Ultimi Video

"MIS OJOS EN TU MIRADA" - 1° tempo


Teatro Cassia dal 23 al 26 Marzo 2011 Caterina Lucia Costa presenta "MIS OJOS EN TU MIRADA" spettacolo di Flamenco regia Caterina Lucia Costa e Alessandro Sessa, coreografi e danzatori: C. Lucia Costa, Jose Ruiz, Dario Carbonelli, Lara Ribichini, danza: Alessandra D'Ambrosio, Francesca Stocchi, Loredana Ruggieri, Giada Paganini, Massimiliano Bicho, Simone Schiavetta. Special Guest: Franco Castellano. Artisti invitati: Marc Aurelio (ballerino), Eliana Cerasaro (ballerina). Musica: Javier Navarro (chitarra), Pasquale Ruocco (chitarra), Nuria Martin (cante), Juan Carlos Albelo Zamora (violin), Paolo Monaldi (cajon). Riprese video per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72
5.11.14
 

Le Ragioni dell'Altro


Colosseo Nuovo Teatro dal 22 al 27 aprile 2008 "Le ragioni dell'altro" di Roberto Silvi e Cecilia Calvi, regia: Cecilia Calvi, con Walter Corda, Eva Gaudenzi, Geremia Longobardi, musiche Paolo Vivaldi. Questa pièce di teatro porta lo sguardo sia sul passato che sul presente. Uno sguardo che combina la malizia dell'humor, l'acutezza dell'autoanalisi e una critica politica senza concessioni. Senza niente cedere sulle buone ragioni di ribellarsi che esistono sempre, si distinguono i meccanismi individuali e collettivi (e anche i loro lati oscuri) che hanno condotto certuni alla scelta della lotta armata. In questa pièce dove si schizza un affresco degli anni 70 in Italia, Roberto Silvi mette a confronto, attraverso due personaggi, quel che è diventato con il giovane combattente che è stato. Il terzo personaggio, una donna amata, ricorda le contraddizioni sentimentali sulle quali si dibatteva allora - e che non sono state superate. Impietoso con se stesso, tenero con i fratelli umani. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass.Cult. Beat 72.
5.11.14
 

IL CAPPELLO DI CARTA


Teatro Colosseo 12 Novembre - 8 Dicembre 1999: "IL CAPPELLO DI CARTA" di Giovanni Clementi, regia Nora Venturini, con: Riccardo Garrone, Loredana Solfizi , Sabrina Impacciatore, Paola Giannetti, Augusto Fornari, Bruno Conti, Emanuele Cerman. Scene Sergio Tramonti, costumi Agata Cannizzaro, luci Walter De Angelis, aiuto regia Marco Angelilli, colonna sonora Stefano Fresi, organizzazione Antonio Obino, Silvia Scola, Daniele Costantini, ufficio stampa Francesco Caruso Litrico. La commedia ambientata tra il 19 luglio, giorno del bombardamento di Roma, e il 16 ottobre 1943, giorno del rastrellamento degli ebrei nel ghetto, racconta un modesto interno familiare, dove si vive di poco e si parla di tutto. Una famigliola operaia e patriarcale alla cui tavola di fame, tra litigi, contrasti, amori e vaneggiamenti del nonno rincitrullito, si aggiunge, per 'dono' di Dio o del caso,un'altra bocca da sfamare. NOTA DELL'AUTORE:Il cappello di carta nasce dall'esigenza personale di sperimentare le possibilità  teatrali della lingua romana, dalla mia necessità di spettatore di assistere, se possibile, ad un suo uso diverso. Dalla noia ed in alcuni casi perfino dall'indignazione, di fronte ad un -ab-uso- volgare e scontato, di una lingua tanto amata. Dall'amore per il cinema degli anni d'oro, per i grandi autori ed interpreti romani...L'Ambientazione negli anni '40 non è imputabile ad una tentazione nostalgica o ad una voglia di archeologia del pensiero, bensì da un lato all'impossibilità  di trasferire ai giorni nostri termini ed espressioni, ormai quasi dimenticati, che conservano tutt'oggi, secondo me, un grande impatto narrativo e poetico, dall'altro al desiderio di affrontare drammaturgicamente alcuni grandi 'temi'. Fame, guerra, bombardamenti, pulizia etnica...parole ancora oggi di sconcertante attualità  che il disincanto e l'ironia di una Roma scomparsa riescono a rendere forse un pò meno tragici. Un tentativo di restituire la giusta dignità  'teatrale' ad una lingua bellissima. NOTE DI REGIA: Quando lessi per la prima volta "Il cappello di carta" ne fui subito colpita, perchè, nonostante la contemporaneità  della scrittura, la sua struttura era drammaturgicamente classica, forte, teatrale, nel racconto, nel dipanarsi degli eventi, nella costruzione psicologica dei personaggi, nella commistione di commedia e tragedia, nella ricerca del linguaggio, accurato dal punto di vista filologico, ma mai fine a se stesso, sempre legato alla dinamica teatrale e alla sua funzione comunicativa. E poi, soddisfaceva una mia personale passione verso i racconti (nel cinema, nella letteratura, nel teatro) in cui la Storia viene intravista attraverso un microcosmo quotidiano,raccontata con lo sguardo spesso ingenuo ed inconsapevole, della gente comune. Dall'intreccio tra gli eventi dolorosi che sconvolsero Roma in quella tragica stagione (il bombardamento di San Lorenzo e il rastrellamento degli Ebrei al ghetto) e i piccoli problemi quotidiani che assillano la famiglia operaia in cui la Storia viene intravista attraverso un microcosmo quotidiano, raccontata con lo sguardo spesso ingenuo ed inconsapevole, nascono situazioni e occasioni di comicità e divertimento, ma anche di paura, di dolore, di commozione; insomma, uno sguardo affettuoso e insieme ironico su uno spaccato di umanità  e sul nostro passato prossimo. Spero che il risultato di questo lavoro sia uno spettacolo che susciti riflessione, ma anche e soprattutto emozioni, che solleciti la nostra intelligenza, ma che arrivi anche al nostro cuore; che è, in fondo, quello che mi aspetto sempre dal teatro, quando mi siedo in poltrona, da spettatrice. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72
5.11.14
 

