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LUNA ELETTRICA


Colosseo Nuovo Teatro dal 16 al 20 MAGGIO 2012 "LUNA ELETTRICA" scritto da Giulia Morgani e Federico Palmieri, liberamente tratto da "Danny and the Deep Blue Sea" di John Patrick Shanley con Giulia Morgani, Federico Palmieri, Rock narratore: Edoardo Luttazzi diretto da Claudio Boccaccini. Assistente regia Alioscia Viccaro, Marzia Verdecchi. Foto Pino Le Pera, Melania Stricchiolo. Danny e Roberta, un "possibile" omicida incontra una "potenziale" suicida. La storia di un incontro tra due anime ristrette ai margini, dove sensi di colpa per un terribile segreto si sposano con violenti attacchi di panico, dando vita ad una commedia dove l'unico modo di comunicare e' "mandarsi a fanculo". Dolce follia in una storia d'amore teneramente violenta. Tutto lo spettacolo è accompagnato da brani cantati dal vivo, su basi, dalla splendida voce di Edoardo Luttazzi. Lui autista di camion soprannominato "la Bestia", lei vittima di un incidente sessuale con il padre, entrambi incapaci di avere relazioni sociali. Un incontro casuale darà vita ad uno scambio di tragedie dove i due protagonisti troveranno il modo di innamorarsi tra botte, lacrime e ....fellatio. Due anime dannate si esorcizzeranno attraverso la comprensione dell'uno verso l'altra. Una lampada diventerà una romantica luna in una versione underground della Bella e la Bestia. Uno spettacolo che vuole trasmettere speranza laddove non ce n'è, perché per essere felici bisogna provare ad essere felici.. ed una lampada può diventare la più bella delle lune come due sociopatici la coppia più romantica del mondo. "Luna Elettrica" è un progetto che nasce dal desiderio di raccontare la commedia romantica vista dalla parte dei cosiddetti "looser". L' amore non più collocato all' interno del contesto buonista della società ma come forza suprema ed imparziale capace di dare luce alle anime più buie. Una ricerca attoriale attraverso l' uso del metodo mirata alla trasposizione di due caratteri complessi che trovano nello stare insieme il loro riscatto con una vita che, fino a quel momento, hanno sempre disprezzato.
24.6.14
 

SCHEGGE D'AUTORE 2011: E COSI'


Teatro Tordinona 17-18-19 Maggio 2011 SCHEGGE D'AUTORE - Festival della Drammaturgia Italiana 'corti teatrali, atti unici e monologhi' dedicato a Mario Angelo Ponchia e a Mario Scaccia, Undicesima edizione. Festival competitivo di 'corti teatrali e non solo', al quale partecipano ventiquattro autori italiani, patrocinato dall'ENPALS (Ente Nazionale di Previdenza per i Lavoratori dello Spettacolo e dello Sport Professionistico Fondo PSMSAD) e organizzato dallo SNAD (Sindacato Nazionale Autori Drammatici) in collaborazione con l'Associazione Culturale Beat 72. Direttore Artistico Renato Giordano, organizzazione Silvia La Placa, Giulia Mininni, Raffaele Aufiero. E COSI', Paolo Valentini, Gianluca Blumetti, Antonio Monaco, Giancarlo Porcari, Giuliano Baragli.
24.6.14
 

Confessioni di una mente criminale


Teatro Colosseo 2008 "CONFESSIONI DI UNA MENTE CRIMINALE" Liberamente tratto dal romanzo di Danilo Pennone. Regia di Marcello Cotugno. La banda dal vivo: Alfredo Angelici (Sorcio), Danilo Pennone (Cric), Marco Turriziani (Molisano), Salvatore Zambataro (Capellino). E con Alessia Pellegrino (Cecilia) e Pietro Morachioli (Pietro). Adattamento di Alfredo Angelici. Musiche originali di Marco Turriziani e Danilo Pennone. Colonna sonora a cura di Marcello Cotugno. Aiuto regia Giovanna Pellegrino. Negli inquieti e turbolenti anni Settanta, il decennio di piombo in cui l'Italia fu travolta dalla violenza efferata di innumerevoli stragi terroristiche, si snoda il percorso esistenziale di un delinquentello comune, Natale, che con eccezionale energia, intensità  ed ironia sanguigna ci racconta gli episodi più salienti di una burrascosa vita di strada. L'istrionico e travolgente Alfredo Angelici dona corpo e passione ad uno spettacolo divertente e capace di scuotere le coscienze con intelligenza ed originalità.
24.6.14
 

