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noareta13.it


"pubblico, valentina barresi, gea gambaro, areta gambaro, telecamera, internet musiche areta gambaro fonica e luci daniela pavlova montaggio video giuseppe figuretti di areta gambaro living e-theatre febbraio 2011"
10.11.14
 

UBU REX - ECCE ROBOT!


"Amnesia Vivace le Chant du Jour Teatro Forsennato Consorzio Ubusettete presentano ECCE ROBOT! PROMO di e con Daniele Timpano disegno luci Marco Fumarola regia video Lorenzo Letizia ispirato liberamente all'opera di GO NAGAI"
10.11.14
 

MELO'


Spettacolo di Mirko Feliziani, con Elena Borgogni, Beatrice Ciampaglia, Mirko Feliziani
10.11.14
 

SHORT THEATRE 2011 - One day 1 - ACCADEMIA DEGLI ARTEFATTI


"Macro Testaccio Accademia degli Artefatti 5 settembre Un inizio impossibile Uomini in gommone Scopri chi sei con questo test Special guest Caterina Inesi/Immobile Paziente One Day - finalmente vivere servirà  a qualcosa tre giorni di conferenza-spettacolo per raccontarne uno (di giorno e di spettacolo). testi Magdalena Barile/accademia degli artefatti regia Fabrizio Arcuri cast che si alternerà  nei tre giorni Miriam Abutori, Michele Andrei, Matteo Angius, Emiliano Duncan Barbieri, Gabriele Benedetti, Joshua Costa, Fabrizio Croci, Daria Deflorian, Pieraldo Girotto, Sandra Soncini, Damir Todorovic. produzione accademia degli artefatti 2008/Romaeuropa Festival 24 ore tra Bucarest e Tijuana, ascoltando i Kiss e leggendo Brecht, rincorrendo la storia del '900; persone, attori e personaggi abitano un tempo e uno spazio, in bilico tra pubblico e privato, personale e televisivo, al confine tra il frammento e l'epopea; grazie a Sophie Calle, Santiago Serra, Wang Quingsong; una storia come un'altra: un ragazzino rumeno rapito e portato in Messico per venderne gli organi. Questo era One Day, tre anni fà. Oggi è questo e la sua assenza e il suo racconto. Oggi One Day è di meno, ma solo per poter essere di più. ACCADEMIA DEGLI ARTEFATTI si forma intorno agli anni 90 con lo specifico progetto di promuovere, organizzare e diffondere la cultura teatrale. Il lavoro artistico si contraddistingue per l'indiscriminato approccio alla ricerca teatrale, sempre contaminando arte figurativa, performance e installazioni. La compagnia ha sempre lavorato per progetti, con l'intento di comprendere e disarticolare l'oggetto artistico, producendo video, performance, installazioni, studi, veri spettacoli, che declinassero i contenuti a cui la compagnia si è progressivamente interessata. Dopo il progetto L'ETA' OSCURA, sul tema del labirinto e del Minotauro, dai primi anni 2000 DRESS CODE REALITY, progetto sulla drammaturgia inglese contemporanea (Martin Crimp, Mark Ravenhill, Tim Crouch), indaga quel territorio al confine tra realtà  e finzione, verità  e veridicità. Dopo la ricchezza barocca, scenografica ed estetica, dei primi anni e dopo l'asciutta ricerca attoriale, al centro del lavoro sulla drammaturgia contemporanea anglosassone, con ONE DAY, spettacolo su drammaturgia originale, la riflessione del mondo diventa tutt'uno con una riflessione sul teatro: un'indagine sui modi e i sensi dello stare in scena. La compagnia in tutti i suoi progetti si è sempre confrontata con la crisi del dramma, tradizionalmente inteso, e quindi con l'idea di post-drammatico e anche di post-regia. Nel 2011, la compagnia inizia il lavoro sulla drammaturgia tedesca, che porterà  alla realizzazione di tre spettacoli: gli ORAZI E CURIAZI e il FATZER di Bertolt Brecht (quest'ultimo prodotto da Stabile di Torino e Volksbune di Berlino), e SANGUE SUL COLLO DEL GATTO di R.W. Fassbinder, in coproduzione con il Teatro di Roma, e che debutterà  a Monaco all'interno di un festival dedicato all'autore tedesco. La compagnia è da sempre ospite delle più importanti manifestazioni teatrali e rassegne italiane, e vincitrice di due edizioni del premio Riccione TTv, della biennale giovani di Roma del 1999,del premio UBU 2005 per miglior spettacolo su testo straniero,e del Premio della critica 2010 per il lavoro sulla drammaturgia contemporanea. Organizza rassegne e festival teatrali, tra le quali: Extra-ordinario nel 96 a Roma, le tre edizioni di Crisalide-eventi di teatro a Forlì dal 97 al 99. Nel 2001 organizza all'interno del Mittelfest a Cividale del Friuli Le notti bianche, un festival notturno di performance, musica e teatro e nel 2003 a Parma organizza Panoramica teatro, tre mesi di manifestazioni teatrali in collaborazione con il Comune di Parma e l'E.T.I. Dal 2006 organizza SHORT THEATRE."
10.11.14
 

