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In due sotto a 'na finestra


Teatro allo Scalo dal 1 all'11 dicembre 2011 "IN DUE SOTTO A 'NA FINESTRA" testo di Elisabetta Tulli, con Andrea Perrozzi e Alessandro Salvatori, regia Paola Tiziana Cruciani. chitarra Max Spurio. E' notte, due sconosciuti si incontrano sotto una finestra illuminata alla periferia di Roma. Dalla penna di Elisabetta Tulli, nasce la commedia musicale brillante In due sotto a 'na finestra, in cui Andrea Perrozzi, superbo Serenante nel Rugantino di Enrico Brignano, ed Alessandro Salvatori istrionico Centovoci di Sotto il Cielo di Roma-Trasteverini, guidati dalla sapiente regia di Paola Tiziana Cruciani, ci regalano un atto unico scalmanato, pieno di canzoni, risate, emozioni e fraintendimenti. Due splendide voci, una chitarra ed una finestra, e chissà che prima o poi qualcuno non si affacci.
6.12.14
 

SHORT THEATRE - Black Market - Marco Teubner


"BLACK MARKET INTERNATIONAL lunedì 5 settembre 19.00 padiglione A e rimessini Black Market International con Marco Teubner (D) Macro Testaccio Black Market International Progetto speciale per Short Theatre 5>7 settembre ciclo di performance Gruppo di performer fondato nel 1985 da Boris Nieslony, Tomas Icone Ruller, Norbert Klassen, Zbigniew Warpechowski e Jurgen Fritz in oltre 20 anni ha presentato il proprio lavoro in tutto il mondo, in una vasta tipologia di luoghi e formati. Black Market è un'idea di lavoro: agisce come una piattaforma che accoglie il percorso singolo degli artisti che vi partecipano in una ricerca progressiva e condivisa. BMI propone due giorni di performance singole e un evento finale con una 'durational performance' collettiva di 3 ore e mezza, pensata per quest'occasione. Artisti: Alastair MacLennan (UK), Boris Nieslony (D), Jacques van Poppel (NL), Elvira Santamaria (MEX), Marco Teubner (D), Julie Andrè e T. (CAN), Roi Vaara (FIN), Wen Lee (SEN), Myriam Laplante (CAN/I), Jurgen Fritz (D). Con il supporto di Instituto Cervantes, Delegazione del Quèbec a Roma, National Arts Council Singapore, Ambasciata di Finlandia a Roma e Institutum Romanum Finlandiae www.shorttheatre.org"
6.12.14
 

Short Theatre 2011- Terroni d'Italia


Teatro India 11 settembre 2011 Fulvio Cauteruccio /Krypton 'Terroni d'Italia' di Fulvio Cauteruccio e Giuseppe Mazza, diretto e interpretato da Fulvio Cauteruccio, collaborazione scenica di Compagna K Teatro, produzione Compagnia Teatrale Krypton, in collaborazione con Festival delle Colline Torinesi, e Ente Cassa di Risparmio di Firenze, si ringrazia Comune di Seravezza e Fondazione Terre Medicee. Pippu vorrebbe diventare un attore. In gita scolastica al teatro greco di Siracusa ammira Turi Ferro, Salvo Randone e Regina Bianchi in uno spettacolo che celebra i cent'anni dell'unità  d'Italia. Garibaldini, personaggi risorgimentali inventati e personaggi reali fanno incursioni nello svolgimento dello spettacolo, ma dell'Italia dei Savoia cosa resta? Emanuele Filiberto a Sanremo? Pippu non diventerà  mai attore, ma la sua storia, tra dialetti del sud e del nord, ci accompagna, con leggerezza, nell'analisi delle tante contraddizioni che segnano il processo di unificazione nazionale. http://www.shorttheatre.org
6.12.14
 

