Teatro Biblioteca Quarticciolo 14 Aprile 2015
Bianco e nero
testo e regia Laura Sicignano
scene Laura Benzi
Costumi Maria Grazia Bisio
Musiche originali e video Giacomo Gianetta, Luca Serra, Matteo Spanò
In collaborazione con il Conservatorio di Genova Niccolò Paganini
Consulenza scientifica Prof. Alberto Diaspro
Con Irene Serini e Emmanuel Ansan Osaro
Teatro Cargo
Il mondo non è in bianco e nero, ma prevede un’imperscrutabile scala di sfumature. Questo vale per la natura, il pensiero, l’infinita gamma dell’essere e del sentire. La diversità è all’origine della vita. Cosa è diverso e cosa normale? Che rapporto c’è tra quanto viene definito bello o brutto e la diversità? Esistono le “razze”? Che rapporto c’è tra specie e specie? In scena una donna e un uomo. Una bianca e uno nero. Uno alto e una bassa. Un’adulta e un ragazzo. Uno grosso e una piccola. Uno spettacolo sulle diversità, gli opposti, gli scontri, gli incontri, il dialogo e i monologhi, poche parole, molta azione, musica, video, perché c’è poco da dire, ma molto da fare: cosa succede quando due diversità si trovano dentro il cerchio magico della scena? Il teatro è un piccolo mondo che rispecchia il grande mondo, con le sue contraddizioni: a volte pone domande, a volte suggerisce soluzioni. E’ un piccolo mondo chiuso, ma aperto al grande mondo. E’ un luogo necessario, se si tratta di questioni necessarie nella nostra vita quotidiana. E qui si tratta delle diversità belle e difficili che la nostra epoca così complessa, globale e locale, ci impone di affrontare. Lo faremo con delicatezza e ironia, ma evitando ogni retorica. Il teatro è anche graffiante, se è buon teatro. Il grande mondo spesso non è buono con chi è “diverso” (diverso da cosa? Normale rispetto a che?). A volte sì.
Lo spettacolo rappresenta la seconda tappa della trilogia degli stranieri. Abbiamo iniziato nel 2011 a lavorare con un gruppo di ragazzi, appena arrivati da soli da Paesi lontani, nello spazio e nella mentalità: Afghanistan, Nigeria, Pakistan, Senegal. Erano sbarcati in Italia dopo viaggi difficili. Ragazzi diffidenti e molto arrabbiati con la vita, abituati ad essere imbrogliati, abbandonati, feriti. I ragazzi erano ospitati a Genova in 2 comunità d’accoglienza per minori non accompagnati e richiedenti asilo. Questi ragazzi nel teatro hanno avuto un incontro importante e il teatro ha avuto un incontro importante grazie a loro.
Teatro Biblioteca Quarticciolo 14 Aprile 2015Bianco e nero
testo e regia Laura Sicignano
scene Laura Benzi
Costumi Maria Grazia Bisio
Musiche originali e video Giacomo Gianetta, Luca Serra, Matteo Spanò
In collaborazione con il Conservatorio di Genova Niccolò Paganini
Consulenza scientifica Prof. Alberto Diaspro
Con Irene Serini e Emmanuel Ansan Osaro
Teatro Cargo
Il mondo non è in bianco e nero, ma prevede un’imperscrutabile scala di sfumature. Questo vale per la natura, il pensiero, l’infinita gamma dell’essere e del sentire. La diversità è all’origine della vita. Cosa è diverso e cosa normale? Che rapporto c’è tra quanto viene definito bello o brutto e la diversità? Esistono le “razze”? Che rapporto c’è tra specie e specie? In scena una donna e un uomo. Una bianca e uno nero. Uno alto e una bassa. Un’adulta e un ragazzo. Uno grosso e una piccola. Uno spettacolo sulle diversità, gli opposti, gli scontri, gli incontri, il dialogo e i monologhi, poche parole, molta azione, musica, video, perché c’è poco da dire, ma molto da fare: cosa succede quando due diversità si trovano dentro il cerchio magico della scena? Il teatro è un piccolo mondo che rispecchia il grande mondo, con le sue contraddizioni: a volte pone domande, a volte suggerisce soluzioni. E’ un piccolo mondo chiuso, ma aperto al grande mondo. E’ un luogo necessario, se si tratta di questioni necessarie nella nostra vita quotidiana. E qui si tratta delle diversità belle e difficili che la nostra epoca così complessa, globale e locale, ci impone di affrontare. Lo faremo con delicatezza e ironia, ma evitando ogni retorica. Il teatro è anche graffiante, se è buon teatro. Il grande mondo spesso non è buono con chi è “diverso” (diverso da cosa? Normale rispetto a che?). A volte sì.