PENELOPE, O L'IRONIA DELL'ATTESA


Terracina, tempio di Giove Anxur, 1994 "PENELOPE, O L'IRONIA DELL'ATTESA" spettacolo in rassegna al 'Festival della Riviera di Ulisse' (premio speciale 'Fondi La Pastora') da Bataille, Gadda, Alvaro e poeti neoellenici, regia Riccardo Reim. Con: Francesca Benedetti, Luca Negroni, Filippo Morelli, Francesco Siciliano. Arredo scenico e costumi: Riccardo Reim. Non è la Penelope raccontata da Omero quella che si aggira tra le rovine del tempio di Giove Anxur a Terracina, protagonista del Festival del Teatro italiano. Francesca Benedetti in "Penelope o l' ironia dell' attesa", trasforma la fedele sposa di Ulisse in una donna sensuale e fedifraga, bigama ed efferata assassina. E il mito, nello spettacolo scritto e diretto da Riccardo Reim, con la collaborazione della stessa Benedetti per la ricerca letteraria, viene riletto: ad una Penelope moderna virago si contrappone un Ulisse per niente eroico o valoroso. "Ulisse e' un ometto torpido, che ritorna dal suo lungo viaggio con una valigia di cartoneâ€? afferma la Benedetti, la mia Penelope e' invece una donna che unisce disperazione e ironia, che si distacca completamente dal modello tradizionale. In questo spettacolo abbiamo dato vita a temi, echi e suggestioni di altre versioni della storia raccontata da Omero. Un altro scrittore greco, Pausania, narra che Ulisse sorprese a letto la moglie con uno dei Proci e la cacciò da Itaca. Altri racconti descrivono Penelope come sposa del figlio di Ulisse e di Circe e come un' assassina". Accanto alla Benedetti recita nel ruolo di Ulisse Francesco Siciliano, mentre Filippo Morelli e Luca Negroni vestono i panni di inquietanti personaggi che ossessionano Penelope. "Sono due complici della donna, cospiratori e violenti, tutti insieme formiamo un diabolico terzetto. Ma il tema centrale dello spettacolo è l'attesa in grado di uccidere l'amore, le persone, gli ideali". L'allestimento, attinge a brani dell'Ulisse di Joyce e della "Pentesilea" di Heinrich von Kleist. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass.Cult. Beat 72.
24.6.14
 

LA VOCE CHE RESTA


Colosseo Nuovo Teatro Venerdì 2 luglio 2010 "LA VOCE CHE RESTA " Canzone per Neda e per le sue sorelle, di Magali Steindler, poesie di Forugh Farrokhzad, con Alessia Berardis, Raffaella Da Rin, Monica Grant, Gianluca Mastronardi, Simona Pettinari, Magali Steindler, Daniela Tamburrino. Coreografie Simona Pettinari. Musica dal vivo (daf) Shide Fazaee. Luci Davood Kheradmand. Suoni Payam Shahidsales. Scene Calaveras. Regia Magali Steindler. 'solo la voce che resta, scrive Forugh Farrokhzad in una delle sue indimenticabili poesie. Neda vuol dire voce. Neda amava cantare. Ma Neda non c'è più. E' morta, il 20 giugno del 2009. E' morta, uccisa da un cecchino in una delle strade di Tehran piene della voce dei cittadini che gridavano il loro diritto ad essere ascoltati, a decidere, a esistere. E' morta, e come lei sono morte tante ragazze, e ragazzi, uomini e donne, assassinati dalla crudele stupidità di chi crede di annientarli. Sono morti, ma non sono annientati. La voce resta. 'La voce che resta' porta in scena la voce delle donne iraniane. Quelle che sono morte e raccontano la loro vita, e vogliono che si sappia della loro morte. Quelle che sono vive e gridano il loro strazio per la perdita dei figli, degli amici, dei fratelli, della libertà. Quelle che vogliono farsi voce, per una sera, e raccontarsi, e cantarsi, perchè sempre di più siano le voci che possono cantare la loro storia. 'La voce che resta' è una canzone a più voci. Da un lato ascolteremo Neda e le altre raccontare la loro vita, i loro desideri, la loro normalità. Da un altro, la voce cruda della realtà  narrerà  i momenti tragici della loro morte. Al centro, il coro delle donne iraniane, madri, mogli, sorelle, cittadine, grideranno la loro rabbia, il loro dolore. A fare da legame tra questi momenti, la splendida voce di Forugh: le sue poesie, anche se scritte più di quarant'anni fa, sembrano illustrare, in modo a volte tragico, a volte lirico, a volte ironico la realtà che andiamo raccontando. Le poesie che forse, quasi certamente, Neda e le altre leggevano. Le poesie che hanno dato forza e corpo ai pensieri di tante donne iraniane, donando loro il coraggio di resistere. Una varietà  di musica, iraniana e non, accompagnerà  questo insieme di voci in una sorta di danza corale, un gioco di ombre e luci in cui poco a poco il nero della realtà  lascia posto ai colori della speranza. Perchè Neda e le sue sorelle possano cantare ancora. Perchè la loro voce resti. Per sempre.Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
24.6.14
 

