TEATRO FURIO CAMILLO 25 Aprile 2015
Black Reality – Aspettando, cercando…
idea e regia di GIANLUCA RIGGI, VALERIO GATTO BONANNI
con Flavio Ciancio, Valerio Malorni Camilla Bertini, Flavio Ciancio, Valerio Malorni, Cristiana Vaccaro, Gladys Stephen, Mohamed Alimarouf, Shakhawat Hossain, Mohamed Kamara, Mabel Igbinedion Obasuyi, Simo El Idrissi, Adil El Gaadiri, Ishtiaq Khan
preparazione ritmica Alessio Brugiotti
aiuto regia e scene Federica Fiorenza e Francisco Garcia
luci Rocco Giordano
grafica Bruno Valente
ufficio Stampa Bendetta Cappon
in collaborazione con Provincia di Roma – Arci Malafronte
produzione TEATRO FURIO CAMILLO, SEMIVOLANTI, Fondazione RomaEuropa
Cinismo, sarcasmo, sberleffo spesso sono usati dal teatro come strumenti per decifrare la realtà, anche le più dolorose e inquietanti: è il caso di Black Reality, ciclo di spettacoli dedicato ai migranti e inventato da Valerio Gatto Bonanni e Gianluca Riggi, che con Black Reality. Aspettando, cercando… giunge alla sua seconda edizione.
La prima edizione di Black Reality (2012) puntava la sua attenzione sul viaggio e le sue aspettative. Quest’anno invece indagherà l’attesa, vista come condizione straniante; l’attesa per il migrante diviene uno stato esistenziale che stravolge le relazioni e la visione del mondo come ha descritto Beckett, una terra di nessuno che mina l’identità del migrante poiché lo tiene sospeso nella non-azione, nell’incapacità di costruire rapporti stabili sull’avvenire, rendendolo instabile come sono spesso le nostre esistenze.
Per il migrante è la condizione straniante di chi sempre aspetta: un permesso di soggiorno, un lavoro, un tetto, un foglio di via, il lavoro, una banalissima telefonata o il temutissimo rimpatrio coatto. Un’incertezza generatrice di un pensiero corto, di vite dipendenti da quel che accade o potrebbe accadere, dove memoria, desiderio, futuro, perdono significato.
Per dare carne e sangue a questa idea Black Reality porta sul palcoscenico un gruppo di migranti, coagulato in un anno di laboratorio teatrale, con spunti e testi liberati in una scrittura scenica creata sul vissuto.
Uno spettacolo condotto con humour nero, con l’obiettivo di scrostare la realtà dai luoghi comuni, metterli alla berlina, anche attraverso i mezzi della satira e dell’avanspettacolo, irridere senza troppi complimenti la pretesa di tanti spettatori di sentirsi con la coscienza a posto. Il gioco di Black Reality continua. Aver scelto di rimanere in un paese straniero può rivelarsi molto crudele!
TEATRO FURIO CAMILLO 25 Aprile 2015Black Reality – Aspettando, cercando…
idea e regia di GIANLUCA RIGGI, VALERIO GATTO BONANNI
con Flavio Ciancio, Valerio Malorni Camilla Bertini, Flavio Ciancio, Valerio Malorni, Cristiana Vaccaro, Gladys Stephen, Mohamed Alimarouf, Shakhawat Hossain, Mohamed Kamara, Mabel Igbinedion Obasuyi, Simo El Idrissi, Adil El Gaadiri, Ishtiaq Khan
preparazione ritmica Alessio Brugiotti
aiuto regia e scene Federica Fiorenza e Francisco Garcia
luci Rocco Giordano
grafica Bruno Valente
ufficio Stampa Bendetta Cappon
in collaborazione con Provincia di Roma – Arci Malafronte
produzione TEATRO FURIO CAMILLO, SEMIVOLANTI, Fondazione RomaEuropa
Cinismo, sarcasmo, sberleffo spesso sono usati dal teatro come strumenti per decifrare la realtà, anche le più dolorose e inquietanti: è il caso di Black Reality, ciclo di spettacoli dedicato ai migranti e inventato da Valerio Gatto Bonanni e Gianluca Riggi, che con Black Reality. Aspettando, cercando… giunge alla sua seconda edizione.
