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poesia
18.11.14
 

GENERAZIONE TQ - 5 Parte


"Colosseo Nuovo Teatro 8 dicembre 2011 assemblea plenaria GENERAZIONE TQ moderatori: Andrea Cortellessa, Michele Dantini, Christian Raimo, Andrea Libero Carbone e in collegamento Skype dal Brasile Vincenzo Ostuni"
18.11.14
 

QUADERNI DEL TEATRO DI ROMA - n 2 Dicembre 2011


"QUADERNI DEL TEATRO DI ROMA n 2 Dicembre 2011 direttore artistico Attilio Scarpellini"
18.11.14
 

IL CASTELLO 1° parte


Teatro India dal 21 Settembre al 2 Ottobre 2011 "Il Castello" allestito da Giorgio Barberio Corsetti con Fattore K. e liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Franz Kafka. Lo spettacolo è composto da un trittico: Frieda, Il segreto di Amalia, Progetti di Olga. Un cast di prestigio prende parte alla realizzazione della messa in scena: Ivan Franek (K.), Mary Di Tommaso (Frieda, Mizzi, Pepi, Amalia, Contadina), Julien Lambert (Locandiere, Barnabas, Cocchiere, Contadino), Fortunato Leccese (Schwarzer, Artur, Contadino), Fabrizio Lombardo (Contadino, Maestro, Sindaco, Momus, Burgel), Alessandro Riceci (Jeremias, Contadino, Locandiere, Erlanger), Patrizia Romeo (Locandiera, Olga, Maestra). Dopo aver presentato "Il Castello" in Francia, al Theatre National de Bretagne, Corsetti ha ideato un adattamento tutto nuovo per questo spettacolo itinerante. Le diverse tappe, o stazioni, raccontano le peripezie di K.: l'arrivo al villaggio, la conquista e la perdita di una instabile posizione, gli incontri con gli abitanti del villaggio e gli ambigui emissari del Castello. Il romanzo di Kafka è frammentario, oscuro e a volte surreale. E' un'opera che parla dell'alienazione, della burocrazia e della frustrazione dell'uomo che tenta di opporsi al sistema e lo fa per mezzo di una costante comicità  terribile, che getta uno sguardo sull'umanità paradossale. La via di K. verso il Castello si svolge lungo un percorso che attraversa luoghi diversi, che possono mutare di città  in città, riadattandosi, ricomponendosi, come un organismo autonomo. Il pubblico segue K., lo accompagna nelle sue peripezie, dal suo arrivo nel villaggio, al primo incontro con gli abitanti nell'osteria. Qui nasce e termina l'amore per Frieda e hanno luogo le interminabili attese di K. all'albergo dei Signori, con gli illusori sprazzi di rivelazione sulla vera natura del Castello. Il romanzo è incompiuto, K. è condannato a restare per sempre in questo labirinto umano, fitto, inspiegabile e deludente come l'esistenza. 'Il cammino impossibile verso il Castello, il continuo spaesamento di K. e la sua testarda decisione ad andare avanti comunque, così come noi facciamo ogni giorno, la sua posizione nel mondo continuamente cancellata, la percezione del potere imprendibile, labile, ma opprimente e sempre presente, così come ce lo figuriamo, appostato nelle zone oscure della nostra parte sconosciuta, le aspirazioni impossibili, l'ostilità, la doppiezza, l'incredibile ingenuità degli abitanti del villaggio, il continuo paradosso, la paura e la risata sono tutte le esperienze e le emozioni che si vorrebbero passare al pubblico attraverso la scrittura di Kafka, il lavoro degli attori, le immagini, le invenzioni e la potenza degli spazi' ha spiegato il regista, Giorgio Barberio Corsetti.
18.11.14
 

LA LINGUA A PEZZI - Rassegna di Drammaturgia Internazionale Contemporanea


Teatro INDIA 26 ottobre 2011 "LA LINGUA A PEZZI". Autore: Juan Mayorga (SPAGNA), Traduzione: Antonella Caron, Curatore: Piero Maccarinelli. Interpreti: Pamela Villoresi, Maurizio Donadoni. Rassegna di Drammaturgia, Internazionale, Contemporanea. Dio è presente anche in mezzo alle pentole; con queste parole di santa Teresa, citate dall'inquisitore, si apre l'opera: una lunga conversazione tra l'inquisitore e la monaca ribelle, nella cucina del convento, conversazione che si trasforma in un processo in cui la vita e l'opera di Teresa sono oggetto di un rigoroso giudizio non privo di animosità, rimproveri e velate minacce. All'inquisitore, che cerca di smuovere le convinzioni della monaca, cercando, nelle sue visioni divine, l'ombra del demonio, Teresa risponde con coraggio, affermando con forza un' irremovibile fede, non libera dal dubbio, ma anzi rafforzata dal continuo dissidio interiore tra le voci del male. II discorso logico e rigoroso dell'inquisitore si scontra con le immagini abbaglianti, il verbo infuocato e la parola trasfigurata della santa.
18.11.14
 