ACQUE BUIE


BEAT 72 Marzo 1983 "ACQUE BUIE" di e con Donato Sannini e Giancarlo Palermo.
24.6.14
 

ROMA DOMA Iaia Forete


Produzione Esplor/Azioni 29, 30 settembre - 1, 2 ottobre ore 21,00 Iaia Forte ROMA DOMA Terrazze dei Mercati di Traiano Via IV Novembre 94 prima assoluta Iaia Forte darà  vita ad una delle voci emblematiche di Roma: la scrittrice Elsa Morante. Attraverso schegge della Storia ricostruirà  la visione che ella aveva della città  eterna. Le passeggiate di Ida nel ghetto, scoprire Roma con gli occhi di un tenente tedesco, o ancora veder in una folata di vento Piazza del Popolo, Piazza Venezia, Via Veneto, il Gianicolo, Piazza Navona, San Pietro, sono l'occasione di scoprire una seconda città  dentro la prima. --- http://www.e-azioni.net/ 29, 30 settembre - 1, 2 ottobre 2004 ore 21,00 Iaia Forte Roma Doma Terrazze dei Mercati di Traiano via IV Novembre 94 prima assoluta Useppe aveva presto imparato i nomi di tutti: Eppetondo (Giuseppe Secondo, ossia il Matto, ossia Cucchiarelli, il quale invero non era tondo per niente, anzi alquanto secco), Tole e Mòmeco (Salvatore e Domenico, i due fratelli più anziani di Carulì) ecc. ecc. e non esitava a chiamarli per nome gioiosamente , ogni volta che gli capitava, come se fossero tutti pupetti pari a lui. (Elsa Morante, La Storia, Einaudi, Torino 1974) Negli occhi sgranati sul mondo di Useppe, cuore della Storia, si riflettono come in uno specchio appannato momenti storici visti e vissuti da chi protagonista della storia non sarà mai e mai è stato, chi vive fra timori, ristrettezze, piccole soddisfazioni e continue rinunce, riassunte nella figura di Ida, che contiene in sè l'essenza del "materno" più vicino alla natura. Scorre, accompagnando Ida nelle sue passeggiate per Roma, il delinearsi di un ceto, di un universo del lavoro, di una rete di relazioni e di equilibri fortemente segnati dalla guerra e dal fascismo, e subiti con quella generale docilità  mista a timore di chi, non sapendo che quanto non basta e non avendo mezzi economici, teme di aver guai e per evitarli non sceglie alcunchè e non si oppone ad alcuna regola o comando, fossero anche i più strani. Ma accanto a questo emerge anche, con potenza, una volontà  di vita che chiama attorno a sè altre figure, e appare il cane Blitz, la gatta Rossella, le gemelline Rosa e Celeste. E, nelle pagine della Morante, le passeggiate segrete di Ida nel ghetto, per scoprire notizie su tutti coloro che sparivano e ascoltare racconti di viaggi terribili in vagoni blindati, o il riveder Roma con gli occhi di un tenentino tedesco sbarcato per caso come per caso morirà  dopo aver generato, fra l'alcool e la paura, un bimbo che non vedrà  mai, o ancora il veder in una folata di vento il centro storico, Piazza del Popolo, Piazza Venezia, Via Veneto, il Gianicolo, Piazza Navona, San Pietro, sono l'occasione di scoprire una seconda città  dentro la prima, e di vedere con occhi nuovi le strade, le piazze, le proporzioni e i colori di pietre che richiamano alla loro ombra il mondo intero. Gioia Costa Mentre camminavo per i Mercati Traianei cercando i luoghi più adatti per la lettura della Storia, in un estivo e silenzioso crepuscolo, mi è scattato uno strano corto circuito dell'immaginazione. Vedevo, in ognuna di quelle bottegucce della Roma imperiale, materializzarsi i quartieri della Roma "ferita a morte" descritta dalla Morante nella Storia. Quegli antri, occhi di pietra testimoni di molteplici stratificazioni della città, e le terrazze a picco sui Fori, mi sono sembrati perfetti per dare voce alla forza delle parole che alla città  ha dedicato la scrittrice. C'è qualcosa di doloroso ed eroico nella Storia che, a mio parere, può trovare eco perfetta in un luogo così mitico ed assoluto. Iaia Forte 00199 Roma www.e-azioni.net
24.6.14
 

MALTEATRO - COLLOQUIO DI LAVORO


Domenica 8 NOVEMBRE di Pierpaolo Fiorini Marco Maltauro, Pierpaolo Fiorini, Lisa Lelli, Gabriele Sabatini, Ilaria Nanà  Graziano ed altri
24.6.14
 
 
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