Teatro dell’Orologio 17 Maggio 2015 Teatro Cargo di Genova
LA STREGA
di Laura Sicignano (dal romanzo "La chimera" di Sebastiano Vassalli)
regia Laura Sicignano
con Fiammetta Bellone
musiche Paolo Vivaldi
luci Enzo Monteverde
Antonia si trova davanti all'Inquisitore, una fila di testimoni depone contro di lei, ma le vere ragioni della condanna stanno altrove.
Siamo forse in una stalla. Ovunque delle rosse mele profumate. Una misteriosa narratrice, (una strega?) a lume di candela ci racconta la storia di Antonia.
In una notte di gennaio del 1590, una bambina viene abbandonata davanti all'ingresso della Casa di Carità di Novara. Antonia Spagnolini, così battezzata per via degli occhi e dei capelli nerissimi, cresce in Istituto per orfani. Siamo nell'epoca della Controriforma in un villaggio della Bassa.
Un paesaggio popolato da figure dimenticate: camminanti, risaroli, banditi, mercenari, dementi, boia, pittori di edicole, falsi preti e predicatori fanatici, comari pettegole e litigiose… Sul conto di Antonia iniziano a circolare voci orribili: la si accusa di essere una strega; quando Antonia, per amore, inizia a scomparire nel bosco tutte le notti, la gente del paese si convince che partecipi al Sabba. Da qui il processo. Antonia si trova davanti all'Inquisitore, una fila di testimoni depone contro di lei, ma le vere ragioni della condanna stanno altrove. Nel settembre del 1610, tra festeggiamenti ed esplosioni gratuite di odio, Antonia viene condannata al rogo. Attraverso la storia di una strega - un po’ vera e un po’ inventata come erano le storie delle streghe - lo spettacolo rievoca le persecuzioni che hanno travagliato la nostra storia, ma anche la vicenda umana di una donna che, a causa delle sue particolari virtù, viene condannata dalla collettività.
Teatro dell’Orologio 17 Maggio 2015 Teatro Cargo di GenovaLA STREGA
di Laura Sicignano (dal romanzo "La chimera" di Sebastiano Vassalli)
regia Laura Sicignano
con Fiammetta Bellone
musiche Paolo Vivaldi
luci Enzo Monteverde
Antonia si trova davanti all'Inquisitore, una fila di testimoni depone contro di lei, ma le vere ragioni della condanna stanno altrove.
Siamo forse in una stalla. Ovunque delle rosse mele profumate. Una misteriosa narratrice, (una strega?) a lume di candela ci racconta la storia di Antonia.
In una notte di gennaio del 1590, una bambina viene abbandonata davanti all'ingresso della Casa di Carità di Novara. Antonia Spagnolini, così battezzata per via degli occhi e dei capelli nerissimi, cresce in Istituto per orfani. Siamo nell'epoca della Controriforma in un villaggio della Bassa.
Un paesaggio popolato da figure dimenticate: camminanti, risaroli, banditi, mercenari, dementi, boia, pittori di edicole, falsi preti e predicatori fanatici, comari pettegole e litigiose… Sul conto di Antonia iniziano a circolare voci orribili: la si accusa di essere una strega; quando Antonia, per amore, inizia a scomparire nel bosco tutte le notti, la gente del paese si convince che partecipi al Sabba. Da qui il processo. Antonia si trova davanti all'Inquisitore, una fila di testimoni depone contro di lei, ma le vere ragioni della condanna stanno altrove. Nel settembre del 1610, tra festeggiamenti ed esplosioni gratuite di odio, Antonia viene condannata al rogo. Attraverso la storia di una strega - un po’ vera e un po’ inventata come erano le storie delle streghe - lo spettacolo rievoca le persecuzioni che hanno travagliato la nostra storia, ma anche la vicenda umana di una donna che, a causa delle sue particolari virtù, viene condannata dalla collettività.
LA STREGA
di Laura Sicignano (dal romanzo "La chimera" di Sebastiano Vassalli)
regia Laura Sicignano
con Fiammetta Bellone
musiche Paolo Vivaldi
luci Enzo Monteverde
Antonia si trova davanti all'Inquisitore, una fila di testimoni depone contro di lei, ma le vere ragioni della condanna stanno altrove.
Siamo forse in una stalla. Ovunque delle rosse mele profumate. Una misteriosa narratrice, (una strega?) a lume di candela ci racconta la storia di Antonia.
In una notte di gennaio del 1590, una bambina viene abbandonata davanti all'ingresso della Casa di Carità di Novara. Antonia Spagnolini, così battezzata per via degli occhi e dei capelli nerissimi, cresce in Istituto per orfani. Siamo nell'epoca della Controriforma in un villaggio della Bassa.
Un paesaggio popolato da figure dimenticate: camminanti, risaroli, banditi, mercenari, dementi, boia, pittori di edicole, falsi preti e predicatori fanatici, comari pettegole e litigiose… Sul conto di Antonia iniziano a circolare voci orribili: la si accusa di essere una strega; quando Antonia, per amore, inizia a scomparire nel bosco tutte le notti, la gente del paese si convince che partecipi al Sabba. Da qui il processo. Antonia si trova davanti all'Inquisitore, una fila di testimoni depone contro di lei, ma le vere ragioni della condanna stanno altrove. Nel settembre del 1610, tra festeggiamenti ed esplosioni gratuite di odio, Antonia viene condannata al rogo. Attraverso la storia di una strega - un po’ vera e un po’ inventata come erano le storie delle streghe - lo spettacolo rievoca le persecuzioni che hanno travagliato la nostra storia, ma anche la vicenda umana di una donna che, a causa delle sue particolari virtù, viene condannata dalla collettività.
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