Tony Clifton Circus - RUBBISH RABBIT


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Tony Clifton Circus

RUBBISH RABBIT

  Angelo Mai mercoled√¨ 20 giugno 2012 Roma   www.tonycliftoncircus.com"
6.12.14
 

Teatroinscatola - L'alluce


Teatro India Giovedì 8 Aprile LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea 'TEATROINSCATOLA' venti mise en espace di nuovi autori. C'è l'amore nelle forme più estreme e marginali nei venti frammenti poetici e realistici di un discorso complessivamente amoroso in un'epoca anaffettiva. L'alluce di Angela Di Maso con Pierre Bresolin, Danilo Celli e Paolo Ricchi.
6.12.14
 

Un Otello altro

Teatro dell’Orologio 28 Novembre 2014
 UN OTELLO ALTRO
da Shakespeare di Oscar De Summa
Con Oscar De Summa, Stefano Cenci, Mauro Pescio, Antonio Perrone
una produzione La Corte Ospitale
distribuzione la corte ospitale
progetto luci Marco Stefanini
maschere Andrea Cavarra
Dalla notte di Venezia alla notte di Cipro, l'oscurità notturna avvolge Otello, incombe sui personaggi, fa di quel nero un manto che tutto copre: Otello è la notte! Così dice Victor Hugo in uno dei suoi saggi. Di tutte le opere di Shakespeare infatti questa è l'unica che si apre e si chiude su una scena notturna. Tra la notte guerresca e amorosa di Venezia e la notte di pace e di morte di Cipro si compie la vicenda dei personaggi, si delinea il singolarissimo percorso di una tragedia che non muove da un evento personale, individuale, per giungere a dimensioni progressivamente più vaste come nelle altre tragedie shakespeariane; ma passa da un evento pubblico, nazionale, verso una condizione di dramma personale, privato. Inoltre non vi è nel dramma un’autentica concatenazioni di fatti, non vi è un personaggio/causa che determina la tragedia, tranne che nell'avvio, ma al contrario essa si rivela proprio perché i fatti sfuggono al controllo, sfuggono al buon senso, alla nostra capacita di discernere con i sentimenti, al di là di ogni paradosso logico e deduttivo: è apparentemente assente una dimensione cosmica. Risulta così che questo è il testo shakespeariano in cui più nettamente si ripresenta una situazione del teatro medioevale: il diavolo (qui individuato in Jago) prende al laccio, al di là delle nostre forze, il corpo e l'anima. Ma contemporaneamente possiamo leggere in quest'opera l'opera più contemporanea di Shakespeare proprio perché il dramma è tutto personale e privato.
Dopo una scena iniziale privata affatto di tragicità ma esemplata da una situazione tipica della commedia dell'arte si passa alternativamente dal pubblico al privato e viceversa e ci obbliga a occuparci di fatti privati riguardanti il moro, il nero, così disprezzato, così diverso, per poter riavere a disposizione la funzione pubblica di Otello, cioè il generale, l’efficace guerriero, il necessario salvatore, in un momento di emergenza e necessità della repubblica. Non per questo però perdiamo il nostro pregiudizio di fronte al diverso, imputando per esempio l'amore di Desdemona a pratiche magiche e non al semplice incontro tra anime. Forse non c'è niente di più contemporaneo come questo pregiudizio. E se sostituiamo la parola invidia li dove dovremmo leggere incapacità o fallimento, nelle vite dei vari personaggi, in primis in quella di Jago, allora ci troviamo di fronte ad una miscela sociale esplosiva che si lascia nella cronaca testimonianze disarmanti. Ma è a teatro che ci troviamo, nel luogo dove, come una vecchia compagnia di commedia dell'arte, i nostri prenderanno le mosse per raccontare questa storia, per accorgersi di quanto il nostro piccolo quotidiano sia intriso di piccoli indistruttibili pregiudizi, dove le belle parole si frantumano di fronte alle reali necessità, proprio nelle piccole invidie tra colleghi… Ed è così che tra una risata e un ghigno giungiamo al momento in cui la bellezza, ai nostri occhi Desdemona, viene uccisa, realmente e metaforicamente, dall'uomo così incapace di accoglierla, di viverla, senza pregiudizi!
6.12.14
 
 
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