Teatroinscatola - Il cambio di vocale


Teatro India 13Aprile LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea “TEATROINSCATOLA� venti mise en espace di nuovi autori. C’è l’amore nelle forme più estreme e marginali nei venti frammenti poetici e realistici di un discorso complessivamente amoroso in un’epoca anaffettiva. “Il cambio di vocale� di Alessandra Gianotti, con Alessandra Gianotti.
10.11.14
 

Teatro in Blues 2° parte


"Colosseo Nuovo Teatro dal 28 al 30 settembre 2007 prima edizione di ""Teatro in Blues"" Pezzi di : Free jay ross band, Tom&Max acustic blues, Angelo 'Leadbelly' Rossi. Il 18 aprile 2007 nasce a Roma MALEGRIA, Associazione di Promozione Sociale che si propone, con spirito di amicizia e di collaborazione, di dare dignità  ad un genere che e' stato fonte d'ispirazione di tutta la musica del Novecento: il blues. Lo scopo principale di MALEGRIA è quello di sviluppare un percorso formativo fatto d' incontri, concerti, mostre e workshop. L'obiettivo è quello di attirare, attraverso queste iniziative, qualsiasi realtà  sociale ad una cultura musicale che merita la massima considerazione. L'attività  dell'Associazione si svilupperà  con l'intento di creare una sinergia cultural -musicale con Istituzioni, Fondazioni, artisti e musicisti, dall' Italia all'Europa, dagli Stati Uniti d'America al continente africano. Riccardo Tomassoni (Presidente ""Malegria""): 'Il nostro fine e' quello di praticarlo, studiarlo, diffonderlo e insegnarlo nel suo contesto storico e geografico, attraverso gli stili e le influenze che lo hanno contrassegnato. Senza discriminazione tra bianco e nero, giovane e vecchio, tradizionale e sperimentale. Con tanta voglia di blues'. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72."
10.11.14
 

NON LO DICO A NESSUNO - 2° tempo


spettacolo scritto e diretto da Luca Monti, con Tiziano Scrocca, Viviana Colais, Luca Basile, Valerio Di Benedetto, Lisa Recchia, Emanuela Ansini, Dimitri D'Urbano, Chrystel Thieriot e Diego Russo, scena di Giorgia Rauccio, musiche di Stefano Switala
10.11.14
 

SHORT THEATRE 7 / WEST END - HOMO RIDENS - Teatro Sotterraneo


"

SHORT THEATRE 7 / WEST END

Teatro Sotterraneo

HOMO RIDENS_ROMA

creazione collettiva Teatro Sotterraneo in scena Sara Bonaventura Iacopo Braca Matteo Ceccarelli Claudio Cirri scrittura Daniele Villa consulenza costumi Laura Dondoli Sofia Vannini produzione Teatro Sotterraneo coproduzione Armunia, Centrale Fies col sostegno di Comune di Firenze -Assessorato alla Cultura e alla Contemporaneit√†, Le Murate, Suc Spazi Urbani Contemporanei) in collaborazione con Santarcangelo 41 Teatro Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory   www.teatrosotterraneo.it Teatro India 5 settembre 2012 Roma"
10.11.14
 

