Teatro India il 30 maggio 2015
Girotondo
di Arthur Schnitzler con la regia di Simone Giustinelli
Il testo, scritto tra il 1897 ed il 1900, è uno dei più interessanti testi del drammaturgo austriaco. Dieci personaggi, appartenenti a tutti gli strati della società (una prostituta, un soldato, una cameriera, un giovane signore, una giovane signora, il marito, una ragazzina, un poeta, un’attrice ed un conte) s’incontrano ed esprimono i loro desideri, le loro fragilità, i loro bisogni primari, la loro voglia d’avere relazioni umane.
Per il regista “è interessante vedere come Arthur Schnitzler racconti l’umanità e tutti i suoi bisogni ed istinti, anche primari, come quello sessuale, ma anche cercare di capire come in questo testo l’essere umano usi gli altri essere umani per dominarli“. Nella sua visione “è importante far capire come Arthur Schnitzler crei dei personaggi che fingono dei comportamenti per non svelare i propri istinti. Tutto si svolge in un non luogo e non tempo. Le persone si rigenerano sempre, come in un “girotondo”, dal quale si riparte sempre da un punto zero. I personaggi, attraverso le parole, svelano altri significati o comportamenti differenti da quelli enunciati“.
Girotondo è formato, secondo Simone Giustinelli, “da una comicità amara, che non lascia spazio al riso ma al sorriso“. Nell’interessante impostazione da lui voluta, tutti i personaggi assistono, restando sempre in scena, alle varie vicende raccontate, con una intento quasi voyeristico per spiare e conoscere l’altro e le sue inquietudini. Un’atmosfera drammatica ed inquietante, che viene accentuata dalla scabra scenografia (delle panche che diventano tutta una serie d’oggetti, tra cui: stipiti di porte e letti) e da luci spesso soffuse ed intime.
Tutto il cast artistico, formato da Ugo Benini, Cristel Caccetta, Bernardo Casertano, Beatrice Fedi, Silvia Lorenzo, Margherita Mannino, Riccardo Marotta, Sarah Nicolucci, Daniel Terranegra e Francesco Wolf, è risultato ottimale, così come lo sono state le scenografie di Michael Durastanti, il disegno luci di Paride Donatelli e le foto di scena di Marzia Troiani. Da citare giustamente anche la fondamentale aiuto regia di Erica Sivilli. Lo spettacolo è una produzione JUSTINTWO, con la co-produzione di GenerazioneOFF ed il sostegno di Carrozzerie n.o.t. Un ringraziamento va anche al Teatro Tor Bella Monaca, alla Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea Ex Lavanderia S.Maria della Pietà, CSOA ex Snia, GPRV – ex cinema preneste, all’assistente alla produzione Vincenzo Nappi e l’ufficio stampa di Stefania D’Orazio, ed ovviamente anche al Teatro India ed a tutto il personale ed all’organizzazione dell’All In Festival per aver reso possibile la cosa (soprattutto l’ufficio stampa di Lavinia Martini).
Teatro India il 30 maggio 2015Girotondo
di Arthur Schnitzler con la regia di Simone Giustinelli
Il testo, scritto tra il 1897 ed il 1900, è uno dei più interessanti testi del drammaturgo austriaco. Dieci personaggi, appartenenti a tutti gli strati della società (una prostituta, un soldato, una cameriera, un giovane signore, una giovane signora, il marito, una ragazzina, un poeta, un’attrice ed un conte) s’incontrano ed esprimono i loro desideri, le loro fragilità, i loro bisogni primari, la loro voglia d’avere relazioni umane.
Per il regista “è interessante vedere come Arthur Schnitzler racconti l’umanità e tutti i suoi bisogni ed istinti, anche primari, come quello sessuale, ma anche cercare di capire come in questo testo l’essere umano usi gli altri essere umani per dominarli“. Nella sua visione “è importante far capire come Arthur Schnitzler crei dei personaggi che fingono dei comportamenti per non svelare i propri istinti. Tutto si svolge in un non luogo e non tempo. Le persone si rigenerano sempre, come in un “girotondo”, dal quale si riparte sempre da un punto zero. I personaggi, attraverso le parole, svelano altri significati o comportamenti differenti da quelli enunciati“.
