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TTEATRONAUTI DEL CHAOS - di Marco PalladiniEATRONAUTI DEL CHAOS - di Marco Palladini


Presentazione del libro di Marco Palladini, fatta da Sandro Piccioni, Valentina Valentini, Attilio Scarpellini.
29.4.14
 

DOLL IS MINE


"DOLL IS MINE di Katia Ippaso con Cinzia Villari sassofono e clarinetto Michele Villari fisarmonica midi Roberto Palermo luci Camilla Piccioni mise en espace Lorenzo Profita Liberamente ispirato a due romanzi della letteratura giapponese, La casa delle belle addormentate di Yasunari Kawabata, considerato il ""capolavoro della decadenza"" (1960), e Sonno profondo di Banana Yoshimoto (1989), Doll is mine è stato scritto per Cinzia Villari, è concepito come un monologo in cui la parola si carica di segni poetici e trame musicali e si sviluppa in una mise en espace. La protagonista è una ragazza che fa un mestiere 'impossibile' ed estremo: accompagna i clienti nel sonno. Un lavoro diffuso nel Giappone contemporaneo, che si nutre di sintomi ambigui, rivelando al tempo stesso un malessere collettivo e una soluzione poetica alla 'tragedia della notte'. In questa 'casa delle belle addormentate? gestita da una padrona di imperativi kafkiani, si presentano prevalentemente uomini in preda ad ossessioni e fobie. Chiusa nella sua stanza, impossibilitata ad uscire dalla casa, la nostra protagonista è costretta a subire i loro umori incontrollati e i racconti delle loro vite andate. Un catalogo di perversioni ""dolci e mortali"" che si nutrono di umori segreti, scambiati di notte e anche di giorno, tutte le volte che un essere umano ammette un altro spettatore allo spettacolo impudico e drammatico del proprio sonno."
29.4.14
 

BENZINA


Teatro Colosseo, 2002, "BENZINA" regia di Daniele Falleri con: Loredana Cannata, Elodie Treccani, Cinzia Mascoli, Alberto Bognanni e la partecipazione di Valeria Mafera. "Benzina" è in origine un romanzo, scritto da Elena Stancanelli, diventato in poco tempo un piccolo 'caso', per l'originalità con cui viene descritto il binomio amore (omosessuale) - morte. Non ci volle molto per capire che una storia così ben congegnata potesse essere trasferita sul palcoscenico teatrale e sul set cinematografico, e così è stato. La lungimiranza di Lorella Morlotti ha fatto si che 'Benzina' potesse diventare una 'pièce' teatrale al tempo stesso in cui un altro produttore ne acquistava i diritti cinematografici. La rappresentazione realizzata al Teatro Colosseo di Roma, intriga, diverte, appassiona e lo spettacolo mantiene fede alle aspettative. Merito di Daniele Falleri, che ha portato in scena una sua lettura del romanzo, che per motivi 'tecnici' e per abitudine nel lasciare un personale 'segno' in tutte le sue opere, fa di 'Benzina' un'opera imperdibile. Ma i meriti di Falleri, affermato regista teatrale ma anche ricercato collaboratore televisivo ed 'ex attore' non finiscono certo qui: sua anche l'indovinata scelta del cast e in un periodo dove i ruoli si 'regalano' senza riflettere troppo sul rapporto attore - personaggio, questa è proprio una piacevole novità! Loredana Cannata è Stella, un perfetto 'maschiaccio', determinata e innamorata della sua Lenni. Elodie Treccani è Lenni, dolce e insicura, l'animo fragile della coppia. Cinzia Mascoli è la madre di Lenni, uccisa dalle due ragazze ma che ritorna in scena sotto forma di 'essenza' scoprendo per la prima volta la vera natura di sua figlia, i suoi sentimenti, le sue paure, avvicinandosi paradossalmente a lei come mai aveva fatto in vita. Alle tre protagoniste si aggiunge Alberto Bognanni che irrompe nel ruolo di un avventore del distributore, particolarmente attratto da Stella, causando pericolosi inconvenienti alle due ragazze. Lo stile recitativo è azzeccato, e là  dove sono già  note le qualità  istrioniche della bravissima Cinzia Mascoli (Colpo di Luna, Il testimone dello sposo, Viaggi di nozze), davvero sorprendenti sono state Loredana Cannata ed Elodie Treccani. La prima, (protagonista de 'La donna Lupo' di Aurelio Grimaldi e nel cast di 'Senso 45' di Brass) temperamento siculo 'tout court', regge la scena da veterana, con un impatto molto forte nella caratterizzazione di Stella, sicuramente un ruolo non facile. La seconda, (I ragazzi del muretto, Il Verificatore, L'Ospite, Commesse) esprime anche in scena la dolcezza del suo carattere, risultando naturale e al tempo stesso intensa, davvero una piacevole conferma artistica. Riprese e regia video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. BEAT 72
29.4.14
 