100mila Poeti per il Cambiamento - PONTE DELLA MUSICA - 1° Parte


sabato 24 settembre 2011 ore 16.30 - 18,00 PONTE DELLA MUSICA: Lungotevere Flaminio, altezza Piazza Gentile da Fabriano "100 mila Poeti per il Cambiamento" evento poetico globale, con 500 eventi in 95 paesi. Formafluens - International Literary Magazine diretto da Tiziana Colusso e Associazione Culturale Lavatoio Contumaciale diretto da Tomaso Binga presentano: Massimo Mori Dimostrazione di Tai Chi come 'poema gestuale'. Marco Palladini 'Chi? Chi? Chi?' poema per megafono e voce ispirato a Amiri Baraka. Tiziana Colusso e Natale Romolo 'Di vocazioni', per voce e clarinetto. '100 mila poeti per il cambiamento' 1° lettura poeti. http://www.bigbridge.org/100thousandpoetsforchange/
18.11.14
 

trailer - Le Supplici - Un ricamo fatto sul nulla


Castello Pasquini Tensostruttura 2, Castiglioncello 1 Luglio 2011 "LE SUPPLICI" Un ricamo fatto sul nulla - coreografia Fabrizio Favale, cartoon-designer Sergio Gutierrez, con Marta Cappaccioli, Samuele Cardini, Martina Danieli e Fabrizio Favale, con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività  Culturali, Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna e Gammarad Italia grazie a Ferrara Dance Motive, Fienile Fluè-Bologna, Spazio Danza-Bologna, Centro Coreografico De La Gomera-Canary Island per la gentile concessione degli spazi in cui questo lavoro ha preso forma prima nazionale. Un ricamo fatto sul nulla è composto da un solo di Fabrizio Favale assieme a una piccola banda/fanfara di ragazzini, un trio danzato da Marta Capaccioli, Samuele Cardini e Martina Danieli, e un cartoon-film realizzato da Sergio Gutierrez, un giovane cartoon-designer di Bogotà . Il solo, il trio e il cartoon sono strettamente connessi tra loro per creare una sorta di fiaba legata a un arcaico mondo immaginario. Secondo Premio Miglior Coreografia a MASDANZA International Contemporary Dance Festival of the Canary Islands e Menzione Speciale al XIII International Festival of Choreographic Miniatures di Belgrado nel 2010. Fabrizio Favale si forma come danzatore all'American Dance Festival, Duke University of North Caroline USA, e al Centro Regionale per la Danza Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia. Entra a far parte della Compagnia Virgilio Sieni dove è solista dal 1991 al 1998. Danza come ospite e collaboratore alla coreografia con Michele Pogliani e MK. Nel 1999 inizia un percorso di ricerca coreografico fondando la compagnia Le Supplici.
18.11.14
 

