"SANGUE Ideazione e Regia di: LAURA SICIGNANO e ALESSANDRA VANNUCCI Con ROBERTO SERPI e SIMONA FASANO Scene: LAURA BENZI Costumi: BRUNO CERESETO Musiche originali e Luci di: ENZO MONTEVERDE Supervisione storica a cura del Prof. FRANCO CARDINI PRODUZIONE TEATRO CARGO La storia si ispira a vicende storiche reali. Gilles De Rais fu luogotenente di Giovanna d'Arco nel vittorioso assedio d'Orléans, grazie al quale i francesi ebbero la meglio sui nemici inglesi: re Carlo, come aveva profetizzato Giovanna, fu incoronato re di Francia grazie ai due combattenti. Giovanna fu poi catturata dagli inglesi e Carlo non intervenne per salvarla, poiché era diventata un'alleata scomoda. Venne processata e condannata al rogo come eretica. Dopodiché Gilles sperperà in un psicotico delirio i suoi immensi beni in lugubri feste e spettacoli. Entrò in una spirale di violenza per cui violò, uccise e bruciò centinaia di bambini, divenendo uno dei primi serial killer della storia. Fu infine condannato al rogo come Giovanna. Passò alla leggenda come Barbablù. Lo spettacolo racconta l'ultima notte di Gilles. In una cella è rinchiuso il condannato a morte. Accanto a lui una serva. Lui le ha insegnato un gioco, una sorta di sacra rappresentazione, un exemplum drammaturgico di colpa senza redenzione, una recita che rievoca la vita dell'uomo. Lui cerca Dio. Lo ha sempre cercato. Ma Dio non risponde. Chi è questa serva silenziosa che lo asseconda e lo ascolta nel suo delirio? Gilles nella sua cella fa rivivere Giovanna, la ragazza-maschio, inviata da Dio a salvare la Francia. Lei non sa cosa sia il Male: abitata da voci sublimi è candida e dura come il diamante. Giovanna è paradosso e figura Christi: fedelissima figlia della Chiesa, finisce bruciata come eretica a diciannove anni; fiera della propria cristiana verginità  è impegnata a rivendicare il ruolo della donna; intensamente credente, si spende nella guerra. Alla sua fulminea parabola di passione e morte si affianca quella del suo opposto, Gilles de Rais, l'assassino. Gilles è vampirescamente saldato a lei. Dov'è il confine tra il Male e il Bene? Siamo in un un'epoca splendida e feroce: carestie, mortalità  infantile, la peste, la guerra. E' il tempo dei cavalieri dell'Apocalisse e delle processioni penitenziali, delle paurose rappresentazioni della Morte che trionfa danzando su tutte le cose. La società  è lunatica, sadica e raffinata, materialista e superstiziosa, devota agli eccessi di un misticismo che si confonde con l'adorazione dei demoni. La guerra è un affare che porta all'accumulazione dei benefici nelle mani di pochi. In questo contesto di decadenza, tanto somigliante al presente, appare Giovanna la Santa. Giovanna e Gilles, che si incontrarono in un'epoca di eccessi, diventano emblemi di due tensioni anche oggi fortissime: spiritualità  e carne, ascesa e caduta. Quando il rogo di Giovanna, con il suo conturbante odore di carne bruciata gli sottrae quell'unico fantasma morale, Gilles potrà  solo diventare Barbablù, volgendosi al Male per inseguire disperatamente e ovunque il viso di lei in tutti gli esseri giovani che incontra. Gilles si interroga sul Male e commettendo il Male, cerca Dio. Ci può essere salvezza per chi come Gilles si è abbandonato senza riserve al Male assoluto?"
"SANGUE Ideazione e Regia di: LAURA SICIGNANO e ALESSANDRA VANNUCCI Con ROBERTO SERPI e SIMONA FASANO Scene: LAURA BENZI Costumi: BRUNO CERESETO Musiche originali e Luci di: ENZO MONTEVERDE Supervisione storica a cura del Prof. FRANCO CARDINI PRODUZIONE TEATRO CARGO La storia si ispira a vicende storiche reali. Gilles De Rais fu luogotenente di Giovanna d'Arco nel vittorioso assedio d'Orléans, grazie al quale i francesi ebbero la meglio sui nemici inglesi: re Carlo, come aveva profetizzato Giovanna, fu incoronato re di Francia grazie ai due combattenti. Giovanna fu poi catturata dagli inglesi e Carlo non intervenne per salvarla, poiché era diventata un'alleata scomoda. Venne processata e condannata al rogo come eretica. Dopodiché Gilles sperperà in un psicotico delirio i suoi immensi beni in lugubri feste e spettacoli. Entrò in una spirale di violenza per cui violò, uccise e bruciò centinaia di bambini, divenendo uno dei primi serial killer della storia. Fu infine condannato al rogo come Giovanna. Passò alla leggenda come Barbablù. Lo spettacolo racconta l'ultima notte di Gilles. In una cella è rinchiuso il condannato a morte. Accanto a lui una serva. Lui le ha insegnato un gioco, una sorta di sacra rappresentazione, un exemplum drammaturgico di colpa senza redenzione, una recita che rievoca la vita dell'uomo. Lui cerca Dio. Lo ha sempre cercato. Ma Dio non risponde. Chi è questa serva silenziosa che lo asseconda e lo ascolta nel suo delirio? Gilles nella sua cella fa rivivere Giovanna, la ragazza-maschio, inviata da Dio a salvare la Francia. Lei non sa cosa sia il Male: abitata da voci sublimi è candida e dura come il diamante. Giovanna è paradosso e figura Christi: fedelissima figlia della Chiesa, finisce bruciata come eretica a diciannove anni; fiera della propria cristiana verginità  è impegnata a rivendicare il ruolo della donna; intensamente credente, si spende nella guerra. Alla sua fulminea parabola di passione e morte si affianca quella del suo opposto, Gilles de Rais, l'assassino. Gilles è vampirescamente saldato a lei. Dov'è il confine tra il Male e il Bene? Siamo in un un'epoca splendida e feroce: carestie, mortalità  infantile, la peste, la guerra. E' il tempo dei cavalieri dell'Apocalisse e delle processioni penitenziali, delle paurose rappresentazioni della Morte che trionfa danzando su tutte le cose. La società  è lunatica, sadica e raffinata, materialista e superstiziosa, devota agli eccessi di un misticismo che si confonde con l'adorazione dei demoni. La guerra è un affare che porta all'accumulazione dei benefici nelle mani di pochi. In questo contesto di decadenza, tanto somigliante al presente, appare Giovanna la Santa. Giovanna e Gilles, che si incontrarono in un'epoca di eccessi, diventano emblemi di due tensioni anche oggi fortissime: spiritualità  e carne, ascesa e caduta. Quando il rogo di Giovanna, con il suo conturbante odore di carne bruciata gli sottrae quell'unico fantasma morale, Gilles potrà  solo diventare Barbablù, volgendosi al Male per inseguire disperatamente e ovunque il viso di lei in tutti gli esseri giovani che incontra. Gilles si interroga sul Male e commettendo il Male, cerca Dio. Ci può essere salvezza per chi come Gilles si è abbandonato senza riserve al Male assoluto?"
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