Colosseo Nuovo Teatro 6 - 31 Ottobre 2010 "NON LO DICO A NESSUNO" scritto e diretto da Luca Monti, con: Tiziana Profumi, Christian Marazziti, Maila Barchiesi, Nicola Canonico, Dimitri D'Urbano, Enrico Franchi, Lidia Perrone, Chrystel Thieriot e Emanuele Massaioli. Aiuto regia: Elisabetta Nicoletti, Mattia Gandini. Scene: Giorgia Rauccio, Ettore De Anna, Riccardo Marzoli. Costumi: Monica Raponi, Daniela Guastini. Assistente alla Regia: Mattia Gandini. Musiche: Stefano Switala. Ufficio Stampa: FP Media Relation. Organizzazione: Paola Ferraro. Progetto Grafico: Arianna Scotti. Tecnico luci: Roberto Bonfantini. La storia di tre giovani uomini e tre giovani donne che si ritrovano all'improvviso in un luogo sconosciuto, senza sapere come ci sono finiti. Decisi a uscire da quell'esilio, uniscono le loro forze e trovano una strada. Inizia così un lungo viaggio attraverso un labirinto interno e esterno: impareranno a conoscersi, litigheranno, scherzeranno sui propri difetti che si rivelano impietosi. L'amore sarà  il tema principale dei loro racconti, sollecitati anche dagli oggetti e dalle indicazioni che troveranno lungo il viaggio. In un clima di sopravvivenza così estremo salteranno anche le maschere e cominceranno a svelarsi per ciò che sono, dando vita a una tragicomica consapevolezza di sè e delle proprie disavventure. Ciò che unisce personaggi così diversi come un'Arredatrice e un Trasportatore, Il Figlio di papà e lo Scultore, La Ragazza con la valigia e la Donna fatta, è il segno che l'amore ha lasciato sopra ciascuno di loro. C'è chi è stata "rapita e poi plagiata", chi 'si scotta' e 'chi non si scotta mai', chi crede nel colpo di fulmine e chi preferisce rifugiarsi nel matrimonio, ma quei racconti sono un toccasana, una catarsi collettiva. Intanto il viaggio continua dentro e fuori, nel tentativo di andare d'accordo e trovare una via d'uscita, ma l'importante è stare insieme e dare voce a quell'amore che in ognuno di noi forse.. Non lo dico a Nessuno! Se c'è un elemento cardine che riconosciamo nelle opere di Monti è il dubbio, la domanda ricorrente altre volte espressa fin dal titolo; qui se ne sta, la domanda, celata dietro un gioco intricato, un gioco di ruolo che prende le mosse da cubi o reti già  visti al cinema, creando una sorta di videogioco sulla realtà, che della stessa realtà  cerca di parlare: il gioco riesce con i toni della commedia che tuttavia Monti riesce a dribblare, nascondendo nella trama qualche filo d'amarezza intessuto assieme ai dialoghi brillanti. Ne nasce un'allucinazione visiva che tuttavia non manca di farsi sentire nel fisico: sei personaggi in cerca se stessi questa volta, che l'autore ce l'hanno e anche bravo, traducono compresenza, scontro di caratteri e psicologie all'entrata - o all'uscita - delle porte della percezione; gli attori si arrampicano su una scena fatta di scarne impalcature che sembra alludere alla difficoltà  di stare al mondo di queste anime perdute alla ricerca di una coscienza; sembra dirci questa loro mimica ricerca che arriva un tempo in cui si fa i conti con la propria vita, ci si ferma a pensarla tutta, forma e contorni, ci si confronta con i propri ricordi, si tende nuovamente a quanto di sè avremmo potuto cambiare, correggere, migliorare. Luca Monti si lascia avvertire sulla scena intervenendo con alcune scelte di regia notevoli, come i burattini tenuti in piedi dal filo del proprio partner, verso la fine del primo atto, oppure le corde che avvolgono in un rapporto troppo stretto, asfittico, è bravo inoltre a sfidare il luogo comune mettendolo in discussione, a tenere alto il ritmo perchè non cali l'attenzione; discorso a parte meritano gli attori, tanti, cui spetta la parte difficile e, direi, faticosa, di portare tutto questo nella sala. Riprese video Ulisse Benedetti