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Teatro di Sacco presenta
SOLO DI SABATO
di Francesca Angeli
con Claudia Campagnola e Maurizio Modesti
regia Roberto Biselli
scenografia EMANZ snc (di E. Zauli e S. Caparrini)
disegno luci Umberto Giorgi
sonorizzazioni Daniele Tomassini
assistente alla regia Samuele Chiovoloni
costumi Morena Fanny Raimondo
organizzazione Biancamaria Cola
Un' interessante prova di equilibrismo interpretativo quella dell’abilissima Claudia Campagnola e dell’altrettanto valido compagno di palco Maurizio Modesti.
Due per tre volte: sei personaggi in tre coppie. Un giorno tipico il sabato: solo di sabato. Stereotipi: Ernesto ed Eloisa, colti intellettuali di sinistra, Nicol e Carlo, idealmente raffinati nobili, Dori e Marcello, cafoni arricchiti, nonché padroni di casa. Tre parallelepipedi sul palco per un’ottima scena funzionale alla duttilità delle tre coppie, facce diverse per tre situazioni; cambi d’abito veloci e molteplici, in scena e fuori.
Stanchezza, poesia, desiderio, aspirazioni di successo, ricerca di identità, relazioni a confronto, evoluzioni parapsicologiche, attaccamento ai propri averi, portano al limite della rottura quella bella vita di comodo in cui tutti si erano rifugiati e alla necessità di confrontarsi con il mondo esterno, fatto, però sempre di sabato, di amicizie, conoscenze e pseudo-amanti.
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Teatro di Sacco presenta
SOLO DI SABATO
di Francesca Angeli
con Claudia Campagnola e Maurizio Modesti
regia Roberto Biselli
scenografia EMANZ snc (di E. Zauli e S. Caparrini)
disegno luci Umberto Giorgi
sonorizzazioni Daniele Tomassini
assistente alla regia Samuele Chiovoloni
costumi Morena Fanny Raimondo
organizzazione Biancamaria Cola
Un' interessante prova di equilibrismo interpretativo quella dell’abilissima Claudia Campagnola e dell’altrettanto valido compagno di palco Maurizio Modesti.
Due per tre volte: sei personaggi in tre coppie. Un giorno tipico il sabato: solo di sabato. Stereotipi: Ernesto ed Eloisa, colti intellettuali di sinistra, Nicol e Carlo, idealmente raffinati nobili, Dori e Marcello, cafoni arricchiti, nonché padroni di casa. Tre parallelepipedi sul palco per un’ottima scena funzionale alla duttilità delle tre coppie, facce diverse per tre situazioni; cambi d’abito veloci e molteplici, in scena e fuori.
Stanchezza, poesia, desiderio, aspirazioni di successo, ricerca di identità, relazioni a confronto, evoluzioni parapsicologiche, attaccamento ai propri averi, portano al limite della rottura quella bella vita di comodo in cui tutti si erano rifugiati e alla necessità di confrontarsi con il mondo esterno, fatto, però sempre di sabato, di amicizie, conoscenze e pseudo-amanti.
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