SHORT THEATRE 7 / WEST END - Cellule Teatrali: macchine per produrre catastrofi - parte 4 (di 4)


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SHORT THEATRE 7 / WEST END

École des Maîtres 2012

Cellule teatrali: macchine per produrre catastrofi

parte 4 (di 4) Corso internazionale itinerante di perfezionamento teatrale   maestro Rafael Spregelburd regista assistente Manuela Cherubini   con gli allievi dell'√âcole des Ma√Ætres 2012 Rita Br√ºtt, Robin Causse, √çris Toivola Cayatte, Julien Cheminade, Sofia Correia, Bernardo de Almeida, Sol Espeche, Valentine G√©rard, Vincenzo Giordano, Sophie Jaskulski, Alexis Lameda Waksmann, Fabrizio Lombardo, Emilie Maquest, Adrien Melin, Deniz √ñzdo?an, Aude Ruyter, Giorgia Salari   www.cssudine.it   Teatro INDIA 22 settembre 2012 Roma
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29.4.14
 

Rassegna LET - Uomini o Marionette


Teatro Cometa Off dal 29 febbraio al 2 marzo 2012 rassegna LET - Liberi Esperimenti Teatrali VIII edizione "UOMINI O MARIONETTE" di Heinrich von Kleist con Duccio Camerini, messa in scena di Alfonso Sessa, Dario Falconi e Duccio Camerini. 'E quindi, dovremmo di nuovo mangiare dall'albero della conoscenza per ricadere nell'innocenza? E' Esatto. Questo è l'ultimo capitolo della storia del mondo' da 'Sul teatro di marionette' di Heinrich von Kleist. Il leggendario testo di von Kleist è il punto di partenza per una riflessione sul peso e la sua assenza, sul rapporto tra l'uomo e i silenzi di Dio, tra i segreti dell'inanimato e le infinite domande con cui ogni uomo condisce la sua vita. Che cos'è la marionetta? Un manufatto dell'uomo o un imbaraz- zante specchio? E poi: la marionetta è fatta a nostra immagine e somiglianza o magari è vero il contrario? E ancora: non siamo noi i servi di quell'oggetto che attende il nostro apporto per poter "essere"? E infine: muoverla, indirizzarla, non ci svuota di qualcosa? Insomma. E' nato prima l'uomo o la sua marionetta?
29.4.14
 

LOCUS SOLUS - Enzo Cosimi - La stanza del Principe


LOCUS SOLUS - Enzo Cosimi - La stanza del Principe
29.4.14
 

Se mi ami fammi un SEGNO...ho finito le pile!