Bert Brecht Platz, Eins. Ultimo Piano


"Bert Brecht Platz, Eins. Ultimo Piano uno spettacolo di Giancarlo Sammartano con Andrea Dugoni Alessandra Battaglia Chiara Condrè Alessandro De Feo scena e costumi Daniela Catone aiuto regia Antonella Cimmino burattini Cesare Felici con la collaborazione di Laura Maltoni Teatro Spazio Uno 13/01/2012 Roma"
10.11.14
 

Le Clamorose Avventure di Mario Pappice e Pepà Papocchio


"Le Clamorose Avventure di Mario Teatro Furio Camillo dal 27 maggio al 1 giugno 2008 "Pappice e Pepè Papocchio" compagnia DoppioSenso Unico, vuccerìa incredibile di personaggi fantastici e amori impossibili, scritto e interpretato da Luca Ruocco e Ivan Talarico
10.11.14
 

Orazione Intima


2010 "Orazione Intima" Isole comprese teatro
10.11.14
 

IMPERATORE DELLA CINA


Compagnia del Metateatro - l'Imperatore della Cina, di George Ribemont-Dessaignes, adattamento e regia : Pippo Di Marca, scene e costumi : Luisa Taravella, con : Pippo Di Marca, Miriam Abutori, Ciro Carlo Fico, Luigi Lodoli, Adriano Mainolfi, Fabio Pasquini, Vincenzo Schirru, Elisa Turco Liveri, Anna Paola Vellaccio - luci : Giovanni Bellini - aiuto regia : Simona Volpi - aiuto costumista : Olivia Bellini - fonico : Giacomo Cerrato - scenotecnica : Emiliano Marini - organizzazione . Anna Paola Bonanni - prima rappresentazione : Teatro India - Roma, 5 dicembre 2009 - riprese,edizione : Michele Marsili www.metateatro.org
10.11.14
 

Autori nel cassetto, attori sul comò - IL BELLO DI ESSERE SINGLE


Teatro Lo Spazio, Roma, 31 Luglio 2012 Autori nel cassetto, attori sul comò - IL BELLO DI ESSERE SINGLE, Scritto e diretto da Paola Carenti. Con Laura Monaco
10.11.14
 

