Ultimi Video

UN VARO


Teatro Colosseo 1985 "UN VARO" da Eugène Ionesco
18.12.14
 

Teatroinscatola - Forbici rosse


Teatro India Giovedì 8 Aprile LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea “TEATROINSCATOLA� venti mise en espace di nuovi autori. C’è l’amore nelle forme più estreme e marginali nei venti frammenti poetici e realistici di un discorso complessivamente amoroso in un’epoca anaffettiva.“Forbici rosse� di Anita Cherubina Bianchi con Valerio Camelin
18.12.14
 

Questione di centimetri


Teatro Litta di Milano, Marzo 1993 "questione di centimetri" Il mondo visto dal basso: Luca Fagioli e il lato comico di una vita diversa. Un copione originale, uno sguardo più insistente al lato comico della vita, una storia e un attore che sfidano costantemente il pubblico: visioni, insomma, un po' particolari di un teatro di confine, fatto con idee chiare, che centrano il bersaglio senza ingarbugliati giri a vuoto. Questione di centimetri, interpretato da Luca Fagioli (nel ruolo di "Fagioli Luca"), scritto e diretto da Paolo Migone. Un monologo comico, a tratti crudele. Paradossi, strani poteri, infiniti dubbi, poche certezze, anche il lato comico di un' esistenza diversa: sul palcoscenico, dall' alto dei suoi 133 centimetri, Fagioli, racconta il mondo, dalla parte di "uno che non ci arriva". Nell'allestimento di Sipario Produzioni, Questione di centimetri e' uno spettacolo che fa ridere lasciando un po' d' amaro in bocca. "Questo lavoro - dice l' attore - nasce come performance comica cabarettistica, ma si è subito trasformata, e affinata, in uno spettacolo profondamente teatrale". Lo spettacolo ruota intorno agli ordinari (e straordinari) problemi legati all' altezza di uno sguardo. Il monologo, a tratti cinico, spesso lirico, offre una chiave di lettura diversa per osservare il mondo da una prospettiva inconsueta. Sicuramente sincera, altrettanto (o maggiormente?) vera di quella abituale. Dal basso, cambiano le cose? Questione di centimetri, ma le emozioni, i sentimenti e i battiti del cuore, non si misurano. Si può riderci sopra, con intelligenza, talento e autoironia.
18.12.14
 

COME UNA RANA D'INVERNO


Teatro Colosseo 25 Novembre 2005 "Come una rana d'inverno" liberamente ispirato alle opere di Primo Levi, Jiri Orten, Bertolt Brecht, Daniela Padoan, con Gloria Pomardi e Daniela Coelli. Installazione Massimiliano Frumenti, costumi Maria Grazia Tata, disegno luci Ugo Vignola. Uno spettacolo di Marco Mattolini e Gloria Pomardi, con la collaborazione di Daniela Coelli, foto di scena di Guido Laudani. Uno scorcio tratto dalla grande opera di Primo Levi, sulle testimonianze di donne superstiti dai campi di concentramento, messa in scena da Gloria Pomardi attraverso una drammaturgia gestuale e musicale.
18.12.14
 

1° Festival Pasolini


Torre di Chia Luglio 2004 "1°Festival Pasolini" Riflessioni, approfondimenti, resoconti su Pier Paolo Pasolini. Organizzatori: Ulisse Benedetti e Giorgio Manacorda. Rassegna di cinema, teatro, musica e poesia, al cospetto della torre Medievale di Chia, acquistata da Pasolini nel 1971. Di rilevanza, il fatto che questa meraviglia architettonica, collocata nei pressi di Viterbo venga riaperta per la prima volta, dopo la morte del suo proprietario, avvenuta nel 1975. Un evento importante, che si deve alla disponibilità  degli eredi, all'Università  della Tuscia, alla Cooperativa "Valorart" e all'Associazione culturale "Beat 72", capaci di creare un appuntamento annuale con l'opera di Pier Paolo Pasolini in uno spazio prezioso e suggestivo, in uno spazio pasoliniano, mettendo la sua opera alla prova della contemporaneità, dimostrandone così la grande vitalit . Un modo per ricordare è presentare un Pasolini poco conosciuto; adottare un atteggiamento filologico, e quindi scoprire testi poco noti per questo Memé Perlini ha recuperato alcuni episodi esclusi dalla prima stesura di Porcile. Riprese video ulisse Benedetti per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72
18.12.14
 