Colosseo Nuovo Teatro 2 Ottobre 2011 "Se mi ami fammi un segno, ho finito le pile!" Spettacolo di cabaret con Giuditta Cambieri e Francesco D'Amico di Giuditta Cambieri e Alessio Tagliento. Regia di Alessio Tagliento. Testi di Sergio Viglianese, Alessio Tagliento, Giuditta Cambieri. Con il patrocinio di: ENTE NAZIONALE SORDI, ISTITUTO NAZIONALE SORDI ROMA. Giuditta e Francesco mettono in scena un nuovo tipo di cabaret: un cabaret diversamente comico. La sfida è quella di far arrivare contemporaneamente a un pubblico di sordi e udenti le loro battute e i loro sketch... Utilizzando la voce, la lingua dei segni (LIS) e il linguaggio del corpo nella sua totalità, fanno una serie di riflessioni comiche sulla difficoltà  di comunicare. Il fatto che tra uomo e donna ci sia incomunicabilità  a causa della diversità  tra gli universi femminile e maschile, è luogo comune conosciuto da tutti. Su questo argomento da sempre i comici attingono idee per le loro performance. Ma cosa accade se lui è sordo e lei udente? Quali sono le gaffe, le incomprensioni e le situazioni assurde che si creano nella vita quotidiana e nell'intimità? Quali sono i problemi che s'incontrano nella relazione con parenti, amici e il resto della società? Tra battute sarcastiche, giochi di parole e doppi sensi Giuditta e Francesco raccontano la loro vita di coppia. Francesco nella vita è realmente sordo dalla nascita e insieme a Giuditta ha scoperto in scena il piacere dell'autoironia. I due ridono su loro stessi, sui propri vizi e virtù svelando al pubblico il loro punto di vista, cioè la visione di un mondo dove i sordi e gli udenti s'incontrano, s'innamorano, litigano, si prendono in giro. 'Il nostro desiderio è quello di abbattere le barriere della comunicazione. Proprio per questo abbiamo scelto il cabaret, una forma di teatro diretto, immediato, dove non esiste confine tra attore e spettatore. La "quarta parete" viene abbattuta e il pubblico, con le sue reazioni il suo coinvolgimento, diventa parte integrante della rappresentazione scenica. La comicità  poi, con il meccanismo della risata e del sorriso, crea con lo spettatore una dinamica di ascolto attivo. In questo modo il gioco scenico diventa occasione di complicità  tra chi recita e chi ascolta. Per questo abbiamo pensato che due attori in scena, uno sordo vero e l'altro udente, che sperimentano e ricercano con ironia i vari modi di comunicare, mettendosi in gioco in modo totale e sincero, possono essere un'occasione per il pubblico di vivere con leggerezza e divertimento questo tipo di esperienza. Non c'è alcuna velleità  o presunzione didattica o educativa nel nostro intento. Il desiderio di fare uno spettacolo di cabaret per sordi e udenti è dettato semplicemente dalla curiosità  e dal piacere di vivere in prima persona un'esperienza reale di comunicazione ed integrazione, oltre le parole'. (Francesco e Giuditta).
29.4.14
 

SHORT THEATRE 2011- Cosmesi - Periodonero


Teatro India 10 settembre 2011 Cosmesi "Periodonero" progetto, impianti e drammaturgia Eva Geatti e Nicola Toffolini, animazioni video Emanuele Kabu, programmazione interattiva, elaborazione sonora e visiva Frank Halbig e Olivia Toffolini, grafica video danXzen frammenti sonori carlomargot e Rotorvator, collaborazione tecnica Michele Bazzana e Giovanni Marocco, produzione Cosmesi 2009 con CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e Centrale FIES con il supporto tecnico di ZKM | Center for Art and Media Karlsruhe compagnia in residenza a Udine / SpazioTeatro Capannone del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG. Abbiamo percepito Periodonero prima che fosse sui giornali. Abbiamo sentito sbriciolarsi quei pochi residui interessi comuni, a favore di un comodo adattamento al brutto. Abbiamo immaginato ombre nere che vanno a costituire un mondo inventato dove viviamo, che disegnano un cartone animato senza scala di grigi, dove va tutto storto, dove siamo massa mentre ci crediamo protagonisti, dove la nostra azione, all'interno di un mondo che va per la sua strada, risulta quasi lirica nella sua disperata inutilità. abbiamo pensato che lo schermo, rettangolare e illuminato di bianco, altro non è che un'architettura astratta e razionalista, fatta ad apposta per contenere le nostre ombre nere, nate per sottrarre la luce, per essere il periodonero. nulla di catastrofico, nulla di veramente triste. periodonero ti aspetta fuori di qui. http://www.shorttheatre.org
29.4.14
 

