Padrone del mondo - (13/12/14)


CANALE:

Colosseo Nuovo Teatro dal 27 Marzo all'8 Aprile 2012 "Padrone del mondo" scritto e diretto da Mattia Sbragia, con Leonardo Sbragia, e con Elena Arvigo e Mattia Sbragia. Scenografia tratta da un'opera di Esmeralda Ruspoli, realizzata da Axel Mèa, Arkadij Ivanov. Musiche originali Stefano Fresi. Padrone del mondo. E' un azzardo dramaturgico: un monologo che sfocia in un atto unico a tre. Quasi un anomalia drammaturgica, per raccontare dubbi ed incertezze, reali e filosofiche, del confronto con la vita di un giovane uomo. Un trentenne, impaurito dall' esistenza e dalle sue degradazioni, si convince che l'atto più costruttivo e responsabile che possa compiere, per affrontare il proprio destino, sia sedersi. Costringersi su di una sedia, obbligandosi ad immaginare e desiderare la vita, senza però fare nulla per concretizzare le proprie aspirazioni. Solo immaginando sviluppi e conseguenze, per trovare in ogni cosa il lato negativo, e giustificare così la propria immobilità. Una vitalissima "non vita". Ma per percepire il mondo e le sue fascinazioni basta però una finestra aperta. E da una finestra aperta possono rientrare tutte quelle cose lasciate dietro ad una porta chiusa.. Così, per auto-convincersi di essere nel giusto, questo giovane uomo,alla fine, si costringerà persino ad affrontare il Diavolo, e a dissolvere ogni propria aspirazione al sogno dell' "amore" pur di non soccombere alla realtà e poter dimostrare valido il proprio teorema. Convincendosi infine di essere "Padrone del Mondo". Un utopia infantile che da adulti può trasformarsi in follia. Si tratta quindi di un elogio della follia? Forse. Perché mai, oggi, parlare delle involuzioni di una mente brillante che si rinchiude in se stessa per contrastare i dubbi e le paure insite nel proprio vivere?? Perché nella confusione e nel degrado del mondo, spesso il cervello umano sembra confondersi e sentirsi sperso. Eppure è proprio nei momenti di crisi che, ogni volta, si nasconde il nocciolo del rinnovamento. Della crescita. Del mutamento. Che sono la costante vitale dell'essere umano. Ciò che ne sgorga, poi, diventerà ogni volta il nuovo volto del futuro.

Colosseo Nuovo Teatro dal 27 Marzo all'8 Aprile 2012 "Padrone del mondo" scritto e diretto da Mattia Sbragia, con Leonardo Sbragia, e con Elena Arvigo e Mattia Sbragia. Scenografia tratta da un'opera di Esmeralda Ruspoli, realizzata da Axel Mèa, Arkadij Ivanov. Musiche originali Stefano Fresi. Padrone del mondo. E' un azzardo dramaturgico: un monologo che sfocia in un atto unico a tre. Quasi un anomalia drammaturgica, per raccontare dubbi ed incertezze, reali e filosofiche, del confronto con la vita di un giovane uomo. Un trentenne, impaurito dall' esistenza e dalle sue degradazioni, si convince che l'atto più costruttivo e responsabile che possa compiere, per affrontare il proprio destino, sia sedersi. Costringersi su di una sedia, obbligandosi ad immaginare e desiderare la vita, senza però fare nulla per concretizzare le proprie aspirazioni. Solo immaginando sviluppi e conseguenze, per trovare in ogni cosa il lato negativo, e giustificare così la propria immobilità. Una vitalissima "non vita". Ma per percepire il mondo e le sue fascinazioni basta però una finestra aperta. E da una finestra aperta possono rientrare tutte quelle cose lasciate dietro ad una porta chiusa.. Così, per auto-convincersi di essere nel giusto, questo giovane uomo,alla fine, si costringerà persino ad affrontare il Diavolo, e a dissolvere ogni propria aspirazione al sogno dell' "amore" pur di non soccombere alla realtà e poter dimostrare valido il proprio teorema. Convincendosi infine di essere "Padrone del Mondo". Un utopia infantile che da adulti può trasformarsi in follia. Si tratta quindi di un elogio della follia? Forse. Perché mai, oggi, parlare delle involuzioni di una mente brillante che si rinchiude in se stessa per contrastare i dubbi e le paure insite nel proprio vivere?? Perché nella confusione e nel degrado del mondo, spesso il cervello umano sembra confondersi e sentirsi sperso. Eppure è proprio nei momenti di crisi che, ogni volta, si nasconde il nocciolo del rinnovamento. Della crescita. Del mutamento. Che sono la costante vitale dell'essere umano. Ciò che ne sgorga, poi, diventerà ogni volta il nuovo volto del futuro.
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