EROS E PRIAPO


"Atelier Meta-Teatro dal 25 gennaio al 6 febbraio 2011 ""EROS E PRIAPO"" di CARLO EMILIO GADDA, con VALENTINA MARTINO GHIGLIA, alle percussioni ANDREA NICOLE'. Elementi scenici ANNA AGLIETTO. Musica BENEDETTO GHIGLIA. Regia ADRIANA MARTINO ""Eros è il dio dell'amore, simbolo di amicizia e dunque di armonia, Priapo è il simbolo dell'istinto sessuale e della forza generatrice maschile. Quando queste due deità  si contrappongono generano mostri"". Gadda cominciò a lavorare a 'Eros e Priapo' subito dopo la liberazione di Firenze, negli anni 1945/'46, voleva sfogare la rabbia accumulata per i vent'anni del fascismo, per gli anni della guerra, della fame e dei bombardamenti patiti a Firenze. Gadda parte dal centro di un nucleo reale che è il fascismo, da lì si muove e inventa, interpreta, si insinua, scava, amplia e deforma nelle direzioni più varie, in vorticoso ribollire e gorgogliare di parole e immagini, sino a modificare dall'interno la sostanza stessa e la forma della realtà  che vede. La polemica è devastante, furiosa, a volte quasi incontrollata. Pensando al Duce e alle sue qualità  amatorie, alla 'banda' dei gerarchi fascisti e soprattutto alle donne fasciste in particolare, la dilatazione della sua furia non conosce limiti, ritorcendo contro le donne un loro legame sessuale e priapesco con Mussolini. Le straordinarie capacità  mimetiche della lingua gaddiana danno vita a pagine di straordinaria letteratura. Per dare valore e forza a questa lava di parole e di immagini, a questo fiume fangoso di invettive gaddiane, ci è venuto naturale immaginare di affidarle ad una creatura sotterranea che sembrasse provenire dai bassifondi di una città  metropolitana e che avesse accumulata tutta la rabbia della propria miseria ed emarginazione. Questa creatura l'abbiamo fatta spuntare da un lurido cunicolo di cartone con le sembianze apparenti di una barbona. Che parla ad alta voce cuocendosi la sua minestrina, trascinando le sue misere cose, che fa i suoi bisogni dove capita, che, dialogando con se stessa sotto la ritmica delle percussioni snocciola contro il mondo impavida il lucido delirio inventato dal grande Gadda."
5.11.14
 

BIS HAPPENING


"12 Happenings in 6 parts di Alan Kaprov Music di Robert Withman"
5.11.14
 

Autori nel cassetto, attori sul comò - DON GIOVANNI MON AMOUR


Teatro Lo Spazio, Roma, 28 Luglio 2012 Autori nel cassetto, attori sul comò DON GIOVANNI MON AMOUR Testo di Daniele Zappalà e Giulia Scarpelli, Regia Daniele Zappalà, Con Daniele Zappalà e Giulia Scarpelli
5.11.14
 