Premio Razzano 2011: la premiazione


Premio Razzano 2011: la premiazione
29.4.14
 

Hang/tigone - Divento - Sophie 21


Teatro Argot 17 Maggio 2011 "HANG/TIGONE" regia Andrea Adinolfi, con: Simona Oppedisano, Anna Severini, Marco Ceccotti, Alessandro De Feo, Eduardo Ricciarelli, Luca Bertelli, "DIVENTO" di e con Elena D'angelo, "SOPHIE 21" di e con Alessandra Della Guardia. Vetrina di studio conclusiva del progetto di guida alla creazione e alla promozione della nuova drammaturgia diretto da Andrea Cosentino. http//www.teatroargotstudio.com
29.4.14
 

Teatroinscatola - Elia


Teatro India Giovedì 7 Aprile LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea "TEATROINSCATOLA" venti mise en espace di nuovi autori. C'è l'amore nelle forme più estreme e marginali nei venti frammenti poetici e realistici di un discorso complessivamente amoroso in un'epoca anaffettiva. 'Elia' di Federica Fiorillo, con Pierre Bresolin, Enrica Costantini e Valentina Marziali regia di Federico Vigorito
29.4.14
 

Orphans


Teatro Belli 6 - 7 - 8 aprile 2011 NIM Neuroni in Movimento presentano "ORPHANS" di Dennis Kelly, con Pier Luigi Pasino, Fiorenza Pieri, Vito Saccinto, regia Matteo Alfonso e Tommaso Benvenuti, rassegna -Trend - Nuove frontiere della scena britannica - a cura di Rodolfo di Giammarco. La vicenda è ambientata in un interno londinese, concepito come un salottino posato su un giardino all'inglese, col prato verde, rasato e ordinato, delimitato da ciottolini candidi come la neve. Lì tutto è perfetto: Helen e Danny, una giovane coppia, si amano, è chiaro, e stanno per iniziare una romantica cena. Quando all'improvviso irrompe in casa il fratello di lei, Liam, in stato di shock ed imbrattato di sangue. Liam racconta che c'è stato un incidente, un ragazzino asiatico è stato accoltellato e, non sapendo come aiutarlo, lo ha abbracciato prima che riuscisse a scappare. Un incidente, o presunto tale, che darà  l'avvio a una vorticosa successione di eventi in grado di portare, in due ore e quattro atti di spettacolo, al completo sgretolamento di un nucleo familiare. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72. http//www.teatrobelli.com
29.4.14
 

Le canzoni di Pasolini - Prova Generale


Teatro Colosseo 31/10/2005 "Le canzoni di Pasolini" con Aischa Cerami, Nuccio Siano, Daniele Mutino, Andrea Calocci, Roberto Marino. Riprese Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72
29.4.14
 

INTORNO A SALOME'


Teatro Colosseo 2002 "INTORNO A SALOME'" adattamento e regia Viviana Di Bert, con: Daniela Silverio, Maurizio Sinibaldi, Chiara Giulizia, Andrea Bellocchio, Federico Palmieri, Luigi Viapiano, Sandro Martinelli, Pia Mastromarco. Versione rivisitata in chiave moderna della famosa Salomè di Oscer Wilde. Non si può non cedere alle suggestioni di questo testo emblematico della sensibilità  decadentista. Il suo gioco perverso ed insensato fatto di eros e morte seduce inesorabilmente lo spettatore, accattivato da un'incomprensibile passione per ciò che lo interroga in quanto soggetto veritiero ma che al tempo stesso lo espone all'incanto di quell'abisso del non-senso che da sempre lo sfida. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72
29.4.14
 

Quanto mi piace uccidere/Egum Gogmagog (storia di un politico toscano)


"10/9/2010 ore 19:30 Teatro La Pelanda Foyer 2 testo e regia di Virginio Liberti con Tommaso Taddei. Durata 35' Dopo gli ex animatori di crociere, imprenditori, magistrati, avvocati, soubrette e comici, ecco quel che mancava: l'onorevole Tommaso Taddei, un promettente politico di 30 anni appena eletto dai suoi concittadini. Simbolo della nuova politica italiana che ama tanto la vita quanto la morte (degli altri)."
29.4.14
 

