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Edith Schloss - In the Bay of Lerici and Versilia


Edith Schloss "In the Bay of Lerici and Versilia" Still-life and Myth-life The Keats-Shelley House, Rome an interview with Edith Schloss at her retrospective show camera and voice Susan Levenstein with Catherine Payling and Sophy Downes Rome February 2006 video by Susan Levenstein
17.9.14
 

QUADERNI DEL TEATRO DI ROMA - n 3 Gennaio/febbraio 2012


QUADERNI DEL TEATRO DI ROMA - n 3 Gennaio 2012 n 3 Dicembre 2011 direttore artistico Attilio Scarpellini
17.9.14
 

ARMUNIA - Claudio Morganti - LECTURA DANTIS


ARMUNIA LECTURA DANTIS Claudio Morganti Armunia Castello Pasquini domenica 5 giugno 2011 Castiglioncello (LI) www.armunia.eu www.claudiomorganti.it
17.9.14
 

Teatroinscatola - Noi che non...


Teatro India Venerdì 8 Aprile LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea "TEATROINSCATOLA" venti mise en espace di nuovi autori. C'è l'amore nelle forme più estreme e marginali nei venti frammenti poetici e realistici di un discorso complessivamente amoroso in un'epoca anaffettiva. "Noi che non..." di Stella Novari con Valerio Camelin e Gianluca Enria regia di Federico Vigorito
17.9.14
 

Panharmonicon concerto - casetta mattei


Panharmonicon concerto-casetta mattei
17.9.14
 

LA CATENA


Teatro Colosseo dal 9 al 25 Febbraio 2001 "LA CATENA" di Alessandro Vannucci, collaborazione Stefano Grossi, regia Alessandro Vannucci e Giorgio Colangeli, con: Giorgio Colangeli, Melanine Gerren, Alessia Barela, Emanuele Cerman, Monica Cervini, Giordano De Plano, Alessandro Prete, costumi Alberto Moretti. Una scuola serale, un contesto apparentemente simile a tanti altri, simbolico di un mondo formato da persone eterogenee, diverse tra loro per età  ed estrazione sociale, legate insieme da una catena di piccoli favori ai quali non si può dire di no. Si assiste inermi ad una catena di piccoli crimini che uno dietro l'altro raggiungono la tragedia. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72.
17.9.14
 

ACHILLEIDE


Spettacolo-performance di Emanuele Giglio, ai Giardini di Castel S.Angelo, Roma, 21 luglio 2009
17.9.14
 

La madre


"Teatro Vascello 19-29 GENNAIO 2012 Produzione Teatroinaria Stanze Luminose ""LA MADRE"" di Paolo Fallai liberamente tratto da 'Il malinteso' di Albert Camus con Paola Rinaldi e Vittoria Faro. Scene e costumi di Lorenzo Ciccarelli. Disegno luci di Danilo Facco, regia Alessandro Berdini. Il 'Malinteso' di Albert Camus è la storia di due assassine: madre e figlia, prigioniere del loro albergo in una regione fredda e sperduta di un'Europa senza speranza, che nutrono i loro sogni uccidendo e rapinando i viaggiatori di passaggio. La tragedia diventa epica quando uno di queste vittime si rivela - ormai a cose fatte - essere il figlio dell'una e il fratello dell'altra, tornato dopo un'assenza di vent'anni, e senza farsi riconoscere dalle due donne, a cercare le proprie radici. Si è detto spesso che 'Il malinteso' è il dramma della castrazione, della negazione maschile spinta alle estreme conseguenze tanto da infrangere uno dei tabù originari della natura: l'impossibilità  per una madre (e per una sorella) di riconoscere il proprio sangue. E' una tragedia assoluta, ma non tanto per l'efferatezza degli omicidi fino al mostruoso epilogo, quanto per l'apparente levità  con cui vengono commessi: non c'è un futuro per le due donne, che non sia la favola di un 'altrove' pieno di sole a cui non mostrano mai di credere fino in fondo. Esiste invece la routine di una ribellione sorda che si ripete meccanica, come fosse solo un aspetto delle faccende domestiche di un vecchio albergo sull'orlo della chiusura: l'accoglienza del malcapitato, il tè drogato, la spoliazione dei beni, il corpo fatto scivolare nel fiume che si incarica della sepoltura, almeno fino alla prossima chiusa, dove andrà  ad impigliarsi con quello dei suicidi. L'odio delle due donne non è mai rivolto alle vittime, è costantemente rivolto alla vita, alla negazione stessa della propria femminilità  fonte di vita: per la madre che arriva a sopprimere l'uomo che ha generato, per la figlia che dalla carezza vitale dell'amore non è mai stata sfiorata. Nella riduzione drammaturgica proposta, 'La madre', la vicenda viene riproposta cercando di attualizzare non la storia - riproposta in modo fedele - ma il cinismo nel quale è immersa. Al posto dei suicidi che chiudono il dramma di Camus, troviamo una figlia conduttrice televisiva di un programma dedicato alle 'Menti criminali' e la madre, arrestata e condannata per i suoi omicidi, chiamata come ospite d'eccezione. Al male come obbligazione senza futuro, viene aggiunta la sua rappresentazione mediatica. Nell'intervista tra madre e figlia la vicenda viene lentamente e progressivamente fino allo svelamento finale, come in un gioco maledetto in cui emerge sia la potenza della tragedia, sia l'irrimediabile indifferenza di noi spettatori. La negazione della vita, la soppressione del ruolo maschile, la rinuncia al futuro non si accontentano di essere vissute in una implosione di furore sordo. Appaiono, e come per un ulteriore grado di maledizione, di fronte ad una telecamera, si permettono finalmente di esistere."
17.9.14
 