100mila Poeti per il Cambiamento - PONTE DELLA MUSICA - 3°Parte


sabato 24 settembre 2011 ore 16.30 - 18,00 PONTE DELLA MUSICA: Lungotevere Flaminio, altezza Piazza Gentile da Fabriano "100mila Poeti per il Cambiamento" evento poetico globale, con 500 eventi in 95 paesi. Formafluens - International Literary Magazine diretto da Tiziana Colusso e Associazione Culturale Lavatoio Contumaciale diretto da Tomaso Binga presentano: Massimo Mori Dimostrazione di Tai Chi come "poema gestuale". Marco Palladini "Chi? Chi? Chi?" poema per megafono e voce ispirato a Amiri Baraka. Tiziana Colusso e Natale Romolo "Di vocazioni", per voce e clarinetto. "100milapoetiperilcambiamento" 1° lettura poeti. http://www.bigbridge.org/100thousandpoetsforchange/
5.11.14
 

On the way to immortality


Teatro Ruskaja 11 Luglio 2011“On the way to immortality� spettacolo di danza moderna prodotto nell’ambito del Progetto Europeo ISWA dal Professor Franco Rustichelli insieme alla coreografa professionista Jadi Carboni presentato ad Ancona dopo i successi ottenuti a Berlino, Parigi e Mosca. Con: Felix Ariel Castillo Castro, Ariel Cohen, Kenan Dinkelmann, Marcela Giesche, Carmen Fuentes Guaza, Zen Jefferson, Heike Kuhlmann, Eleftherios Vavoulas. La coreografia è ispirata dalle straordinarie potenzialità offerte dalle cellule staminali nel campo della medicina rigenerativa, per le loro grandi potenzialità e per la loro capacità di trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula fino alla rigenerazione di tessuti ed organi. Nella coreografia è rappresentata la formazione delle molecole attraverso il gioco di aggregazione di atomi e quindi, attraverso dei movimenti stocastici, la formazione delle cellule staminali. Queste in una prima fase subiscono il processo di proliferazione (aumento di numero) ed in una seconda fase quello di differenziazione (trasformazione in cellule di tipo diverso) fino alla fase rigenerativa. Segue apoteosi finale. Il Progetto Europeo ISWA, coordinato dall’Università Politecnica delle Marche, nella persona di Franco Rustichelli, ha lo scopo di utilizzare l’arte per comunicare emozioni collegate alla comprensione della natura e stimolare il pubblico a creare iniziative artistiche capaci di dimostrare le similitudini dei processi creativi associati alle produzioni artistiche e alle conoscenze scientifiche.
5.11.14
 

LA TESTA TREMA - Tommaso Ottonieri : PARTIRSI


Teatro Tordinona 5 dicembre 2012 "LA TESTA TREMA" Escargot 2012-13 secondo appuntamento. Presentazione Andrea Cortellessa, Tommaso Ottonieri PARTIRSI
5.11.14
 

Fanciulli


Rassegna Enzimi 12/6/1998 "Fanciulli" di Luca De Bei, regia Pierpaolo Sepe. Una commedia sul passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza a tratti commovente e poetica.
5.11.14
 

Gino De Dominicis - l'Immortale


Gino De Dominicis - l'Immortale / 30.05 - 07.11 2010 mostra a cura di Achille Bonito Oliva maxxi roma http://www.fondazionemaxxi.it
5.11.14
 

LETTURA DI POESIA - Milo De Angelis


Casa delle Letterature, 19 marzo 09
5.11.14
 

Autori nel cassetto, attori sul comò - TELA DI RAGNO


"Autori nel cassetto, attori sul comò quinta edizione del concorso dei corti teatrali al Teatro Lo Spazio, Roma TELA DI RAGNO Scritto e diretto da Flaminia Chizzola Con Egle Miccoli e Francesco Nicolai
5.11.14
 