CONDOMINIO OCCIDENTALE


Colosseo Nuovo Teatro dal 25 novembre al 4 dicembre 2011 con il Patrocinio della Comunità  Europea, 2011 Anno Europeo del Volontariato, con il Patrocinio della Ministro della Gioventù, con il Patrocinio dell'U.I.C. Unione Italiana Ciechi presentano "CONDOMINIO OCCIDENTALE" liberamente tratto dal romanzo omonimo di Paola Musa, soggetto e sceneggiatura di Paola Musa e Tiziana Sensi, musiche originali di Dario Rosciglione, regia di Tiziana Sensi e Angelo Libri. con la partecipazione di Gerry Longo, Alessandro Waldergan, Mariateresa Pascale, Giovanni Sansonetti, e con Doriana Bandinelli, Luisa Banfi, Rosanna D'Amato, Agostino D'Antoni, Piergiorgio La Rosa, Thomas luciow Frossard, Antonio Gallelli, Giorgia Monti, Linda Novelli, Giulio Pantellini, Gianluca Perciballi, Paola Persia, Chiara Scarpulla, Deborah Sebastiani, Stefania Urbani, Valentina Zappalà. Attori non vedenti portano "alla luce" gli invisibili del nostro tempo. Tratto dall'omonimo romanzo di Paola Musa -vincitore del premio Chèmbery Premier Roman 2009 e premio Primo Romanzo Città  di Cuneo 2009- lo spettacolo smaschera i tanto diffusi, quanto banali preconcetti sulla disabilità  ed evidenzia i temi sociali del nostro presente, dalla violenza sulla donna alla vergogna della povertà, dalla solitudine alla contraddizione di una società  che promette pari opportunità  ed è incapace di mantenere tale impegno. Il progetto teatrale si muove su questo doppio binario, quello dell'emergenza sociale e quello dell'integrazione tra mondo della disabilità  e mondo giovanile. Condominio Occidentale è un campo per senza tetto, un microcosmo dove si alternano le vicende di donne, madri, figli, uomini invisibili, invisibili ai nostri occhi miopi fintanto che non veniamo toccati in prima persona. Un universo dove i sentimenti sono destinati a mutare, dove i rapporti si incrinano e dove la paura di perdere anche la dignità conduce alla solitudine. Ma Condominio Occidentale è anche una comunità  dove gli individui cercano di stare insieme dandosi regole precise. Nelle misere realtà  di questi personaggi si riflettono le nostre paure ma anche le nostre speranze. La loro testimonianza ci rende coscienti che per sopravvivere dobbiamo re-inventare un concetto di umanità  e che la comunione di intenti si raggiunge solo se si lascia morire l'individualismo. Del resto il progetto teatrale stesso è l'esperienza di un avvicinamento e coinvolgimento di realtà  e professionalità  diverse. Siamo consapevoli che la storia narrata nello spettacolo non può indicare soluzioni a problemi così grandi - dice Paola Musa- ma possiamo portare la nostra esperienza di gruppo teatrale che vive la convergenza di mondi apparentemente lontanissimi e ha scoperto quanto sia vero che prima di definirci società, dobbiamo nuovamente riconoscerci come comunità  di persone, di individui, con gli stessi bisogni primari e uguale diritto alla dignità. Questo spettacolo - prosegue la regista Tiziana Sensi che insieme all'autrice del romanzo ha firmato l'adattamento teatrale- è uno spunto per sensibilizzare i giovani a tali argomenti, affinchè l'esperienza dell'altro sia un arricchimento e non motivo di paura e rifiuto. Affinchè diventino protagonisti del proprio futuro superando le ingiustizie e tutte le barriere della diversità.
10.11.14
 

Short Theatre 2011- Teatro Minimo - Il sogno degli artigiani


Teatro India 11 settembre 2011 TEATRO MINIMO "Il sogno degli artigiani" di Michele Santeramo, con Michele Altamura, Riccardo Lanzarone, Gabriele Paolocè , Michele Sinisi, regia Michele Sinisi, assistente alla regia Nicola Di Chio, organizzazione Antonella Papeo, partner tecnico Artefatti adp, in co-produzione con il Comune di Andria, in collaborazione col Festival Castel dei Mondi, sostegno alla produzione Festeatro - Regione Puglia. Il duca Teseo ha rapito Ippolita e la vuole sposare. Non solo: per il suo matrimonio vuole uno spettacolo. Botto, Cotogno, Canna e Fameterna stanno in una bottega di artigiano e stanno provando uno spettacolo: la crudelissima tragedia e la penosissima morte di Piramo e Tisbe. Devono farlo perchè il duca, in persona, lo ha chiesto. Non solo: il duca ha anche promesso un vitalizio agli attori più meritevoli. "Il Sogno degli artigiani" mette in scena questo momento: le prove dello spettacolo, minacciate dalla incapacità , dagli impegni quotidiani, dal sogno di meritare il vitalizio, dalla vita intorno che tenta di entrare nelle prove, dal desiderio di saper mettere in scena lo spettacolo, dalle difficoltà  a farlo, dall'improvviso piano di tentare un furto nel palazzo ducale, dal dover costruire le scene, dal dover interpretare Tisbe essendo Canna, dall'essere circondati da fate folletti la regina delle fate il re. "Il sogno degli artigiani" vuole essere innocenza, realtà  che si compone tutta per somma di istinti, di trasformazioni, teatro che si fa teatro. E' un gioco comico, è come mettere la lente d'ingrandimento nel 'Sogno di una notte di mezza estate' per vedere, come in un esperimento, se questi quattro personaggi possono reggersi in piedi da soli. E' curioso come viene fuori che il tentativo di questi quattro personaggi è continuamente quello di 'essere', pur dovendosi mettere in scena; è curioso come tra le pieghe della comicità vengano a trovarci la nostalgia, il desiderio, il sogno. La semplicità  di questa messa in scena è un'altra tappa, dopo sequestro all'italiana e le scarpe, verso il tentativo di formare una squadra di lavoro che faccia dell'ascolto collettivo la caratteristica fondante anche dei lavori che seguiranno. Nel prossimo inverno anche a partire da questa squadra metterà in scena L'arte della Commedia di De Filippo. Questa tappa molto divertita e fresca mi consente di poter cominciare (o forse precisare con maggiore consapevolezza) l'indagine su un modo artigianale di intendere il lavoro di regista-attore. Mi piacerebbe trovare in scena la profondità  di un ricordo legato agli inizi di un percorso teatrale, che personalmente è legato ad un teatrino parrocchiale per cui il teatro nascendo come servizio per me, di nascosto, diventava una emozione nuova e scomoda da confessare. Ci si divertiva tutti come pazzi ma certe volte i personaggi, all'interno delle farse, si incupivano segnando stranamente momenti d'angoscia tra una risata e l'altra, che solo l'applauso finale della gente riusciva a scacciare. Con la PERFORMANCE PARASSITARIA MK Grand Tour di e con Michele Di Stefano. http://www.shorttheatre.org
10.11.14
 