Paspartù- seconda parte


Dal 6 al 23 dicembre torna sul palco del Colosseo Nuovo Teatro Paspartù, la jam session teatrale ideata da Massimiliano Bruno e Sergio Zecca e giunta alla sua terza edizione. Monologhi, dialoghi, sketch, musica, letture, improvvisazioni. Una vera e propria festa del teatro, colto nella sua essenza più vera e profonda: quella del qui ed ora, che si rivela nell'improvvisazione e nello scorrere tangibile dell'ispirazione. Sul palco attori, autori e musicisti che si scambiano testi e battute, che a volte si conoscono poco prima di entrare in scena per sperimentare e dar vita ad uno spettacolo vivace e coinvolgente. Hanno partecipato alle passate edizioni di Paspartù, Paola Cortellesi, Paola Minaccioni, Claudio Santamaria, Lucia Ocone, Alessandro Mannarino, Rocco Papaleo, Francesco Pannofino, Paolo Calabresi, Francesco Montanari, Rodolfo Laganà, Corrado Fortuna, Luca Angeletti, Thomas Trabacchi. Tante new entry tra cui da Lillo e Greg a Max Paiella (in scena il 9 dicembre, accompagnati da Pierluigi Colantoni).
29.4.14
 

Vita morte e miracoli del 1799


Teatro Valle 15 novembre 2011 "Vita morte e miracoli del 1799" di e con Alfonso Sessa, regia Duccio Camerini. Compagnia La Casa dei Racconti in collaborazione con Cubatea. 1799-2009:in Italia tutto è cambiato, niente è passato. Napoli, 1799. Sangue, morti, una tragedia. Ma Napoli è in Italia e le tragedie in Italia, a volte, fanno ridere. Perchè "tragedia" dalle nostre parti può significare "paradosso". Dieci anni dopo la rivoluzione francese, uno sparuto gruppo di intellettuali, poeti e giuristi si rivolta contro Ferdinando IV di Borbone: peccato che il re fosse troppo ignorante per avere paura di loro. La nobildonna Eleonora Pimentel fonda il "Monitore Napoletano", il primo giornale di Napoli: peccato che la stragrande maggioranza del popolo fosse analfabeta. Mario Pagano, eminente giurista, scrive il primo trattato costituzionale della Repubblica partenopea: peccato che i napoletani fossero monarchici. Domenico Cirillo, medico e professore universitario decide di curare le ferite dei lazzari: peccato che fossero già  in cancrena. Francesco Caracciolo, ex ammiraglio della flotta reale, si mette al timone per intraprendere un folle volo nelle tumultuose acque della libertà: peccato che il mare del golfo l'inghiottì prima di salpare. L'unico miracolo del 1799 è la liquefazione del sangue di San Gennaro. Il sangue dei lazzari, invece, è rimasto un grumo duro: una grossa pietra che, ancora, ci fa inciampare. Una storia raccontata con disincanto e ironia, attraverso un'affabulazione di basiliana memoria dove la lingua è "'ndruppecosa, scurnacchiata, cazzimmosa, chiena chiena 'e lutamma" come il ventre di Napoli. La lingua di Neapolis è un fuoco d'artificio: delizia gli occhi quando appare, ma dopo resta la puzza della polvere.
29.4.14
 

MEDITALIANO


"MEDITALIANO musiche dalla tradizione orale corsa, provenzale, siciliana - FRANCIA/ITALIA/SICILIA in collaborazione con Associazione per la musica antica Antonio Il Verso Associazione Musicale Parthenia Prima esecuzione in Italia. riprese Stefania Cicirello, Elisa Calunniato montaggio Stefania Cicirello"
29.4.14
 

PERDUTAMENTE


Teatro i Milano 2008 "NON DIRLO A NESSUNO" regia di Francesca Garolla. Con Alberto Onofrietti e Irene Valota. Spettacolo teatrale liberamente tratto da Il buon Dio di Manhattan di Ingeborg Bachmann. Due giovani si incontrano per caso, si innamorano perdutamente, si isolano sempre più dal resto del mondo per vivere fino in fondo il loro sentimento, un amore irrazionale e pericoloso perchè al di fuori di qualsiasi condizionamento sociale. Il suo progetto può essere in qualche modo definito minimalista, e non solo perchè l'azione in sé è ricostruita come indirettamente, per indizi, per frammenti, privata di spessore fisico e quasi appena citata o rievocata. Il vero minimalismo, insito nella natura stessa del testo, è quello dei sentimenti, dei moti interiori.
29.4.14
 