Girotondo è formato, secondo Simone Giustinelli, “da una comicità amara, che non lascia spazio al riso ma al sorriso“. Nell’interessante impostazione da lui voluta, tutti i personaggi assistono, restando sempre in scena, alle varie vicende raccontate, con una intento quasi voyeristico per spiare e conoscere l’altro e le sue inquietudini. Un’atmosfera drammatica ed inquietante, che viene accentuata dalla scabra scenografia (delle panche che diventano tutta una serie d’oggetti, tra cui: stipiti di porte e letti) e da luci spesso soffuse ed intime.
Tutto il cast artistico, formato da Ugo Benini, Cristel Caccetta, Bernardo Casertano, Beatrice Fedi, Silvia Lorenzo, Margherita Mannino, Riccardo Marotta, Sarah Nicolucci, Daniel Terranegra e Francesco Wolf, è risultato ottimale, così come lo sono state le scenografie di Michael Durastanti, il disegno luci di Paride Donatelli e le foto di scena di Marzia Troiani. Da citare giustamente anche la fondamentale aiuto regia di Erica Sivilli. Lo spettacolo è una produzione JUSTINTWO, con la co-produzione di GenerazioneOFF ed il sostegno di Carrozzerie n.o.t. Un ringraziamento va anche al Teatro Tor Bella Monaca, alla Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea Ex Lavanderia S.Maria della Pietà, CSOA ex Snia, GPRV – ex cinema preneste, all’assistente alla produzione Vincenzo Nappi e l’ufficio stampa di Stefania D’Orazio, ed ovviamente anche al Teatro India ed a tutto il personale ed all’organizzazione dell’All In Festival per aver reso possibile la cosa (soprattutto l’ufficio stampa di Lavinia Martini).
Girotondo
di Arthur Schnitzler con la regia di Simone Giustinelli
Il testo, scritto tra il 1897 ed il 1900, è uno dei più interessanti testi del drammaturgo austriaco. Dieci personaggi, appartenenti a tutti gli strati della società (una prostituta, un soldato, una cameriera, un giovane signore, una giovane signora, il marito, una ragazzina, un poeta, un’attrice ed un conte) s’incontrano ed esprimono i loro desideri, le loro fragilità, i loro bisogni primari, la loro voglia d’avere relazioni umane.
Per il regista “è interessante vedere come Arthur Schnitzler racconti l’umanità e tutti i suoi bisogni ed istinti, anche primari, come quello sessuale, ma anche cercare di capire come in questo testo l’essere umano usi gli altri essere umani per dominarli“. Nella sua visione “è importante far capire come Arthur Schnitzler crei dei personaggi che fingono dei comportamenti per non svelare i propri istinti. Tutto si svolge in un non luogo e non tempo. Le persone si rigenerano sempre, come in un “girotondo”, dal quale si riparte sempre da un punto zero. I personaggi, attraverso le parole, svelano altri significati o comportamenti differenti da quelli enunciati“.
Girotondo è formato, secondo Simone Giustinelli, “da una comicità amara, che non lascia spazio al riso ma al sorriso“. Nell’interessante impostazione da lui voluta, tutti i personaggi assistono, restando sempre in scena, alle varie vicende raccontate, con una intento quasi voyeristico per spiare e conoscere l’altro e le sue inquietudini. Un’atmosfera drammatica ed inquietante, che viene accentuata dalla scabra scenografia (delle panche che diventano tutta una serie d’oggetti, tra cui: stipiti di porte e letti) e da luci spesso soffuse ed intime.
Tutto il cast artistico, formato da Ugo Benini, Cristel Caccetta, Bernardo Casertano, Beatrice Fedi, Silvia Lorenzo, Margherita Mannino, Riccardo Marotta, Sarah Nicolucci, Daniel Terranegra e Francesco Wolf, è risultato ottimale, così come lo sono state le scenografie di Michael Durastanti, il disegno luci di Paride Donatelli e le foto di scena di Marzia Troiani. Da citare giustamente anche la fondamentale aiuto regia di Erica Sivilli. Lo spettacolo è una produzione JUSTINTWO, con la co-produzione di GenerazioneOFF ed il sostegno di Carrozzerie n.o.t. Un ringraziamento va anche al Teatro Tor Bella Monaca, alla Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea Ex Lavanderia S.Maria della Pietà, CSOA ex Snia, GPRV – ex cinema preneste, all’assistente alla produzione Vincenzo Nappi e l’ufficio stampa di Stefania D’Orazio, ed ovviamente anche al Teatro India ed a tutto il personale ed all’organizzazione dell’All In Festival per aver reso possibile la cosa (soprattutto l’ufficio stampa di Lavinia Martini).
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