determinata alla ricerca di una risoluzione catartica alla sua tragedia.
Vincitore Premio Ignazio Buttitta 2015
Vittoria Faro, attrice e regista, è responsabile del settore teatro di TestaccioLab. Nel 2012 vince il Premio Siae e la borsa di studio Andrea Biondo di Palermo come migliore attrice siciliana, diplomandosi anche con il massimo dei voti all'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica Silvio D'Amico.
Teatro dell’Orologio 18 Maggio 2016Testacciolab di Roma
M:DEA
di Matilde D'Accardi e Vittoria Faro
diretto e interpretato da Vittoria Faro
sound design Vittoria Faro
visual/light design e scenografia Antonia Pizzola
costumi Nuccia Quintini
E’ necessario che muoiano e se così deve essere io li ucciderò, io che li ho messi al mondo Medea non è la figura mostruosa di madre vendicativa e assassina alla quale la letteratura l’ha condannata, ma la vittima di un destino avverso che la costringe a uccidere i figli per sottrarli al suo persecutore e renderli immortali.
Come una madre profuga che abbandonasse i figli al mare per dare loro, pur nel rischio di perderli, la speranza di un destino diverso.
Medea è la sacerdotessa contemporanea di un rituale senza tempo, una sorta di Via Dolorosa a cui è condannata per l’eternità: rivivere ogni tragico passaggio del sacrificio in un loop ciclico fino al sacrificio estremo, necessario, nella catarsi della poesis, per il suo stesso superamento.
Nel costante dialogo fra la protagonista che alterna recitazione live, mimica e danza performativa e la Voice Off che ne rappresenta la più intima conflittualità, si racconta una Medea affranta, pietosa e dilaniata dal conflitto interiore ma anche ribelle, austera e determinata contro i suoi persecutori. In cinque diversi quadri scenici Medea ripercorre la sua vicenda tragica per flashback slegati dalla consequenzialità temporale degli eventi, come riemergono dalla memoria di una donna disperata e, nel contempo, determinata alla ricerca di una risoluzione catartica alla sua tragedia.
Vincitore Premio Ignazio Buttitta 2015
Vittoria Faro, attrice e regista, è responsabile del settore teatro di TestaccioLab. Nel 2012 vince il Premio Siae e la borsa di studio Andrea Biondo di Palermo come migliore attrice siciliana, diplomandosi anche con il massimo dei voti all'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica Silvio D'Amico.
Testacciolab di Roma
M:DEA
di Matilde D'Accardi e Vittoria Faro
diretto e interpretato da Vittoria Faro
sound design Vittoria Faro
visual/light design e scenografia Antonia Pizzola
costumi Nuccia Quintini
E’ necessario che muoiano e se così deve essere io li ucciderò, io che li ho messi al mondo Medea non è la figura mostruosa di madre vendicativa e assassina alla quale la letteratura l’ha condannata, ma la vittima di un destino avverso che la costringe a uccidere i figli per sottrarli al suo persecutore e renderli immortali.
Come una madre profuga che abbandonasse i figli al mare per dare loro, pur nel rischio di perderli, la speranza di un destino diverso.
Medea è la sacerdotessa contemporanea di un rituale senza tempo, una sorta di Via Dolorosa a cui è condannata per l’eternità: rivivere ogni tragico passaggio del sacrificio in un loop ciclico fino al sacrificio estremo, necessario, nella catarsi della poesis, per il suo stesso superamento.
Nel costante dialogo fra la protagonista che alterna recitazione live, mimica e danza performativa e la Voice Off che ne rappresenta la più intima conflittualità, si racconta una Medea affranta, pietosa e dilaniata dal conflitto interiore ma anche ribelle, austera e determinata contro i suoi persecutori. In cinque diversi quadri scenici Medea ripercorre la sua vicenda tragica per flashback slegati dalla consequenzialità temporale degli eventi, come riemergono dalla memoria di una donna disperata e, nel contempo, determinata alla ricerca di una risoluzione catartica alla sua tragedia.
Vincitore Premio Ignazio Buttitta 2015
Vittoria Faro, attrice e regista, è responsabile del settore teatro di TestaccioLab. Nel 2012 vince il Premio Siae e la borsa di studio Andrea Biondo di Palermo come migliore attrice siciliana, diplomandosi anche con il massimo dei voti all'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica Silvio D'Amico.
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