Don chi? Don Chisciotte


Teatro Colosseo Dal 28 Marzo al 15 Aprile 2006 DON CHI...? DON CHISCIOTTE BUGIARDI BUGIARDONI PICCHIATI E SBUGIARDATI Dal "Don Chisciotte" di Cervantes traduzione Ferdinando Carlesi Adattamento di Antonio Piovanelli Con Antonio Piovanelli. Regia, scene e costumi Marco Carniti. Musiche David Barittoni. Macchinista costruttore Fabrizio Russo. Si ringrazia per l'intervento registrato Lluis Pasqual. "Don Chi ?" E' un personaggio in cerca di se stesso.. che, come ognuno noi, corre affannosamente dietro false illusioni che si verificano essere la sua stessa prigione. Credere fino in fondo può essere follia. Ma non esiste follia più grande di non credere affatto."Don chi ?" Don Chisciotte? E' soprattutto un racconto, che prende sangue e fiato dall'incedere caotico e rocambolesco delle parole che come fiume aritmico delineano una drammaturgia concreta e grottesca dove tutto diviene segno di tutto e nulla si identifica nell'assoluta certezza del reale. Una drammaturgia aritmica - quindi, che usa il 'racconto' e 'l'evocazione' come forma arcaica di comunicazione : un discorso che corre lungo la spirale della mente-pensiero e che ne rimane infine prigioniero. Se per vivere bisogna essere padroni della propria mente - per morire, bisogna, quindi, essere schiavi della propria mente. Così 'Don Chisciotte' sceglie la schiavitù come massima forma di libertà. Essere schiavo delle proprie visioni, del proprio 'credo', tanto da distaccarsi dalla vita reale e vivere in una sorta di trascendenza. Inevitabilmente attratto e condotto da una forza magnetica interiore che a vortice lo spinge sempre verso l'alto , sempre verso la purezza , sempre verso la perfezione: in salvo da ogni mediocrità  e meschinità umana; ricercando in un credo totale la propria vera esistenza, anche a costo della vita stessa. Esattamente come in certe forme di religione che portano l'individuo al sacrificio estremo come forma più alta e nobile di riscatto sulla vita terrena. Da qui la scelta di un luogo che possa evocare sia uno spazio mentale e astratto, adatto ai contenuti filosofici del capolavoro di Cervantes, sia uno spazio assolutamente reale e concreto, per poter rendere credibile il semplice 'racconto'. In uno spazio-fantasma che ricorda il parcheggio di un 'Drive Inn' abbandonato e in disuso, un vecchio 'barbone', Don Chi, raggruppa frammenti di ricordi e immagini realmente vissute all'interno del suo microcosmo poetico, fatto solo di grandi sacchi di plastica, che inizialmente contengono anche la sua stessa persona. Una sorta di 'rinascita' simbolica lo risveglia alla vita e lo costringe a cercare di ricomporre i frammenti di un racconto-ricordo, forse sognato forse reale, volendo riscattare attraverso l'esempio di antiche battaglie, una vita vissuta priva di 'qualità'. Don Chisciotte diventa il personaggio da lui caoticamente e musicalmente ricordato che come una flebile ombra viene anche a volte evocato sul diroccato schermo cinematografico, un tempo specchio di grandi illusioni, ormai solo riflesso di un mondo che ha sconfitto se stesso. Un vortice di immagini e di ricordi ruotano e incombono costantemente sull'esistenza dell'uomo che lentamente si perde, nella speranza di ritrovarsi 'altrove'. Oggi più che mai, siamo tutti un pò dei 'Don Chi ? Don Chisciotte'. In cerca di una propria identità, dispersi nella selva delle illusioni. L'utopia vive sempre ed ancora riscatta, da un'esistenza effimera. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72
29.4.14
 

