TEATROMANIA emersioni sceniche, Accademia di Romania,
Villa Borghese, Roma 27 giugno 2015
Burrnesha
con Maria Ștefanache, regia di Valbona Xibri, testo Sara Giacomelli, video Giuseppe Baresi, foto Paola Favoino, produzione Centro di Ricerca Drammaturgica di Milano. Spettacolo in lingua italiana.
“In Albania si dice che per diventare maschio bisogna attraversare l’arcobaleno.” Burrnesha è la storia di un gruppo di donne albanesi che, in pieno ‘900, decidono di abdicare dal loro sesso e, facendo voto di castità, accettano di vivere come uomini per poter godere di diritti che, in questa parte dell’Europa, competono ancora oggi al cosiddetto sesso forte. Loro portano abiti maschili, scelgono un nome da maschio, possono tenere un’arma, ereditare, fumare, bere alcolici, fare lavori da uomo, cantare, suonare e sedersi a conversare con gli uomini.
Il passaggio da donna a uomo è perfettamente tollerato dalla comunità ma il fatto sorprendente è che queste donne non hanno (quasi) rimpianti…
Ma la natura può sottomettersi alle ragioni degli uomini? Oppure segue il suo corso? Come si fa a reprimere la propria sessualità in un corpo che non senti più tuo? Cosa pensano queste donne nelle loro stanze verginali? Dopo anni a muoversi e parlare come uomini si sentono tali?
Al termine di un complesso itinerario di ricerche e documentazioni, si è cercato di dare una forma teatrale a questa massa molto viva di suggestioni e temi che sottendono una sorprendente capacità di adattamento di queste persone ad identità “altre da sé. Lei/lui comincia il suo percorso dopo aver giurato, irrevocabilmente, verginità eterna. Di giorno fa l’uomo con tutti i suoi diritti e doveri, mentre di notte si interroga …(di proposito x incuriosi
La performance vede sequenze del corpo intervallate da azioni, suoni e canti dal vivo, mentre illuminazione, video e immagini fanno parte attiva e costruiscono il racconto della performance.
TEATROMANIA emersioni sceniche, Accademia di Romania,Villa Borghese, Roma 27 giugno 2015
Burrnesha
con Maria Ștefanache, regia di Valbona Xibri, testo Sara Giacomelli, video Giuseppe Baresi, foto Paola Favoino, produzione Centro di Ricerca Drammaturgica di Milano. Spettacolo in lingua italiana.
“In Albania si dice che per diventare maschio bisogna attraversare l’arcobaleno.” Burrnesha è la storia di un gruppo di donne albanesi che, in pieno ‘900, decidono di abdicare dal loro sesso e, facendo voto di castità, accettano di vivere come uomini per poter godere di diritti che, in questa parte dell’Europa, competono ancora oggi al cosiddetto sesso forte. Loro portano abiti maschili, scelgono un nome da maschio, possono tenere un’arma, ereditare, fumare, bere alcolici, fare lavori da uomo, cantare, suonare e sedersi a conversare con gli uomini.
Il passaggio da donna a uomo è perfettamente tollerato dalla comunità ma il fatto sorprendente è che queste donne non hanno (quasi) rimpianti…
Ma la natura può sottomettersi alle ragioni degli uomini? Oppure segue il suo corso? Come si fa a reprimere la propria sessualità in un corpo che non senti più tuo? Cosa pensano queste donne nelle loro stanze verginali? Dopo anni a muoversi e parlare come uomini si sentono tali?
Al termine di un complesso itinerario di ricerche e documentazioni, si è cercato di dare una forma teatrale a questa massa molto viva di suggestioni e temi che sottendono una sorprendente capacità di adattamento di queste persone ad identità “altre da sé. Lei/lui comincia il suo percorso dopo aver giurato, irrevocabilmente, verginità eterna. Di giorno fa l’uomo con tutti i suoi diritti e doveri, mentre di notte si interroga …(di proposito x incuriosi
La performance vede sequenze del corpo intervallate da azioni, suoni e canti dal vivo, mentre illuminazione, video e immagini fanno parte attiva e costruiscono il racconto della performance.
Villa Borghese, Roma 27 giugno 2015
Burrnesha
con Maria Ștefanache, regia di Valbona Xibri, testo Sara Giacomelli, video Giuseppe Baresi, foto Paola Favoino, produzione Centro di Ricerca Drammaturgica di Milano. Spettacolo in lingua italiana.
“In Albania si dice che per diventare maschio bisogna attraversare l’arcobaleno.” Burrnesha è la storia di un gruppo di donne albanesi che, in pieno ‘900, decidono di abdicare dal loro sesso e, facendo voto di castità, accettano di vivere come uomini per poter godere di diritti che, in questa parte dell’Europa, competono ancora oggi al cosiddetto sesso forte. Loro portano abiti maschili, scelgono un nome da maschio, possono tenere un’arma, ereditare, fumare, bere alcolici, fare lavori da uomo, cantare, suonare e sedersi a conversare con gli uomini.
Il passaggio da donna a uomo è perfettamente tollerato dalla comunità ma il fatto sorprendente è che queste donne non hanno (quasi) rimpianti…
Ma la natura può sottomettersi alle ragioni degli uomini? Oppure segue il suo corso? Come si fa a reprimere la propria sessualità in un corpo che non senti più tuo? Cosa pensano queste donne nelle loro stanze verginali? Dopo anni a muoversi e parlare come uomini si sentono tali?
Al termine di un complesso itinerario di ricerche e documentazioni, si è cercato di dare una forma teatrale a questa massa molto viva di suggestioni e temi che sottendono una sorprendente capacità di adattamento di queste persone ad identità “altre da sé. Lei/lui comincia il suo percorso dopo aver giurato, irrevocabilmente, verginità eterna. Di giorno fa l’uomo con tutti i suoi diritti e doveri, mentre di notte si interroga …(di proposito x incuriosi
La performance vede sequenze del corpo intervallate da azioni, suoni e canti dal vivo, mentre illuminazione, video e immagini fanno parte attiva e costruiscono il racconto della performance.
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