LE VIE DEI FESTIVAL 2015 - XXII edizione
Teatro Vascello 20 settembre 2015
SHERLOCK HOLMES
progetto affidato a CollettivO CineticO (alias compagnia Vitellone CicciottO)
compagnia residente presso il Teatro Comunale di Ferrara
concept Francesca Pennini (alias Annina Sperniccef)
regia e drammaturgia Angelo Pedroni, Francesca Pennini (alias Pina Redengolo, Annina Sperniccef)
coreografie e partiture fisiche Francesca Pennini (alias Annina Sperniccef) in collaborazione con gli interpreti
Simone Arganini, Daniele Bonaiuti, Roberto De Sarno (alias Maria Gonnesini, Edilio Beutanina, Bernardo Roseto)
assistenza organizzativa Carmine Parise (alias Cesare Parmini)
costumi Titta Caggiati (alias Zia Catia Pratiggi)
luci e tecnica Emiliano Curà (alias Luciano Reami)
realizzazione scene Paolo Romanini (alias Mariano Pinolo)
produzione Teatro delle Briciole – Solares Fondazione delle Arti
progetto affidato a CollettivO CineticO
spettacolo per tutti a partire dagli 8 anni
Scrive Arthur Conan Doyle, il padre di «Sherlock Holmes», che «il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare». L'idea che guida le parole e le azioni di questo spettacolo è la volontà assoluta, liberissima, giocosa, di rovesciare quella verità e osservare con divertita ostinazione il mondo.
Il Teatro delle Briciole – storica compagnia di livello internazionale nel panorama del teatro per ragazzi - ha commissionato uno spettacolo al Collettivo Cinetico, all'interno del progetto "Nuovi sguardi per un pubblico giovane", che intende stimolare compagnie della sperimentazione a misurarsi con il teatro per ragazzi.
E' nato dunque questo Sherlock Holmes, divertente ricostruzione di uno spettacolo di danza in base alle tracce lasciate sul palcoscenico, per bambini dagli 8 agli 11 anni.
La pluralità delle ipotesi ricostruttive dei movimenti coreografici di uno spettacolo, a partire dagli indizi lasciati sulla "scena del delitto", si traduce in un vertiginoso atlante concentrato della danza: dal minimal alla contact improvisation, dalla metal al musical, perché il linguaggio del corpo ha estensione infinita, come infinito e aperto è il catalogo delle ipotesi sul mondo, se si parte dalla sua osservazione analitica.
Il metodo del celebre investigatore, fondato sul binomio osservazione e deduzione, si reincarna sulla scena in un anomalo terzetto di investigatori contemporanei, animati da un'inesauribile voglia di andare oltre il volto immediato e ingannevole della realtà, di analizzare i dettagli e ipotizzare possibili soluzioni.
Nella sua sorprendente somiglianza con i meccanismi profondi della curiosità infantile, l'applicazione rigorosa, e nello stesso tempo umoristica, del metodo deduttivo è lo strumento di un viaggio di scoperta e investigazione di quel pezzo di mondo, di quel vero e proprio microcosmo che è il teatro. Un viaggio che diventa esplorazione della relazione ambigua tra realtà e finzione, verità e apparenza, artificio tecnico e autenticità di emozione.