La prima edizione di Black Reality (2012) puntava la sua attenzione sul viaggio e le sue aspettative. Quest’anno invece indagherà l’attesa, vista come condizione straniante; l’attesa per il migrante diviene uno stato esistenziale che stravolge le relazioni e la visione del mondo come ha descritto Beckett, una terra di nessuno che mina l’identità del migrante poiché lo tiene sospeso nella non-azione, nell’incapacità di costruire rapporti stabili sull’avvenire, rendendolo instabile come sono spesso le nostre esistenze.
Per il migrante è la condizione straniante di chi sempre aspetta: un permesso di soggiorno, un lavoro, un tetto, un foglio di via, il lavoro, una banalissima telefonata o il temutissimo rimpatrio coatto. Un’incertezza generatrice di un pensiero corto, di vite dipendenti da quel che accade o potrebbe accadere, dove memoria, desiderio, futuro, perdono significato.
Per dare carne e sangue a questa idea Black Reality porta sul palcoscenico un gruppo di migranti, coagulato in un anno di laboratorio teatrale, con spunti e testi liberati in una scrittura scenica creata sul vissuto.
Uno spettacolo condotto con humour nero, con l’obiettivo di scrostare la realtà dai luoghi comuni, metterli alla berlina, anche attraverso i mezzi della satira e dell’avanspettacolo, irridere senza troppi complimenti la pretesa di tanti spettatori di sentirsi con la coscienza a posto. Il gioco di Black Reality continua. Aver scelto di rimanere in un paese straniero può rivelarsi molto crudele!
Black Reality – Aspettando, cercando…
idea e regia di GIANLUCA RIGGI, VALERIO GATTO BONANNI
con Flavio Ciancio, Valerio Malorni Camilla Bertini, Flavio Ciancio, Valerio Malorni, Cristiana Vaccaro, Gladys Stephen, Mohamed Alimarouf, Shakhawat Hossain, Mohamed Kamara, Mabel Igbinedion Obasuyi, Simo El Idrissi, Adil El Gaadiri, Ishtiaq Khan
preparazione ritmica Alessio Brugiotti
aiuto regia e scene Federica Fiorenza e Francisco Garcia
luci Rocco Giordano
grafica Bruno Valente
ufficio Stampa Bendetta Cappon
in collaborazione con Provincia di Roma – Arci Malafronte
produzione TEATRO FURIO CAMILLO, SEMIVOLANTI, Fondazione RomaEuropa
Cinismo, sarcasmo, sberleffo spesso sono usati dal teatro come strumenti per decifrare la realtà, anche le più dolorose e inquietanti: è il caso di Black Reality, ciclo di spettacoli dedicato ai migranti e inventato da Valerio Gatto Bonanni e Gianluca Riggi, che con Black Reality. Aspettando, cercando… giunge alla sua seconda edizione.
La prima edizione di Black Reality (2012) puntava la sua attenzione sul viaggio e le sue aspettative. Quest’anno invece indagherà l’attesa, vista come condizione straniante; l’attesa per il migrante diviene uno stato esistenziale che stravolge le relazioni e la visione del mondo come ha descritto Beckett, una terra di nessuno che mina l’identità del migrante poiché lo tiene sospeso nella non-azione, nell’incapacità di costruire rapporti stabili sull’avvenire, rendendolo instabile come sono spesso le nostre esistenze.
Per il migrante è la condizione straniante di chi sempre aspetta: un permesso di soggiorno, un lavoro, un tetto, un foglio di via, il lavoro, una banalissima telefonata o il temutissimo rimpatrio coatto. Un’incertezza generatrice di un pensiero corto, di vite dipendenti da quel che accade o potrebbe accadere, dove memoria, desiderio, futuro, perdono significato.
Per dare carne e sangue a questa idea Black Reality porta sul palcoscenico un gruppo di migranti, coagulato in un anno di laboratorio teatrale, con spunti e testi liberati in una scrittura scenica creata sul vissuto.
Uno spettacolo condotto con humour nero, con l’obiettivo di scrostare la realtà dai luoghi comuni, metterli alla berlina, anche attraverso i mezzi della satira e dell’avanspettacolo, irridere senza troppi complimenti la pretesa di tanti spettatori di sentirsi con la coscienza a posto. Il gioco di Black Reality continua. Aver scelto di rimanere in un paese straniero può rivelarsi molto crudele!
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