LETTERE D'AMORE IN MUSICA


Palazzo Santa Chiara 18 Ottobre 2011 "LETTERE D'AMORE IN MUSICA" Uno sguardo tra i carteggi e i lieder di Clara e Robert Shumann. Con: Bruna Tredicine (soprano), Francesco Giannelli (tenore), Alessandra Lattanzi (pianoforte), Pierfrancesco Ambrogio (attore).
17.9.14
 

ALDO MORTO. TRAGEDIA - Daniele Timpano - Teatro Palladium


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Daniele Timapno

ALDO MORTO. TRAGEDIA

drammaturgia, regia, interpretazione Daniele Timpano

oggetti di scena Francesco Givone

disegno luci Dario Aggioli registrazioni audio Marco Fumarola editing audio Marzio Venuti collaborazione artistica Elvira Frosini aiuto regia Alessandra Di Lernia elaborazioni fotografiche Stefano Cenci progetto grafico Antonello Santarelli foto di scena Andrea Chesi, Claudia Papini, Futura Tittaferrante, Michele Tomaoiuoli si ringrazia Cantinelle Festival di Biella Produzione AmnesiA vivacE / con il sostegno di Area 06 in collaborazione con Cit√© International des Arts, Comune di Parigi   Teatro Palladium 15 aprile 2012 Roma   http://danieletimpano.blogspot.it/ http://www.myspace.com/danieletimpano"
17.9.14
 

Rotazioni


"testo di Pier Paolo Fiorini con Rosaria Bellizzi,Elisa Faggioni regia di Marco Maltauro"
17.9.14
 

Poeti, gli ultimi eredi del Novecento


Poeti, gli ultimi eredi del Novecento , Lettura recitata dell'articolo di Franco Cordelli, con Alberto Di Stasio, Marco Solari, Antonello Neri - pianoforte, per 'living-e-theatre' -colosseonuovoteatro, roma 4 nov.2010
17.9.14
 

IL BUIO DELLA NOTTE


Teatro Colosseo 27/10/2001 "IL BUIO DELLA NOTTE" di Renato Giordano, regia Nuccio Siano, con: Annamaria Loliva, Isabella Martelli, Lucia Nigri, Maurizio Palladino. Liberamente ispirato all'Alcesti di Euripide, questo testo si snoda in forma di leggenda metropolitana, cruda e drammatica. Frequenti citazioni rimandano alla vicenda classica in una notte di ordinaria follia di un uomo di nome Admeto. I dialoghi raccontano di solitudini, di inadeguatezza alla vita, di incontri misteriosi, sesso e inferno. Le tre donne che circondano e amano Admeto proiettano forme diverse di un eros necessario e sofferto. L'ambientazione, moderna, è punteggiata da ritmi tribali e brani di musica contemporanea. Questa la motivazione della giuria del Premio Vallecorsi che ha attribuito all'opera una segnalazione speciale: Un uomo - l'uomo probabilmente - per vocazione e destino  portatore di dubbi, d’angoscia, di domande senza risposta. Il protagonista de Il buio della notte di Giordano affiancandosi a tre donne diverse, compie un faticoso viaggio all’interno della coscienza in una tormentata ricerca di sé, del proprio significato, del proprio destino. I personaggi sono duramente stagliati, la scrittura è incisiva a sostegno di un dialogo ben articolato ed efficace. Si avverte, nell’opera, un sofferto e perseverante coinvolgimento dell’autore. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
17.9.14
 

La quiescenza del seme


FestivalTerni 2007 "La Quiescenza del seme" di e con: Silvia Costa musiche originali e luci: Lorenzo Tomio per le soluzioni tecniche si ringraziano Attilio del Pico, Francesco, Paolo e Marco Catterin coproduzione festival es.terni 2007 - progetto Dimora Fragile. I semi di molte piante richiedono, prima di germinare, un periodo di quiescenza. Questa necessità  fisiologica assicura che il seme aspetti fino al successivo periodo favorevole di crescita. Luce. Buio. Caldo. Freddo. Si può rimanere quiescenti ma vitali anche per centinaia di anni. E' un'attesa vuota, in apparenza, chiusa tra le pareti sottili di un seme. Le condizioni di vita si sospendono, si congelano. Morte all'esterno, mentre qualcosa di invisibile all'interno, piano, lavora. Ecco l'operosità  vegetale. Lo sforzo, la lotta, si concentrano non tanto nell'atto di generazione, ma nel processo che porta ad esso. E' il periodo di preparazione e di attesa che carica di significato ogni nascita. Sia che si tratti di una nascita biologica, che di una nascita ideologica. Si vuole qui ora tralasciare per un attimo questa nascita e capire ciò che la precede. Per una volta non si sta andando verso una fine, ma si racconta cosa c' prima di un inizio.
17.9.14
 
 
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