Il Borghese Gentiluomo


Lecce Ottobre 2002 Compagnia delle Indie Occidentali presenta "IL BORGHESE GENTILUOMO" di Molière, con FLAVIO ALBANESE, SARA ALZETTA, ALBERTO BELLANDI, MICHELE BOTTINI, MASSIMO DE LORENZO, CARLO DE RUGGIERI, GIULIA MOMBELLI, MARCO PISANO, MAURA PLENZIO, CRISTINA SPINA, MARCO TEMPERA regia di Marinella Anaclerio, scene Francesco Ghisu, costumi Gabriella De Sario, musiche Fabrizio Gatti, movimenti di scena Alberto Bellandi " Il mio sogno nel cassetto è quello di avere sempre un sogno nel cassetto" Anonimo contemporaneo II desiderio di mettere in scena il Borghese Gentiluomo è nato in me dopo aver letto la prefazione che Cesare Garboli fa alla sua traduzione ''[...] La nobiltà è in Monsieur Jourdain una vanità  e uno snobismo, ma anche un modo di reagire ai preconcetti e alle angustie sociali. Monsieur Jourdain crede che la "nobiltà" esista. Crede, cioè, che i nomi e le cose coincidano; mentre in questa separazione, in questa schizofrenia, esiste il principio di ogni tranello, di ogni truffa. Monsieur Jourdain crede che i titoli nobiliari siano il contrassegno letterale di altrettanti valori che non appartengono a una classe sociale ma alla vita di tutti; la generosità, il coraggio, la destrezza, il vino, le donne, la musica, la bellezza, la gioia di vivere e di sapere, il piacere indeteriorabile dello spirito. Monsieur Jourdain ha scoperto che si può essere tagliati in grande e che questa è la "nobiltà". Monsieur Jourdain crede nei sogni [...]" Quest'analisi così profonda ed illuminante ha stravolto completamente l'immagine che avevo di questo testo, e Jourdain è diventato per me una sorta di eroe romantico, le cui grandezze superano di gran lunga le sue meschinità, e si erge su tutta la masnada di sfruttatori che gli vendono a caro prezzo i frutti della loro arte, assecondando i suoi capricci ignoranti come quei cattivi educatori che dispensano diplomi d'idoneità  dietro lauto compenso. La sete di valori è il valore di Jourdain, e nel momento storico che attraversiamo, in cui i sogni sono perlopiù intrisi di materia e gli orizzonti sin troppo tangibili e bui, lui ci ricorda una possibilità: quella che il denaro sia solo un mezzo e non il fine. Quando il pretendente di sua figlia, da lui rifiutato perchè non nobile, ordisce ai suoi danni una truffa eleggendolo a protagonista inconsapevole di una mascherata turca, col suo ostinato recitare la parte fino in fondo ci rivela quanto basso possa essere il mondo dei furbi e ci insegna a difendere i nostri desideri aldilà  di qualsiasi delusione. E' così che la satira acuta, in cui ogni borghese dell'epoca credeva di vedere ritratto il suo vicino, assume i colori di una fiaba leggiadra e metaforica, ed il riso per i perfetti meccanismi comici messi in atto, si trasforma in nostalgia per qualcosa che Jourdain porta via con sè; non si ride più di lui, ma grazie a lui. Dopo l'esperienza della Trilogia della seduzione (La Locandiera, II Servitore di due padroni, II Bugiardo), negli ultimi anni abbiamo affinato gli strumenti per lavorare ad un testo come questo; dove musica e danza erano sontuosi elementi per divertire il re e la sua corte, oggi acquistano senso solo se si collegano strettamente all'azione, se si usano come codici diversi per operare con Jourdain il salto desiderato, dalla "prosa" alla "poesia".
5.11.14
 

Lacrime e sorrisi della Belle Epoque


Anfiteatro Parco dei Daini Villa Borghese 1983 "Lacrime e sorrisi della Belle Epoque". Riprese Ulisse Benedetti per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72
5.11.14
 