Questa immensa notte pt 2


"QUESTA IMMENSA NOTTE (THIS WIDE NIGHT) di Chloë Moss traduzione di Eliana Amadio e Laura Sicignano regia di Laura SICIGNANO scene di Laura BENZI / luci Sandro SUSSI / costumi Maria Grazia BISIO con Orietta NOTARI e Lisa GALANTINI / Raffaella TAGLIABUE Produzione TEATRO CARGO / PRIMA ITALIANA debutto BORGIO VEREZZI 16 e 17 luglio 2011 INIZIATIVA ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON LA FONDAZIONE EDOARDO GARRONE Se si passa del tempo nelle carceri femminili e si ascoltano le storie delle detenute, come ho fatto io, si vive un impatto estremamente forte con questo mondo. Circa il 70% di carcerate sono in prigione per crimini non violenti. Circa il 90% ha figli. E i motivi per cui sono recluse sono la povertà e la droga. Questi problemi dovrebbero avere un trattamento diverso e il denaro speso per mantenerle in carcere potrebbe essere investito per prevenire la loro vulnerabilità. Così Chloë Moss, autrice di THIS WIDE NIGHT, ne racconta la genesi. “Si può avere lo stesso rapporto con qualcuno con cui si è stati rinchiusi per venti ore al giorno? Cosa significa essere liberi? Quando Lorraine e Marie, le protagoniste dello spettacolo, escono, il mondo esterno non le può aiutare, ma le soffoca. Tutto quello che prima evitavano - come l’alcool, altre persone o la vita stessa â€"" ora esplode e non c’è nulla che si può arrestareâ€?. THIS WIDE NIGHT è un delicato ritratto di due donne che provano a ricominciare. Le protagoniste sono Marie, trent’anni e Lorraine, cinquanta. Tutto inizia quando Lorraine è rilasciata dal carcere e si reca a casa di Marie. Se le due donne in prigione condividevano ogni cosa, ora la loro amicizia, che un tempo le proteggeva, rischia di soffocare quella fragile libertà che hanno ritrovato. THIS WIDE NIGHT esplora l’importanza e l’unicità delle relazioni create all’interno delle carceri: come possono o non possono esistere in un altro contesto e come la libertà riconquistata rischi di sfociare in una prospettiva preoccupante e deprimente. Note di regia Il carcere nella testa. Anche quando sei fuori, sei marchiata: hai il carcere nella testa. Queste due donne hanno storie comuni alla maggior parte delle carcerate. Sono vittime assassine, madri tossicomani o alcoliste; hanno storie infantili di abbandono. Dentro, in prigione, gli è scivolata via la femminilità: sono diventate fantocci asessuati. Nonostante ciò non hanno perso dignità. Quando escono il mondo le respinge. Allora per loro il carcere assume una dimensione uterina, protettiva: è un richiamo, una possibilità di fuga dal mondo. Non sanno affrontare il mondo perché per loro è un incomprensibile, monolitico meccanismo che le stritola. Un mondo insopportabile perché è pieno di McDonald, dove ci sono vecchiette con mani incartapecorite come zampe di passeri che mangiano un hamburger da sole. E viene voglia di morire. Il monolocale nella periferia della grande città senza nome dove le due donne si sono rifugiate, uscite di prigione, in realtà non ha pareti. Ma lì dentro loro non sanno far altro che rivivere le relazioni e le dinamiche carcerarie. Sono amiche, madre e figlia, amanti, sorelle, nemiche... il carcere lo hanno nella testa. I loro ritratti non sono realistici, sono iper-realistici. Sotto una spietata lente di ingrandimento appaiono squadernate le loro fragilità. Quelle fragilità che sono l'origine delle loro colpe. Storie di abbandoni infantili che si ripetono di madre in figlia. Come un fato tragico, ineluttabile, insensato. Unghie tinte da smalto sbrecciato che grattano contro i muri. Muri mentali. Eppure dentro a queste vite slabbrate, inesorabilmente sbandate, sconce e disperatamente perdenti, c'è ancora ironia. La capacità di vedersi dall'esterno, di comprendere il proprio fallimento, ma di riderci su, di far le pagliacce tra sorrisi e lacrime che colano di rimmel da pochi soldi, ridere a squarciagola, anche se hai perso un dente per un pugno. Due fragilità che cercano di sostenersi l'una con l'altra non possono che fallire. Due fragilità chiuse in una stanza fanno solo emergere il lato egoista di sé: per difendersi. Due fragilità recluse sanno solo mentire per nascondere il lato peggiore di sé o per proteggerlo. Riescono solo a scannarsi. O forse no. O forse due donne insieme riescono a ritagliarsi un piccolo angolo di giardino, in quel monolocale di periferia, dove per un'ora al giorno batte anche il sole."
10.11.14
 

