Teatro India dal 21 Settembre al 2 Ottobre 2011 "Il Castello" allestito da Giorgio Barberio Corsetti con Fattore K. e liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Franz Kafka. Lo spettacolo è composto da un trittico: Frieda, Il segreto di Amalia, Progetti di Olga. Un cast di prestigio prende parte alla realizzazione della messa in scena: Ivan Franek (K.), Mary Di Tommaso (Frieda, Mizzi, Pepi, Amalia, Contadina), Julien Lambert (Locandiere, Barnabas, Cocchiere, Contadino), Fortunato Leccese (Schwarzer, Artur, Contadino), Fabrizio Lombardo (Contadino, Maestro, Sindaco, Momus, Burgel), Alessandro Riceci (Jeremias, Contadino, Locandiere, Erlanger), Patrizia Romeo (Locandiera, Olga, Maestra). Dopo aver presentato "Il Castello" in Francia, al Theatre National de Bretagne, Corsetti ha ideato un adattamento tutto nuovo per questo spettacolo itinerante. Le diverse tappe, o stazioni, raccontano le peripezie di K.: l'arrivo al villaggio, la conquista e la perdita di una instabile posizione, gli incontri con gli abitanti del villaggio e gli ambigui emissari del Castello. Il romanzo di Kafka è frammentario, oscuro e a volte surreale. E' un'opera che parla dell'alienazione, della burocrazia e della frustrazione dell'uomo che tenta di opporsi al sistema e lo fa per mezzo di una costante comicità  terribile, che getta uno sguardo sull'umanità paradossale. La via di K. verso il Castello si svolge lungo un percorso che attraversa luoghi diversi, che possono mutare di città  in città, riadattandosi, ricomponendosi, come un organismo autonomo. Il pubblico segue K., lo accompagna nelle sue peripezie, dal suo arrivo nel villaggio, al primo incontro con gli abitanti nell'osteria. Qui nasce e termina l'amore per Frieda e hanno luogo le interminabili attese di K. all'albergo dei Signori, con gli illusori sprazzi di rivelazione sulla vera natura del Castello. Il romanzo è incompiuto, K. è condannato a restare per sempre in questo labirinto umano, fitto, inspiegabile e deludente come l'esistenza. 'Il cammino impossibile verso il Castello, il continuo spaesamento di K. e la sua testarda decisione ad andare avanti comunque, così come noi facciamo ogni giorno, la sua posizione nel mondo continuamente cancellata, la percezione del potere imprendibile, labile, ma opprimente e sempre presente, così come ce lo figuriamo, appostato nelle zone oscure della nostra parte sconosciuta, le aspirazioni impossibili, l'ostilità, la doppiezza, l'incredibile ingenuità degli abitanti del villaggio, il continuo paradosso, la paura e la risata sono tutte le esperienze e le emozioni che si vorrebbero passare al pubblico attraverso la scrittura di Kafka, il lavoro degli attori, le immagini, le invenzioni e la potenza degli spazi' ha spiegato il regista, Giorgio Barberio Corsetti.