Questa immensa notte Pt 1


"QUESTA IMMENSA NOTTE (THIS WIDE NIGHT) di Chloè Moss traduzione di Eliana Amadio e Laura Sicignano regia di Laura SICIGNANO scene di Laura BENZI / luci Sandro SUSSI / costumi Maria Grazia BISIO con Orietta NOTARI e Lisa GALANTINI / Raffaella TAGLIABUE Produzione TEATRO CARGO / PRIMA ITALIANA debutto BORGIO VEREZZI 16 e 17 luglio 2011 INIZIATIVA ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON LA FONDAZIONE EDOARDO GARRONE Se si passa del tempo nelle carceri femminili e si ascoltano le storie delle detenute, come ho fatto io, si vive un impatto estremamente forte con questo mondo. Circa il 70% di carcerate sono in prigione per crimini non violenti. Circa il 90% ha figli. E i motivi per cui sono recluse sono la povertà  e la droga. Questi problemi dovrebbero avere un trattamento diverso e il denaro speso per mantenerle in carcere potrebbe essere investito per prevenire la loro vulnerabilità. Così Chloè Moss, autrice di THIS WIDE NIGHT, ne racconta la genesi. 'Si può avere lo stesso rapporto con qualcuno con cui si è stati rinchiusi per venti ore al giorno? Cosa significa essere liberi? Quando Lorraine e Marie, le protagoniste dello spettacolo, escono, il mondo esterno non le può aiutare, ma le soffoca. Tutto quello che prima evitavano - come l'alcool, altre persone o la vita stessa - ora esplode e non c'è nulla che si può arrestare'. THIS WIDE NIGHT è un delicato ritratto di due donne che provano a ricominciare. Le protagoniste sono Marie, trent'anni e Lorraine, cinquanta. Tutto inizia quando Lorraine è rilasciata dal carcere e si reca a casa di Marie. Se le due donne in prigione condividevano ogni cosa, ora la loro amicizia, che un tempo le proteggeva, rischia di soffocare quella fragile libertà  che hanno ritrovato. THIS WIDE NIGHT esplora l'importanza e l'unicità delle relazioni create all'interno delle carceri: come possono o non possono esistere in un altro contesto e come la libertà  riconquistata rischi di sfociare in una prospettiva preoccupante e deprimente. Note di regia Il carcere nella testa. Anche quando sei fuori, sei marchiata: hai il carcere nella testa. Queste due donne hanno storie comuni alla maggior parte delle carcerate. Sono vittime assassine, madri tossicomani o alcoliste; hanno storie infantili di abbandono. Dentro, in prigione, gli è scivolata via la femminilità: sono diventate fantocci asessuati. Nonostante ciò non hanno perso dignità. Quando escono il mondo le respinge. Allora per loro il carcere assume una dimensione uterina, protettiva: è un richiamo, una possibilità  di fuga dal mondo. Non sanno affrontare il mondo perchè per loro è un incomprensibile, monolitico meccanismo che le stritola. Un mondo insopportabile perché è pieno di McDonald, dove ci sono vecchiette con mani incartapecorite come zampe di passeri che mangiano un hamburger da sole. E viene voglia di morire. Il monolocale nella periferia della grande città  senza nome dove le due donne si sono rifugiate, uscite di prigione, in realtà  non ha pareti. Ma lì dentro loro non sanno far altro che rivivere le relazioni e le dinamiche carcerarie. Sono amiche, madre e figlia, amanti, sorelle, nemiche... il carcere lo hanno nella testa. I loro ritratti non sono realistici, sono iper-realistici. Sotto una spietata lente di ingrandimento appaiono squadernate le loro fragilità. Quelle fragilità che sono l'origine delle loro colpe. Storie di abbandoni infantili che si ripetono di madre in figlia. Come un fato tragico, ineluttabile, insensato. Unghie tinte da smalto sbrecciato che grattano contro i muri. Muri mentali. Eppure dentro a queste vite slabbrate, inesorabilmente sbandate, sconce e disperatamente perdenti, c'è ancora ironia. La capacità  di vedersi dall'esterno, di comprendere il proprio fallimento, ma di riderci su, di far le pagliacce tra sorrisi e lacrime che colano di rimmel da pochi soldi, ridere a squarciagola, anche se hai perso un dente per un pugno. Due fragilità  che cercano di sostenersi l'una con l'altra non possono che fallire. Due fragilità  chiuse in una stanza fanno solo emergere il lato egoista di sè: per difendersi. Due fragilità  recluse sanno solo mentire per nascondere il lato peggiore di sè o per proteggerlo. Riescono solo a scannarsi. O forse no. O forse due donne insieme riescono a ritagliarsi un piccolo angolo di giardino, in quel monolocale di periferia, dove per un'ora al giorno batte anche il sole."
18.11.14
 

ARMUNIA - Laura Redaelli - ARIA PUBBLICA


"ARMUNIA ARIA PUBBLICA di Patrizia Cavalli con Laura Redaelli Luca Fagioli cura Ermanna Montanari Marco Martinelli produzione Teatro delle Albe Armunia Spiagge Bianche sabato 4 giugno 2011 Vada (LI) www.armunia.eu"
18.11.14
 