Compagnia Lombardi & Tiezzi


Compagnia Lombardi - Tiezzi scene tratte dalle produzioni: Gli Uccelli di Aristofane, L'Apparenza Inganna di T. Bernhard, Antigone di Sofocle di B. Brecht
10.11.14
 

Come un bambino abbandonato nello specchio dell’armadio

Teatro Furio Camillo 31 Ottobre 2014
Come un bambino abbandonato nello specchio dell’armadio
Ideazione, coreografia e regia: Patrizia Cavola – Ivan Truol
Con: Valeria Baresi, Giorgio Iacono, Valeria Loprieno, Cristina Meloro, Sabrina Rigoni.
Musiche Originali: Epsilon Indi
Costumi: Medea Labate
Scene: Giulia Trefiletti
Luci: Danila Blasi
Promozione e Ufficio Stampa: Benedetta Boggio 369gradi
Produzione: Atacama
Con il contributo di MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo -Dipartimento Dello Spettacolo _Residenze: La Scatola Dell’Arte
“L’ho fatto! Ho tolto il lenzuolo dall’armadio e mi sono guardato allo specchio. Ho stretto i pugni, ho preso un gran respiro, ho aperto gli occhi e MI SONO GUARDATO! Era come se mi vedessi per la prima volta. Non ero davvero io quello li dentro. Era il mio corpo, ma non ero io. Non era neppure un amico. Mi ripetevo: Sei me? Sei tu, me? Io sono te? Siamo noi?
E’ vero che la mia immagine riflessa mi è apparsa come un bambino abbandonato nello specchio dell’armadio. Questa sensazione è assolutamente vera. Facendo cadere il lenzuolo, sapevo benissimo chi avrei visto, ma è stata comunque una sorpresa, come se quel ragazzino fosse stato abbandonato lì ben prima della mia nascita. Sono rimasto a lungo a guardarlo.”
10.11.14
 