Don chi? Don Chisciotte


Teatro Colosseo Dal 28 Marzo al 15 Aprile 2006 DON CHI...? DON CHISCIOTTE BUGIARDI BUGIARDONI PICCHIATI E SBUGIARDATI Dal "Don Chisciotte" di Cervantes traduzione Ferdinando Carlesi Adattamento di Antonio Piovanelli Con Antonio Piovanelli. Regia, scene e costumi Marco Carniti. Musiche David Barittoni. Macchinista costruttore Fabrizio Russo. Si ringrazia per l'intervento registrato Lluis Pasqual. "Don Chi ?" E' un personaggio in cerca di se stesso.. che, come ognuno noi, corre affannosamente dietro false illusioni che si verificano essere la sua stessa prigione. Credere fino in fondo può essere follia. Ma non esiste follia più grande di non credere affatto."Don chi ?" Don Chisciotte? E' soprattutto un racconto, che prende sangue e fiato dall'incedere caotico e rocambolesco delle parole che come fiume aritmico delineano una drammaturgia concreta e grottesca dove tutto diviene segno di tutto e nulla si identifica nell'assoluta certezza del reale. Una drammaturgia aritmica - quindi, che usa il 'racconto' e 'l'evocazione' come forma arcaica di comunicazione : un discorso che corre lungo la spirale della mente-pensiero e che ne rimane infine prigioniero. Se per vivere bisogna essere padroni della propria mente - per morire, bisogna, quindi, essere schiavi della propria mente. Così 'Don Chisciotte' sceglie la schiavitù come massima forma di libertà. Essere schiavo delle proprie visioni, del proprio 'credo', tanto da distaccarsi dalla vita reale e vivere in una sorta di trascendenza. Inevitabilmente attratto e condotto da una forza magnetica interiore che a vortice lo spinge sempre verso l'alto , sempre verso la purezza , sempre verso la perfezione: in salvo da ogni mediocrità  e meschinità umana; ricercando in un credo totale la propria vera esistenza, anche a costo della vita stessa. Esattamente come in certe forme di religione che portano l'individuo al sacrificio estremo come forma più alta e nobile di riscatto sulla vita terrena. Da qui la scelta di un luogo che possa evocare sia uno spazio mentale e astratto, adatto ai contenuti filosofici del capolavoro di Cervantes, sia uno spazio assolutamente reale e concreto, per poter rendere credibile il semplice 'racconto'. In uno spazio-fantasma che ricorda il parcheggio di un 'Drive Inn' abbandonato e in disuso, un vecchio 'barbone', Don Chi, raggruppa frammenti di ricordi e immagini realmente vissute all'interno del suo microcosmo poetico, fatto solo di grandi sacchi di plastica, che inizialmente contengono anche la sua stessa persona. Una sorta di 'rinascita' simbolica lo risveglia alla vita e lo costringe a cercare di ricomporre i frammenti di un racconto-ricordo, forse sognato forse reale, volendo riscattare attraverso l'esempio di antiche battaglie, una vita vissuta priva di 'qualità'. Don Chisciotte diventa il personaggio da lui caoticamente e musicalmente ricordato che come una flebile ombra viene anche a volte evocato sul diroccato schermo cinematografico, un tempo specchio di grandi illusioni, ormai solo riflesso di un mondo che ha sconfitto se stesso. Un vortice di immagini e di ricordi ruotano e incombono costantemente sull'esistenza dell'uomo che lentamente si perde, nella speranza di ritrovarsi 'altrove'. Oggi più che mai, siamo tutti un pò dei 'Don Chi ? Don Chisciotte'. In cerca di una propria identità, dispersi nella selva delle illusioni. L'utopia vive sempre ed ancora riscatta, da un'esistenza effimera. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72
29.4.14
 

Casa Scelsi - Utopie e incanti - parte I


"Incontri al Museo Casa Scelsi Serata Musicale introdotta da NICOLA SANI con una breve presentazione di Barbara Boido in occasione del concerto UTOPIE E INCANTI Robert Schumann/Giacinto Scelsi al pianoforte ROBERTO PROSSEDA giovedì 30 settembre2010 Fondazione Isabella Scelsi http://www.scelsi.it Roma"
29.4.14
 

Buconero1. Tentativi di uscita da uno spazio incrinato. La fragilità dei corpi, la fragilità della realtà


Buconero1. Tentativi di uscita da uno spazio incrinato. La fragilità  dei corpi, la fragilità  della realtà. progetto e regia Elvira Frosini, con Angela D'Alessandro, Elvira Frosini
29.4.14
 

