Teatro Sala Uno 14 Marzo 2014 “PARTY TIME” di Harold Pinter
Con Silvia Brogi, Paolo Perinelli, Gaia Benassi, Maurizio Greco, Domenico De santi, Simone Crisari, Lina Milano, Francesca Grilli, Antonio Blasi, Malvina Ruggiano
Regia di Massimo Cardinali Aiuto regia Marzia Verdecchi
Party Time, scritto da Harold Pinter nel 1991, e’ ambientato in una casa elegante e alla moda della vecchia Londra. I dieci protagonisti di questa piece blaterano di esclusivi centri benessere, di rifugi su isole paradisiache e di relazioni sentimentali passate, mentre nelle strade si svolgono violenti disordini, che saranno selvaggiamente soppressi, testimoniando l’estinzione senza pieta’ del dissenso. Non penso che Pinter volesse fotografare una Gran Bretagna che stava scivolando lentamente verso una sorta di neo-fascismo, ma ritengo che intendesse offrire un’immagine di una societa’ borghese, narcisistica, legata alle apparenze, indifferente a tutto e fuori dalla realta’. Cio’ che Pinter vuole sottolineare è che le nostre vite sono governate sempre di piu’ da un materialismo apolitico nel quale è inaccettabile fare a meno dell’ingiustizia e della corruzione. Queste tematiche, cosi’ feroci nella loro attualita’, mi hanno spinto ad un’analisi della violenza, spiccatamente fisica o elegantemente verbale, presente nella drammaturgia di Pinter, portandomi alla stesura di un testo che si appoggia su Party Time, ma che e’ integrato da situazioni o dialoghi tratti da Anniversario, L’Amante, Ceneri alle ceneri, Chiaro di Luna, Vecchi Tempi, etc.
25.3.14
Teatro
Con Silvia Brogi, Paolo Perinelli, Gaia Benassi, Maurizio Greco, Domenico De santi, Simone Crisari, Lina Milano, Francesca Grilli, Antonio Blasi, Malvina Ruggiano
Regia di Massimo Cardinali Aiuto regia Marzia Verdecchi
Party Time, scritto da Harold Pinter nel 1991, e’ ambientato in una casa elegante e alla moda della vecchia Londra. I dieci protagonisti di questa piece blaterano di esclusivi centri benessere, di rifugi su isole paradisiache e di relazioni sentimentali passate, mentre nelle strade si svolgono violenti disordini, che saranno selvaggiamente soppressi, testimoniando l’estinzione senza pieta’ del dissenso. Non penso che Pinter volesse fotografare una Gran Bretagna che stava scivolando lentamente verso una sorta di neo-fascismo, ma ritengo che intendesse offrire un’immagine di una societa’ borghese, narcisistica, legata alle apparenze, indifferente a tutto e fuori dalla realta’. Cio’ che Pinter vuole sottolineare è che le nostre vite sono governate sempre di piu’ da un materialismo apolitico nel quale è inaccettabile fare a meno dell’ingiustizia e della corruzione. Queste tematiche, cosi’ feroci nella loro attualita’, mi hanno spinto ad un’analisi della violenza, spiccatamente fisica o elegantemente verbale, presente nella drammaturgia di Pinter, portandomi alla stesura di un testo che si appoggia su Party Time, ma che e’ integrato da situazioni o dialoghi tratti da Anniversario, L’Amante, Ceneri alle ceneri, Chiaro di Luna, Vecchi Tempi, etc.