ZTL - Hieros Gamos - 3° studio per Divine Delizie


"ZTL Hieros Gamos 3° studio per Divine Delizie Non Company/Alessandro Pintus Angelo Mai 29 aprile 2011 Roma"
18.11.14
 

Caterina Inesi - Corpo Comico - Teatro Ateneo


Caterina Inesi - Corpo Comico - Teatro Ateneo
18.11.14
 

100mila Poeti per il Cambiamento - PONTE DELLA MUSICA - 4° Parte


sabato 24 settembre 2011 ore 16.30 - 18,00 PONTE DELLA MUSICA: Lungotevere Flaminio, altezza Piazza Gentile da Fabriano '100mila Poeti per il Cambiamento' evento poetico globale, con 500 eventi in 95 paesi. Formafluens - International Literary Magazine diretto da Tiziana Colusso e Associazione Culturale Lavatoio Contumaciale diretto da Tomaso Binga presentano: Massimo Mori Dimostrazione di Tai Chi come 'poema gestuale'. Marco Palladini 'Chi? Chi? Chi?' poema per megafono e voce ispirato a Amiri Baraka. Tiziana Colusso e Natale Romolo 'Di vocazioni', per voce e clarinetto. '100milapoetiperilcambiamento' 1° lettura poeti. http://www.bigbridge.org/100thousandpoetsforchange/
18.11.14
 

Autori nel cassetto, attori sul comò - CORDA TESA


Teatro Lo Spazio, Roma, 19 Luglio 2012 CORDA TESA di Marie Evelina Buffa, regia Evelina Nazzari, con Maddalena Recino, commenti sonori di Francesco Cristafulli.
18.11.14
 

Luigi Ballerini


"""Cefalonia"" (poema a due personaggi) lettura scenica di Luigi Ballerini e Pippo Di Marca Atelier Meta-Teatro 29 novembre 2010 - Roma"
18.11.14
 

Le streghe di Salem


Teatro Colosseo 1/2/2006 "Le streghe di Salem" di Maria Chiara Piazza, regia di Giovanni Nardoni, con: Giulia Agostino, Annamaria Ajelli, Paola Barbaro, Annalisa Bianchi, Enrico Bianchi, Antonio Bruno, Giorgia Caldarelli, Alessandra Capone, Francesca Carli, Domenico Falcone, Beniamino Furcolo, Silvia Paoletti, Maria Chiara Piazza, Clementina Radio, Virginia Scaramuzza, Alessandro Sergio, Sara Soldi, Sara Tomaselli. Costumi Carolina D'Intimo. Spettacolo suggestionante dalle tinte fosche. Inserisce in un ambiente acronistico l'isteria collettiva di un popolo...la paura di quello che non si può spiegare...il timore dell' occulto che porta al patibolo l'innocenza pur di esorcizzare il maligno. Verità  storica (Salem, 1692) e finzione si fondono per generare uno spettacolo inquietante e quanto mai attuale nei temi. La strega come 'l'uomo nero', cattivo e voluttuoso, empio e ammaliante. La strega come ciò che non si può spiegare ma a cui nemmeno si può resistere. Così temuta dalla normalità  di un popolo 'buono e giusto'; un popolo che porta alla forca (perché 'deve') l'innocenza, pur di cancellare il peccato, pur di punire il peccatore. La Salem del 1692 e quella del 2006 si fondono per tentar di legare stati d'animo, paure e inquietudini, emozioni figlie di tutti i tempi. Riproducono le stesse condizioni psicologiche drammatiche, di oggi e di allora, e proprio oggi, come allora, le Streghe seminano il germoglio della rappresaglia e della soppressione. Le Streghe son maligne, le Streghe van bruciate! L'avvento, la colpevolezza, la condanna: cambi di scena e di emozioni sottolineati e scanditi da un grande tamburo africano, suonato da angolazioni diverse del palco con colpi pesanti come la disgrazia che si abbatte sulla città  di Salem. Riprese video ulisse Benedetti per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72.
18.11.14
 