Lo spettacolo rappresenta la seconda tappa della trilogia degli stranieri. Abbiamo iniziato nel 2011 a lavorare con un gruppo di ragazzi, appena arrivati da soli da Paesi lontani, nello spazio e nella mentalità: Afghanistan, Nigeria, Pakistan, Senegal. Erano sbarcati in Italia dopo viaggi difficili. Ragazzi diffidenti e molto arrabbiati con la vita, abituati ad essere imbrogliati, abbandonati, feriti. I ragazzi erano ospitati a Genova in 2 comunità d’accoglienza per minori non accompagnati e richiedenti asilo. Questi ragazzi nel teatro hanno avuto un incontro importante e il teatro ha avuto un incontro importante grazie a loro.
Bianco e nero
testo e regia Laura Sicignano
scene Laura Benzi
Costumi Maria Grazia Bisio
Musiche originali e video Giacomo Gianetta, Luca Serra, Matteo Spanò
In collaborazione con il Conservatorio di Genova Niccolò Paganini
Consulenza scientifica Prof. Alberto Diaspro
Con Irene Serini e Emmanuel Ansan Osaro
Teatro Cargo
Il mondo non è in bianco e nero, ma prevede un’imperscrutabile scala di sfumature. Questo vale per la natura, il pensiero, l’infinita gamma dell’essere e del sentire. La diversità è all’origine della vita. Cosa è diverso e cosa normale? Che rapporto c’è tra quanto viene definito bello o brutto e la diversità? Esistono le “razze”? Che rapporto c’è tra specie e specie? In scena una donna e un uomo. Una bianca e uno nero. Uno alto e una bassa. Un’adulta e un ragazzo. Uno grosso e una piccola. Uno spettacolo sulle diversità, gli opposti, gli scontri, gli incontri, il dialogo e i monologhi, poche parole, molta azione, musica, video, perché c’è poco da dire, ma molto da fare: cosa succede quando due diversità si trovano dentro il cerchio magico della scena? Il teatro è un piccolo mondo che rispecchia il grande mondo, con le sue contraddizioni: a volte pone domande, a volte suggerisce soluzioni. E’ un piccolo mondo chiuso, ma aperto al grande mondo. E’ un luogo necessario, se si tratta di questioni necessarie nella nostra vita quotidiana. E qui si tratta delle diversità belle e difficili che la nostra epoca così complessa, globale e locale, ci impone di affrontare. Lo faremo con delicatezza e ironia, ma evitando ogni retorica. Il teatro è anche graffiante, se è buon teatro. Il grande mondo spesso non è buono con chi è “diverso” (diverso da cosa? Normale rispetto a che?). A volte sì.
Lo spettacolo rappresenta la seconda tappa della trilogia degli stranieri. Abbiamo iniziato nel 2011 a lavorare con un gruppo di ragazzi, appena arrivati da soli da Paesi lontani, nello spazio e nella mentalità: Afghanistan, Nigeria, Pakistan, Senegal. Erano sbarcati in Italia dopo viaggi difficili. Ragazzi diffidenti e molto arrabbiati con la vita, abituati ad essere imbrogliati, abbandonati, feriti. I ragazzi erano ospitati a Genova in 2 comunità d’accoglienza per minori non accompagnati e richiedenti asilo. Questi ragazzi nel teatro hanno avuto un incontro importante e il teatro ha avuto un incontro importante grazie a loro.
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