Quietly

Teatro Belli 29 ottobre 2014 Primo studio per
 QUIETLY
di Owen McCafferty
traduzione Natalia di Giammarco
adattamento, messa in scena e interpreti Marco Foschi e Paolo Mazzarelli
disegno luci Luigi Biondi
produzione EMMEA' TEATRO
QUIETLY si svolge tutto in un pub di Belfast, nell'Irlanda del nord, e racconta il primo incontro tra due uomini che, in un passato molto lontano che risale alla loro adolescenza, sono stati protagonisti di uno dei mille episodi di violenza legati alla questione irlandese. A fare da testimone a questo loro incontro, un barista polacco, impegnato a guardare una partita di calcio. Se è vero che la questione irlandese è non solo presente ma centrale in tutta la vicenda, è vero anche che in QUIETLY quelli che si incontrano in quel pub sono - in fondo - solo due uomini, due uomini che come tanti altri sono stati messi dalla storia e dal destino sulle opposte barricate di un conflitto, due uomini che si ritrovano le rispettive esistenze segnate indelebilmente da qualcosa che esisteva prima della loro nascita, prima della loro libertà di scelta, prima della loro storia. Due uomini che per poter continuare a vivere non più segnati dal passato, hanno bisogno di un confronto, e che questo sia testimoniato anche solo dalla presenza di un terzo, un testimone qualsiasi, il quale si auspica faccia tesoro dell'insegnamento e dell'esperienza altrui. Ma la storia, sia quella generale che quella privata, è irripetibile e allo stesso modo inevitabile: ogni generazione ricomincia da capo di nuovo l'esperienza del conflitto, del trauma, dell'elaborazione, come se ciò non fosse mai avvenuto prima. Condizione e destino dell'esistenza umana. Ecco perché, nelle semplici scelte di interpretazione e di messa in scena, abbiamo cercato di dare spazio al carattere “assoluto” dell'incontro fra i due, giocando a creare dei cortocircuiti che, pur parlando del conflitto irlandese e delle sue specifiche questioni, possano rimandare a ogni altro conflitto che affligge e divide gli uomini e le donne del nostro dannato presente.
Abbiamo ambientato la pièce, quindi, non esattamente in un pub irlandese, ma nel retro di un pub, in un luogo indefinito, abbandonato da anni - forse proprio da quando una bomba vi è esplosa - e quasi fuori dalla storia. La storia è lì a lato, presente e vicina, ma comunque altrove. E' nel pub, che intuiamo dietro una tenda e da cui tutto giunge, la voce del barista polacco e dei clienti, le urla dei ragazzini, e la telecronaca della partita di calcio, in arabo come molte delle telecronache del calcio contemporaneo pescate in streaming da chissà dove. Voci e suoni che rimandano pur senza volerlo ad altri mondi, ad altri conflitti, ad altri uomini che cercano un senso ad una storia che senza chiedere loro il permesso li ha messi l'uno contro l'altro per sempre.
10.11.14
 

L'importanza di non essere juventini

Teatro Kopò 23 Ottobre 2014
L'IMPORTANZA DI NON ESSERE JUVENTINI
Un viaggio all'insegna della sportiva e drammatica comicità.
Scritto diretto ed interpretato da Fulvio Maura ed Angelo Sateriale
Il calcio è passione. Il calcio è esaltazione collettiva. Il calcio è l'orgoglio di identificarsi in una maglia, in una città, in un popolo. Il calcio è l'isteria dell'esultanza, è l'urlo liberatorio dopo un gol. Ma Il calcio non è solo gioia, a volte è anche dolore, sofferenza, ingiustizia, sopruso, raggiro, malafede. Altre volte è rivincita, riscatto, raggiungere un traguardo insperato, è la magia di rinascere dalle proprie ceneri. In definitiva il calcio è lo sport più bello del mondo perché è lo specchio della vita e della società, perciò l'importanza di non essere Juventini.
10.11.14
 
 
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