VS - VALERY SOLANAS


spettacolo di e con Patrizia Bettini, Alessandra Vanzi, Marco Solari
18.11.14
 

MoUunologhi di una giovenca - dal mito ai giorni nostri


Colosseo Nuovo Teatro 4 - 5 - 6 giugno 2012 "MoUunologhi di una giovenca - dal mito ai giorni nostri" spettacolo teatrale con musica dal vivo, brevi incursioni della danza e della canzone, di e con Sara Pallini con la partecipazione di Pino Clementi - Sax e Flauto, Arianna Granieri - Pianoforte, Musiche di Federica e Pino Clementi, Foto di Scena Sara Riccetti, Luci e Audio Emanuele Genna. Movimenti coreografici Sveva Mattarino, Assistente alla regia Marco Savegnago, Organizzazione Carlo Dilonardo. Cosa lega tre frammenti di teatro così diversi l'uno dall'altro? Il linguaggio certamente no, trattandosi di autori tanto lontani nella storia dell'uomo. Quello che accomuna i tre monologhi è il personaggio di una giovane donna in parte tramutata in giovenca a causa dell'Eros ....Il primo pezzo, riadattamento dal Prometeo incatenato di Eschilo, racconta le vicende della vergine Io, vittima della passione di Zeus da cui viene sedotta e abbandonata. Per questo tradimento sua moglie Era si vendica sulla fanciulla, infliggendole la doppia pena di essere continuamente punta dall'aculeo di un tafano e perseguitata dal cane Argo. Io dunque è costretta ad una eterna fuga e ad errare di terra in terra. Il secondo frammento trae ispirazione dal Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, proponendone una contemporanea rilettura in chiave più moderna ed estrema, come lo ri-scrive Botho Strauss in Der Park. Titania infatti è regina del mondo delle fate come nel Sogno shakespeariano, ma anziché innamorarsi di un asino, cade vittima di una folle passione per un enorme toro e, per accoppiarsi con esso, chiede al servo di aiutarla a trasformare il suo inadatto corpo di donna in quello di una vacca. Infine, il terzo monologo CoWoman presenta la figura di una nasty dancer/escort che di buon grado svolge il mestiere, consapevole dei vantaggi che offre il suo lavoro. Finita una performance Stella si prepara alla successiva, in modo seriale e svagato, con consueta cura ma senz'arte, ripetendo i soliti gesti: doccia, epilazione, costume, trucco, stretching, prove, prove, prove. Anche lei vittima... del sistema o, forse, soltanto di se stessa ...
18.11.14
 

DUE VECCHIETTE VANNO A NORD


Teatro Biblioteca del Quarticciolo 5 Aprile 2012 "DUE VECCHIETTE VANNO A NORD" di PIERRE NOTTE, con IAIA FORTE e DANIELA PIPERNO, regia Marcello Cotugno, traduzione Anna D'Elia. Due donne, due sorelle: Annette e Bernadette. Hanno appena perso la madre e decidono d'inumare le sue ceneri vicino alla salma del padre, morto molto tempo prima e sepolto in un cimitero, da qualche parte a nord del Paese. Comincia allora un viaggio rocambolesco, un viaggio che è anche una spedizione nel passato, nei loro ricordi. Una serie di quadri presentati in un ordine anarchico che ritraccia il vagabondare strampalato di queste due sorelle tanto diverse ma così complici. Un mix di humor corrosivo, impertinente e di una tenerezza infinita. "Un testo che dietro l'ironia cela uno sguardo amaro sulla condizione umana, rivelata nel momento in cui ci si trova a due passi dalla morte - commenta il regista Marcello Cotugno - e ci si sente liberi di dire e fare quello che le convenzioni sociali inevitabilmente impediscono".
18.11.14
 

