Immota Manet - (22/06/15)


CANALE:
Romexpo – Roma Fringe Festival 12 Giugno 2015
IMMOTA MANET
Di e con Luigi Guerrieri – Occhio esterno: Samuel Müller
Aiuto alla drammaturgia: Balàzs Várnai – Aiuto alla ricerca: Beatrice Vollaro
Consulenza storytelling: Kientéga Pingdéwindé Gérard (KPG)
Musiche originali: Marco Merli – In collaborazione con Francesco Chiari e Franco Cocco
Luci e tecnica: Christoph Siegenthaler
Compagnia we were monkeys
A L’aquila la poesia fiorisce sui muri diroccati, i poeti vivono nelle auto, davanti alle macerie delle loro case. Le anziane vestite a lutto si battono il petto piangendo, mentre nulla assomiglia più a come era prima: case, cose, persone, sembra che persino la memoria abbia perso i propri connotati.
Un uomo dall’altra parte dell’Europa, nello spazio immaginario della sua città natale, ne racconta il terremoto. Il nostro uomo riporta un racconto anonimo e collettivo, risultato dell’ascolto di testimonianze e poesie, della sua distanza e delle bugie che si racconta, che ci racconta.
Immota manet è una storia vera, o forse no. In ogni caso questo in teatro non è così rilevante. È una storia formata da tante altre piccole storie ascoltate, raccontate, inventate, vissute oppure mai accadute. Una narrazione che gravita intorno a personaggi e anonimi, intorno al terremoto e alla città dell’Aquila. Una storia come tante altre.
Di e con Luigi Guerrieri – Occhio esterno: Samuel Müller
Aiuto alla drammaturgia: Balàzs Várnai – Aiuto alla ricerca: Beatrice Vollaro
Consulenza storytelling: Kientéga Pingdéwindé Gérard (KPG)
Musiche originali: Marco Merli – In collaborazione con Francesco Chiari e Franco Cocco
Luci e tecnica: Christoph Siegenthaler
Compagnia we were monkeys
Romexpo – Roma Fringe Festival 12 Giugno 2015
IMMOTA MANET
Di e con Luigi Guerrieri – Occhio esterno: Samuel Müller
Aiuto alla drammaturgia: Balàzs Várnai – Aiuto alla ricerca: Beatrice Vollaro
Consulenza storytelling: Kientéga Pingdéwindé Gérard (KPG)
Musiche originali: Marco Merli – In collaborazione con Francesco Chiari e Franco Cocco
Luci e tecnica: Christoph Siegenthaler
Compagnia we were monkeys
A L’aquila la poesia fiorisce sui muri diroccati, i poeti vivono nelle auto, davanti alle macerie delle loro case. Le anziane vestite a lutto si battono il petto piangendo, mentre nulla assomiglia più a come era prima: case, cose, persone, sembra che persino la memoria abbia perso i propri connotati.
Un uomo dall’altra parte dell’Europa, nello spazio immaginario della sua città natale, ne racconta il terremoto. Il nostro uomo riporta un racconto anonimo e collettivo, risultato dell’ascolto di testimonianze e poesie, della sua distanza e delle bugie che si racconta, che ci racconta.
Immota manet è una storia vera, o forse no. In ogni caso questo in teatro non è così rilevante. È una storia formata da tante altre piccole storie ascoltate, raccontate, inventate, vissute oppure mai accadute. Una narrazione che gravita intorno a personaggi e anonimi, intorno al terremoto e alla città dell’Aquila. Una storia come tante altre.
Di e con Luigi Guerrieri – Occhio esterno: Samuel Müller
Aiuto alla drammaturgia: Balàzs Várnai – Aiuto alla ricerca: Beatrice Vollaro
Consulenza storytelling: Kientéga Pingdéwindé Gérard (KPG)
Musiche originali: Marco Merli – In collaborazione con Francesco Chiari e Franco Cocco
Luci e tecnica: Christoph Siegenthaler
Compagnia we were monkeys
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