Ulysses - Massimo Terracini


Sala Borromini 1984 "Ulysses" odissea in concert "Scilla e Cariddi" - Massimo Terracini
29.4.14
 

Teatro Futuro - undicesima parte


Teatro Spazio Uno dal 5 al 17 giugno 2012 "Teatro Futuro" rassegna dedicata agli autori teatrali viventi e alla drammaturgia, che, a partire dalle loro idee mobili, si libera verso l'avvenire. "Teatro Futuro" è un modo per far vibrare la drammaturgia contemporanea - spiegano gli ideatori Maltauro e Fiorini - per mostrare, dal di dentro, come le idee si formano, prendano letteralmente corpo, scivolino nella scena, diventino azione teatrale e al contempo un gioco, iperbolico e riflessivo, sugli orizzonti del teatro a venire. Rassegna di Teatro Futuro: Giuseppe Manfridi, Antonia Brancati, Massimo Sgorbani, Roberto Agostini, Patrizia La Fonte, Marcello Isidori, Pier Paolo Palladino, Maria Letizia Compatangelo, Angelo Longoni, Alessandro Trigona, Rosa Menduni, Roberto De Giorni, Enrico Di Fabio, Maria Inversi, Luca De Bei. Registrato il 17 Giugno 2012.
29.4.14
 

SHORT THEATRE 7 / WEST END - Generazioni Componibili


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SHORT THEATRE 7 / WEST END

Teatro della Tosse

Generazioni Componibili

  di Alessandro Bergallo, Emanuele Conte e Andrea Pugliese tratto da People from Ikea di Andrea Pugliese   con Alessandro Bergallo video ideati e diretti da Andrea Linke luci e colonna sonora a cura di Tiziano Scali con la partecipazione in video di Silvia Bottini e Simonetta Guarino, Simona Fasano, Paola Lattanzi, Falou Niang, Andrea Possa, Alice Rota   www.teatrodellatosse.it   Teatro INDIA 6 settembre 2012 Roma"
29.4.14
 

Un piede dopo l'altro


TEATRO ARGOT 22 Marzo 2011 "UN PIEDE DOPO L'ALTRO" primo movimento (studio) progetto di e con Tamara Bartolini e Ilaria Graziano, collaborazione tecnica Michele Baronio. Rassegna Vetrina 2011 Raccontami una storia 2° anno "La scena sensibile" il palcoscenico delle donne a cura di Serena Grandicelli. Due donne precarie sul filo, come in una fotografia, in un sogno, tra parole e note musicali, nascono e muoiono, ascoltano la paura, cercano il passato e il futuro, fanno piccoli passi per srotolare la vita. Riprese video per l'archivio dell' Ass. Cult. Beat 72.
29.4.14
 

TRIBU


Terracina 15/8/2000 TRIBU' uno spettacolo di Duccio Camerini, con: Simone Colombari, Paolo Giovannucci, Paola Minaccioni, Duccio Camerini, Crescenza Guarnieri, Veronica Barelli, Davide Lepore. Scene Tiziano Fario, musiche Gianluca Cucchiara, costumi Silvia Duranti, luci Luca Barbati, organizzazione generale Cristina Cellini. Storia di una famiglia italiana che attraverso quattro generazioni percorre tutto il Novecento, un secolo di grandi cambiamenti epocali che hanno modificato il nostro modo di essere e di pensare. Dalla prima Guerra Mondiale fino al Capodanno del 2000, si srotola la storia di una famiglia particolare, i cui componenti per crudeli scherzi del destino non si incontrano mai, o meglio si incontrano senza sapere di essere parenti. E' una famiglia un pò vera e un pò immaginata, certo una famiglia in cui possiamo riconoscere qualcosa di noi stessi. Tribù assume nell'insieme i caratteri di un'opera buffa, senza venir meno alla serietà  del dramma quotidiano della vita. Un secolo in una sera.
29.4.14
 

Elio Pagliarani: Pro-memoria a Liarosa


Andrea Cortellessa, Sara Ventroni e Giulio Ferroni, con Carla Chiarelli per la lettura di alcuni brani, presentano il libro alla Libreria Fandango Incontro Roma, 4 maggio 2011
29.4.14
 
 
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