SHORT THEATRE 2011- Teatro di Dioniso - Corsia degli incurabili


"Teatro India 14 settembre 2011 Teatro di Dioniso ""Corsia degli incurabili"" di Patrizia Valduga, uno spettacolo di Valter Malosti, con Federica Fracassi, suono e programmazione luci, fonico G.u.p. Alcaro, costumi Federica Genovesi, scelte musicali, luci, spazio scenico Valter Malosti musiche voci e suoni G.U.P. Alcaro, Harold Arlen & E.Y. Harburg, Ludwig Van Beethoven, Carmelo Bene, Uri Caine, Enrico Caruso, CCCP, Leonardo Maria Cognetti, Gabriele D'Annunzio, Filippo Del Corno, Giovanni Lindo Ferretti, Judy Garland, Christoph Willibald Gluck, Hèlène Grimaud, Vincenzo La Scola, Franz Liszt, BJ Nilsen, Portsmouth Sinfonia, Akira Rabelais, Fausto Romitelli, Richard Strauss, Francesco Paolo Tosti, Richard Wagner, Tom Wallace, Chris Watson organizzazione Paolo Ambrosino, amministrazione Paola Falorni, una produzione Teatro di Dioniso / Residenza Multidisciplinare di Asti, in collaborazione con Teatro i / Festival delle Colline Torinesi. Corsia degli incurabili, pubblicato nel 1996, è un atto unico scritto in versi da Patrizia Valduga, una delle voci più significative della poesia contemporanea italiana. Il/la monologante si esprime in una lingua che si nutre del rapporto-divario tra linguaggio alto e linguaggio basso, 'qui spinto fino ad impastare in una sola ipotesi tonale gli estremi del sublime e della più trita umiliante attualità: oggetto questa di uno sdegno di matrice dantesca che la Valduga usa anche per ridare un senso e dignità  di vita a ciò che i nostri esausti tempi d'impostura tendono a non considerare vita. Una donna 'soldato del dolore', malata terminale, giace in una stanza d'ospedale, immobile, inchiodata su una sedia a rotelle, i capelli divenuti rampicanti; i muri scrostati e le poche luci si animano come esseri viventi, respirano, agonizzano, soffrono, amano con lei. Con determinazione la donna lancia le sue parole che si fanno, di volta in volta, invettiva, desiderio, scherno, preghiera, bisbiglio, confessione, provocazione, accompagnata da una partitura sonora tesa e multiforme, una sorta di suono interiore emotivo e disturbato, che passa dalla natura rivisitata da Chris Watson, tocca le ultime sonate per pianoforte di Beethoven, Wagner e Tosti, si incendia con Fausto Romitelli e urla con Giovanni Lindo Ferretti. http://www.shorttheatre.org"
18.11.14
 

Argot Off 2012 - VANITY FAIR'S SNOW WHITE


"Argot Off 2012

Collettivo Pirate Jenny

VANITY FAIR'S SNOW WHITE

con il sostegno di nudoecrudoteatro, Mosaico Danza INSIDE/OFF (To), Tebaide Web Agency Progetto vincitore del bando UP_NEA 2012 Progetto finalista al premio Equilibrio (Roma) e al Premio Prospettiva Danza (Padova)   Concept e performance Elisa Ferrari/Davide Manico/Sara Castellani testi Davide Manico tecnico regia Marco Masello direzione musicale Dario Congedo scenografia Carola Talsma e Federica della Bona, Accademia NABA   Argot Studio 19 giugno 2012 Roma  "
18.11.14
 

Retroattiva Majakovkij

Teatro Tordinona 12 Novembre 2014
 RETROATTIVA MAJAKOVKIJ
di e con Alessio Montagnani
Nasce dall’esigenza di omaggiare e rivivere in maniera viscerale a cento anni di distanza, l’opera di Vladimir Majakovskij, uomo esplicito e ribelle, fondatore del Cubofuturismo e portatore per le strade di una poesia terrena. Spettacolo incentrato sulla figura di Majakovskij Uomo che attraverso i suoi versi si delinea nella condizione più intima: Uomo con le sue paure Uomo con i suoi bisogni e Uomo con i suoi desideri. Ne risulta una tragicomica altalena tra l’essere e il fare che si conclude con un Corpo moderno che s’interroga sul Tempo. I suoi versi urlano, cercano orecchie disperatamente, il tempo perde di importanza, e le potenti e univoche somiglianze con la società di oggi e l’Uomo moderno vengono a galla.
“Gente futura! Chi siete? Eccomi qua, sono tutto dolorante e pieno di lividi. A voi affido il frutteto della mia grande anima.”
18.11.14
 

Sport

Teatro Furio Camillo 8 NOVEMBRE 2014
 Gruppo Nanou
SPORT
Di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
Con Rhuena Bracci
Sound Roberto Rettura
Portiamo in scena un’atleta, colta nell’intimità dei preparativi per l’esecuzione dell’elemento ginnico, per esporre un corpo nella sua fragilità e diametralmente opposta forza.
L’attimo prima del volo. Il momento di sospensione, di tutte le possibilità di cambiamento, di tutte le potenziali direzioni.
Cogliere il pensiero dell’atleta prima della vertigine per capirne il silenzio.
Sonorizzare una soggettiva, che non sia quella privata dell’atleta ma una nuova, che ha sicuramente a che vedere con quella solitudine, ma che accoglie anche la visione, individuale e collettiva allo stesso tempo, degli spettatori.
18.11.14
 
 
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