L'Aedo senza fili ovvero un'ora sola ti vorrà


Beat 72 7/3/1983 "L'AEDO SENZA FILI ovvero UN'ORA SOLA TI VORREI AR" di Cecilia Calvi e Walter Corda, con Fiorenza Marcucci, Gaetano Mosca, Walter Corda, Cecilia Calvi. Regia Cecilia Calvi. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72
18.12.14
 

Trio Naga


concerto
18.12.14
 

Didone, Bernardone e altre sciagure


Teatro Piccolo Re di Roma dal 18 al 20 novembre 2011 “Didone, Bernardone e altre sciagureâ€? Di e con: Pierfrancesco Ambrogio, Musiche: Salvatore Zambataro â€" fisarmonica, Remo Izz â€" sax tenore, Marco Turriziani - contrabbasso e chitarra, Paolo Margutta â€" percussioni. Dissertazione sul tema del tradimento sia dal punto di vista di chi è tradito che di chi tradisce. Due personaggi appartenenti alla storia religiosa e uno mitico si ergono a rappresentati di tre possibili espressioni del tradire verbo che, come viene sottolineato nel corso dello spettacolo, ha nella sua derivazione latina tradere il significato di dare, affidare, consegnare, indicando dunque un’azione che veicola qualcosa da qualcuno a qualcun altro, e dunque una sottrazione. Il primo a essere indagato è Giuda, colui che vendette Gesù al sinedrio per trenta denari, l’unico che adopera un linguaggio e indossa abiti contemporanei proprio perché incarna un simbolo antico ma sempre attuale, l’essenza stessa del tradimento. Ambrogio riflette sulle cause che lo fecero venir meno alla fede nei confronti del figlio di Dio, non lo condanna ma cerca di capirlo in quanto uomo. Segue dunque Pietro Bernardone dei Moriconi, padre di San Francesco d’Assisi, avido e ricco genitore rinnegato che esprime in volgare tutta la sua cieca rabbia per il tradimento filiale. Richiamata dagli Inferi arriva infine Didone, detentrice del tradimento amoroso, addobbata (più che vestita) a mo’ di vedova nera con tacchi altissimi. Declama in versi le sciagure subite a causa dell’abbandono di Enea ma non con intonazione straziante bensì come se fosse quasi un’attrice di cabaret, di vaudeville, trasformando così la tragedia in uno spettacolo comico e felicemente anacronistico. Tre tuffi in tre epoche diverse per raccontare gli sconvolgimenti dell’animo umano provocati dal tradimento. Senza schierarsi, senza puntare il dito ne prendere le parti di nessuno. Una sceneggiatura sublime e complessa padroneggiata, nei suoi mutamenti linguistici e di stile, da un poliedrico Pierfrancesco Ambrogio che tiene viva l’attenzione per più di un’ora sostenuto solo dalle sonorità, un po’ jazz e un po’ swing, della piccola orchestra.
18.12.14
 

G.E.R.M.I. Music Festival 2011 - MARCO FUSI suona Gunay Mirzayeva


"G.E.R.M.I. Music Festival 2011 nelle pieghe della contemporaneità Mercoledì 2 novembre 2011 il violinista Marco Fusi musiche di Gunay Mirzayeva tesadufler (2011)"
18.12.14
 
 
Support : MarXoB
Copyright © 2011. e-performance.tv - All Rights Reserved
Template Created by MarXoB | Published by e-performance.tv
powered by Blogger