Colori IN

Teatro Tordinona 30 Giugno 2014 CorviniBros Estemporaneo Band in “Colori IN” Painters in azione e reazione con suoni, colori e fantasia Armstrong e Duchamp, Ellington e Gorky, Parker e Rothko, Coltrane e Burri: jazz e pittura contemporanea condividono lo stesso arco temporale e rispondono ad analoghe istanze espressive. Due modi paralleli di raccontare il Secolo Brev...e e il problematico avvio del nuovo millennio. Blues e swing connotano le musiche di matrice afroamericana, che nel corso del tempo hanno sviluppato nuove modalità per coniugare composizione e improvvisazione. Figurativo e astratto sono le grandi polarità della pittura contemporanea, in bilico fra il peso di un'imponente tradizione secolare e un desiderio ribelle, eversivo, di sottrarsi a ogni regola. Le due arti hanno tenuto un dialogo costante: sul versante pittorico Romare Bearden dipingeva le notti di Harlem, Pollock trovava nel dripping l'intensità degli assolo di Parker, Manara e Pratt raccontavano erotismo e mistero del jazz. Bob Haggart, Miles Davis e Bill Dixon sono alcuni esempi di musicisti che hanno, per converso, proseguito sulla tela la loro musica. Negli anni Sessanta e Settanta il rapporto si è intensificato, anche in happening durante i quali musicisti e pittori si influenzavano improvvisando in un flusso creativo circolare: il gesto sulla tela ispirava suoni, a loro volta stimolo per nuove rappresentazioni visuali. Nello stesso periodo emergeva una nuova modalità di creazione in musica, che cercava di dare senso e logica all'improvvisazione totale: la Conduction, un insieme di gesti codificati, che il direttore impiega per dare agli strumentisti indicazioni sulle sonorità da produrre. Il risultato coniuga la visione tradizionale dell'orchestra e le modalità di interscambio proprie dei piccoli gruppi. E' la tecnica più idonea per portare lungo percorsi imprevedibili ed empatici l'incontro fra rappresentanti di arti diverse, che trovano nell'estemporaneità il terreno di gioco ideale. Dopo i concerti dedicati a cinema, danza e teatro, il Corvini Bros Estemporaneo Band incontra tre pittori romani, che hanno accettato il rischio di creare senza rete, dipingendo quanto la musica suggerirà loro: da una parte l'energia astratta di Antonella Caiola, le visioni oniriche di Fabio Finocchioli e Daniele Gigli, dall'altra bebop, jazz rock, elettronica, groove e free. In mezzo il pubblico, coinvolto nell'esperienza emozionante della creazione spontanea e immerso nel flusso di suoni e colori, per ritrovare la voglia di rivoluzione degli anni Settanta e viverla secondo lo spirito di un'attualità più che mai bisognoso di intelligenza e arte.
5.11.14
 

Tanta notte

Teatro San Genesio 24 Ottobre 2014
“TANTA NOTTE”
di e con Laura Graziosi
Vado a correre, lo faccio di notte. Venite con me.
Lo spettacolo nasce dall’esperienza diretta.
Correre di notte mi permette di osservare la realtà con uno sguardo modificato, dalla penombra, dal silenzio ma anche dalle diverse tinte che assumono le situazioni e gli ambienti che attraverso. La corsa diventa un viaggio, per conoscere la città ma anche sperimentare me stessa in maniera differente, mettendo in campo tutto il corpo e non solo correndo con la mente. Dal trans al ragazzo che può vivere solo al buio, dai giovani allucinati all’uomo sul balcone, i soggetti incontrati nella notte, veri o presunti, rivelano di appartenere a dimensioni insolite ma a loro modo sempre vitali e preziose.
5.11.14
 

reFusi. Combatti l'ignorantezza!

Teatro Roma 25 Ottobre 2014 Pragma srl
presenta
Saverio Marconi, Fabio Avaro, Enzo Casertano e Maria Lauria in
"reFusi. Combatti l'ignorantezza!"
di Roberta Skerl
regia Vanessa Gasbarri
scene e costumi Katia Titolo
disegno luci Giuseppe Filipponio
musiche a cura di Raffaello Angelini
Commedia dall'ironia trascinante ed al contempo capace di rivolgere uno sguardo lucido, disincantato ed acuto alla società che ci circonda, con tutte le sue piccole e grandi follie che mettono a repentaglio il nostro equilibrio sempre più precario.
I refusi sono gli errori di stampa e sono l’ossessione di Rodolfo Marra, che nella vita faceva il correttore di bozze. Anche ora che non lo è più, gli strafalcioni che continuamente vede sui libri e i giornali costituiscono per lui una ragione di angoscia e tormento.
Ma in un momento di grave depressione, non sono più solo gli errori di stampa ad agitarlo. Bensì tutti gli svarioni, le incongruenze, le scorrettezze e insensatezze di questo folle mondo.
Il giorno in cui due inconsapevoli tecnici dei citofoni suonano a casa sua per cambiargli l’impianto, Rodolfo perde la testa. Sente il bisogno di sfogare con qualcuno la propria pena e, armato di una pistola, prende in ostaggio i due poveretti e la domestica ucraina che gli fa le pulizie.......
5.11.14
  ,
 
Support : MarXoB
Copyright © 2011. e-performance.tv - All Rights Reserved
Template Created by MarXoB | Published by e-performance.tv
powered by Blogger